Vivere di rendita CONSUMANDO IL CAPITALE.

Consigli per un part time da affiancare alla rendita da capitale?

Due idee:

- laurea in scienze infermieristiche e lavoro a chiamata per assistere principalmente anziani, che sono una fetta sempre maggiore della popolazione
- gestione affitti brevi. Ad esempio prendere 2-3 appartamenti con una decina di posti letto in Sicilia dove fa caldo 10 mesi all'anno

Pensato anche a personal trainer occasionale, e toelettatore/lavaggio cani (2-3 cani al giorno), visto che sport e cani mi piacciono, però le vedo attività meno redditizie a parità di lavoro.
-Bagnino al mare
-cameriere tappabuchi nel serale venerdi sabato e domenica
- infermiere per assistere anziani te lo sconsiglio, nelle RSA c'è da uscire pazzi
Invece vedo bene fisioterapia(solo che è difficile entrare alla laurea e serve anche resistenza fisica)
- ripetizioni a studenti
- vincere un concorso da amministrativo o tecnico in un comune o ente regionale e chiedere il part-time a 30 ore
 
Poi dipende cosa intendi per part time...
30 ore o solo 15?
Se devi spendere soldi per lavorare 20 ore a settimana lascia stare la laurea..non te la ripaghi
Anche perché a volte i ritmi sono più bassi in qualche lavoretto tipo cameriere o bagnino che non a fare fisioterapista o infermiere
 
Consigli per un part time da affiancare alla rendita da capitale?

Due idee:

- laurea in scienze infermieristiche e lavoro a chiamata per assistere principalmente anziani, che sono una fetta sempre maggiore della popolazione
- gestione affitti brevi. Ad esempio prendere 2-3 appartamenti con una decina di posti letto in Sicilia dove fa caldo 10 mesi all'anno

Pensato anche a personal trainer occasionale, e toelettatore/lavaggio cani (2-3 cani al giorno), visto che sport e cani mi piacciono, però le vedo attività meno redditizie a parità di lavoro.
Un utente con cui ho interagito nel thread storico sul vivere di rendita, fa il prof part time 9 ore a settimana. Non male direi.
 
Fatto sta che se uno è disponibile a rischiare un buon 10% e mette tutto all in in un decennale rumeno bastano 700k per vivere di rendita

perchè rischiare quando con quella cifra puoi già vivere di rendita senza aprire prodotti a rischio?
 
ci si chiede però a cosa servano 9 h a settimana, salvo che si faccia pagare cash , 9 x 40 x 4 e allora sono 1440 netti che fanno sempre comodo.....
Fa il prof alle superiori, niente nero.
Non ho dati precisi ma sono tra le 800 e le 900 euro netti mensili. Non male per un rentier che vuole integrare mantenendosi attivo.
 
Puoi vivere di rendita come?
Intaccando il capitale sicuramente

Se su 700K apri 7 conti deposito vincolati al massimo possibile (facciamo non meno del 4%), pur togliendo il 26% di tasse le entrate sono talmente tante che mensilmente come media hai sempre un'entrata alta senza la paura di perdere i soldi coi prodotti a rischio.
 
Se su 700K apri 7 conti deposito vincolati al massimo possibile (facciamo non meno del 4%), pur togliendo il 26% di tasse le entrate sono talmente tante che mensilmente come media hai sempre un'entrata alta senza la paura di perdere i soldi coi prodotti a rischio.
Si ma in termini reali perdi potere. Io intendevo non perdere potere di acquisto e non erodere il capitale.
Seguendo il tuo ragionamento e se ti limitassi a preservare il capitale nominale e non reale allora con i TDS romeni basterebbero 350k
 
Si ma in termini reali perdi potere. Io intendevo non perdere potere di acquisto e non erodere il capitale.
Seguendo il tuo ragionamento e se ti limitassi a preservare il capitale nominale e non reale allora con i TDS romeni basterebbero 350k

Non hai preso però in considerazione l'interesse composto, parte dei soldi che vengono erogati dalle cedole li reinvesti a loro volta.
 
Fatto sta che se uno è disponibile a rischiare un buon 10% e mette tutto all in in un decennale rumeno bastano 700k per vivere di rendita
Intendo dire che la probabilità di mancato rimborso di un TDS rumeno a 10 anni è di circa il 10%

hai un strano concetto di rischio emittente e ristrutturazione del debito :mmmm: quello che hai scritto non ha senso finanziario, ossia quel 10% di probabilità è un numero che non esiste (al massimo si può vederei valori dei cds), e se avvenisse l'evento, tranquillo che non stai rischiando solo il 10% del capitale, ma come minimo il 70% :o

detto questo anch'io ho qualcosa sulle rumene, sempre consapevole che sto investendo in un titolo emesso in valuta forte, da uno stato la cui moneta "debole" non è quella del titolo stesso :rolleyes:
 
La devo pagare per farmi dire come si diventa AV?
-Bagnino al mare
-cameriere tappabuchi nel serale venerdi sabato e domenica
- infermiere per assistere anziani te lo sconsiglio, nelle RSA c'è da uscire pazzi
Invece vedo bene fisioterapia(solo che è difficile entrare alla laurea e serve anche resistenza fisica)

- ripetizioni a studenti
- vincere un concorso da amministrativo o tecnico in un comune o ente regionale e chiedere il part-time a 30 ore
Non mi farei assumere da RSA ma andrei a casa di anziani che hanno bisogno di un infermiere che somministri cure farmacologiche.

30 ore per me è tempo pieno, non part time.
 
Ieri ho avuto occasione di vedere il nuovo film di Wim Wenders "Perfect days" (2023).

E' un film introspettivo che si presta a diverse letture e può offrire spunti di riflessione in un thread come questo..

Osservato dal punto di vista dello schiavo moderno, rappresentato nel film da un addetto alle pulizie dei bagni pubblici giapponesi, il film mostra come il lavoro di routine che rende le giornate tutte uguali e ripetitive, può sublimare a ragione di vita, inserendosi nella retorica del "lavoro che nobilita l'uomo".
In questa concezione, il lavoro diviene componente ineluttabile della vita di un povero cristo, aspetto naturale come può essere la malattia o la morte.
Lo schiavo deve dare per scontato il fatto di poter godere della propria libertà solo per qualche ora al giorno, è cosa buona e giusta per la società civile che non possa avere più tempo da dedicare a sé stesso.

Indagando sulle ragioni che hanno portato il regista a confezionare questa pellicola, si scopre che inizialmente doveva essere una sorta di spot per la società The Tokio Toilet, poi il regista ha deciso di creare un progetto cinematografico a sé stante.

Il messaggio che evidentemente doveva passare è che la felicità consiste nell'avere un lavoro a cui dedicarsi con dedizione e passione, a prescindere da quanto possa essere umile e sottopagato, senza il lavoro l'uomo non ha dignità all'interno della società civile.
Dato per scontato e desiderabile il lavoro, l'attenzione viene poi spostata sull'apprezzamento delle cose semplici della vita come la contemplazione della natura, la lettura, la musica, la fotografia, etc.

Osservando il film con gli occhi dell'aspirante rentier, la lettura, la musica, i viaggi ed in generale l'apprezzamento delle cose semplici della vita, può essere amplificato proprio togliendo il lavoro dall'equazione ovvero liberando più tempo da dedicare a se stessi e alle persone con cui si sta bene.

A ben vedere questa idea rivoluzionaria non è in contraddizione con l'apprezzamento del proprio lavoro e con la percezione di sentirsi utili alla società civile: si può lavorare con dedizione e impegno per metà della propria vita, ma almeno che ci venga lasciata la possibilità di godere pienamente e in buona salute la seconda metà...
 
Ieri ho avuto occasione di vedere il nuovo film di Wim Wenders "Perfect days" (2023).

E' un film introspettivo che si presta a diverse letture e può offrire spunti di riflessione in un thread come questo..

Osservato dal punto di vista dello schiavo moderno, rappresentato nel film da un addetto alle pulizie dei bagni pubblici giapponesi, il film mostra come il lavoro di routine che rende le giornate tutte uguali e ripetitive, può sublimare a ragione di vita, inserendosi nella retorica del "lavoro che nobilita l'uomo".
In questa concezione, il lavoro diviene componente ineluttabile della vita di un povero cristo, aspetto naturale come può essere la malattia o la morte.
Lo schiavo deve dare per scontato il fatto di poter godere della propria libertà solo per qualche ora al giorno, è cosa buona e giusta per la società civile che non possa avere più tempo da dedicare a sé stesso.

Indagando sulle ragioni che hanno portato il regista a confezionare questa pellicola, si scopre che inizialmente doveva essere una sorta di spot per la società The Tokio Toilet, poi il regista ha deciso di creare un progetto cinematografico a sé stante.

Il messaggio che evidentemente doveva passare è che la felicità consiste nell'avere un lavoro a cui dedicarsi con dedizione e passione, a prescindere da quanto possa essere umile e sottopagato, senza il lavoro l'uomo non ha dignità all'interno della società civile.
Dato per scontato e desiderabile il lavoro, l'attenzione viene poi spostata sull'apprezzamento delle cose semplici della vita come la contemplazione della natura, la lettura, la musica, la fotografia, etc.

Osservando il film con gli occhi dell'aspirante rentier, la lettura, la musica, i viaggi ed in generale l'apprezzamento delle cose semplici della vita, può essere amplificato proprio togliendo il lavoro dall'equazione ovvero liberando più tempo da dedicare a se stessi e alle persone con cui si sta bene.

A ben vedere questa idea rivoluzionaria non è in contraddizione con l'apprezzamento del proprio lavoro e con la percezione di sentirsi utili alla società civile: si può lavorare con dedizione e impegno per metà della propria vita, ma almeno che ci venga lasciata la possibilità di godere pienamente e in buona salute la seconda metà...


L'ho visto anche io nel periodo scorso, però l'ho interpretato in maniera un po' diversa..
secondo me il film mostra come mettere troppa carne al fuoco non sia sempre sinonimo di vita felice, lo dimostra il contrasto tra i vari personaggi che si susseguono, dove a differenza del collega o della sorella che si incasinano l'esistenza da soli in situazioni che (forse) si potrebbero evitare in partenza, il protagonista pur dedicandosi a quei 2-3 hobby nel tempo libero, non sogna la luna o di voler esplorare nuovi modi di vivere. Forse perchè non gli interessano, forse perchè li ha gia vissuti e ha raggiunto il suo equilibrio smussando scelte su scelte dopo una serie di dispiaceri e di affetti che negli anni sono arrivati e sono andati.
Il fattore lavoro nel film può anche passare in secondo piano, a mio avviso serve solo per far emergere il diverso modo di Hirayama di affrontare la vita, probabilmente egli è una persona di grande esperienza, che ne ha viste di cotte e di crude, è stanco, non investe piu' nei rapporti umani in maniera volontaria ma solo se questi si avvicinano in maniera naturale alla sua vita, allora ha sempre una buona parola ed è disposto a mettersi a disposizione con gentilezza, ma non li cerca, non sono fondamentali e non si affida a loro (forse una volta si, ora non piu' perchè non ne vale la pena?). Ha capito che alla fine del viaggio preferisce emozionarsi con le cose che ha sempre fatto, quelle che non possono tradirlo o ferirlo, come la cura delle piantine e le cassette di musica, sa che se entra nel circolo vizioso non ne trarrà alcun beneficio e magari è arrivato a capire questo solo attraverso numerose esperienze vissute e tanto dolore che non ci viene mai mostrato ma lo si percepisce come un evento molto lontano di una vita precedente di Hirayama all'interno della sua stessa vita.
 
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