Vivere di rendita, posso (Vol. LXX)?

Stato
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Un rentier che si rispetti è già tanto se versa per 20 anni.
Ma la pensione anticipata non è pensata per soddisfare le esigenze di un "rentier precoce", al più potrebbe essere utilizzata come scivolo per prepensionarsi rispetto alla vecchiaia. Ma se i coefficienti peggiorano allora il discorso salta (o rimane solo per i redditi "alti")
 
Giusto per allargare le argomentazioni nel 2022 le pensioni anticipate sono state circa il 55% di quelle LIQUIDATE (quindi di chi è andato in quiescenza in quell'anno), le restanti sono state di vecchiaia.

Ora, guardando in avanti la proporzione sarà molto differente (in condizioni PESSIME 5/10%, in condizioni buone/ottime* potrebbero arrivare al 30-35%)

*soprattutto in termini di crescita
 
A me dei giovani preoccupa molto l'andazzo che stanno prendendo. Noto una buona fetta di giovani per il quale tutto è dovuto e come Benigni cercano ruoli da amministratore delegato senza aver mai lavorato. Ci sono anche giovani che invece per stipendi da 1,5k mese lasciano la propria terra per trasferirsi però la proporzione propende di più per il giovane svogliato e pretenzioso.
Qui siamo nel thread sbagliato perchè qui si tende a fuggire dal mondo del lavoro ma un conto è farlo a 50 anni dopo essersi dati da fare, un altro conto è pensare di nascere con la camicia. Entrano in gioco l'educazione ed il mondo social che a mio modo di vedere rovinano e rendono infelice l'esistenza di qualche virgulto. Si parte da "non ti preoccupare ci parlo io con il professore"...
Se posso permettermi, trovo queste generalizzazioni sui giovani estremamente fastidiose e da "boomer". Vorrei ricordarvi che i vostri nonni dicevano probabilmente le stesse cose di voi. Ogni generazione ha avuto la sua gaussiana di capre, persone medie e brillanti, solo che alcuni hanno la memoria corta e ricordano un passato mai esistito.
 
Per quelli perc
Con i coefficienti maggiorati anche con 40 anni di contributi non avresti montanti sufficienti, provare per credere...

Qualche simulazione (al 2045/2050):

Ad aumento del PIL pari a 0 serve un reddito annuo MEDIO di circa 40k per 40 anni di contribuzione
Ad aumento del PIL pari a 1 serve un reddito annuo MEDIO di circa 34k per 40 anni di contribuzione
Ad aumento del PIL pari a 2 serve un reddito annuo MEDIO di circa 27k per 40 anni di contribuzione

Se il periodo di contribuzione scende tutti i redditi aumentano...
Per quelli, e sono la stragrande maggioranza, per cui il pil è roba da economisti e chi se ne frega.
Nessuno che sappia che il montante pensionistico viene rivalutato in base allo stesso.
 
To be clear: io non parcheggio nei posti per i disabili, non lancio sassi dai treni in corsa, non vado a scommettere la notte sugli incontri di pugilato o di lotta mortale tra cani.

Ciononostante mi sento di definire "romantica" la tua posizione, e quella di altri. La rispetto, certo, ma il realismo che è in me si impone e mi fa capire quanto poco influiscano, nella realtà, certi atteggiamenti.

Preferisco che tu sia così piuttosto che un narcotrafficante, questo è certo. Ma non chiedermi di più ;)

Potrebbe anche essere. L'unico pregio che ho e' non evadere le tasse e pagare il dovuto, per il resto sono infrequentabile e impresentabile ;)
 
Questo conferma che stanno pensando di colpire gli speculatori, ma perchè solo il 26%?
L'articolo dice che hanno considerato la plusvalenza redditi diversi e quindi tassati con l'imposta sostitutiva al 26%
 
Se posso permettermi, trovo queste generalizzazioni sui giovani estremamente fastidiose e da "boomer". Vorrei ricordarvi che i vostri nonni dicevano probabilmente le stesse cose di voi. Ogni generazione ha avuto la sua gaussiana di capre, persone medie e brillanti, solo che alcuni hanno la memoria corta e ricordano un passato mai esistito.
Non generalizzo, mi baso sulla mia esperienza personale di giovani che mi parlano e mi chiedono consigli sul lavoro. Alcuni mi dicono che se il posto di lavoro è a più di 15 minuti di macchina ci rimettono. I nostri nonni lavoravano in media molto più di noi. Pace. Non è detto per forza che il lavoro debba essere un metro di giudizio basta che poi non ti lamenti del tenore di vita e della pensione.
Poi, ripeto, ho esempi di gente che invece si è spostata di centinaia di km per avere uno stipendio discreto neanche ottimo.
Se poi tu hai una visione positiva sul futuro e sui giovani mi fa piacere, sarò stato sfortunato io; conosco personalmente ristoratori che non trovano camerieri ad 1,6k/mese, peggio ancora per i cuochi. Ho già detto alla grande di famiglia che a Luglio andrà a lavorare al ristorante, credo sia un buon modo per capire le differenze tra scuola/lavoro.
 
Non generalizzo, mi baso sulla mia esperienza personale di giovani che mi parlano e mi chiedono consigli sul lavoro. Alcuni mi dicono che se il posto di lavoro è a più di 15 minuti di macchina ci rimettono. I nostri nonni lavoravano in media molto più di noi. Pace.
Lavoravano in media molto di più ma guadagnavano in media molto ma molto di più, tant'è che buona parte della ricchezza mobiliare e non italiana è stata generata in quegli anni. La tassazione non era per nulla paragonabile a quella attuale (anzi un tempo molti pagavano quello che li andava pagare).

Poi un conto è portare a casa 3.700€ al mese e fare Varese-->Milano tutti i giorni (ne conosco) un conto è 1.500€ magari senza neppure possibilità di crescita futura, la media degli stipendi si sa qual è, alla fine uno può liberamente decide di privilegiare la qualità di vita se è relativamente convinto che grandi prospettive non ne ha.

Poi, ripeto, ho esempi di gente che invece si è spostata di centinaia di km per avere uno stipendio discreto neanche ottimo.
Se poi tu hai una visione positiva sul futuro e sui giovani mi fa piacere, sarò stato sfortunato io; conosco personalmente ristoratori che non trovano camerieri ad 1,6k/mese, peggio ancora per i cuochi. Ho già detto alla grande di famiglia che a Luglio andrà a lavorare al ristorante, credo sia un buon modo per capire le differenze tra scuola/lavoro.
Molto probabilmente sono partiti da zone dove il lavoro (in regola per lo meno) manca e l'unica è spostarsi o buttarsi nel pubblico impiego.
 
Non generalizzo, mi baso sulla mia esperienza personale di giovani che mi parlano e mi chiedono consigli sul lavoro. Alcuni mi dicono che se il posto di lavoro è a più di 15 minuti di macchina ci rimettono. I nostri nonni lavoravano in media molto più di noi. Pace. Non è detto per forza che il lavoro debba essere un metro di giudizio basta che poi non ti lamenti del tenore di vita e della pensione.

...e non dai la colpa all'euro, all'Europa ed ai poteri forti

(non è riferito a te ma è solo una considerazione in generale)
 
Lavoravano in media molto di più ma guadagnavano in media molto ma molto di più, tant'è che buona parte della ricchezza mobiliare e non italiana è stata generata in quegli anni. La tassazione non era per nulla paragonabile a quella attuale (anzi un tempo molti pagavano quello che li andava pagare).

Un conto è portare a casa 3.700€ al mese e fare Varese-->Milano tutti i giorni (ne conosco) un conto è 1.500€ magari senza neppure possibilità di crescita futura, la media degli stipendi si sa qual è, alla fine uno può liberamente decide di privilegiare la qualità di vita se è relativamente convinto che grandi prospettive non è ha.


Molto probabilmente sono partiti da zone dove il lavoro (in regola per lo meno) manca e l'unica è spostarsi o buttarsi nel pubblico impiego.
Sulla prima parte non ho idea, so solo che credo fossero in grado di accumulare più ricchezza rispetto a noi.
Sulla seconda parte se non stai lavorando qualsiasi lavoro dovrebbe per lo meno essere preso in considerazione; quando già lavori spesso arrivano altre opportunità a meno che non ci sia spalla tonda
Sulla terza parte in azienda uno da nord ed una da sud

Non mi riesce fare il multiquote :p
 
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