Vivere di rendita, posso ? (Vol. LXXIV)?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Un mare di c******(IMHO) di chi non ha contatti con l'estero e non vede giovani colleghi espatriati e contentissimi....i laureati STEM in Italia sono sottopagati con carriere non guidate dal merito....punto

Purtroppo questa roba fa presa su un sacco di italiani.
 
Via libera definitivo alla normativa sulle case green. La norma è chiara sulle nuove costruzioni, idem sugli edifici pubblici. Ma sui privati? Se ho ben capito bisogna diminuire il consumo energetico del parco immobili ad una certa data. E quindi dal punto di vista pratico chi ti obbliga in assenza di sanzioni? Vedremo quando usciranno le norme attuative, hanno due anni di tempo, ho il sentore che faranno con moooolta calma...



Il primo funzionario che si presenterà a casa mia pretendendo di convertirmi alle follie di questa gente… mi vedrà uscire sul viale col fucile caricato a sale (spoiler: brucia) :cool:
 
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Rimane fuori discussione (come tutti gli analisti militari concordano) che l'Iran non sarebbe in grado di sostenere una guerra contro Israele. Così come la Russia non sarebbe mai in grado di sostenere un confronto diretto con la NATO

Comunque speriamo non accada nulla perchè di casini in ballo al momento ce ne sono già abbastanza.

Ciò che un pò mi preoccupa non è tanto l'allarme dei servizi israeliani (che potrebbe essere interpretato come un gioco di parte) ma quello degli USA poichè di solito gli americani su queste cose si muovono con cautela e circospezione prima di rendere pubbliche determinate informazioni.
 
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Giampaolo Galli: "Btp ai risparmiatori per essere meno esposti ai mercati, ma costa 12,7 miliardi in più" (di L. Bianco)

Professor Giampaolo Galli, economista e direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano. Nell’ultimo anno i piccoli risparmiatori italiani hanno già messo 53 miliardi di euro sui Btp Valore. Dal 6 al 10 maggio è prevista una nuova emissione. Perché il governo ha moltiplicato le emissioni di titoli pensate specificatamente per i piccoli risparmiatori?
Il governo vuole accrescere la quota di titoli detenuti da risparmiatori italiani con l’idea che questi ultimi siano un po’ più stabili di quanto non siano gli investitori internazionali. Questo però ha un costo: come Osservatorio dei Conti Pubblici abbiamo calcolato che il maggior rendimento comporterà, per la durata delle quindici emissioni di titoli “retail” realizzate dal 2016 e ancora in circolazione (che ammontano al 6,5% dei titoli di Stato in essere), un maggior costo (cumulato) di 12,7 miliardi di euro. È questo il costo che lo Stato paga per avere investitori più stabili. I rendimenti su questi titoli sono più alti rispetto ai normali Btp.

Perché il Tesoro cerca maggiore stabilità nella detenzione dei titoli e quindi spende di più per convincere i piccoli risparmiatori a mantenerli in portafoglio?
Si può pensare che il piccolo risparmiatore non stia attaccato al terminale, alla piattaforma di investimento, come può starci un operatore di una grande banca d’affari internazionale che monitora l’andamento ventiquattro ore al giorno e alla minima notizia sposta i titoli da un paese all’altro. In questo modo il debito pubblico italiano sarebbe meno esposto alle crisi finanziarie internazionali. Però bisogna stare attenti. Non è che il risparmiatore italiano sia del tutto acquiescente. Se succede qualcosa che non va i titoli li vende. Abbiamo una lunga esperienza, dagli anni Settanta in poi, di fughe di capitali italiani all’estero, che hanno causato nel tempo crisi della lira e successivamente crisi dello spread. Anche il risparmiatore italiano, se perde fiducia, se ne va.

La gestione del debito pubblico, ovviamente, è la principale preoccupazione che emerge dal Documento di economia e finanza licenziato dal governo questa settimana. Per confermare taglio del cuneo e riduzione dell’Irpef anche negli anni avvenire la strada si fa in salita. Solo per il 2025 servono almeno una ventina di miliardi. Il Tesoro, si legge nel Def, intende mettere mano ai 105 miliardi di euro annui in tax expenditures, le famose deduzioni fiscali che si richiedono in sede di dichiarazione dei redditi. Secondo lei l’intento del governo è realistico?
Intervenire in maniera importante sulle cosiddette spese fiscali, detrazioni o deduzioni che siano, è molto complicato. Tutti i governi si pongono questa finalità, quasi nessuno ci riesce. Questo succede perché nel caso si toccherebbero interessi importanti e diffusi. Se riduci la deducibilità delle spese mediche verrebbero colpiti milioni di contribuenti. In ogni caso, va ricordato che stiamo parlando di un aumento della pressione fiscale, di un aumento delle tasse, comunque lo si chiami.


Per completezza bisogna precisare che il prof G. Galli, durante l'intervista, ritiene "decisamente limitata" la possibilità di un default dello Stato Italiano
 
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Ma quanto son belle le parole italiane?
Lo sapevi che, secondo uno studio, la lingua italiana è la seconda più “visibile” al mondo, dopo l’inglese?
Questo perché, a partire dalla fine del 19° secolo, moltissimi italiani sono andati a cercar fortuna fuori dai nostri confini, formando qua e là delle piccole comunità che, col tempo, si sono espanse e integrate ai nuovi contesti culturali.
Ora se sei all’estero e cerchi su Google Maps “Italian Restaurant”, i risultati sono decine, se non centinaia.
Questo amore per la cultura italiana ha innalzato il marchio del “made in Italy”, che all’estero viene percepito come sinonimo di estrema qualità.
Fuori dai nostri confini hanno compreso talmente bene questa percezione che hanno pensato: “ma perché non cominciamo a creare anche noi dei prodotti italiani?”
Letta così non ha senso, è fisicamente impossibile che ciò avvenga.
È stato perciò utilizzato uno stratagemma: i prodotti creati all’estero sono e rimangono esteri, quello che sembra italiano è il nome.
Nasce così il formaggio tedesco Cambozola (una sorta di gorgonzola) o la pasta Sudafricana Bellissimo.
Questo fenomeno si chiama “Italian Sounding”, ossia l’utilizzo su etichette e confezioni di riferimenti geografici, immagini, colori e marchi che evocano l’Italia e alcuni dei suoi prodotti tipici più famosi.
E vi dirò di più: i suoni italiani piacciono talmente tanto che nei Paesi Bassi molte mamme stanno decidendo di chiamare i propri figli con dei nomi che SEMBRANO italiani.
È così che vediamo fiorire bambini di nome Milano, Gitano, Auroro, Divano.
Insomma, la percezione della cultura e delle parole italiane fuori dai nostri confini è incredibilmente positiva e possiamo dire che è un po’ come la Settimana Enigmistica: vanta innumerevoli tentativi di imitazione.
Fonte Mattia Marangon

secondo uno studio....fatto da chi ?
Nel tuo copia/incolla non viene spiegato
 
secondo uno studio....fatto da chi ?
Nel tuo copia/incolla non viene spiegato
I giapponesi e i coreani alle loro auto danno spesso un nome italiano o dal suono italiano (ad esempio Toyota Corolla), un motivo ci sarà
 
I giapponesi e i coreani alle loro auto danno spesso un nome italiano o dal suono italiano (ad esempio Toyota Corolla), un motivo ci sarà

invece di andare dietro a certe cose preoccupiamoci piuttosto di risolvere problemi come ad esempio questo

400 miliardi di no a Piazza Affari. Banche e imprese scelgono le borse estere per piazzare i bond (di A. Pira)

"C’è un mare di miliardi di euro, oltre 400, in bond di imprese italiane, soprattutto banche, che tuttavia hanno scelto l’estero per emettere le loro obbligazioni. Colpa soprattutto di tempi lunghi per l’approvazione dei prospetti, i documenti con le informazioni sul prodotto e i relativi rischi, e di costi troppo elevati rispetto ad altre geografie. È il secondo aspetto su cui lavorare per rendere più competitiva Piazza Affari, il cui andamento è ai massimi dalla crisi finanziaria del 2008, ma che negli ultimi anni ha scontato l’uscita di molte società. Difficoltà che Borsa Italiana, entrata nel circuito pan-europeo dei listini Euronext, e Consob, l’autorità di regolamentazione dei mercati, stanno provando a prendere di petto.I numeri lasciano poco spazio alle interpretazioni. Al 10 aprile 2024 i bond emessi dalle imprese italiane per finanziarsi erano 1.143 per un valore complessivo di oltre 617 miliardi. Di questi, tuttavia, appena un terzo aveva il cosiddetto passaporto italiano. I restanti 404 miliardi erano all’estero, soprattutto a Dublino e a Lussemburgo, che nel 1963 avvio la sua crescita in questo mercato guarda caso con la quotazione di un eurobond delle autostrade italiane. Oggi sono 245 gli emittenti italiani all’estero, di cui 41 banche. "
 
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Un mare di c******(IMHO) di chi non ha contatti con l'estero e non vede giovani colleghi espatriati e contentissimi....i laureati STEM in Italia sono sottopagati con carriere non guidate dal merito....punto
Il sistema economico italiano non ha bisogno di tutti questi ingegneri, fisici, matematici, biologi, farmacisti ecc.

Dove li impieghiamo? A fare cosa, ciò che prima faceva tranquilllamente il perito? Accetteranno?

Non considerando poi il divario nord-sud che aggrava il tutto.
 
Il sistema economico italiano non ha bisogno di tutti questi ingegneri, fisici, matematici, biologi, farmacisti ecc.

Dove li impieghiamo? A fare cosa, ciò che prima faceva tranquilllamente il perito? Accetteranno?

Non considerando poi il divario nord-sud che aggrava il tutto.
Mamma mia quanta ignoranza e cialtronaggine/neria!
 
Il sistema economico italiano non ha bisogno di tutti questi ingegneri, fisici, matematici, biologi, farmacisti ecc.

Dove li impieghiamo? A fare cosa, ciò che prima faceva tranquilllamente il perito? Accetteranno?

Non considerando poi il divario nord-sud che aggrava il tutto.
Onestamente mi sembra incredibile che ci siano persone che fanno queste affermazioni, ma poi ci penso bene e penso di essere io inadeguato e non integrato nel paese

Poi penso anche, e se sta gente che esprime queste idee avesse veramente ragione? … allora tutti i miei dubbi e le domande che mi pongo sul paese trovano una risposta logica, ed allora appunto a che servono medici ingeneri matematici a sto paese di “morti de sonno”…?

Allora si ritorna al punto, questi (medici, ingegneri…ecc) è meglio che se ne vadano via da un paese del genere e teniamoci i soliti artigggiani e il Made in Italy….

https://www2.deloitte.com/content/d...ico-scientifiche-per-il-futuro-del-lavoro.pdf

I paradossi. Aziende a caccia di profili Stem, ma non trovano candidati
 
Il sistema economico italiano non ha bisogno di tutti questi ingegneri, fisici, matematici, biologi, farmacisti ecc.

Dove li impieghiamo? A fare cosa, ciò che prima faceva tranquilllamente il perito? Accetteranno?

Davvero...no comment.
Si rimane sbalorditi.
Io mi auguro che cose del genere non le pensi sul serio ma le scrivi solo per puro spirito di provocazione e di contraddizione fine a se stesso.
 
Davvero...no comment.
Si rimane sbalorditi.
Io mi auguro che cose del genere non le pensi sul serio ma le scrivi solo per puro spirito di provocazione e di contraddizione.
Le penso veramente.

Esplicito meglio.
In Italia abbiamo molti ingegneri che non vanno a fare gli ingegneri propriamente detti, ma entrano nel campo del business perché il sistema paese non riesce ad assorbire i migliaia di laureati in ingegneria ogni anno. Dove vanno tutti in Barilla, Eni, Ferrari e in qualche PMI della brianza? Logicamente è impossibile riuscire assorbire tutti nel loro campo.

Se mancassero ingegneri e la domanda fosse elevatissima verrebbero offerti stipendi entry level da 2.500/3000 netti. Ma così non è gli stipendi vengono appiattiti al ribasso.

Sono veramente curioso di conoscere le vostre contro deduzioni, io la vedo così. Nessuna provocazione.
 
Se mancassero ingegneri e la domanda fosse elevatissima verrebbero offerti stipendi entry level da 2.500/3000 netti. Ma così non è gli stipendi vengono appiattiti al ribasso.


Ecco...appunto
Cosi non è
Quindi bisogna fare in modo di aumentare la domanda e gli stipendi.
Ovvero bisogna aumentare la produttività, spingere sull'innovazione tecnologica, sulla ricerca, sullo sviluppo e sulle aziende di grandi dimensioni.
Perchè altrimenti il paese non avrà più un posto tra le grandi economie nel futuro che ci attende.

Ma capisco che concetti del genere sono difficili da far comprendere a chi è convinto che la ricetta giusta sia quella di balneari, tassisti, turismo, microimpresa e ritorno alla lira sovrana.
 
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Le penso veramente.

Esplicito meglio.
In Italia abbiamo molti ingegneri che non vanno a fare gli ingegneri propriamente detti, ma entrano nel campo del business perché il sistema paese non riesce ad assorbire i migliaia di laureati in ingegneria ogni anno. Dove vanno tutti in Barilla, Eni, Ferrari e in qualche PMI della brianza? Logicamente è impossibile riuscire assorbire tutti nel loro campo.

Se mancassero ingegneri e la domanda fosse elevatissima verrebbero offerti stipendi entry level da 2.500/3000 netti. Ma così non è gli stipendi vengono appiattiti al ribasso.

Sono veramente curioso di conoscere le vostre contro deduzioni, io la vedo così.
Guarda che tipicamente gli ingegneri hanno 2 career ladder …. Un percorso tecnico ma soprattutto dopo esperienza propriamente ingegneristica si aprono le porte del business / management….comunque si ritorna al punto o le figure tecniche servono e devono essere riconosciute , pagate e valorizzate , quindi paese ancora degno di sedere tra i 7/8 “grandi” o non servono perché abbiamo il Maddee in Italiiii e gli artigggggiani ed allora appunto meglio che emigrino perché il paese ha altre stretegie (🤣🤣🤣) di crescita puntando si p iva, immigrati per raccogliere pomodori (con tutto il rispetto, ehhh) …ecc
 
Ma capisco che concetti del genere sono difficili da far comprendere a chi è convinto che la ricetta giusta sia quella di balneari, tassisti, turismo, microimpresa e ritorno alla lira sovrana.
Mai sostenuto:

- il ritorno alla lira
- balneari

per i tassisti parliamone. Conoscendo la giustizia italiana è meglio che il taxista abbia qualcosa da perdere (la licenza), invece di pescare tra i disperati, e leggere sulla stampa casi di molestie, se non peggio, violenze sessuali.

microimpresa non è il male più grosso del paese, il processo di aggregazione verrà con il tempo ed è già in atto, molti vendono a stranieri.
 
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