Vivere di rendita, posso (Vol. XIV)?

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Casa di proprietà, 800k e a 15 o meno anni da una pensione pubblica certa per abbandonare il lavoro. Con lascito minimo di 600k globali ai figli. Questi sono i miei obbiettivi con un fabbisogno di 20k annui che aumenterei a 24k per tranquillità.
 
Casa di proprietà, 800k e a 15 o meno anni da una pensione pubblica certa per abbandonare il lavoro. Con lascito minimo di 600k globali ai figli. Questi sono i miei obbiettivi con un fabbisogno di 20k annui che aumenterei a 24k per tranquillità.

la base economica c'è l'hai devi vedere se riesci a generare il rendimento

se scegli strumenti finanziari però devi rinnegare tale affermazione da bollino rosso/nero/ da espulsione diretta.


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Casa di proprietà, 800k e a 15 o meno anni da una pensione pubblica certa per abbandonare il lavoro. Con lascito minimo di 600k globali ai figli. Questi sono i miei obbiettivi con un fabbisogno di 20k annui che aumenterei a 24k per tranquillità.

In base al famoso foglio "pianificazione", con 800k a 45 anni ( non so se e' il tuo caso ), volendosi ritirare a 52 anni (67 anni pensione pubblica), 22k di spese annue si arriva ad 85 anni
 
La maggior parte dei prodotti alimentari (e non) di marche private sono identiche ai prodotti premium. Il cambio di ricetta, spesso, comporterebbe modifiche alla linea produttiva che si tradurrebbero in perdita di tempo e, conseguenti, fermi produttivi. Pochissime società italiane possono permettersi di produrre solo a marchio. Comunque ho letto assurdità enormi: eventuali prodotti economici potrebbero avere scarsa qualità, ma mai non essere conformi alle disposizioni normative in materia. Lavoro per una grossa azienda alimentare e conosco bene il settore. Tutti i nostri prodotti "smarchiati" sono identici all'originale, ma potrebbe capitare di fare qualche accordo con grandi catene distributive di modificare la ricetta più per un fattore di distinzione che di risparmio sulla qualità.

Infatti chiedevo quali.
Mi han risposto i sughi. Non mangiandoli mai non ho idea della differenza.
Devo ancora capire il reale vantaggio a svendere un proprio prodotto.

Che siano "praticamente tutti" significa che la maggior parte della gente che preferisce i non discount è ritardata.
 
Casa di proprietà, 800k e a 15 o meno anni da una pensione pubblica certa per abbandonare il lavoro. Con lascito minimo di 600k globali ai figli. Questi sono i miei obbiettivi con un fabbisogno di 20k annui che aumenterei a 24k per tranquillità.

Con 800k dovresti avere un rendimento di almeno 50K annuo tra dividendi e rivalutazione del capitale. Io con meno faccio di più e vivo di quello.
 
Io facendo i calcoli con la regola della spesa mensile per 400 sono già dentro ( nel senso che io e la mia compagna potremmo già vivere di rendita) con l'altra formula invece ci mancherebbe ancora abbastanza ( non poco ma neanche troppo)
 
Per esseri sicuri che il sistema stia in piedi, basandosi su quell'excel e con quei dati, devi ottenere un valore di fine capitale a non meno di 110 anni (non che camperai fino a quell'età, ma è per avere un margine in caso di variazioni impreviste dei dati inseriti nel modello), se il file ti da 84 anni come età di fine, per me è decisamente un rischio.

110 anni volendo spendere 8k al mese sono 500k di patrimonio. Mi sembra una cifra che pu' essere raggiunta.
 
2/3 dividend, 1/3 no dividend che sono quelle che spesso vendo, mai trading ma qualche operazione a breve (6 mesi-1 anno). La questione è sempre la stessa, comprare buone imprese quando il prezzo è basso (vedi atlantia dopo genoa, recordati dopo opa, brembo sotto i 10, apple dopo profit warning, fedex dopo che ha perso il 40% etc etc). Blue chips ho tutte le classiche prese a prezzo ottimo, pepsico, kimberlyclark, whirpool, balck&decker etc. Il mio miglior colpo adidas, moltiplicata per 10 in 12 anni. Va avanti a aumenti di dividendo del 20-30% :-) peccato la doppia tassa...


Se compri a pe bassi buone imprese il capitale rende sopra la media del sp500.

Però se puoi arrivare ad avere una pensione io farei il sacrificio.
 
Per esseri sicuri che il sistema stia in piedi, basandosi su quell'excel e con quei dati, devi ottenere un valore di fine capitale a non meno di 110 anni (non che camperai fino a quell'età, ma è per avere un margine in caso di variazioni impreviste dei dati inseriti nel modello), se il file ti da 84 anni come età di fine, per me è decisamente un rischio.

Personalmente ho delle enormi difficoltà a ragionare in termini così lunghi. Quando avevo l'azienda, l'orizzonte temporale delle commesse non andava mai oltre i 5 anni... ora che lavoro per conto mio, praticamente navigo a vista... anche per un lavoratore dipendente le condizioni sono decisamente diverse rispetto a 20/30 anni fa, dove il termine "indeterminato" riferito al lavoro significava praticamente "a vita" salvo calamità. Se mi guardo indietro, negli ultimi 15 anni mi sono licenziato, ho aperto e chiuso un'attività, ne ho presa un'altra per poi rivenderla, ho acquistato case, mi sono sposato, ho fatto un figlio... di tutto quello che ho scritto, forse un 20% era programmato, il resto è semplicemente successo. E' giusto cercare di pianificare e trovo che vivere alla giornata sia l'atteggiamento peggiore per chi vuol vivere dei frutti del proprio patrimonio... però in un lasso di tempo così lungo le probabilità che accadano imprevisti (magari anche belli, eh... mica per forza solo eventi funesti) è veramente alto che ogni tentativo di pianificazione, a mio avviso si intende, è più un modo di darsi una forma di sicurezza psicologica.
 
Capisco.
Tralasciando l'aspetto unamo della storia, in Sicilia ci sono operatori call center che vanno avanti con stipendi di 600 euro al mese

Poveri con il lavoro: il call center dei laureati con 110 e lode (che lavorano per 600 euro al mese) - Corriere.it

Mi chiedo, alla fine questi con una famiglia come fanno ? Vengono in soccorso papa' e mamma' ? :confused::confused:

C'è gente che lavora per queste cifre anche al nord.
Non solo in Sicilia.
Con la differenza che in Sicilia il costo della vita è più basso che al nord.

Riguardo le lauree con 110 e lode, bisogna capire in quali discipline sono state prese (facoltà) e direi anche in quale università sono state prese.
Nel mondo di oggi ed in quello futuro sono sempre più richieste lauree di tipo tecnico/scientifico.
Se uno si laurea in cose tipo scienze politiche, scienze della comunicazione, giurisprudenza (come Paola la ragazza dell'articolo) non si lamenti se poi difficilmente riesce a raggiungere gli obiettivi di carriera e di guadagno che aveva fantasticato nella sua testa.
Quindi, quando sentiamo parlare di poveri laureati a cui il mondo spietato e cinico non ha dato le soddisfazioni che a loro spettavano chissà per quale diritto acquisito, solo per aver preso una laurea qualsiasi, andiamoci cauti poichè a volte si tratta di gente che non ha capito nulla della realtà che li circonda e pretende che sia il mondo ad adeguarsi a loro e non il contrario.

[video]https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/la-lite-tra-l-esperto-e-la-giovane-precaria-scienze-politiche-laurea-che-non-serve-a-nulla/325632/326248[/video]
 
Personalmente ho delle enormi difficoltà a ragionare in termini così lunghi. Quando avevo l'azienda, l'orizzonte temporale delle commesse non andava mai oltre i 5 anni... ora che lavoro per conto mio, praticamente navigo a vista... anche per un lavoratore dipendente le condizioni sono decisamente diverse rispetto a 20/30 anni fa, dove il termine "indeterminato" riferito al lavoro significava praticamente "a vita" salvo calamità. Se mi guardo indietro, negli ultimi 15 anni mi sono licenziato, ho aperto e chiuso un'attività, ne ho presa un'altra per poi rivenderla, ho acquistato case, mi sono sposato, ho fatto un figlio... di tutto quello che ho scritto, forse un 20% era programmato, il resto è semplicemente successo. E' giusto cercare di pianificare e trovo che vivere alla giornata sia l'atteggiamento peggiore per chi vuol vivere dei frutti del proprio patrimonio... però in un lasso di tempo così lungo le probabilità che accadano imprevisti (magari anche belli, eh... mica per forza solo eventi funesti) è veramente alto che ogni tentativo di pianificazione, a mio avviso si intende, è più un modo di darsi una forma di sicurezza psicologica.

Certo, il discorso di "fondo" e' eliminare il lavoro in modo che non se ne senta la sua mancanza, quindi quello che ti potrebbe succedere, ci sarebbe sia che tu abbia un lavoro o che non ce l'abbia, nel senso non farebbe alcuna differenza ;)
 
Con 800k dovresti avere un rendimento di almeno 50K annuo tra dividendi e rivalutazione del capitale. Io con meno faccio di più e vivo di quello.

Va beh continuiamo a sparare rendimenti mirabolanti: 50K/anno al netto delle attuali tasse italiane (capital gain, imposta bollo) sono 69,7K/anno lordi che fa l'8,7% di rendimento lordo annuo in € da ottenere costantemente per sempre...ne riparliamo nel 2029 se i redimenti medi degli anni '20 saranno stati simili a quelli degli anni '10...
 
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Riguardo le lauree con 110 e lode, bisogna capire in quali discipline sono state prese (facoltà) e direi anche in quale università sono state prese.
Nel mondo di oggi ed in quello futuro sono sempre più richieste lauree di tipo tecnico/scientifico.
Se uno si laurea in cose tipo scienze politiche, scienze della comunicazione, giurisprudenza (come Paola la ragazza dell'articolo) non si lamenti se poi difficilmente riesce a raggiungere gli obiettivi di carriera e di guadagno che aveva fantasticato nella sua testa.
Quindi, quando sentiamo parlare di poveri laureati a cui il mondo spietato e cinico non ha dato le soddisfazioni che a loro spettavano chissà per quale diritto acquisito, solo per aver preso una laurea qualsiasi, andiamoci cauti poichè a volte si tratta di gente che non ha capito nulla della realtà che li circonda e pretende che sia il mondo ad adeguarsi a loro e non il contrario.

A parita' di formazione, credo che all'estero queste stesse persone non lavorerebbero ai call center, ma lavorerebbero e sarebbero pagati adeguatamente per il lavoro che fanno.
 
2/3 dividend, 1/3 no dividend che sono quelle che spesso vendo, mai trading ma qualche operazione a breve (6 mesi-1 anno). La questione è sempre la stessa, comprare buone imprese quando il prezzo è basso (vedi atlantia dopo genoa, recordati dopo opa, brembo sotto i 10, apple dopo profit warning, fedex dopo che ha perso il 40% etc etc). Blue chips ho tutte le classiche prese a prezzo ottimo, pepsico, kimberlyclark, whirpool, balck&decker etc. Il mio miglior colpo adidas, moltiplicata per 10 in 12 anni. Va avanti a aumenti di dividendo del 20-30% :-) peccato la doppia tassa...


Se compri a pe bassi buone imprese il capitale rende sopra la media del sp500.

Però se puoi arrivare ad avere una pensione io farei il sacrificio.

Per Atlantia c'è il rischio di revoca delle concessioni (o almeno così avevo letto). Per tante di quelle che hai nominato inoltre c'è anche il rischio cambio. Positivo se hai attuato tale strategia negli ultimi anni ma con conseguenze di lungo periodo da monitorare.

Il "buone imprese" come lo valuti?
 
Personalmente ho delle enormi difficoltà a ragionare in termini così lunghi. [...] Se mi guardo indietro, negli ultimi 15 anni mi sono licenziato, ho aperto e chiuso un'attività, ne ho presa un'altra per poi rivenderla, ho acquistato case, mi sono sposato, ho fatto un figlio... di tutto quello che ho scritto, forse un 20% era programmato, il resto è semplicemente successo.

Però sei rimasto sempre all'interno del mondo del lavoro, se fai il rentier, salvo avere professionalità particolari, non ci rientri più e quindi è ovvio che tra continuare a lavorare e fare un salto nel buoi che mi manda sotto un ponte, rimango al lavoro, per questo vado predicando prudenza (a differenza di chi indica rendimenti dell'8-9% come fossero normali)...sugli imprevisti beh non citerei l'acquisto di case o matrimonio e figli (non siamo negli USA dove possono essere l'imprevisto di una notte da leoni a Las Vegas).
Perciò a parte le malattie gravemente invalidanti e le catastrofi naturali (o un errore giudiziario), stante che seppur assicurati, dalla seconda ne esci, dalla prima no, tutto il resto secondo me è gestibile...poi di certo c'è solo la morte, ma quella detta cinicamente è una variabile "a favore" del rentier.

sul fatto che un impiegato medio oggigiorno viva sul chi va là, sono d'accordo, ma se faccio il rentier non voglio andarmela a cercare, insomma se ho fondi sufficienti, lo faccio a qualunque età, anche da molto giovane, ma farlo essendo molto tirati non ha senso...
 
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A parita' di formazione, credo che all'estero queste stesse persone non lavorerebbero ai call center, ma lavorerebbero e sarebbero pagati adeguatamente per il lavoro che fanno.

Non e' cosi'. In mercati del lavoro ultra-dinamici come quello di Londra, quelli svegli che hanno preso una laurea sbagliata/inutile riescono a riciclarsi in altre professioni (conosco project manager IT che hanno laurea in storia o in psicologia) ma comunque non fanno un lavoro in linea coi loro studi. Quelli meno svegli comunque finiscono a fare lavori umili. In altre zone del paese o del continente ovviamente rimangono disoccupati.
 
A parita' di formazione, credo che all'estero queste stesse persone non lavorerebbero ai call center, ma lavorerebbero e sarebbero pagati adeguatamente per il lavoro che fanno.

secondo me assolutamente no.
Ad esempio Paola la laureata in giurisprudenza che lavora nel call center, con la sua laurea cosa potrebbe andare a fare all'estero ?
 
110 anni volendo spendere 8k al mese sono 500k di patrimonio. Mi sembra una cifra che pu' essere raggiunta.

Vedo che stai piano piano arrivando a un punto di equilibrio sicuramente più sostenibile considerando l'età in cui vorresti cominciare...OK!
 
Vedo che stai piano piano arrivando a un punto di equilibrio sicuramente più sostenibile considerando l'età in cui vorresti cominciare...OK!

Beh allo stato attuale mi servirebbero 150/100k, non impossibile da raggiungere lavorando, risparmiando ed investendo come ho fatto fino ad adesso altri 5/6 anni ?
 
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