Non diciamo stupidaggini per favore.
Il differenziale serve a pagare gli interessi a tutti coloro che detenevano, detengono e deterranno titoli del debito pubblico statale, siano essi piccoli risparmiatori o banche. Ricordiamo tutti come negli anni passati i piccoli risparmiatori italiani fossero in massa detentori di BOt e BTP, quando ancora rendevano.
Mio padre è stato ed è tutt'oggi un cassettista di BTP che detiene in portafoglio da anni e anni....mio padre non è una banca.
Malvezzi come al solito usa la sua analisi in maniera subdola e distorta al fine di far passare una propaganda chiaramente di tipo politico, che con l'anlaisi economica non c'entra nulla...ovvero la solita narrazione che vede l'Italia un paese florido ma poi ci si mettono le banche, la finanza, i poteri forti , il Bilderberg a depredarla attraverso gli interessi sul debito.
Il debito pubblico lo hanno fatto gli italiani quindi gli italiani lo devono ripagare.
Oltretutto viviamo in paese con forte impronta cattolica e per la religione cattolica pagare i debiti è un importante precetto morale "e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori"
Cortesemente....roba del genere vai a pubblicarla in Arena Politica....
grazie
La menzogna del deficit che impoverisce
Non so se vi rendete pienamente conto di quanto sia colossale la bugia dell’”impoverimento del paese a causa dell’alto livello di debito pubblico”.
Cos’è il debito pubblico ? la risposta tipica è “la somma dei deficit cumulati nel passato”. Ma in realtà uno Stato non dà origine a un deficit di bilancio emettendo debito. Il deficit è la differenza tra spesa pubblica e prelievo fiscale. Questa differenza rimane in tasca al settore privato e lo Stato PUO’ (ma non necessariamente DEVE) emettere debito e offrirlo al settore privato medesimo, in cambio dei soldi che i privati si sono ritrovati in tasca.
Ciò premesso, se come detto il deficit pubblico nasce da uno Stato che spende più di quanto incassa, questo fenomeno comporta un impoverimento per la collettività ?
NO. Si tratta di una modalità per immettere moneta, quindi capacità di spesa, altrimenti detto potere d’acquisto, nell’economia. Se lo Stato spende più di quanto incassa, qualcuno incassa più di quanto paga in tasse. Questo “qualcuno” è più RICCO in termini nominali, non più povero.
Naturalmente, “più ricco in termini nominali” non vuol dire necessariamente “più ricco in termini reali”. Ma questo dipende dall’inflazione, non dal livello di deficit e/o di debito pubblico. E in Italia l’inflazione è troppo bassa (cioè sotto i target BCE) da DIECI anni. Come si può affermare che un maggior deficit avrebbe impoverito il paese, se non esisteva eccesso di inflazione ? se anzi, al contrario, la BCE cercava disperatamente, senza riuscirci, di AUMENTARE l’inflazione ?
E il debito pubblico ? il debito, come visto, non è affatto necessario emetterlo e collocarlo sul mercato, se lo Stato utilizza la SUA moneta. Il debito pubblico è un’opportunità offerta a chi si trova in tasca moneta, quindi risparmio, di ottenere una remunerazione.
Non c’è necessità di offrirla, questa remunerazione. Si può decidere di farlo, ma è una scelta del tutto discrezionale, che le autorità pubbliche possono effettuare – ma anche no.
In sintesi:
Se un paese usa la moneta che emette, il deficit pubblico può essere un problema per il suo impatto inflattivo, NON per il suo livello numerico.
E il debito pubblico non è affatto necessario emetterlo. E se lo emetti decidi TU che tasso d’interesse concedere. E questo tasso lo paghi nella TUA moneta. Che non è una risorsa scarsa, quando lo Stato dispone della potestà di emissione.
Il debito pubblico non comporta nessun impoverimento del paese. Genera spesa per interessi, ma è una scelta del tutto discrezionale allocare ai risparmiatori una quota di risorse economiche. Non è in nessun modo qualcosa di necessario al funzionamento dell’economia.
Il debito pubblico è un vincolo finanziario, per l’Italia, solo perché si è SCELTO che lo sia, emettendolo in una moneta straniera (l’euro), sopravvalutata per i fondamentali della nostra economia. E una moneta straniera effettivamente è (al contrario della moneta nazionale) una risorsa scarsa, che l’Italia potrebbe non riuscire a reperire in quantità adeguata.
Di tutto questo, non esisteva alcuna necessità economica. Nessuna. Zero.