Vivere di rendita, posso (Vol. XLIII)?

Veramente nei topless bar potevi appartarti in camere riservate e fare quello che volevi.... Pagando... E in alcuni night pure. Ma dipende uno cosa vuole fare, ricordo con piacere una amabile conversazione al tavolino di un night con 3 rumene 20 enni top davanti a una bottiglia di champagne..... Uscivo un pochino spettinato ... :D

Si..ma in Italia è illegale perchè così diventano dei bordelli.
 
Non diciamo stupidaggini per favore.
Il differenziale serve a pagare gli interessi a tutti coloro che detenevano, detengono e deterranno titoli del debito pubblico statale, siano essi piccoli risparmiatori o banche. Ricordiamo tutti come negli anni passati i piccoli risparmiatori italiani fossero in massa detentori di BOt e BTP, quando ancora rendevano.
Mio padre è stato ed è tutt'oggi un cassettista di BTP che detiene in portafoglio da anni e anni....mio padre non è una banca.
Malvezzi come al solito usa la sua analisi in maniera subdola e distorta al fine di far passare una propaganda chiaramente di tipo politico, che con l'anlaisi economica non c'entra nulla...ovvero la solita narrazione che vede l'Italia un paese florido ma poi ci si mettono le banche, la finanza, i poteri forti , il Bilderberg a depredarla attraverso gli interessi sul debito.

Il debito pubblico lo hanno fatto gli italiani quindi gli italiani lo devono ripagare.
Oltretutto viviamo in paese con forte impronta cattolica e per la religione cattolica pagare i debiti è un importante precetto morale "e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori"

Cortesemente....roba del genere vai a pubblicarla in Arena Politica....
grazie

La menzogna del deficit che impoverisce
Non so se vi rendete pienamente conto di quanto sia colossale la bugia dell’”impoverimento del paese a causa dell’alto livello di debito pubblico”.
Cos’è il debito pubblico ? la risposta tipica è “la somma dei deficit cumulati nel passato”. Ma in realtà uno Stato non dà origine a un deficit di bilancio emettendo debito. Il deficit è la differenza tra spesa pubblica e prelievo fiscale. Questa differenza rimane in tasca al settore privato e lo Stato PUO’ (ma non necessariamente DEVE) emettere debito e offrirlo al settore privato medesimo, in cambio dei soldi che i privati si sono ritrovati in tasca.
Ciò premesso, se come detto il deficit pubblico nasce da uno Stato che spende più di quanto incassa, questo fenomeno comporta un impoverimento per la collettività ?
NO. Si tratta di una modalità per immettere moneta, quindi capacità di spesa, altrimenti detto potere d’acquisto, nell’economia. Se lo Stato spende più di quanto incassa, qualcuno incassa più di quanto paga in tasse. Questo “qualcuno” è più RICCO in termini nominali, non più povero.
Naturalmente, “più ricco in termini nominali” non vuol dire necessariamente “più ricco in termini reali”. Ma questo dipende dall’inflazione, non dal livello di deficit e/o di debito pubblico. E in Italia l’inflazione è troppo bassa (cioè sotto i target BCE) da DIECI anni. Come si può affermare che un maggior deficit avrebbe impoverito il paese, se non esisteva eccesso di inflazione ? se anzi, al contrario, la BCE cercava disperatamente, senza riuscirci, di AUMENTARE l’inflazione ?
E il debito pubblico ? il debito, come visto, non è affatto necessario emetterlo e collocarlo sul mercato, se lo Stato utilizza la SUA moneta. Il debito pubblico è un’opportunità offerta a chi si trova in tasca moneta, quindi risparmio, di ottenere una remunerazione.
Non c’è necessità di offrirla, questa remunerazione. Si può decidere di farlo, ma è una scelta del tutto discrezionale, che le autorità pubbliche possono effettuare – ma anche no.
In sintesi:
Se un paese usa la moneta che emette, il deficit pubblico può essere un problema per il suo impatto inflattivo, NON per il suo livello numerico.
E il debito pubblico non è affatto necessario emetterlo. E se lo emetti decidi TU che tasso d’interesse concedere. E questo tasso lo paghi nella TUA moneta. Che non è una risorsa scarsa, quando lo Stato dispone della potestà di emissione.
Il debito pubblico non comporta nessun impoverimento del paese. Genera spesa per interessi, ma è una scelta del tutto discrezionale allocare ai risparmiatori una quota di risorse economiche. Non è in nessun modo qualcosa di necessario al funzionamento dell’economia.
Il debito pubblico è un vincolo finanziario, per l’Italia, solo perché si è SCELTO che lo sia, emettendolo in una moneta straniera (l’euro), sopravvalutata per i fondamentali della nostra economia. E una moneta straniera effettivamente è (al contrario della moneta nazionale) una risorsa scarsa, che l’Italia potrebbe non riuscire a reperire in quantità adeguata.
Di tutto questo, non esisteva alcuna necessità economica. Nessuna. Zero.
 
Il debito pubblico è un vincolo finanziario, per l’Italia, solo perché si è SCELTO che lo sia, emettendolo in una moneta straniera (l’euro), sopravvalutata per i fondamentali della nostra economia.

Di tutto il pistolotto senza capo ne coda che hai scritto (presumo sia un copia/incolla che hai fatto da qualche parte) concordo in pieno solo con la frase che ho quotato. L'euro è una moneta effettivamente sopravvalutata per L'Italia, nel senso che l'euro non rispecchia i reali fondamentali dell'economia italiana. Essendo una moneta forte essa ha consentito al nostro paese di godere di benefici che altrimenti con la sua moneta sovrana debole (la lira) non avrebbe mai avuto. Pensiamo solamente al calo drastico sugli interessi del debito pubblico di cui l'Italia ha beneficiato per il solo fatto di essere entrata a far parte della moneta unica, quindi ancora prima iniziassero le politiche espansive della BCE con il "whatewer it takes di Draghi". Un bonus riconosciuto da mercati ed investitori per effetto della politica monetaria gestita dalla BCE e non più da Bankitalia
 
La menzogna del deficit che impoverisce
Non so se vi rendete pienamente conto di quanto sia colossale la bugia dell’”impoverimento del paese a causa dell’alto livello di debito pubblico”.
Cos’è il debito pubblico ? la risposta tipica è “la somma dei deficit cumulati nel passato”. Ma in realtà uno Stato non dà origine a un deficit di bilancio emettendo debito. Il deficit è la differenza tra spesa pubblica e prelievo fiscale. Questa differenza rimane in tasca al settore privato e lo Stato PUO’ (ma non necessariamente DEVE) emettere debito e offrirlo al settore privato medesimo, in cambio dei soldi che i privati si sono ritrovati in tasca.
Ciò premesso, se come detto il deficit pubblico nasce da uno Stato che spende più di quanto incassa, questo fenomeno comporta un impoverimento per la collettività ?
NO. Si tratta di una modalità per immettere moneta, quindi capacità di spesa, altrimenti detto potere d’acquisto, nell’economia. Se lo Stato spende più di quanto incassa, qualcuno incassa più di quanto paga in tasse. Questo “qualcuno” è più RICCO in termini nominali, non più povero.
Naturalmente, “più ricco in termini nominali” non vuol dire necessariamente “più ricco in termini reali”. Ma questo dipende dall’inflazione, non dal livello di deficit e/o di debito pubblico. E in Italia l’inflazione è troppo bassa (cioè sotto i target BCE) da DIECI anni. Come si può affermare che un maggior deficit avrebbe impoverito il paese, se non esisteva eccesso di inflazione ? se anzi, al contrario, la BCE cercava disperatamente, senza riuscirci, di AUMENTARE l’inflazione ?
E il debito pubblico ? il debito, come visto, non è affatto necessario emetterlo e collocarlo sul mercato, se lo Stato utilizza la SUA moneta. Il debito pubblico è un’opportunità offerta a chi si trova in tasca moneta, quindi risparmio, di ottenere una remunerazione.
Non c’è necessità di offrirla, questa remunerazione. Si può decidere di farlo, ma è una scelta del tutto discrezionale, che le autorità pubbliche possono effettuare – ma anche no.
In sintesi:
Se un paese usa la moneta che emette, il deficit pubblico può essere un problema per il suo impatto inflattivo, NON per il suo livello numerico.
E il debito pubblico non è affatto necessario emetterlo. E se lo emetti decidi TU che tasso d’interesse concedere. E questo tasso lo paghi nella TUA moneta. Che non è una risorsa scarsa, quando lo Stato dispone della potestà di emissione.
Il debito pubblico non comporta nessun impoverimento del paese. Genera spesa per interessi, ma è una scelta del tutto discrezionale allocare ai risparmiatori una quota di risorse economiche. Non è in nessun modo qualcosa di necessario al funzionamento dell’economia.
Il debito pubblico è un vincolo finanziario, per l’Italia, solo perché si è SCELTO che lo sia, emettendolo in una moneta straniera (l’euro), sopravvalutata per i fondamentali della nostra economia. E una moneta straniera effettivamente è (al contrario della moneta nazionale) una risorsa scarsa, che l’Italia potrebbe non riuscire a reperire in quantità adeguata.
Di tutto questo, non esisteva alcuna necessità economica. Nessuna. Zero.

Le premesse corrette non risultano necessariamente in una conclusione corretta. Che il debito pubblico sia la somma dei deficit (quindi differenza tra entrate e uscite) è già parzialmente vero: sono da aggiungere anche gli interessi.
Che il deficit pubblico non comporti un impoverimento della collettività è da dimostrare: bisogna vedere quali sono le voci di spesa (e di incasso) e quale vantaggio ne può trarre la collettività (es. pagare meno interessi e avere risorse aggiuntive).
Legare il ragionamento alla possibilità di battere moneta, con relativa inflazione artificiosa, ma soprattutto alla supposta possibilità di scegliere(!) i tassi di interesse (chi lo finanzia?), è semplicemente sbagliato e contraddittorio.
Sostenere che l'euro è una moneta straniera, così come che il deficit "rimane in tasca al settore privato", è difficilmente comprensibile.
 
Suvvia basta litigare
Si parla troppo di politica in questo thread
 
In che senso? Tutti i laureati, eccetto i fuoricorso, dovrebbero andare in pensione 5 anni prima del previsto, cioè più verso i 65 che i 70, no?

No, col contributivo tutti vanno in pensione alla stessa età.
Per i nati nella seconda metà degli 80
- 70 anni nei casi standard
- 67 se si hanno almeno di 20 anni di contributi e assegno maggiore di 2.8 volte l'assegno sociale
- 71 anni in caso contrario


Il riscatto gratuito (sempre che non decidano di regalare contributi), agevolerebbe il secondo caso (15 anni di retribuzioni medio- alte mi permettono di andare in pensione a 67).

PS: rileggendo il mio messaggio, penso sia opportuna una precisazione. Io ho inteso il tuo "dovrebbero andare in pensione" come "credo che col sistema attuale vadano in pensione 5 anni prima" e non come "sarebbe giusto se andassero in pensione 5 anni prima".

In ogni caso, essendo contributivo puro, il riscatto della laurea solo in pochi casi comporta una riduzione del numero di anni lavorati.
 
Ultima modifica:
Di tutto il pistolotto senza capo ne coda che hai scritto (presumo sia un copia/incolla che hai fatto da qualche parte) concordo in pieno solo con la frase che ho quotato. L'euro è una moneta effettivamente sopravvalutata per L'Italia, nel senso che l'euro non rispecchia i reali fondamentali dell'economia italiana. Essendo una moneta forte essa ha consentito al nostro paese di godere di benefici che altrimenti con la sua moneta sovrana debole (la lira) non avrebbe mai avuto. Pensiamo solamente al calo drastico sugli interessi del debito pubblico di cui l'Italia ha beneficiato per il solo fatto di essere entrata a far parte della moneta unica, quindi ancora prima iniziassero le politiche espansive della BCE con il "whatewer it takes di Draghi". Un bonus riconosciuto da mercati ed investitori per effetto della politica monetaria gestita dalla BCE e non più da Bankitalia

Mi dispiace ma sei completamente fuori strada senza moneta sovrana siamo spacciati .
 
No, col contributivo tutti vanno in pensione alla stessa età.
Per i nati nella seconda metà degli 80
- 70 anni nei casi standard
- 67 se si hanno almeno di 20 anni di contributi e assegno maggiore di 2.8 volte l'assegno sociale
- 71 anni in caso contrario


Il riscatto gratuito (sempre che non decidano di regalare contributi), agevolerebbe il secondo caso (15 anni di retribuzioni medio- alte mi permettono di andare in pensione a 67).

PS: rileggendo il mio messaggio, penso sia opportuna una precisazione. Io ho inteso il tuo "dovrebbero andare in pensione" come "credo che col sistema attuale vadano in pensione 5 anni prima" e non come "sarebbe giusto se andassero in pensione 5 anni prima".

In ogni caso, essendo contributivo puro, il riscatto della laurea solo in pochi casi comporta una riduzione del numero di anni lavorati.

Ero convinto che il requisito dell'età fosse modificabile in funzione degli anni di contribuzione, se è come dici tu riscattare gli anni dell'università non serve quasi a nulla, a parte aumentare eventualmente il montante contributivo.
Mi informerò perché non sono completamente convinto, hai una fonte?

Edit: ad esempio sul sito delle poste la mette in modo un po' diverso
Il riscatto di laurea solitamente serve ad anticipare il momento della pensione con certezza solo a chi ha iniziato a lavorare entro i 24 anni. Per chi ha iniziato a lavorare oltre i 30 anni invece il riscatto non serve ad anticipare. Per tutti gli altri, chi ha iniziato a lavorare tra i 24 ed i 30 anni, il beneficio può essere solo parziale
 
Ero convinto che il requisito dell'età fosse modificabile in funzione degli anni di contribuzione, se è come dici tu riscattare gli anni dell'università non serve quasi a nulla, a parte aumentare eventualmente il montante contributivo.
Mi informerò perché non sono completamente convinto, hai una fonte?

Edit: ad esempio sul sito delle poste la mette in modo un po' diverso
Il riscatto di laurea solitamente serve ad anticipare il momento della pensione con certezza solo a chi ha iniziato a lavorare entro i 24 anni. Per chi ha iniziato a lavorare oltre i 30 anni invece il riscatto non serve ad anticipare. Per tutti gli altri, chi ha iniziato a lavorare tra i 24 ed i 30 anni, il beneficio può essere solo parziale

Il sito delle poste inserisce una serie di termini generici: "solitamente", "beneficio parziale".

Fonti non saprei: il sistema iNPS è dispersivo, cercando su google si trovano articoli generici (simili a quello di poste).

Per sapere quando andrai in pensione, vai sul sito INPS.it, autenticati con SPID, e fai una simulazione su "La mia pensione futura".
Troverai due ipotesi:
- Pensione di vecchiaia (70 anni)
- Pensione anticipata (67 anni)
La prima è legata solo all'età
La seconda ad avere "almeno 20 anni di contributi" e pensione>2.8*assegno sociale (oltre al vincolo sull'età, oggi 64 anni ma previsto aumento in base aspettativa di vita).
Su questa, il riscatto di laurea agevola 5 anni (nel senso che se ne lavori solo 15, il riscatto te ne "regala" 5).
 
Il sito delle poste inserisce una serie di termini generici: "solitamente", "beneficio parziale".

Fonti non saprei: il sistema iNPS è dispersivo, cercando su google si trovano articoli generici (simili a quello di poste).

Per sapere quando andrai in pensione, vai sul sito INPS.it, autenticati con SPID, e fai una simulazione su "La mia pensione futura".
Troverai due ipotesi:
- Pensione di vecchiaia (70 anni)
- Pensione anticipata (67 anni)
La prima è legata solo all'età
La seconda ad avere "almeno 20 anni di contributi" e pensione>2.8*assegno sociale (oltre al vincolo sull'età, oggi 64 anni ma previsto aumento in base aspettativa di vita).
Su questa, il riscatto di laurea agevola 5 anni (nel senso che se ne lavori solo 15, il riscatto te ne "regala" 5).

Mmm anche da quello che scrivi, mi sa che ha ragione il sito delle poste.
Il loro calcolo spannometrico è, supponendo che inizi a lavorare da quando hai 25 anni:
- no riscatto laurea --> vai a 67 anni (42 contributi + età)
- riscatto laurea --> vai a 64 anni (44 contributi (39+5 riscattati) + età minima richiesta)
Se hai iniziato dopo i 25 anni, hai un beneficio parziale, che va azzerandosi.
Controllerò ulteriormente.
 
Il sito delle poste inserisce una serie di termini generici: "solitamente", "beneficio parziale".

Fonti non saprei: il sistema iNPS è dispersivo, cercando su google si trovano articoli generici (simili a quello di poste).

Per sapere quando andrai in pensione, vai sul sito INPS.it, autenticati con SPID, e fai una simulazione su "La mia pensione futura".
Troverai due ipotesi:
- Pensione di vecchiaia (70 anni)
- Pensione anticipata (67 anni)
La prima è legata solo all'età
La seconda ad avere "almeno 20 anni di contributi" e pensione>2.8*assegno sociale (oltre al vincolo sull'età, oggi 64 anni ma previsto aumento in base aspettativa di vita).
Su questa, il riscatto di laurea agevola 5 anni (nel senso che se ne lavori solo 15, il riscatto te ne "regala" 5).

Sintesi da incorniciare.
 
Mmm anche da quello che scrivi, mi sa che ha ragione il sito delle poste.
Il loro calcolo spannometrico è, supponendo che inizi a lavorare da quando hai 25 anni:
- no riscatto laurea --> vai a 67 anni (42 contributi + età)
- riscatto laurea --> vai a 64 anni (44 contributi (39+5 riscattati) + età minima richiesta)
Se hai iniziato dopo i 25 anni, hai un beneficio parziale, che va azzerandosi.
Controllerò ulteriormente.

No no, il requisito degli anni di contributi "e basta" (pensione di anzianità), non esisterà per i totalmente contributivi.
In ogni caso, sul sito INPS si possono fare tutte le simulazioni: consiglio di fare prima quella da "la mia pensione futura" ( INPS - Dettaglio Prestazione: La mia pensione futura: simulazione della propria pensione ), e poi quello legato al riscatto a pagamento agevolato/ordinario (Simulazione del riscatto laurea ), si otterranno le stesse date (ma importi differenti).
Se si fa solo la seconda simulazione sembra ci sia un anticipo, che nella realtà dei fatti è presente anche su "la mia pensione futura" (dunque senza riscatto).

Riguardo al sito delle poste, le età riportate (64/67 anni) valgono per chi va in pensione ora. Per chi è nato negli anni 80, seguendo le previsioni di aumento aspettativa di vita:
- 67 anni diventano 70 (circa): pensione ordinaria (minimo 1,5 volte assegno sociale, qualsiasi anzianità contributiva)
- 64 anni diventano 67 (circa): pensione "anticipata" (minimo 2,8 volte assegno sociale, almeno 20 anni di anzianità contributiva).

Il riscatto laurea, se sei nel caso anomalo di stipendi alti ma discontinui (15 anni di lavoro tra i 25 ed i 67, pagati per darti almeno 2,8 volte l'assegno sociale), ti permette di "anticipare" passando dal primo al secondo caso
 
Ultima modifica:
Le premesse corrette non risultano necessariamente in una conclusione corretta. Che il debito pubblico sia la somma dei deficit (quindi differenza tra entrate e uscite) è già parzialmente vero: sono da aggiungere anche gli interessi.
Che il deficit pubblico non comporti un impoverimento della collettività è da dimostrare: bisogna vedere quali sono le voci di spesa (e di incasso) e quale vantaggio ne può trarre la collettività (es. pagare meno interessi e avere risorse aggiuntive).
Legare il ragionamento alla possibilità di battere moneta, con relativa inflazione artificiosa, ma soprattutto alla supposta possibilità di scegliere(!) i tassi di interesse (chi lo finanzia?), è semplicemente sbagliato e contraddittorio.
Sostenere che l'euro è una moneta straniera, così come che il deficit "rimane in tasca al settore privato", è difficilmente comprensibile.

parole sante, chi ci finanzierebbe al 2% se la moneta svaluta del 10%? Per avere un bel -8% reale :D
Infatti quando avevamo la lira i tassi non li sceglievamo e stavamo ben più del 10% e riguardo agli attacchi speculativi vedo che alcuni hanno la memoria corta

Mercoledi nero - Wikipedia.

In quel momento il paese più debole dello SME era l'Italia perché durante gli anni '80 aveva accumulato un debito pubblico enorme[6], un deficit pubblico che sembrava incomprimibile e un elevato differenziale inflattivo con la Germania[7], portando in rosso la competitività di prezzo del paese. Questo causò una fuga di capitali dall'Italia e di conseguenza il crollo della lira[8]. I trasferimenti cominciarono a giugno del 1992 e toccarono il picco a settembre, quando avvenne la svalutazione. I capitali bancari italiani dirottati all'estero furono pari a 25.900 miliardi di lire (circa 24 miliardi di dollari, al cambio dell'epoca).

in pratica gli italiani sarebbero i primi a lasciare la barca che affonda, la storia insegna.
 
Ho iniziato a versare in cassa commercianti INPS a 27 anni, purtroppo con il forfettario considerano solo 7 mesi per ogni anno:
ti fanno uno sconto del 35% ma scontano pure i mesi di contribuzione, e per difetto!

Con il riscatto laurea di 5 anni accorcerei di un paio di anni giusto? E se versassi solo per la triennale invece zero?
 
parole sante, chi ci finanzierebbe al 2% se la moneta svaluta del 10%? Per avere un bel -8% reale :D

...la Banca d'Italia.

Le teorie monetariste-sovraniste prevedono non solo il ritorno alla lira ma anche quello al rapporto di complicità morbosa tra Tesoro e Banca d'Italia come lo avevamo prima del divorzio del 1981. Pertanto il MEF emette tutto il debito pubblico necessario (alla politica, per ottenere consenso) e la Banca d'Italia lo sottoscrive per monetizzarlo. In questo modo, sempre secondo tali teorie, si sottrae l'emissione del debito pubblico al giudizio dei mercati ovvero alle avide banche di affari, fondi speculativi, poteri forti etc. Ovviamente è del tutto tempo perso spiegare a chi sostiene queste teorie concetti come premio a rischio e valutazione del rischio inerente agli investimenti finanziari

Il divorzio fra Banca d’Italia e Tesoro: teorie sovraniste e realta | Universita Cattolica del Sacro Cuore
 
Ho iniziato a versare in cassa commercianti INPS a 27 anni, purtroppo con il forfettario considerano solo 7 mesi per ogni anno:
ti fanno uno sconto del 35% ma scontano pure i mesi di contribuzione, e per difetto!

Con il riscatto laurea di 5 anni accorcerei di un paio di anni giusto? E se versassi solo per la triennale invece zero?

Però, se vuoi, con il forfettario puoi anche pagare i contributi senza la riduzione. Io pure ho scelto di pagare il 35% in meno, ma ho iniziato a versare a 26 anni e vorrei comunque smettere prima di arrivare a 40 anni di contributi.
 
Un cippettino di alerion bond l ho prenotato...mezza della solita quota....se scende sotto 100 valuto se raddoppiare portandomi alla mia quota usuale:cool:
 
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