Vogliamo Pirelli in pole position ... 5^ PARTE!

  • Ecco la 68° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    La settimana è stata all’insegna degli acquisti per i principali listini internazionali. Gli indici americani S&P 500, Nasdaq e Dow Jones hanno aggiornato i massimi storici dopo i dati americani sui prezzi al consumo di mercoledì, che hanno evidenziato una discesa in linea con le aspettative, con l’inflazione headline al 3,4% e l’indice al 3,6% annuo, allentando i timori per un’inflazione persistente. Anche le vendite al dettaglio Usa sono rimaste invariate su base mensile, suggerendo un raffreddamento dei consumi che hanno fin qui sostenuto i prezzi. Questi dati, dunque, rafforzano complessivamente le possibilità di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed (le scommesse del mercato sono ora per due tagli nel 2024). Per continuare a leggere visita il link

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

    Per continuare a leggere visita questo LINK

nuclearizzato

damnatio ad metalla
Registrato
8/3/11
Messaggi
12.154
Punti reazioni
226
mi permetto di inaugurare il nuovo thread su Pirelli...che sia beneaugurante...OK!OK!OK!
 
che spettacolo di titolo .evvaiiiiiiiiiiiiiiii
 
RIPROPONGO L'ARTICOLO DI IERI

Exane e Goldman Sachs spingono gli acquisti su Pirelli & C.


Exane Bnp Paribas e Goldman Sachs spingono gli acquisti su Pirelli & C., in rialzo del 3,45% a quota 8,89 euro, la migliore performance al momento tra le blue chip milanesi. La banca francese ha confermato il giudizio positivo outperform e il target price a 10 euro, mentre Goldman Sachs ha alzato la raccomandazione da sell a neutral e il target price da 7,6 a 9,8 euro.

Un ugrade giustificato in parte dall'incremento delle stime di ebit 2013-2014 del 5%/1% a 780,8 milioni e a 855,7 milioni, rispettivamente, a seguito dei migliori volumi in Brasile e soprattutto della riduzione del tasso di sconto applicato dalla banca Usa dall'8,5% all'8%, in linea con la normalizzazione del premio al rischio. L'ebit previsto per quest'anno rimane comunque del 5% al di sotto del consenso Reuters e del 4% sotto l'estremità inferiore della guidance di Pirelli a 810-850 milioni di euro. Per il 2014, la previsione è del 7% sotto il consenso.

Da quando è stato aggiunto alla Sell List di GS il 10 gennaio 2013, il titolo Pirelli è sceso del 8,9% contro un aumento del 6,9% del Ftse World Europe e un +11,8% dell'Euro Stoxx 600 Auto. Nel corso di questo periodo, è stato uno dei più deboli performer tra i titoli coperti dalla banca. Ma Goldman Sachs si è ricreduta, almeno in parte, e di Pirelli apprezza i pneumatici premium che offrono una crescita e un rendimento migliore rispetto agli altri pneumatici.

"Crediamo anche che Pirelli stia perseguendo una strategia adeguata, concentrandosi sugli pneumatici di alta gamma e troviamo interessante la forte posizione di Pirelli nel mercato sudamericano (il 34% delle vendite del 2012, ndr)", si legge ancora nella nota di Goldman Sachs che però avverte: "tutto questo è ben conosciuto e largamente riflesso nella valutazione di Pirelli. Inoltre, il pricing ancora molto favorevole rispetto ai livelli delle materie prime per noi è insostenibile. Ci aspettiamo un'ulteriore pressione sui prezzi, se le materie prime resteranno su livelli bassi, o una stabilizzazione del pricing se i prezzi delle materie saliranno".

Anche per Exane Bnp Paribas sono fonti di preoccupazione i prezzi, lo yen e l'Europa. Nonostante le aspettative di un calo dei prezzi, in particolare nel segmento standard (i prezzi dei pneumatici standard Usa sono scesi tra il 5% e l'8% da inizio anno) e in Europa, il management di Pirelli ha detto che l'industria si sta comportando razionalmente (non c'è stata una guerra dei prezzi), dal momento che ognuno ha i propri obiettivi di cash flow.

Al contrario, i prezzi stanno salendo in America latina (35% delle vendite nel primo trimestre 2013). Lo yen debole sta aiutando la rivale Bridgestone ma solo in Asia, mentre il mercato europeo è visto scendere del 5-6% quest'anno e non è prevista una ripresa. Maggio è stato un mese piuttosto sostenuto, anche se un po' meno rispetto ad aprile, a causa del rinvio di acquisti dal primo al secondo trimestre per le condizioni meteorologiche.

In ogni caso, dopo un roadshow con Pirelli negli Stati Uniti, Exane punta su questo mercato che sembra essere una grande opportunità per il gruppo per due motivi principali: in primis, il fill-rate (il tasso con cui Pirelli risponde agli ordini dei clienti) è ancora all'85% (era al 60-65% fino a un anno fa) e dovrebbe superare il 90% grazie alla fabbrica in Messico, che ha aiutato l'intero gruppo a essere più efficiente e a migliorare il livello e la continuità del servizio ai clienti.

In secondo luogo, la redditività negli Stati Uniti rimane modesta a causa del fatto che la fabbrica in Messico è ancora in una fase di avviamento (15 milioni di euro i costi previsti quest'anno) ed esiste la possibilità di un miglioramento del mix date le aspettative di crescita per il segmento premium negli Stati Uniti. Da inizio anno il mercato degli Stati Uniti è sceso del 5%, mentre il segmento premium è cresciuto del 5%, con Pirelli che ha sovraperformato.
 
oggi bella tradata 4 volte , però ad essere sincero le risparmio che non si muovono non è un bel segnale, potrebbe scattare il trappolone
 
oggi bella tradata 4 volte , però ad essere sincero le risparmio che non si muovono non è un bel segnale, potrebbe scattare il trappolone
non sono speculative..tutto qua.guarda con le exor la differenza tra le ord e risp che differenze di movimento c era prima dell accorpamento
 

Allegati

  • Immagine 4.png
    Immagine 4.png
    62,2 KB · Visite: 168
Tutto crolla noi saliamo e dite che il titolo e' privo di direzionalita??da 7,20 a 9 in un mese e sarebbe privo di direzionalita??prego accomodatevi...io almeno so bene dove sto andando con pirelli
 
Tutto crolla noi saliamo e dite che il titolo e' privo di direzionalita??da 7,20 a 9 in un mese e sarebbe privo di direzionalita??prego accomodatevi...io almeno so bene dove sto andando con pirelli

forse è bene fare delle distinzioni operative; io investo con un orizzonte temporale medio-lungo e, a chi ha le stesse miei idee mi sento di dire che il titolo non ha direzionalità per il momento.
Poi siamo qui per scambiare idee in modo ragionevole quindi accetto le critiche però vorrei farti notare che prima di andare da 7,20 a 9€ in un mese, era scesa da 9€ a 7,20 il mese prima...eh bè insomma non è che abbia tutta questa direzionalità ben definita!
buona giornata
 
effettivamente è sempre tutto relativo...
 
effettivamente è sempre tutto relativo...

è vero, spesso ognuno vede ciò che vuol vedere, ma ciò non significa necessariamente avere torto o ragione. L'importante è avere una strategia d'investimento efficiente ed efficace nel lungo termine.
 
Tutto crolla noi saliamo e dite che il titolo e' privo di direzionalita??da 7,20 a 9 in un mese e sarebbe privo di direzionalita??prego accomodatevi...io almeno so bene dove sto andando con pirelli

il capitale sociale è formato da 874 milioni di azioni,

il flottante ufficiale è circa 215 milioni di azioni pari al 28% del capitale.

da agosto scambiate in Borsa 650 milioni di azioni,



Se Tronchetti nei giorni scorsi ( sulla base di quanto riportato dai giornali )aveva proposto insieme con Intesa, Unicredito e Sposito il lancio di un'Opa sicuramente avrà almeno il 51% ( se no è scemo !!!)


Malacalza post scissione di Gpi avrà il 25,5%,ma sicuramente avrà rastrellato azioni almeno per creare una minoranza di blocco ( per bloccare così tutte le operazioni straordinarie ) quindi il 34% ( se no è scemo !!!!)

poi ci sono Mediobanca e Generali con il 1,6% ciascuno quindi per un totale di 3,2%.

Il flottante non dovrebbe essere superiore al 10% ( 78 milioni di azioni ), ma secondo me è anche meno al massimo una cinquantina di milioni.

Penso che se Camfin salisse a 1,20 euro quattro quinti del flottante sparirebbero, mentre il resto se salisse a 1,50 euro...............

Dal sito di Repubblica

Tronchetti Provera lascia i Malacalza E in quattro mosse blinda la Camfin

Dopo mesi di trattative è arrivato il week end decisivo per la scatola che controlla Pirelli.

Il numero uno della Bicocca e la famiglia genovese firmano lo scioglimento della Gpi, che attraverso la Camfin, possiede il 26% della società di pneumatici.

Nascerà una nuova holding (Newco) i cui azionisti saranno Marco Tronchetti Provera, la famiglia Acutis e Massimo Moratti con l'appoggio delle banche Unicredit, IntesaSanpaolo e del fondo Clessidra.

A loro con l'operazione di scissione, farà capo il 40% di Camfin, al quale poi si aggiungerà un altro 10%, già opzionato sul mercato, per superare così il 50% del capitale e lanciare un'offerta pubblica obbligatoria sull'intero capitale



di WALTER GALBIATI


MILANO - Si sono amati, poi odiati e ora si sono lasciati.

L'avventura tra Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza al vertice della Pirelli è arrivata al capolinea.

A decretare la fine del rapporto, è lo scioglimento della Gpi, la scatola di controllo che attraverso la Camfin ha in pancia il 26,1% della Pirelli, il colosso degli pneumatici, tra i leader europei e mondiali del settore.

A giochi fatti, il gruppo resterà ben saldo in mano a Tronchetti Provera grazie a quattro mosse preparate nei minimi dettagli e favorite dall'alleanza con i Moratti, la famiglia Acutis e le due maggiori banche italane, Unicredit e IntesaSanpaolo.

1) Con la scissione della Gpi, Tronchetti Provera si troverà ad avere in mano il 29,5% di Camfin, mentre i Malacalza il 13,19% al quale si aggiunge un altro 12,37% posseduto direttamente per un totale del 25,56%.

2) La quota di Tronchetti Proverà (il 29,5% di Camfin) verrà conferita a una nuova società (Newco). Lo stesso faranno altri due azionisti di Camfin che hanno garantito la risucita dell'operazione: il petroliere nonché presidente dell'Inter, Massimo Moratti, che possiede il 2,5% di Camfin e la famgilia Acutis che attraverso una società offshore (Yura Bv) e la Vittoria Assicurazione controlla un altro 8% di Camfin. La Newco avrà così in pancia il 40% di Camfin, al quale si aggiungerà


un altro 10% che Tronchetti Provera si è già assicurato sul mercato attraverso contratti d'opzione. In questo modo il numero uno della Bicocca e i suoi alleati avranno il controllo della Camfin con il 50% del capitale.

3) Nella Newco, dopo le tre grandi famiglie, entreranno i soci finanziari, le banche Unicredit e IntesaSanpaolo e il fondo di investimento di Claudio Sposito, Clessidra.

4) Con il loro apporto verrà lanciata l'offerta pubblica d'aquisto obbligatoria sulla Camfin a un prezzo che sarà stabilito attraverso una media tra il valore di conferimento delle partecipazioni in Camfin alla Newco e i prezzi di mercato.

I Malacalza, invece, dovranno decidere se aderire all'offerta, vendendo il loro 25,56% alla Newco, oppure se rimanere soci di minoranza di una società non più quotata a Piazza Affari.
 
Dal sito di Repubblica

Tronchetti Provera lascia i Malacalza E in quattro mosse blinda la Camfin

Dopo mesi di trattative è arrivato il week end decisivo per la scatola che controlla Pirelli.

Il numero uno della Bicocca e la famiglia genovese firmano lo scioglimento della Gpi, che attraverso la Camfin, possiede il 26% della società di pneumatici.

Nascerà una nuova holding (Newco) i cui azionisti saranno Marco Tronchetti Provera, la famiglia Acutis e Massimo Moratti con l'appoggio delle banche Unicredit, IntesaSanpaolo e del fondo Clessidra.

A loro con l'operazione di scissione, farà capo il 40% di Camfin, al quale poi si aggiungerà un altro 10%, già opzionato sul mercato, per superare così il 50% del capitale e lanciare un'offerta pubblica obbligatoria sull'intero capitale



di WALTER GALBIATI


MILANO - Si sono amati, poi odiati e ora si sono lasciati.

L'avventura tra Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza al vertice della Pirelli è arrivata al capolinea.

A decretare la fine del rapporto, è lo scioglimento della Gpi, la scatola di controllo che attraverso la Camfin ha in pancia il 26,1% della Pirelli, il colosso degli pneumatici, tra i leader europei e mondiali del settore.

A giochi fatti, il gruppo resterà ben saldo in mano a Tronchetti Provera grazie a quattro mosse preparate nei minimi dettagli e favorite dall'alleanza con i Moratti, la famiglia Acutis e le due maggiori banche italane, Unicredit e IntesaSanpaolo.

1) Con la scissione della Gpi, Tronchetti Provera si troverà ad avere in mano il 29,5% di Camfin, mentre i Malacalza il 13,19% al quale si aggiunge un altro 12,37% posseduto direttamente per un totale del 25,56%.

2) La quota di Tronchetti Proverà (il 29,5% di Camfin) verrà conferita a una nuova società (Newco). Lo stesso faranno altri due azionisti di Camfin che hanno garantito la risucita dell'operazione: il petroliere nonché presidente dell'Inter, Massimo Moratti, che possiede il 2,5% di Camfin e la famgilia Acutis che attraverso una società offshore (Yura Bv) e la Vittoria Assicurazione controlla un altro 8% di Camfin. La Newco avrà così in pancia il 40% di Camfin, al quale si aggiungerà


un altro 10% che Tronchetti Provera si è già assicurato sul mercato attraverso contratti d'opzione. In questo modo il numero uno della Bicocca e i suoi alleati avranno il controllo della Camfin con il 50% del capitale.

3) Nella Newco, dopo le tre grandi famiglie, entreranno i soci finanziari, le banche Unicredit e IntesaSanpaolo e il fondo di investimento di Claudio Sposito, Clessidra.

4) Con il loro apporto verrà lanciata l'offerta pubblica d'aquisto obbligatoria sulla Camfin a un prezzo che sarà stabilito attraverso una media tra il valore di conferimento delle partecipazioni in Camfin alla Newco e i prezzi di mercato.

I Malacalza, invece, dovranno decidere se aderire all'offerta, vendendo il loro 25,56% alla Newco, oppure se rimanere soci di minoranza di una società non più quotata a Piazza Affari.

ed hai pure il coraggio di scriverlo e commentarlo .... tu che avevi illuso i pivellini con 3 euro .... ora fai festa per il delisting ....
 
Ora spero che i malacalza rompano le scatole comprando le pirelli (ma non ci credo)
 
La speculazione su Pirelli dunque finisce oggi con la blindatura del Tronky su camfin...ora puntiamo al piano industriale
 
Dal sito del Sole 24 Ore

Patto Pirelli, spunta l'ipotesi scioglimento

di Marigia Mangano02 giugno 2013



MILANO - Tutto dipenderà da un eventuale accordo con la famiglia Malacalza.

Ma se la mediazione in atto dovesse avere gli effetti sperati, con il via libera al riassetto della filiera Gpi-Camfin, i grandi soci di Pirelli potrebbero decidere di sciogliere anticipatamente il patto parasociale.

Secondo quanto si apprende da fonti finanziari, tale ipotesi sarebbe stata già oggetto di una consultazione preliminare tra gli azionisti di spicco della Bicocca.

Chiaramente una decisione in tal senso è ancora prematura, dato che la priorità – è noto – è cercare una difficile intesa con la famiglia genovese partner di Marco Tronchetti Provera in Gpi e in Camfin.

L'opzione però esiste ed è concreta.

Il patto Pirelli è stato rinnovato a gennaio scorso per un anno fino al 15 aprile del 2014.

L'accordo di sindacato raccoglie il 45,52% del capitale e vede Camfin detenere la quota più rilevante con il 20,32% della società. Seguono Mediobanca, Edizione, Fondiaria Sai, Allianz e le Generali con quote comprese tra il 4,61% e il 4,41%. Quindi ci sono Intesa SanPaolo con l'1,62%, Sinpar con lo 0,63% e Massimo Moratti con lo 0,49%.

A gennaio si è arrivati alla scelta di confermare l'intesa per solo dodici mesi dopo una mediazione tra i soci, alcuni dei quali avevano richiesto una maggiore flessibilità.

Ridurre la durata del vincolo dai canonici tre anni a uno ha infatti garantito la presenza nel sindacato di alcuni azionisti che avevano qualche perplessità nel confermare l'impegno a immobilizzare i titoli. Discorso che per motivi diversi riguardava Generali che detiene una quota del 4,41%, Unipol che ha ereditato da FonSai una partecipazione del 4,42% e Allianz, che ha un altro 4,41%.

Il complesso riassetto che sta studiando Marco Tronchetti Provera insieme a Intesa Sanpaolo, UniCredit e il fondo di private equity Clessidra rimette però tutto in discussione.

Se si dovesse infatti raggiungere un accordo sul prezzo per l'uscita dei Malacalza e, in rapida successione, partisse l'offerta pubblica di acquisto su Camfin e il successivo accorciamento della catena, l'intero assetto proprietario della Bicocca potrebbe essere ripensato.

È proprio in questo contesto che, secondo fonti autorevoli, si starebbe studiando anche l'ipotesi di uno scioglimento anticipato degli accordi.


Insomma, la galassia Pirelli potrebbe essere oggetto di una profonda rivoluzione.

E le grandi manovre per accelerare tale riassetto e sbloccare lo stallo ai piani alti della catena sono in pieno svolgimento.

Al momento non risulta che si sia trovato alcun compromesso con i partner genovesi.

Del resto le posizioni restano distanti tra loro: Tronchetti Provera, come da accordi, punta alla separazione di Camfin con l'attribuzione del 13% della società ai Malacalza come da accordi; da Genova si chiede invece una quota del 7% di Pirelli per uscire dalla galassia Gpi-Camfin.

Nei fatti la trattativa è sul prezzo che il fronte ligure, consapevole di essere un tassello chiave per far partire il riassetto, è deciso a massimizzare.

Non a caso, la scorsa settimana la famiglia Malacalza ha pubblicamente rifiutato l'invito di un incontro con Tronchetti Provera per cercare la quadratura del cerchio.

Gli avvocati delle due parti però sono al lavoro per trovare un compromesso.

L'obiettivo ultimo resta quello di superare la situazione di stallo.

Il rischio, infatti, è che i tempi per procedere alla ridefinizione degli assetti si rivelino eccessivamente lunghi.

La prossima scadenza del patto di sindacato, fissata il 20 luglio, non potrà in alcun modo influenzare l'attuale situazione di impasse, ma di certo potrebbe aprire altre strade finora non percorribili.

I tempi per sciogliere la querelle legale, poi, sono ancora incerti: bisognerà attendere prima la sentenza della corte arbitrale, che potrebbe arrivare a settembre, o il completamento della procedura di valorizzazione che potrebbe durare anche 12-14 mesi.
 
Buon giorno.vediamo come reagira' Pirelli a queste notiZie sul riassetto camfin
 
C e' pero' da dire che una societa' va meglio quando c e' piu stabilita nell assetto proprietario
 
Indietro