A marzo si deciderà su eurobond,aumento del fondo salva stati,maggiore solidarietà.

  • Ecco la 70° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Settimana di risk-off per i principali indici per via dei timori legati all’inflazione persistente e alle prospettive di tassi ancora elevati a lungo. Anche se il report di oggi sull’indice core Pce, la misura molto gradita alla Fed per valutare l’inflazione, ha mostrato un parziale raffreddamento, o quantomeno una stabilità. L’indice ha riportato una crescita su base annua del 2,8%, in linea con le previsioni degli analisti e con la rilevazione del mese precedente. Questo dovrebbe lasciare più margine di manovra alla Fed per abbassare i tassi di interesse nel corso del 2024. Passando al Vecchio Continente, il report sull’inflazione dell’Eurozona ha mostrato un indice al 2,6%, oltre il 2,5% atteso e in accelerazione rispetto al 2,4% precedente.
    Per continuare a leggere visita il link

Ma sempre sti piagnistei...?! tedeschi cattivi !!!



Infatti si vuole arrivare ad ingabbiare la Germania in un unione che è più che altro funzionale a tenere assieme il blocco occidentale in funzione anti-Putin...

Dietro i soldi ci sono i cannoni... cerchiamo di capirci !!!

La Germania -oggi- ragiona troppo in termini di soldi e troppo poco in termini di cannoni... siccome dal dopoguerra è sempre stata gratis sotto l'ombrello NATO non si rende troppo conto che questo ombrello ha i suoi costi...

Gli USA ragionano in termini di cannoni (infatti il dollaro è il dollaro grazie ai cannoni USA)... e fanno pressioni sulla Germania per salvare territorio occidentale da uno spostamento verso EST.

Ripeto: gli Eurobond sarebbe meglio chiamarli AntiPutinBond... se tardano ancora un pò gli Eurobond arriveranno gli Eurodollarbond (roba magari targata FMI)...



I periferici dovrebbero iniziare a competere con Cina, India, Turchia etc. etc... non con la Germania.

questa cosa degli eurobond in funzione antiputin mi sembra alquanto forzata . Semplicemente non ce la fai a risanarti se paghi il 14% di tassi come il Portogallo , o il 6% con un debito di 2 mila miliardi come l'Italia .
E' un'unione europea dove i tassi sono tutti diversi a seconda della situazione dei vari paesi, ma la moneta , che anche quella dovrebbe rispecchiare la situazione dei vari paesi, no . Nessun piagnisteo , è proprio così, la germania ha convenienza a mantenere il cambio fisso verso gli altri paesi mentre i tassi no , ne viene fuori un'accozzaglia dove ci guadagna solo 1 . Era più sensato il serpente monetario con le bande di oscillazione
Putin è marginale rispetto a questo problema
 
non ce la fai a risanarti se paghi il 14% di tassi come il Portogallo , o il 6% con un debito di 2 mila miliardi come l'Italia .

Ovvio... e dopo il fallimento con quale gas ti scaldi d'inverno ?
Il gas di Putin...

E' un'unione europea dove i tassi sono tutti diversi a seconda della situazione dei vari paesi

Questo vulnus è stato voluto apposta in fase di creazione dell'Euro per ingabbiare la Germania in un unione politica che la obbligasse ad andare in direzione occidentale... la Germania (grazie a meriti suoi) è riuscita a far buon viso a cattivo gioco ed a trarne un temporaneo vantaggio... ora si vuole stringere la corda Euro in un unione POLITICA, quello che è sempre stato il disegno dell'Euro è l'unione POLITICA che ha un preciso senso anti Putin o anti Cina o anti Islam... o pro Occidente... come vuoi tu.

Per questo malgrado il non senso economico si discute di Eurobond... c'è un senso politico in esso... un senso politico internazionale.

Per questo la grecia ancora non è fallita (e forse non fallirà) perchè c'è una guerra fredda dietro...

I tedeschi RIPETO vedono la cosa troppo in senso economico (sono abituati allo status quo dove non pagavano la protezione militare)... ma la protezione miltare NATO ha un costo: il costo si chiamava ieri euro, oggi eurobond.
 
Questa mossa fu anche CONTRO il pro Putiniano/pro Geddafiano Berlusconi... infatti noi dalla guerra in Libia ci abbiamo solo rimesso (anche se era sacrosanto farla)...

-----------------------------

Libia, ok all’accordo sulla Nato. Ma la Germania si ritira...

Mentre Usa, Francia e Gran Bretagna dopo giorni di tensioni trovano l’intesa sul ruolo di comando della missione, arriva una nuova doccia fredda dal governo della Merkel: i tedeschi abbandoneranno tutte le operazioni Nato nel Mediterraneo.

La Germania continua ad andare controcorrente e annuncia una mossa destinata a far discutere. Mentre, dopo giorni di tensione, finalmente Usa, Francia e Gran Bretagna hanno trovato l’accordo sul ruolo della Nato al comando delle operazioni in Libia, il governo guidato da Angela Merkel fa un ulteriore passo indietro. La Germania infatti ha annunciato il ritiro dalle operazioni Nato nel Mediterraneo. In poche parole, i tedeschi non vogliono entrare in nessun modo nella “partita” che si sta giocando contro il regime di Gheddafi.

Già la settimana scorsa, in occasione del voto sulla risoluzione Onu sulla no-fly zone in Libia, aveva destato stupore la scelta della Germania di votare no, al contrario di tutto il blocco occidentale. Ora, dopo l’accordo tra Obama, Sarkozy e Cameron la scelta di ritirarsi anche dalla Nato.
A renderlo noto è stato il ministero della Difesa a Berlino precisando che due fregate ed altre due imbarcazioni a bordo delle quali si trovano in totale 550 unità sono state messe sotto comando tedesco. Non è stato precisato al momento se le imbarcazioni resteranno o meno nel Mediterraneo. Verranno ritirate anche le 60-70 unità che prendono parte alle operazioni di sorveglianza aerea della Nato nel Mediterraneo.
La Germania era coinvolta in tre operazioni Nato nel Mediterraneo, tra cui la missione antiterrorismo Active Endeavour.

L'accordo tra Usa, Francia e Gran Bretagna - Mentre continua l'offensiva in Libia, Obama nella serata di martedì 22 marzo ha chiamato Nicolas Sarkozy e David Cameron, decidendo che il comando della seconda fase dell'operazione in Libia diventi internazionale. Secondo la Casa Bianca, la Nato dovrà essere "parte di una struttura di comando internazionale una volta che gli Usa lasceranno" la guida, perché ci saranno paesi extra Nato, secondo quanto ha indicato il vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Ben Rhodes. Una posizione che, dopo un lungo giorno di resistenza, ha trovato d'accordo anche l'Eliseo che, in una nota, fa sapere che Sarkozy e il presidente Usa si sono "accordati sulle modalità di utilizzo delle strutture di comando della Nato in sostegno alla coalizione" in Libia. Il presidente Usa aveva in precedenza parlato con il premier turco Redep Tayyip Erdogan e l'emiro del Qatar, oltreché con i responsabili della sicurezza nazionale della Casa Bianca e dell'Amministrazione Usa.

Libia, ok all?accordo sulla Nato. Ma la Germania si ritira - Tg24 - Sky.it
 
sei tu che stai contraddicendo me; non sono io a contraddirmi.

Penso che nel breve periodo sia più utile l'immisione di nuova liquidità Bce per diversi motivi:

1) perchè gli eurobond non creano tanta nuova liquidità ma rastrellano in parte quella esistente; e l'Europa ha bisogno di nuova liquidità (da stampare) come il pane;
2) perchè i paesi pigs devono ancora capire che non si scherza più;
3) la nuova liquidità avrebbe il duplice effetto di far abbassare i tassi e immettere nuovi fondi per la crescita;
4) la nuova liquidità aiuterebbe molto meglio le banche spagnole a non fallire; il fallimento delle banche spagnole provocherebbe l'esplosione dell'eurozona e dell'Italia in particolar modo;
5) per gli eurobond c'è bisogno di un percorso non troppo frettoloso che inizi da oggi in modo da determinare anche una maggiore unione politica e fiscale: pari diritti e pari doveri tra i paesi.

Oltre alla maggiore liquidità ci sarebbe bisogno di Golden Rule e Project bond.

mi spieghi che dovrebbe essere il golden rule?
 
mi spieghi che dovrebbe essere il golden rule?

LA GOLDEN RULE VISTA DA VICINO 2004

Che cosa è la golden rule e cosa comporterebbe la sua applicazione per l'Italia?
La golden rule è una regola di bilancio di semplice enunciazione che, in estrema sintesi, prevede che solo gli investimenti pubblici possano essere finanziati in disavanzo.
Si può discutere sull'utilità di una tale regola (è veramente possibile distinguere fra spese d'investimento, produttive, e spese correnti, improduttive? Vanno scorporati gli investimenti lordi o, più rigorosamente, quelli netti? Non vi è il rischio che l'introduzione di questa regola induca i governi a nuove ingegnerie contabili rendendo ancora più complessa la gestione del Patto di Stabilità?).
Rimane in ogni caso il fatto che, anche nella sua versione più generosa, quella in cui vengono scorporati gli investimenti lordi, la regola aurea prevede che il saldo corrente del bilancio pubblico (la differenza fra entrate e spese correnti) debba essere in pareggio. Guardiamo quindi al saldo corrente dell'Italia. Nel 2000 era pari a 17 miliardi, l'1,5 per cento del Pil. Nel 2002 era sceso a 9 miliardi, l'0,7 per cento del Pil e nel 2003 risultava negativo per più di 3 miliardi di euro. Anche correggendo per il ciclo, il saldo corrente risulterebbe oggi sostanzialmente in pareggio. È evidente quindi che quando anche fosse applicata in pieno la golden rule, l'Italia godrebbe di margini di manovra nulli, se non negativi, in quanto già da oggi il bilancio di parte corrente non registra più un avanzo e tutto l'investimento pubblico è finanziato in disavanzo.
Ma non è finita. La regola aurea (come Gordon Brown ci ricorderebbe) richiede anche che il rapporto debito Pil non cresca durante il periodo di riferimento.
È una clausola saggia, volta a evitare che, con la giustificazione della golden rule, vengano finanziati in disavanzo progetti assai poco produttivi che contribuiscono poco o nulla alla crescita, ma che per definizione inducono un aumento del debito pubblico. Anche in questo caso l'Italia si troverebbe in difficoltà. In primo luogo, è difficile sostenere che nel nostro paese gli investimenti pubblici superino un vaglio rigoroso sulla base della loro produttività sociale e del loro contributo alla crescita (non sarebbe il caso a proposito di riformare il Cipe?). Inoltre, il debito pubblico italiano già adesso tende a crescere, alimentato da una forbice sempre aperta fra fabbisogno e disavanzo di competenza. Solo l'ingegnosità delle operazioni finanziarie del Tesoro ne ha evitato finora un aumento.

DUE ELEMENTI INSEPARABILI

Regola aurea e clausola sul debito sono quindi inscindibili. La loro adozione non accrescerebbe i margini di manovra per un bilancio pubblico già piuttosto disastrato. Ma vi è di più.
Qualsiasi regola sul debito dovrebbe prevedere una diminuzione più pronunciata del rapporto debito Pil per i paesi relativamente più indebitati. Si tratta di un fatto puramente meccanico, in quanto a parità di disavanzo e di crescita, il rapporto debito Pil tende a ridursi tanto più rapidamente quanto più elevato risulta il suo livello iniziale. Ad esempio, con un disavanzo del 2 per cento e una crescita del 4 per cento, il rapporto debito Pil dovrebbe diminuire del 2 per cento all'anno in un paese in cui il rapporto debito Pil è inizialmente pari al 100 per cento e rimanere invece costante nel caso in cui tale rapporto si situi al 50 per cento. (1)
Sarebbe quindi utile che il ministro dell'Economia suggerisse ai suoi colleghi, e soprattutto al presidente del Consiglio, di non insistere ulteriormente sull'introduzione della regola aurea, in quanto inevitabilmente questa regola va associata a condizioni molto più stringenti di quelle previste dal Patto sulla dinamica del debito. Ma forse no. In fondo, anche il ministro dell'Economia dovrebbe rendersi conto che ciò di cui la finanza pubblica oggi assolutamente necessita è proprio una regola sul debito che ne vincoli ogni ulteriore crescita, ne forzi una rapida diminuzione e ci metta al riparo dalla ritorsione dei mercati.

Lavoce.info - ARTICOLI - Europa - La golden rule che serve all'Italia
 
Ultima modifica:
questa cosa degli eurobond in funzione antiputin mi sembra alquanto forzata . Semplicemente non ce la fai a risanarti se paghi il 14% di tassi come il Portogallo , o il 6% con un debito di 2 mila miliardi come l'Italia .

Solo una precisazione. L'Italia paga tassi dallo 0,8 al 5,6% lordi sui t.d.s. da 3 mesi a 10 anni.

Anche il portogallo non paga quei tassi. Infatti emette ormai solo t.d.s. a brevissimo termine.
Gli altri soldi li prende dal fondo salva stati.
 
Solo una precisazione. L'Italia paga tassi dallo 0,8 al 5,6% lordi sui t.d.s. da 3 mesi a 10 anni.

Anche il portogallo non paga quei tassi. Infatti emette ormai solo t.d.s. a brevissimo termine.
Gli altri soldi li prende dal fondo salva stati.

si ma il grosso del debito italico è da sette anni in su, tutt'ora....abbiamo titoli 40ntennali che pagano oltre il sei....insostenibile...
 
Cmq i tedeschi, escluse le persone ultra-conservatrici magari dei piccoli villaggio della Baviera, NON sono favorevolmente disposti verso il comportamento attendista della Merkel. Parlandoci ho sempre l'impressione che vorrebbero che tutto si risolva in un "speriamo che i paesi mediterranei tornino a crescere e siamo tutti felici e contenti". E' chiaro che così non può essere se non in 20 anni, ma io credo che in Italia si faccia spesso l'errore di confondere la volontà politica degli industriali con quella della "gente della strada".
 
Cmq i tedeschi, escluse le persone ultra-conservatrici magari dei piccoli villaggio della Baviera, NON sono favorevolmente disposti verso il comportamento attendista della Merkel. Parlandoci ho sempre l'impressione che vorrebbero che tutto si risolva in un "speriamo che i paesi mediterranei tornino a crescere e siamo tutti felici e contenti". E' chiaro che così non può essere se non in 20 anni, ma io credo che in Italia si faccia spesso l'errore di confondere la volontà politica degli industriali con quella della "gente della strada".

La "gente della strada" è anche disposta a garantire il debito degli spendaccioni e dei furbastri ? perchè alla fine il discorso è solo quello, e non è a costo zero per loro.
 
La "gente della strada" è anche disposta a garantire il debito degli spendaccioni e dei furbastri ? perchè alla fine il discorso è solo quello, e non è a costo zero per loro.

Detta cosi' sembra una predica moralistica.

In fondo se loro producono e esportano e quindi hanno lavoro potrebbero essere disposti. Se accettano una politica mercantilistica in qualche modo sono disposti a finanziare i compratori.

Se non lo fanno devono accontentarsi di meno lavoro. La regolazione formale della circolazione e vendita delle merci complementa la politica mercantilistica.


Vero, ma non chiedono ad un altro paese di farsi carico del loro debito come gli straccioni spendi e spandi europei vorrebbero dalla germania.

Questo e' vero solo in parte. Gli usa sono l'unica superpotenza per cui vanno in giro eleganti e sorridenti, ma anche loro chiedono a loro modo. Cioe' impongono.
 
La "gente della strada" è anche disposta a garantire il debito degli spendaccioni e dei furbastri ?

Non particolarmente. Per l'italia, ad esempio, molti sottovalutano l'entità della crisi economica. Esempio dicono: ho fatto un viaggio in Italia, nella città non ci sono tanti poveri, le case sono sempre belle, sembra un paese ricco...e hanno in parte ragione, il problema è la totale mancanza di reddito che si sta palesando.

Per concludere, semplicemente sperano che ce la faremo a crescere da soli. Se una catastrofe dovesse avvenire, penso che l'opinione pubblica sarebbe favorevole a degli eventuali eurobonds, ma in situazioni "normali" non lo vedo probabile.

In fondo se loro producono e esportano e quindi hanno lavoro potrebbero essere disposti. Se accettano una politica mercantilistica in qualche modo sono disposti a finanziare i compratori.

Un altro tipico discorso che sento è "potete venire qui se c'è crisi in Italia, finchè c'è abbastanza lavoro anche per noi". La questione è complessa, dato che non ci sono più i tipici lavori "manuali" dell'industria, molti più nei servizi - e dunque devi sapere la lingua...
 
si ma il grosso del debito italico è da sette anni in su, tutt'ora....abbiamo titoli 40ntennali che pagano oltre il sei....insostenibile...

No, la duration media è inferiore ai 7 anni, solo una parte dei BTP è a lunghissimo temine, e allo stato costano meno del 6%, è dall'inizio della crisi dello spread che non facciamo emissioni a lungo
 
Draghi:

Alla fine, è il messaggio di Draghi, «si arriva sempre alla giusta soluzione ma al costo più elevato possibile». «Ho raccomandato a tutti i Governi - ha sottolineato - che è meglio sbagliare dicendo troppo all'inizio che non il contrario, è meglio eccedere in trasparenza che non dover scoprire poi in modo molto più doloroso di aver sbagliato, che è quello che è sempre successo».
 
La Germania starà quindi ben attenta a non concedere strumenti che permettano una costante redistribuzione delle ricchezze da Berlino al resto d'Europa, ma si limiterà a deboli concessioni (come nuovi fondi alla BEI o euro project bond limitati o interventi di QE indiretto della BCE) che non permetteranno all'Europa di collassare ma neanche guariranno i mali strutturali dell'eurozona che proseguiranno a portare capitali e produzioni verso la Germania.

Senonche' lo strumento di costante redistribuzione esiste gia' in maniera implicita ed e' il TARGET 2, le cui ramificazioni sono molto piu' ampie di quello che si pensa.

Il TARGET 2 e' il vero "trojan horse" che de-facto traduce tutti gli squilibri intraeuropei in un vero e proprio vendor-financing dal blocco "core" ai paesi "peripherals".

Ed e' tanto piu' un trojan horse in quanto totalmente automatico e "antidemocratico". Attendiamo i dati di fine maggio ma con i capital outflows dell'ultimo mese la Germania si avvia verosimilmente a un claim complessivo (e potenziale perdita) verso l'Eurozona di circa €700bn

La Germania non ha alcuna via di uscita indolore (e ne sono senz'altro consapevoli al di la' delle dichiarazioni di facciata). Ritengo che il tempo sara' galantuomo e confermera' questa previsione.
 
Senonche' lo strumento di costante redistribuzione esiste gia' in maniera implicita ed e' il TARGET 2, le cui ramificazioni sono molto piu' ampie di quello che si pensa.

Il TARGET 2 e' il vero "trojan horse" che de-facto traduce tutti gli squilibri intraeuropei in un vero e proprio vendor-financing dal blocco "core" ai paesi "peripherals".

Ed e' tanto piu' un trojan horse in quanto totalmente automatico e "antidemocratico". Attendiamo i dati di fine maggio ma con i capital outflows dell'ultimo mese la Germania si avvia verosimilmente a un claim complessivo (e potenziale perdita) verso l'Eurozona di circa €700bn

La Germania non ha alcuna via di uscita indolore (e ne sono senz'altro consapevoli al di la' delle dichiarazioni di facciata). Ritengo che il tempo sara' galantuomo e confermera' questa previsione.

Al Target 2 non corrisponde alcun trasferimento di ricchezza ai cittadini delle nazioni con bilanci negativi, anzi - esattamente il contrario.
 
Al Target 2 non corrisponde alcun trasferimento di ricchezza ai cittadini delle nazioni con bilanci negativi, anzi - esattamente il contrario.

Solo in una ipotesi di "going-concern" dell'Eurozona (con tutti gli stati membri che rimangono dentro l'Euro) il TARGET 2 e' una "mera rappresentazione contabile degli squilibri intraeuropei e non un trasferimento di ricchezza", come piace ripetere prontamente a chi e' "dismissive" delle implicazioni di TARGET 2 :)

In caso di uscita della Germania dall'Euro o disgregazione dell'Eurozona invece rappresenta una "contingent liability" vera e propria (ED E' DI QUESTO CHE SI STA PARLANDO... non del "going concern") la Germania si troverebbe con un immenso claim con recovery value bassissimo e senza alcun collateral....

La polpetta avvelenata e' li pronta (peraltro implicita in una currency board come l'euro).
 
Vabè, è ovvio se l'UE andasse in pezzi con default multipli delle banche, allora le banche tedesche dovrebbero essere ricapitalizzate.

Questo non costituirebbe un necessario svantaggio per la Germania, poiché l'immissione di moneta causata dal salvataggio delle banche diminuirebbe il valore relativo del nuovo-Marco, rendendo meno duro l'impatto del cambiamento di valuta sulle esportazioni.
 
Vabè, è ovvio se l'UE andasse in pezzi con default multipli delle banche, allora le banche tedesche dovrebbero essere ricapitalizzate.

Questo non costituirebbe un necessario svantaggio per la Germania, poiché l'immissione di moneta causata dal salvataggio delle banche diminuirebbe il valore relativo del nuovo-Marco, rendendo meno duro l'impatto del cambiamento di valuta sulle esportazioni.

Se uno vuole vedere il bicchiere mezzo pieno puo' sempre farlo. Intanto non e' solo "se l'Eurozona va in pezzi" ma anche se "la Germania esce unilateralmente". Tutto sta a stabilire nell'ordine il "quantum" della:

(1 perdita potenziale dai claims verso l'Eurozona

(2 entita' della ricapitalizzazione (attenzione che la perdita spazzerebbe via non solo tutto l'equity delle banche tedesche.. verrebbero impattati anche parti piu' senior della capital structure, ad esempio i senior bonds detenuti da investitori domestici e fondi pensione)

(3 entita' della moneta da stampare per ricapitalizzare e coprire le perdite (anche non bancarie) di cui sopra

Le implicazioni sono diverse se ad esempio il claim di TARGET 2 al momento dell'uscita fosse €200bn o €2trn. Oltre una certa soglia senza dubbio alla Germania difficilmente conviene cristallizzare le perdite (ma, ripeto, questo i tedeschi lo sanno benissimo)

Tale "quantum" non e' facile da definire ma osservo che il trend di crescita dei claim di TARGET 2 rischia di diventare parabolico a breve.

PS: Karl Whelan si arrampica parecchio sugli specchi! :)
 
Ultima modifica:
*BERLUSCONI: ITALY SHOULD SAY 'CIAO, EURO' IF ECB WON'T CHANGE

Il blackmailing alla Germania in scala e' cominciato! :)
 
Indietro