Ovviamente dipende dal settore,non si può generalizzare sul fatto che certe attività vadan bene o male.
La cosa però universalmente vera è che per far utili e guadagnare bisogna sbattersi x10 x100 volte quello che avveniva decenni fa,la società tutta e il mercato di beni e servizi è diventato iperefficiente,ipercompetitivo,forse sarà il livello medio di istruzione che si è alzato,sarà la tecnologia,ma ovviamente se una volta basatava poco per far qualcosa che funzionasse ora bisogna faticare tantissimo e sarà sempre peggio negli anni a venire.
Si arriverà ad un punto,credo,che molti saran tagliati fuori da tutto,penso quindi che nei decenni e/o secoli a venire un sussidio di base universale sarà necessario.
Il "problema" vero è quando estranei al settore entrano
9 volte su 10 non sanno nulla, spesso perdono soldi, ma a volte vedono il lavoro sotto un'altra ottica e hanno 2 marce in più di chi bazzica da anni nel settore
Vedi Amazon: "chi ha detto che serve un negozio fisico"?
Probabilmente agli albori lo hanno perculato alla grande
"Se non mostri non vendi, ah ah ah!"
Conosco il caso si una azienda che fa lampade, e ha deciso di produrre lampade per esterni, precisamente per giardini
Successivamente ha espanso la produzione per elementi da giardino
Sta mettendo ko un po' alla volta parecchi riduttori storici
Già altri hanno "sempre fatto così perché si fa così"
Solo che loro non lo sapevano "che si da così" e hanno cominciato a differenziarsi proponendo idee che altri per default scartavano
Pienamente d'accordo con entrambi. La tecnologia vuol dire tanto. Era impensabile l'ecommerce prima dell'adsl e della fibra, quando per scaricare una singola immagine di 100-150k ci volevano anche minuti
Ed era impensabile un ecommerce concorrenziale senza lo sviluppo della rete negli ultimi 20 anni.
Più che il livello culturale la tecnologia ha consentito di confrontare, comodamente seduti da casa, approcci e proposte commerciali innovativi e diversi (vedi intervento di mib30). Tecnologia e possibilità di confrontare i costi, varietà di scelta dei prodotti e la convenienza a mio avviso sono state, sono e saranno sempre più importanti rispetto al livello culturale.
L'ecommerce è usato da tutti, a prescindere dal livello culturale.
Per l'ecommerce di massa la tecnologia ha privilegiato giganti come amazon, consentendo però a chi ha saputo farlo di inserirsi in settori di nicchia molto specializzati
E, per grandi e piccole società ha pagato molto l'affidabilità e l'assistenza al cliente.
Per contro, si è perso e di molto quel rapporto personale e di fiducia che il negozio tradizionale forniva ai suoi clienti. Mi chiedo se nello stato d'animo di Iakko e di tutti quelli nelle sue condizioni abbia pesato in qualche modo anche il trovarsi sempre più in un mondo nuovo, per quanto, nel campo in cui lavorava Iakko, il rapporto con il cliente e il poter toccare con mano il prodotto ha ancora la sua importanza rispetto ad altri settori
In altri settori si è creato qualcosa di simile. Nell'education, per esempio, la possibilità di tenere lezioni da casa, in videoconferenza, ha consentito ad addetti ai lavori, singoli o in gruppo, di superare lo schema dello spostamento fisico, del docente a casa del cliente e viceversa.