Beh i negozianti (a parte il caro buon vecchio nero) fanno il conto così: contanti=zero spese, commissioni=spese.
Non considerano eventuali costi di spostamenti per i contanti e tempo connesso.
In generale è impossibile che il contante per la società non sia più costoso: va stampato e spostato fisicamente con il suo ingombro, non può essere competitivo con le transazioni elettroniche.
Ancora con i poveri negozianti. La piccola attività ha poco da guadagnare con il POS perchè il numero delle transazioni è così esiguo che l'incidenza delle commissioni è elevata sul transato. Le attività con i grandi numeri (ristoranti, supermercati etc.) non si pongono molto il problema per via dell'enorme mole delle transazioni. Il problema dell'evasione non sta lì. Ma sui professionisti e molte imprese. Ho visto fior fiore d'imprese con decine di milioni di fatturato, con le vagonate di contante che non sono assolutamente giustificate per il tipo di attività. Oppure il professorone medico che gira le stanze del suo megastudio al centro città, stile Prof. Guido Tersilli, che in un paio d'ore da mia statistica incassa circa tremila euro in contanti e se gli chiedi il POS ti guarda interdetto?!?