Probabilmente é come dici tu. Quello legale giudiziario non é assolutamente il mio campo.
Io come sempre mi limito ad osservare i fatti e a valutarli razionalmente.
Premesso che né Elliott né Cardinale potrebbero mai essere processati e sanzionati dalla giustizia Italiani ( americani praticamente intoccabili in Italia. Questi di cui sopra ancor di piú
)
Premesso questo : l'operazione passaggio di quote di maggioranza puzza come il pesce conservato male senza sale
Io vendo il Milan a te ad 1 miliardo. Tu che hai le pezze al cu.l.o mi chiedi 600 mln per comprare il MIO Milan , accettando di pagare uno sproposito di interessi.
Cioé ripeto , io mi vendo casa
e ti presto il 60% dei soldi x comprarla
Un 'operazione priva di senso. Soprattutto x chi compra. Irrazionale ( e qui torna il mio vizio di giudicare i fatti in maniera distaccata e razionale).
Una transazione del genere é impossibile che non susciti sospetti, che non attiri l'attenzione generando dubbi e sollecitando chiarimenti.
Poi magari mi son perso qualcosa, certo tutto nasce da una denuncia poi fatta cadere ( ma perché allora la GdF se ne interessa ancora
)
Forse mi sfugge qualcosa, forse potete aiutarmi a capire.
Io intanto resto perplesso/sospettoso e a dire il vero non mi sento affatto tranquillo , con un ( presunto ) proprietario ( Cardinale ) che si presenta in pompa magna ( american style ) , salvo poi sparire dai radar, dallo stadio, lontanissimo da squadra e dirigenti sparando una superkaz.zola dietro l'altra sul modello sportivo americano/ yankee....
Mahhhh.....
Anzi....
MMMAHHHHHHHHHH
Perché Olly si è stufato e non scrive più? Perché io lo faccio sempre meno?
Perchè la maggior parte di voi non legge nulla di nulla, non si interessa di nulla se non di venire qui a sputare sentenze e poi va felice a dormire pensando di essere il meglio fico del bigoncio..
Come scritto TANTE VOLTE, non c'è nulla di strano nell'operazione di vendita del Milan. Una normalissima operazione di PRIVATE EQUITY.
Lo riscrivo per la ventesima volta, anche se dovreste saperlo tutti come funziona il private equity, visto che siamo in forum di FINANZA
Elliott voleva liberarsi del Milan e ridurre l'investimento, visto che non si tratta del suo core business, ma vedendo la possibilità di fare altri soldi, senza essere direttamente impegnato nella gestione, ha individuato un fondo specializzato nello sport, come perfetto per gestire il Milan e, invece di rimanere come azionista, ci è rimasto come un normale investitore di PRIVATE EQUITY.
I fondi di private equity mica hanno i soldi, hanno le capacità. Quando individuano un business potenzialmente redditizio, lo propongono in giro a quelli che hanno i soldi, fanno la raccolta, investono e poi a distanza di anni chiudono l'affare e distribuiscono i proventi, se ci sono. ovviamente. Ma di solito ci sono.
Così si spiegano i 600 milioni di Elliott a Red Bird. Un investimento nelle capacità di Cardinale e soci. Elliott è rientrato dell'investimento iniziale, forse anche guadagnando qualcosa, e ci rimane come investitore puro, senza impegno diretto. Così si spiegano i tempi lunghi per la definizione dell'affare, dovuti alla ricerca di Cardinale di altri investitori per coprire la cifra necessaria a comprare il Milan.
CAPITOOOOO??!!?!?!?!?!
Leggetevi questo articolo che vi fa capire bene chi sono sti due Cerchione e D'avanzo. Due che cercano solo di fare qualche soldo.
Persino chi ha fatti lavorare e li conosce bene li schifa
Con il 4,27% vogliono dettare legge....
Ma quando mai
E adesso non lo riscrivo mai più. Arrangiatevi hi-ho
Alle radici (rossonere) di Blue Skye, il fondo che ha fatto causa al Milan
Dopo gli esposti in Lussemburgo e a New York, ecco quello alla Procura di Milano sulla cessione del club ritenuta “opaca”. Cerchione e D’Avanzo hanno un passato nel Cda del club
Marco Pasotto
Giornalista
27 gennaio - MILANO
Cambia la sede – anzi, si aggiunge una sede – ma non la sostanza. Dopo le cause avviate presso il Tribunale di Lussemburgo e di New York, ecco entrare in scena quello di Milano. Parti in causa: il fondo Elliott, ex proprietario del Milan, e Blue Skye, società lussemburghese che del Milan di Elliott era socio di minoranza e che si è rivolta ai vari tribunali con un esposto su presunte irregolarità (in termini di trasparenza) nell’ambito della cessione societaria da Elliott a RedBird.
Nelle ultime ore si è così mossa anche la Procura di Milano in seguito all’esposto di Blue Skye datato 20 ottobre che poggia sull’ipotesi di appropriazione indebita e sull’opacità nei passaggi societari. Il fascicolo, curato dal pm di Milano Giovanni Polizzi e dall’aggiunto Maurizio Romanelli, è sfociato nelle acquisizioni di ieri da parte della Guardia di Finanza presso alcuni professionisti (nessuno ha bussato a Casa Milan) che si erano occupati della compravendita. Al momento il fascicolo è a carico di ignoti e non risultano indagati. Questa la cronaca delle ultime ore. Ma come nasce il contenzioso avviato da Blue Skye? Il passo precedente riguardava la rinuncia al ricorso cautelare presentato al tribunale di Milano per bloccare la vendita del club rossonero – rinuncia datata settembre – dal momento che la cessione era ormai avvenuta. Il nodo della questione, secondo Blue Skye, sarebbe un pegno in favore di Project RedBlack, società lussemburghese formata nel 2017 per l’acquisizione e la gestione del Milan, in cui all’epoca era entrata anche Blue Skye.
https://www.gazzetta.it/calcio/serie-a/partita/milan-sassuolo/2302638/
“FRIVOLI E VESSATORI”
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Lo scorso settembre, dunque, Blue Skye si è rivolta anche al tribunale milanese, sostenendo che Elliott avrebbe ceduto il club in violazione dei sui diritti di socio di minoranza, operando con “malizia e inganno”. Elliott aveva replicato pubblicamente e drasticamente, definendo i contenziosi “frivoli e vessatori”, ovvero “nient’altro che un tentativo di estrarre un valore a cui Blue Skye non ha diritto”. Chi c’è dietro Blue Skye Financial Partners? I fondatori sono Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo, entrambi ex membri del Consiglio d’amministrazione del club rossonero, da cui D’Avanzo si era dimesso ad aprile 2021 e Cerchione a giugno dell’anno scorso, proprio a causa dell’“opacità del processo di cessione”, sottolineando le “anomale caratteristiche della cosiddetta operazione di ‘vendita’ a RedBird”.
IL FLUSSO DEL DENARO
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In termini strettamente finanziari e burocratici, Blue Skye deteneva il 4,27% di Project Redblack, società che controllava il 100% di Rossoneri Sport Investment Sarl e a sua volta controllava il 99,93% del Milan (il restante 0,097% è il capitale in mano ai Piccoli Azionisti). La maggior parte di quel 4,27% parrebbe essere rappresentata da patrimonio di Arena Investors, società che avrebbe quindi fornito capitale a Blue Skye. Lo scorso luglio Dan Zwirn, Ceo e co-fondatore di Arena Investors, aveva dichiarato a Calcio e Finanza: “Cerchione e D’Avanzo erano originariamente analisti junior, che ho assunto da Morgan Stanley e BC Partners circa 20 anni fa per la mia precedente società, D.B. Zwirn & Co. Vista la lunga relazione, siamo ovviamente profondamente delusi dalla situazione attuale. Non comprendiamo le ragioni di questa azione poiché Elliott non ha fatto altro che aggiungere valore al club e hanno sempre operato in maniera trasparente e professionale. Non era ovviamente un segreto che la proprietà stesse negoziando con varie parti, l’idea che in qualche modo non ci fosse l’opportunità per altre parti di farsi avanti è semplicemente poco credibile”.
ASSENSO UNANIME
Cerchione, D’Avanzo e Blue Skye ritengono comunque che Elliott non avrebbe potuto vendere il Milan a RedBird senza un assenso unanime di Project Redblack. Cerchione, in particolare, è sempre stato un manager decisamente combattivo. Nato a Napoli il 27 aprile 1971, si è laureato in ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni all’Università di Napoli, conseguendo poi un master in business administration alla Columbia Business School di New York. Ha iniziato il suo percorso professionale nel ‘95 come project manager per Procter & Gamble, quindi Bain & Co. Nel 2001 ha fatto il suo ingresso nel mondo delle banche d’affari, con Morgan Stanley, di cui è diventato vicepresidente. Quindi si è trasferito a D.B. Zwirn & Co. D’Avanzo invece ha prestato servizio – fra le varie attività – in Lehman Brothers e BC Partners. Blue Skye già un paio d’anni fa era salita agli onori della cronaca nell’ambito dell’assetto azionario del Milan. C’era infatti stato un momento in cui era stata messa in discussione addirittura la quota di maggioranza detenuta da Elliott, che secondo una linea di pensiero sarebbe invece stata in capo a Blue Skye.