AC Milan 2024/2025 Vol. 1

vabbè noi siamo signori proporremo alla Juve uno scambio alla pari tra Jovic e Vlahovic rinunciando anche a un ricco conguaglio milionario :D
 
Poi ci si chiede perché non abbiamo italiani ahahahaha. Sia ringraziato il cielo che non abbiamo sti scarponi
 
Ma perché non prendere Morata?
Usato più che sicuro , al posto di Giroud ci sta alla grande.
 
Corriere dello Sport:

GQjL414XAAA7bww
 
O meglio le fusioni Barella tra Kroos e De Bruyne, e Dimarco tra Roberto Carlos e Brehme....:asd::asd:
Be i nostri sono scarsissimi...in compenso il vostro centravanti che ha firmato ha segnato...il prossimo campionato per noi la vedo dura....specialmente i derby.. :asd: :asd:
 
Per il gentile pubblico che non ha tempo di leggersi le ultime 27 pagine, ecco un riassunto conciso 😁 🙄

Da Fonseca a Zirkzee, da Ibra a Theo fino a Rabiot: un mare di balle, senza fiducia e con poche certezze​

21.06.2024 00:00 di Luca Serafini



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Sere fa ero in diretta su Sportitalia, dove Gianluca Galliani ha detto che il mercato inizierà dopo gli Europei e comunque finirà tra 2 mesi. Condivisibile: in effetti ad oggi gli spostamenti sono stati pochi e fino al termine della competizione in Germania, dove già si delineano sorprese e delusioni, regnerà l’attendismo in attesa di capire (casomai riformulare) valutazioni, domande, offerte.
Ai milanisti la questione interessa poco: scartavetrato il manico in 12 mesi con l’addio di Ibra dai campi, il licenziamento di Paolo Maldini e le conseguenti dimissioni di Massara, l’addio a Pioli, qui si sta girando pagina e c’è molta fretta di capire strategie, ambizioni, progetti. Obiettivi, in una sola parola.
La scelta del tecnico è stata ingoiata e per digerirla servirà tempo: deve avere la sua occasione, Fonseca, sul conto del quale si è espresso Ibrahimovic (relativamente ai criteri) spiegando anche il “no” a Conte e a qualcun altro. Un conto sono le voci, ha detto, un altro le verità. Per molti, la verità non l’ha detta nemmeno lui e se lo ha fatto, nella narrazione dietrologa è per aziendalismo: imbeccati da Cardinale, insomma. E casomai da Furlani, nonostante parte della stampa non smetta mai di parlare di rapporti farraginosi tra loro.
Si sommano così le balle, balle su balle. La più colorita: Fonseca si sarebbe svegliato alle soglie della primavera, a metà giugno, comunicando alla società che Zirkzee non sarebbe la sua prima scelta in attacco. Toh: e noi come scemi che pensavamo che un tecnico e i dirigenti si consultassero continuamente sul mercato... La seconda: Rabiot sarebbe un obiettivo del Milan dopo aver rifiutato 7 milioni netti a stagione più bonus per 3 anni. Obiettivo del Milan… Dove 7 milioni li guadagna solo Leao e sarebbe il motivo del contendere tra il club, Maignan e Theo. Chissenefrega se Ibra ha detto che resteranno tutti…

Del resto, sono 5 estati che ci raccontano come il Milan sarà costretto a vendere i migliori e non comprerà nessuno. Dopo di che si affannano ad accostare alla maglia rossonera decine di punte, difensori, centrocampisti. Decine. Così, quando la maggior parte di questi finiscono altrove, il titolo ricorrente è: “Milan beffato”.
Questione Zirkzee. Mentre buona parte degli opinionisti nerazzurri lo danno all’estero o piuttosto alla Juve, nessuno sa se Kia (manager del giocatore) abbia chiesto prima 8, poi 10, poi 12, poi 15. Nessuno sa se risponda o no al telefono da qualche giorno. Nessuno sa se Zirkzee gli abbia detto che vuole andare al Milan e se lui gli abbia risposto: “Non ti preoccupare che ti ci mando, ma fammi lavorare…”, buttando lì qualche nome tipo una volta il Manchester, una volta il City, una volta la Juve. La strategia del silenzio, sia chiaro, non vale solo per gli agenti e/o procuratori: il Napoli con Kvaratskhelia non si è presentato per il ritocco del contratto ed ecco che scoppia il caos. Il Milan non ha ancora alzato la posta con Theo, “ma possiamo soddisfare le sue richieste” ha detto quel Pinocchio di Ibra.
Theo. Alla lettera, giorni fa nella sua lingua in conferenza stampa non ha detto affatto: “Deciderò dopo gli Europei se restare al Milan”, ma - per la cronaca - “Ora sono concentrato sugli Europei, a suo tempo parleremo di tutto”. Che si debbano incontrare le parti, già sapevamo. Se non sbaglio.
Leao. Da 2 giorni avrete letto che “Potrebbero piombare anche gli arabi”. Potrebbero. È un titolo? È una notizia? Nemmeno per le previsioni del tempo dicono: “Potrebbe piovere”. Anche gli arabi, perché c’è la coda. Non c’era un anno fa quando ha rinnovato, c’è adesso che ha un contratto lunghissimo. C’è però il sondaggio ineffabile della Gazzetta: “Per 100 milioni lo vendereste?” Cosa aspettarsi di diverso o di meglio dalla rosea decaduta?
Sarà un’estate lunga, piastrellata di balle perché il mercato è la fiera delle bugie grandi e piccole, depistaggi, favori e contro favori con giornalisti accomodanti. Un’estate percorsa dalla sfiducia dei tifosi che non hanno certezze, in attesa di agosto: ecco perché vorrei addormentarmi e svegliarmi tra 40 giorni, che tra l’altro ne avrei pure bisogno.
 
Per il gentile pubblico che non ha tempo di leggersi le ultime 27 pagine, ecco un riassunto conciso 😁 🙄

Da Fonseca a Zirkzee, da Ibra a Theo fino a Rabiot: un mare di balle, senza fiducia e con poche certezze​

21.06.2024 00:00 di Luca Serafini



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Sere fa ero in diretta su Sportitalia, dove Gianluca Galliani ha detto che il mercato inizierà dopo gli Europei e comunque finirà tra 2 mesi. Condivisibile: in effetti ad oggi gli spostamenti sono stati pochi e fino al termine della competizione in Germania, dove già si delineano sorprese e delusioni, regnerà l’attendismo in attesa di capire (casomai riformulare) valutazioni, domande, offerte.
Ai milanisti la questione interessa poco: scartavetrato il manico in 12 mesi con l’addio di Ibra dai campi, il licenziamento di Paolo Maldini e le conseguenti dimissioni di Massara, l’addio a Pioli, qui si sta girando pagina e c’è molta fretta di capire strategie, ambizioni, progetti. Obiettivi, in una sola parola.
La scelta del tecnico è stata ingoiata e per digerirla servirà tempo: deve avere la sua occasione, Fonseca, sul conto del quale si è espresso Ibrahimovic (relativamente ai criteri) spiegando anche il “no” a Conte e a qualcun altro. Un conto sono le voci, ha detto, un altro le verità. Per molti, la verità non l’ha detta nemmeno lui e se lo ha fatto, nella narrazione dietrologa è per aziendalismo: imbeccati da Cardinale, insomma. E casomai da Furlani, nonostante parte della stampa non smetta mai di parlare di rapporti farraginosi tra loro.
Si sommano così le balle, balle su balle. La più colorita: Fonseca si sarebbe svegliato alle soglie della primavera, a metà giugno, comunicando alla società che Zirkzee non sarebbe la sua prima scelta in attacco. Toh: e noi come scemi che pensavamo che un tecnico e i dirigenti si consultassero continuamente sul mercato... La seconda: Rabiot sarebbe un obiettivo del Milan dopo aver rifiutato 7 milioni netti a stagione più bonus per 3 anni. Obiettivo del Milan… Dove 7 milioni li guadagna solo Leao e sarebbe il motivo del contendere tra il club, Maignan e Theo. Chissenefrega se Ibra ha detto che resteranno tutti…

Del resto, sono 5 estati che ci raccontano come il Milan sarà costretto a vendere i migliori e non comprerà nessuno. Dopo di che si affannano ad accostare alla maglia rossonera decine di punte, difensori, centrocampisti. Decine. Così, quando la maggior parte di questi finiscono altrove, il titolo ricorrente è: “Milan beffato”.
Questione Zirkzee. Mentre buona parte degli opinionisti nerazzurri lo danno all’estero o piuttosto alla Juve, nessuno sa se Kia (manager del giocatore) abbia chiesto prima 8, poi 10, poi 12, poi 15. Nessuno sa se risponda o no al telefono da qualche giorno. Nessuno sa se Zirkzee gli abbia detto che vuole andare al Milan e se lui gli abbia risposto: “Non ti preoccupare che ti ci mando, ma fammi lavorare…”, buttando lì qualche nome tipo una volta il Manchester, una volta il City, una volta la Juve. La strategia del silenzio, sia chiaro, non vale solo per gli agenti e/o procuratori: il Napoli con Kvaratskhelia non si è presentato per il ritocco del contratto ed ecco che scoppia il caos. Il Milan non ha ancora alzato la posta con Theo, “ma possiamo soddisfare le sue richieste” ha detto quel Pinocchio di Ibra.
Theo. Alla lettera, giorni fa nella sua lingua in conferenza stampa non ha detto affatto: “Deciderò dopo gli Europei se restare al Milan”, ma - per la cronaca - “Ora sono concentrato sugli Europei, a suo tempo parleremo di tutto”. Che si debbano incontrare le parti, già sapevamo. Se non sbaglio.
Leao. Da 2 giorni avrete letto che “Potrebbero piombare anche gli arabi”. Potrebbero. È un titolo? È una notizia? Nemmeno per le previsioni del tempo dicono: “Potrebbe piovere”. Anche gli arabi, perché c’è la coda. Non c’era un anno fa quando ha rinnovato, c’è adesso che ha un contratto lunghissimo. C’è però il sondaggio ineffabile della Gazzetta: “Per 100 milioni lo vendereste?” Cosa aspettarsi di diverso o di meglio dalla rosea decaduta?
Sarà un’estate lunga, piastrellata di balle perché il mercato è la fiera delle bugie grandi e piccole, depistaggi, favori e contro favori con giornalisti accomodanti. Un’estate percorsa dalla sfiducia dei tifosi che non hanno certezze, in attesa di agosto: ecco perché vorrei addormentarmi e svegliarmi tra 40 giorni, che tra l’altro ne avrei pure bisogno.
Assolutamente condivisibile. Tuttavia vista la stagione, vista questa società ci si aspettava delle scelte forti sin da subito. Detto questo come lo scorso anno si inizierà a dare i primi giudizi veri a fine mercato
 
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