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Sabato 12 Gennaio 2008, 17:24
Permane negativa la visione del trend
Di Roberto Ercolino
Analisi settimanale all'11 Gennaio 2008
Pivot Supporti: 37.700 - 36.
900
Pivot Resistenze: 38.500 - 39.000
Nel commento di inizio anno sottolineavamo quanto negativo fosse stato l'avvio del 2008 in coincidenza con il raggiungimento del livello 37.700, all'incirca punto di svolta del settembre 2006; la seduta del 10 gennaio rappresenta, infatti, la peggiore a 50 e 250 giorni di Borsa aperta e valutando graficamente il movimento, attraverso la consultazione della figura in pagina, possiamo considerare il canale discendente in cui si muovono i prezzi, ciò al fine di ipotizzare i prossimi target ribassisti. Nell'ipotesi più probabile, con la rottura del supporto citato, il derivato potrebbe raggiungere l'area 36.800/36.500 punti abbastanza velocemente per puntare poi ai 35.000 nell'ipotesi di prosieguo delle news macro negative che accompagnano questa fase di (Pubblicità)
mercato.
L'accelerazione della tendenza, specie in caso di ulteriori conferme circa i timori di una recessione negli USA, determinerebbe un saldo negativo per i mercati per l'anno appena nato, quindi non solo quello domestico già penalizzato nello scorso 2007, ma coinvolgendo l'area Euro. In questa, nel contesto caratterizzato dal peggioramento del dato dell'inflazione, vi è inoltre il condizionamento dalla problematica relativa alle scelte di carattere monetario in relazione all'andamento dei tassi di riferimento, atteso che la BCE non appare in grado di muoversi in sintonia con le mosse della FED.
Abbiamo più volte sottolineato che la debolezza del dollaro nel cambio contro Euro, pur aiutando le importazioni, non rappresenta certo una forza intrinseca della moneta unica europea, sulla quale vengono scaricati fattori inflattivi importati; ciò incide a favore del vecchio continente sul costo della bolletta energetica, ma i prezzi delle materie prime del settore non aiutano l'espansione della crescita economica, agendo esattamente nel senso l'opposto, deprimendo quindi la crescita non aiutata dalla politica di tassi favorevole alla crescita. Il rallentamento in atto è quindi destinato a perdurare procurando oscillazioni nell'equity di rilevanza negativa.
Tornando alla valutazione grafica del mercato, nulla vieta di considerare che la rottura citata potrebbe indicare una testa e spalle di ampie proporzioni, ciò confermerebbe quando indichiamo dalla metà dello scorso anno in rapporto alla tendenza primaria del future, aggravando le aspettative ribassiste che serpeggiano tra gli operatori le quali vengono corroborate da diverse notizie negative che cominciano ad interessare troppi settori economici oltre l'immobiliare, questo peraltro permane in un tunnel di cui non si vede la fine. Suggeriamo quindi di non leggere in maniera troppo positiva eventuali rimbalzi tecnici, almeno fin quando non saremo di fronte ad una stabilizzazione dei prezzi confermata da un calo evidente della volatilità.
Le medie che normalmente monitoriamo a 21, 65 e 200 giorni, sono inequivocabilmente inclinate negativamente e non fanno altro che accompagnare la tendenza segnando livelli dinamici da considerare solo in caso di superamento confermato; nello specifico i 38.550, 39.100 e 40.700 sono valori il cui superamento indicherebbe le svolte a breve, medio e lungo termine del trend, ma non appaiono al momento facilmente superabili.
Dagli strumenti tecnici si evidenzia una fase di ipervenduto nell'ambito del trend downward, con una nuova condizione midly bearish per i volumi nel contesto di volatilità bassa solo nel confronto con la media a dieci periodi; bearish anche gli oscillatori trend forecasting dopo l'accenno d'inversione della scorsa ottava. Fallita la divergenza bullish sul Momentum che però mostra una ripresa del proprio valore nel contesto negativo; resta negativo il Macd ed il Sar continua a proporsi sul lato short del mercato, seppure il punto di svolta si porta attorno ai 38.100 punti, valore non impossibile; il sell dello Stocastico della prima seduta dell'anno è stato nettamente confermato.
Il nostro outlook settimanale segna sul breve termine, dal precedente neutral, una condizione oversold; restano ovviamente confermate le valutazioni bearish su medio e lungo termine. Infine il rapporto che confronta media primaria e future, passa dal -7,2% della scorsa settimana ad un -7,4%, lieve peggioramento che non rappresenta appieno le implicazioni negative possibili.
Sabato 12 Gennaio 2008, 17:24
Permane negativa la visione del trend
Di Roberto Ercolino
Analisi settimanale all'11 Gennaio 2008
Pivot Supporti: 37.700 - 36.
900
Pivot Resistenze: 38.500 - 39.000
Nel commento di inizio anno sottolineavamo quanto negativo fosse stato l'avvio del 2008 in coincidenza con il raggiungimento del livello 37.700, all'incirca punto di svolta del settembre 2006; la seduta del 10 gennaio rappresenta, infatti, la peggiore a 50 e 250 giorni di Borsa aperta e valutando graficamente il movimento, attraverso la consultazione della figura in pagina, possiamo considerare il canale discendente in cui si muovono i prezzi, ciò al fine di ipotizzare i prossimi target ribassisti. Nell'ipotesi più probabile, con la rottura del supporto citato, il derivato potrebbe raggiungere l'area 36.800/36.500 punti abbastanza velocemente per puntare poi ai 35.000 nell'ipotesi di prosieguo delle news macro negative che accompagnano questa fase di (Pubblicità)
mercato.
L'accelerazione della tendenza, specie in caso di ulteriori conferme circa i timori di una recessione negli USA, determinerebbe un saldo negativo per i mercati per l'anno appena nato, quindi non solo quello domestico già penalizzato nello scorso 2007, ma coinvolgendo l'area Euro. In questa, nel contesto caratterizzato dal peggioramento del dato dell'inflazione, vi è inoltre il condizionamento dalla problematica relativa alle scelte di carattere monetario in relazione all'andamento dei tassi di riferimento, atteso che la BCE non appare in grado di muoversi in sintonia con le mosse della FED.
Abbiamo più volte sottolineato che la debolezza del dollaro nel cambio contro Euro, pur aiutando le importazioni, non rappresenta certo una forza intrinseca della moneta unica europea, sulla quale vengono scaricati fattori inflattivi importati; ciò incide a favore del vecchio continente sul costo della bolletta energetica, ma i prezzi delle materie prime del settore non aiutano l'espansione della crescita economica, agendo esattamente nel senso l'opposto, deprimendo quindi la crescita non aiutata dalla politica di tassi favorevole alla crescita. Il rallentamento in atto è quindi destinato a perdurare procurando oscillazioni nell'equity di rilevanza negativa.
Tornando alla valutazione grafica del mercato, nulla vieta di considerare che la rottura citata potrebbe indicare una testa e spalle di ampie proporzioni, ciò confermerebbe quando indichiamo dalla metà dello scorso anno in rapporto alla tendenza primaria del future, aggravando le aspettative ribassiste che serpeggiano tra gli operatori le quali vengono corroborate da diverse notizie negative che cominciano ad interessare troppi settori economici oltre l'immobiliare, questo peraltro permane in un tunnel di cui non si vede la fine. Suggeriamo quindi di non leggere in maniera troppo positiva eventuali rimbalzi tecnici, almeno fin quando non saremo di fronte ad una stabilizzazione dei prezzi confermata da un calo evidente della volatilità.
Le medie che normalmente monitoriamo a 21, 65 e 200 giorni, sono inequivocabilmente inclinate negativamente e non fanno altro che accompagnare la tendenza segnando livelli dinamici da considerare solo in caso di superamento confermato; nello specifico i 38.550, 39.100 e 40.700 sono valori il cui superamento indicherebbe le svolte a breve, medio e lungo termine del trend, ma non appaiono al momento facilmente superabili.
Dagli strumenti tecnici si evidenzia una fase di ipervenduto nell'ambito del trend downward, con una nuova condizione midly bearish per i volumi nel contesto di volatilità bassa solo nel confronto con la media a dieci periodi; bearish anche gli oscillatori trend forecasting dopo l'accenno d'inversione della scorsa ottava. Fallita la divergenza bullish sul Momentum che però mostra una ripresa del proprio valore nel contesto negativo; resta negativo il Macd ed il Sar continua a proporsi sul lato short del mercato, seppure il punto di svolta si porta attorno ai 38.100 punti, valore non impossibile; il sell dello Stocastico della prima seduta dell'anno è stato nettamente confermato.
Il nostro outlook settimanale segna sul breve termine, dal precedente neutral, una condizione oversold; restano ovviamente confermate le valutazioni bearish su medio e lungo termine. Infine il rapporto che confronta media primaria e future, passa dal -7,2% della scorsa settimana ad un -7,4%, lieve peggioramento che non rappresenta appieno le implicazioni negative possibili.