La "
Clessidra, Cerniera e Viceversa" per me è splendida.
E' un'opera appartenente ad un ciclo molto raro e probabilmente ancora poco noto, realizzato nella prima metà degli anni '80.
Questa è una citazione di Boetti in relazione a questa serie:
"
Non credo che potrei fare qualcosa di più concentrato, più denso, più diversificato, più completo, perché c'è calligrafia, testo, poesia, questo fatto visivo dell'apertura... l'essere strappato in molto pezzi e trovare l'unità nel negativo, nel vuoto. "
Nella grande retrospettiva al MOMA/Tate Modern / Reina Sofia venne esposta una "Clessidra" analoga (
link), con la seguente descrizione:
"Boetti was right-handed; he used his left hand to transcribe these thoughts about time and its passage because it forced him to write slowly and therefore be more conscious of his thought process. He flipped the page over and tore four triangles outward from the center, folding the flaps over to expose the text. This is one of Boetti’s most private works and one he felt brought together many of his ideas about binary systems—including order and disorder, chance and reason, and improvisation and structure. Of it he said, “I don’t believe I could do anything more concentrated, denser, more diversified, more complete, because there’s calligraphy, text, poetry, this visual fact of the opening out . . . the being ripped into many pieces and finding unity in the negative, in the void.” "
Vedi l'allegato 2762493
Le "Clessidre" nascono dopo il primo soggiorno Giapponese di Boetti, avvenuto nel 1980, e lo si può percepire sia nella concezione "Zen" che nella piegatura della carta.
L'opera proposta da Boetto ha due ulteriori caratteristiche molto interessanti, ossia il rafforzato richiamo al Giappone dopo il secondo soggiorno nel 1985, presente non solo nella piegatura della carta,
ma anche del cerchio rosso (che si apre e si frammenta sulla carta strappata), a cui si aggiunge la presenza dello spazio vuoto, stavolta a
forma di quadrato.
Poesia pura...
Vedi l'allegato 2762496