Brutte notizie per chi affitta a breve a BOlogna in centro storico.
Il
Comune di Bologna ha modificato il regolamento edilizio nel centro storico. Ora non è più possibile svolgere attività di locazione breve (anche se in forma imprenditoriale) in locali con una superficie utile inferiore ai 50 mq.
Unica eccezione per gli alloggi inferiori ai 50 mq ma suddivisi con una camera doppia da 14mq, una singola da 9mq, un bagno da 3,5mq e una zona giorno con angolo cottura.
L'obiettivo dichiarato: sottrarre alloggi alle locazioni brevi e far si che questi siano disponibili per studenti e famiglie che vogliono vivere in centro storico.
Osservazioni:
- per soggiorni brevi si può alloggiare in una camera di hotel di 14 mq, ma non in un appartamento inferiore ai 50mq.
- sì può alloggiare in un appartamento frazionato come sopra ma non può più farlo in un monolocale inferiore ai 50mq.
- se devi dormire 2 notti a Bologna non puoi farlo in appartamenti inferiori a 50mq, ma se sei uno studente che deve stare 4 anni a Bologna puoi dormire in un alloggio da 30 mq condiviso magari con altri. (Questa è top!)
- coloro i quali hanno frazionato un immobile in base al precedente regolamento edilizio lo vogliono ora dal in locazione devono riconvertire l'immobile a proprie spese ampliando i volumi e riducendo gli alloggi, oppure essere obbligati ad affittarlo a studenti o famiglie. Quindi si sta di fatto obbligando in maniera coercitiva alla scelta del target locatario.
- esistono analisi o case history che dimostrino o supportino l'equazione "meno locazioni brevi = più alloggi per studenti e famiglie" ?
- c'è una statistica che rileva il desiderio delle famiglie di vivere in centro storico? E soprattutto quali famiglie possono permettersi il centro storico?
(gli affitti stessi, i prodotti alimentari, i posti auto, la manutenzione, ecc costa almeno un 30% in più vs resto della città)
- l'incremento degli studenti in centro rappresenta un'opportunità o una minaccia per tutte le attività commerciali che ora vivono grazie al turismo?
- è stato fatto un calcolo del costo sociale generato dagli studenti vs turisti? (vedi Piazza Verdi, una vergogna)
- si è tenuto conto del potenziale mercato nero delle compravendite delle SCIA antecedenti la modifica?
Questo provvedimento a me sembra giunto in ritardo, imperniato più sull'ideologia che sulle analisi, e di fatto lontano dalla realtà.
Forse il
Comune di Bologna più che vietare dovrebbe riflettere su soluzioni che alzano la qualità dell'offerta attraverso la collaborazione con gli imprenditori seri che investono denaro, professionalità e tempo in quello che fanno.
Costruire studentati moderni, quartieri residenziali con servizi e viabilità efficiente, locazioni brevi con standard di accoglienza, questo qualifica una città e crea davvero sviluppo.
Il divieto è forse la scelta più facile, ma spesso genera maggiori speculazioni e lobby.