Altri artisti che non siano sempre i soliti

Regina Jose Galindo mi piace molto. Bravo ad averla segnalata.
 
Regina Jose Galindo mi piace molto. Bravo ad averla segnalata.

Grazie caro.
Ragazza umile, coraggiosa e completamente dedita alla sua arte.
A me fa impazzire sia come artista che come persona al punto di aver sostenuto anche il suo libro scritto da Giacomo.
Questo però da regalare era .... un pò duro :D

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Diego Miguel Mirabella (1988) focalizza la sua ricerca sul rapporto tra poesia e linguaggio e sulla traduzione visiva di questi due concetti. La letteratura teatrale, gli scrittori e gli elementi della costruzione letterale e teatrale hanno infatti un’influenza diretta sul lavoro del giovane artista. Affascinato dalla tecnica ornamentale del mosaico marocchino, nel 2017 da vita al progetto “But me” che lo porta a lavorare con con artigiani locali a Fès, in Marocco: “Consegno frasi, parole e segni ad artigiani locali che le scolpiscono all’interno della decorazione islamica. Trasformato in arte, il linguaggio diventa un ornamento”. In questo ciclo di opere ricorda qualcuno...
Gestito dal bravissimo Norberto Ruggeri di Studio Sales è già presente in importanti collezioni

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Giovani artisti crescono...
 

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  • DMM on Inside Art (pg. 39-43), dic2020.pdf
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Che ne pensate del lavoro di Matteo Montani? Trattato da gallerie di rilievo tra cui Valentina Bonomo a Roma e Luca Tommasi ha quotazioni importanti ma non impossibili soprattutto nelle opere di formato ridotto. Negli ultimi anni lavora quasi esclusivamente su carte abrasive intelate. Mi sto riproponendo di approfondirne la poetica anche se resto sempre restio a spendere cifre di un certo tipo su nomi non storicizzati; ma a naso (e qui però potrei sbagliarmi) mi pare tra i pittori italiani nati nei ‘70 uno dei più interessanti...
 
Che ne pensate del lavoro di Matteo Montani? Trattato da gallerie di rilievo tra cui Valentina Bonomo a Roma e Luca Tommasi ha quotazioni importanti ma non impossibili soprattutto nelle opere di formato ridotto. Negli ultimi anni lavora quasi esclusivamente su carte abrasive intelate. Mi sto riproponendo di approfondirne la poetica anche se resto sempre restio a spendere cifre di un certo tipo su nomi non storicizzati; ma a naso (e qui però potrei sbagliarmi) mi pare tra i pittori italiani nati nei ‘70 uno dei più interessanti...

Certamente è un ottimo artista con una ricerca molto personale e riconoscibile. Scrivi di "quotazioni importanti", è possibile saperne qualcosa di più? Grazie

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Su artsy ci sono le richieste della galleria romana di riferimento per le opere recenti. Coefficiente 5.
Ps: Ho detto quotazioni importanti (per me) ma accessibili (per gli altri) :) :)
 
Jeppe Hein

artista danese i cui invita gli spettatori ad attivare lo spazio espositivo.

′′ Voglio dimostrare che il lavoro non è nulla da solo, è solo ciò che lo informa il pubblico. Il ruolo dello spettatore porta il pezzo al centro dell'attenzione"

Jeppe Hein – CV
 

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Jeppe Hein

artista danese i cui invita gli spettatori ad attivare lo spazio espositivo.

′′ Voglio dimostrare che il lavoro non è nulla da solo, è solo ciò che lo informa il pubblico. Il ruolo dello spettatore porta il pezzo al centro dell'attenzione"

Jeppe Hein – CV


in estrema sintesi stiamo parlando del figlioccio di Pistoletto :nono:
 
e invece no, avevo citato solo Driant Zeneli e dunque mancava Regina Jose Galindo

Regina José Galindo nasce nel 1974 a Città del Guatemala, dove vive e lavora.
I suoi lavori esplorano in maniera universale le implicazioni etiche dell’ingiustizia sociale, delle discriminazione di sesso e razza e degli altri abusi causati dalle relazioni inique dominate dal potere nella società di oggi.
Ha preso parte a numerose manifestazione tra i quali: le edizioni 54, 53, 51e 49 della Biennale di Venezia ecc.... dove ha anche ricevuto il Leone d’oro in occasione delle 51ª Biennale di Venezia nel 2005, nella categoria “young artist”.
I lavori di Regina fanno parte di importanti collezioni, tra i quali: Centre Pompidou, Guggenheim’s Collection, Tate Modern, ecc...

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Grazie Cris,

Interessante e molto in linea con la filosofia di Prometeo..

Hai informazioni sulle quotazioni ?

Grazie
 
e invece no, avevo citato solo Driant Zeneli e dunque mancava Regina Jose Galindo

Regina José Galindo nasce nel 1974 a Città del Guatemala, dove vive e lavora.
I suoi lavori esplorano in maniera universale le implicazioni etiche dell’ingiustizia sociale, delle discriminazione di sesso e razza e degli altri abusi causati dalle relazioni inique dominate dal potere nella società di oggi.
Ha preso parte a numerose manifestazione tra i quali: le edizioni 54, 53, 51e 49 della Biennale di Venezia ecc.... dove ha anche ricevuto il Leone d’oro in occasione delle 51ª Biennale di Venezia nel 2005, nella categoria “young artist”.
I lavori di Regina fanno parte di importanti collezioni, tra i quali: Centre Pompidou, Guggenheim’s Collection, Tate Modern, ecc...

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La prima volta che vidi il lavoro di Regina Galindo fu a qualche Biennale fa (parecchie fa ormai mi sa... :'( ), in esposizione all'Arsenale.

Ebbi modo di conoscerla in occasione dell'ultima Documenta a Kassel, dove era presente proprio con il video di lei che corre con il carrarmato alle spalle, ma soprattutto con una performance in cui lei era messa al centro di una stanza bianca e c'erano delle armi (mitragliatrici/fucili militari) che erano poste sui lati della stanza, con l'impugnatura che passava all'esterno tramite delle fessure. Dall'esterno di quella sala si era invitati ad imbracciare le armi, usare il puntatore e a spararle.
Le armi erano vere armi militari, ovviamente scariche, però la sensazione di puntare un'arma verso qualcuno e sparare alla Galindo è stata qualcosa di molto forte.
Dopo la sua performance (eravamo forse una dozzina in tutto) ha invitato alcuni dei presenti, tra cui anche me, a sostituirsi a lei e a entrare nella piccola stanza bianca. Devo dire che anche passare dall'altra prospettiva mi ha fatto una certa impressione, con le armi puntate addosso dai quattro lati, ma ho trovato più inquietante entrare nel ruolo di carnefice piuttosto che in quello di vittima.
Fa pensare...

PS. La performace mi ha in qualche modo ricordato un po' una celebre performace della Abramovic, che era però diversa.
 
La prima volta che vidi il lavoro di Regina Galindo fu a qualche Biennale fa (parecchie fa ormai mi sa... :'( ), in esposizione all'Arsenale.

Ebbi modo di conoscerla in occasione dell'ultima Documenta a Kassel, dove era presente proprio con il video di lei che corre con il carrarmato alle spalle, ma soprattutto con una performance in cui lei era messa al centro di una stanza bianca e c'erano delle armi (mitragliatrici/fucili militari) che erano poste sui lati della stanza, con l'impugnatura che passava all'esterno tramite delle fessure. Dall'esterno di quella sala si era invitati ad imbracciare le armi, usare il puntatore e a spararle.
Le armi erano vere armi militari, ovviamente scariche, però la sensazione di puntare un'arma verso qualcuno e sparare alla Galindo è stata qualcosa di molto forte.
Dopo la sua performance (eravamo forse una dozzina in tutto) ha invitato alcuni dei presenti, tra cui anche me, a sostituirsi a lei e a entrare nella piccola stanza bianca. Devo dire che anche passare dall'altra prospettiva mi ha fatto una certa impressione, con le armi puntate addosso dai quattro lati, ma ho trovato più inquietante entrare nel ruolo di carnefice piuttosto che in quello di vittima.
Fa pensare...

PS. La performace mi ha in qualche modo ricordato un po' una celebre performace della Abramovic, che era però diversa.

Grazie Biagio, interessante performance, ma sopratutto interessante le sensazioni che hai descritto... chiaramente anch’io, che amo molto i suoi lavori, ho pensato subito a Marina...
 
Diego Miguel Mirabella (1988) focalizza la sua ricerca sul rapporto tra poesia e linguaggio e sulla traduzione visiva di questi due concetti. La letteratura teatrale, gli scrittori e gli elementi della costruzione letterale e teatrale hanno infatti un’influenza diretta sul lavoro del giovane artista. Affascinato dalla tecnica ornamentale del mosaico marocchino, nel 2017 da vita al progetto “But me” che lo porta a lavorare con con artigiani locali a Fès, in Marocco: “Consegno frasi, parole e segni ad artigiani locali che le scolpiscono all’interno della decorazione islamica. Trasformato in arte, il linguaggio diventa un ornamento”. In questo ciclo di opere ricorda qualcuno...
Gestito dal bravissimo Norberto Ruggeri di Studio Sales è già presente in importanti collezioni

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.Screenshot_20201201-190849.jpg

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@Loomax come dire, sono d’accordo ma sono anche di parte perché ho un lavoro di Andrianomearisoa a parete, preso prima della Biennale :)

Ehh Schlesinger è molto interessante più per i lavori fotografici che per le combustioni (a mio parere, eh)...

Ariel, ragazzo molto molto simpatico... La moglie lavora o ha lavorato per la biennale di Liverpool...
@Loomax,

Sono stato indeciso a lungo su una sua finestra rotta... poi ho preso altro :-)
I rami di bronzo con le fiamme o i vetri sono molto interessanti... il fuoco e il vetro restano comunque elementi imprescindibili...

Oltre Minini ha anche la galleria Gregor Podnar... che non è niente male...

Ciao
 
lo metto qui
non perchè mi piace, anzi
ma per evidenziare le differenti forze in campo

Home | salmantoor

adesso al Whitney

Salman Toor: How Will I Know | Whitney Museum of American Art

ovvero in rampa di lancio pel mercato americano

Salman Toor (b. 1983)
, Rooftop Party with Ghosts 1
| Christie's

Grazie Rothko perchè non lo conoscevo... ma non è per niente male... la prima cosa che mia sono detto “è il Freud du Pune” :D!!!

Sarà perché adoro Freud e avere un suo quadro sarebbe il mio sogno, ma lo trovo interessante!
 
Direttamente dal Miart2020

Ronald Ventura

"Cerco di creare qualcosa che attiri lo spettatore [...] che guardando attentamente, può riuscire a vedere anche qualcos'altro. Bisogna guardare l'opera più da vicino." RV
Conosciuto per l'incrocio di iperrealismo, cartoni animati e graffiti con temi storici e pop, Ventura tende a sconvolgere le immagini commerciali che trova nelle riviste creando la visione di un mondo fantastico che oltre ad essere surreale, suggerisce i pericoli reali affrontati dall'umanità: dal consumismo all'inquinamento e alla guerra. Il suo lavoro ritrae scene di disordini caotici combinando le mitologie tradizionali occidentali e asiatiche con simboli culturali contemporanei. Lavorando sia nella pittura che nella scultura, spesso vi è un misterioso senso di espansione nelle opere di Ventura, con oggetti e modelli che si muovono verso l'esterno.

Trattato in Italia da Primo Marella Gallery

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Vedi l'allegato 2712194

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a chi può interessare carico un bel portfolio (aggiornato) di Ronald ricevuto da Primo Marella.


in prima pagina ho aggiornato l'elenco degli artisti qui trattati
 

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Scrivo di tre artisti in un unico post.
@rothko. Seguo Salman Toor da circa due anni, ho provato inutilmente ad acquisire un suo lavoro quando ancora si poteva andare in studio da lui. Ovviamente ora lo ho totalmente abbandonato perché le quotazioni hanno raggiunto livelli per me inaccettabili e rischia di diventare in qualche mese un altro Boafo.
@Cris70: Ventura è un artista che adoro e il più presente nella mia "collezione" (se non si considera un'opera unica la serie di 10 teche sono a 13 lavori...). Marella lo ha supportato in modo importante qui in Europa, altrettanto hanno fatto negli Usa e le principali case d'asta mondiali negli eventi di Hong Kong. 8 anni fa era stato nominato tra i migliori 10 artisti under 40 a livello mondiale.

Ieri sono stato a Brescia alla galleria A Palazzo, dove mi hanno fatto la gentilezza di mostrarmi in anteprima la mostra che inaugura oggi. Tornando al mio appello alla trasparenza di qualche giorno fa nel post su Underdog Collection, anticipo che l'artista della personale è da alcuni anni nella mia "collezione" e mi da molta tranquillità in termini di "investimento". Diciamo che è uno di quei casi in cui il portafogli e il gusto personale si sono trovati in perfetto accordo. Nathlie Provosty ha 39 anni e, oltre ad essere una bella figliuola, è una delle artiste/i più raffinati, introspettivi e alchemici della sua generazione. Oltretutto ha mantenuto una grande coerenza con la sua anima astrattista senza ammiccare nemmeno lontanamente al ritrattismo figurativo stereotipato degli ultimi anni.
Secondo me è assolutamente meritevole di una visita (ovviamente Alessandro è favorito su tutti noi) anche perché il palazzo sede della galleria vale la gita anche senza opere. APALAZZOGALLERY
 
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