torre1
Un passo alla volta
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Una cosa che apprezzo di te è la franchezza disarmante .I post di Torre sono per addetti ai lavori .Sono validi per discussioni accademiche ma che procurino un vantaggio a chi ha problemi psicologici è discutibile .Richiedono oltretutto un livello intellettuale che non e' da tutti .Comunque sei molto naif e questo ti rende simpatico
Non sono solo per addetti ai lavori, ma sono anche per chi ci è passato ....... e in quel caso non è solo da addetti ai lavori .... per chi ci è passato è tutto ovvio .... dopo .... ma non lo era prima.
Esiste una massima orientale che recita "per aprire gli occhi può volerci una vita, ma poi vedere è un attimo". E funziona quasi esattamente così, perché in realtà gli occhi si aprono un poco alla volta, e mano a mano che si aprono si vede sempre meglio
Ed è quanto ho scritto dall'inizio: non serve che un terapeuta, anche comprendendolo dall'inizio, spieghi all'assistito cosa ha. E a maggior ragione che le risposte arrivino da noi che terapeuti non siamo.
Se l'assistito ha fatto di tutto per nascondere le cause a se stesso l'ultima cosa che vuole è che qualcuno gliele spieghi. O meglio, crede di volerlo razionalmente, ma il suo inconscio, che al contrario sa benissimo il problema qual'è, fa di tutto per nasconderglielo e per evitarlo
Un esempio molto comune è l'amore. L'assistito va in terapia perché non capisce i suoi continui fallimenti in amore, perché le storie che pensa di desiderare non partono mai o finiscono tutte in modo disastroso. Lui crede di volere a tutti i costi una relazione e crede che quella sarebbe la sua salvezza.
Nel corso della terapia, se funziona, scopre che la verità è esattamente il contrario di quanto pensa. In realtà nasconde a se stesso, razionalmente, che è terrorizzato dall'amore, dal rischio di essere ferito, di non essere all'altezza, di farsi vedere come un imbranato, di fare cilecca a letto o di non essere all'altezza delle aspettative dell'altro.
Ed ad un certo punto della terapia si accorge che nella realtà ha creato le migliori condizioni perché la cosa non partisse o non continuasse, ha continuato per esempio a chiedere rassicurazioni impossibili al partner, non si è mai messo in gioco pretendendo che lo facesse sempre l'altro, si è tirato indietro quanto doveva farsi avanti o ha esagerato stando costantemente sopra le righe quando l'altro si aspettava invece un po' di sincerità e di normalità
E scopre, a quel punto, che nelle sue condizioni la relazione con l'altro non sarebbe stata la salvezza, ma semmai l'inizio di un incubo, fatto di scontri continui da lui provocati, anche perché non sempre il partner ha la pazienza di capire ed aspettare soprattutto quanto capisce l'entità del problema.
Il mondo è pieno di depressi che hanno rinunciato all'amore dopo continui fallimenti che continuano ad illudersi che con la persona giusta si salverebbero, e non sanno che, se avvenisse, farebbero di tutto per scappare via.
Solo quando il paziente ha la forza di non mentire a se stesso può iniziare a lavorare veramente sulla sua fragilità, la vera ragione per cui tutte le sue storie fallivano in partenza
E, attenzione, alla fine si può anche scoprire che non si ha la voglia, la forza e la disponibilità in quel periodo della propria vita o per tempi indefiniti di vivere la responsabilità di una relazione, perché la relazione è anche una responsabilità, è fatta anche di rinunce, di scelte dolorose, di sacrifici .... e a quel punto può decidere, ma questa volta serenamente, che è meglio una buona amicizia (o tante buone amicizie) ed interessi di un amore disastroso
E magari, con gli anni, più sereno e appagato per una vita più consapevole e vivibile di prima può decidere di rimettersi in gioco, ma per scelta consapevole e convinta, non per disperazione per sfuggire alla depressione.
Quindi, mi rendo conto perfettamente che certe cose si possono non capire, ma almeno si mette una pulce nell'orecchio, si indica una direzione in cui cercare e altre in cui non cercare. Il resto poi è responsabilità dei singoli.
A me comunque sorprende molto che uno psicologo abbia detto a Vinkor che a suo avviso non c'erano particolari problemi, se ho capito bene quanto ci ha raccontato
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