A2A: rafforza strategia su sostenibilita' in vista di nuova normativa Ue (CorSera)
MILANO (MF-NW)--A2A rafforza la strategia sulla sostenibilita' in vista della nuova normativa Ue che estende la rendicontazione Esg alla catena di fornitura. "Sara' una vera rivoluzione - spiega Carlotta Ventura, direttore Sostenibilita', Comunicazione e Affari regionali della multi-utility guidata da Renato Mazzoncini - soprattutto per due motivi: il primo e' l'estensione della responsabilita' delle aziende a tutte le scelte che faranno, dirette e indirette, e il secondo il cambio dello standard di rendicontazione". Ma andiamo per ordine, perche' di carne al fuoco ce n'e' davvero tanta anche se la scadenza non e' immediata (si comincia con i bilanci relativi al 2024, quindi da pubblicare nel 2025). Non c'e' dubbio che l'attenzione di Bruxelles sia concentrata soprattutto sull'impatto ambientale, con il faro rappresentato dall'Accordo di Parigi del 2015, si legge su L'Economia del Corriere della Sera. La normativa in questione e' la Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd), entrata in vigore a gennaio che, oltre a estendere il numero di aziende che devono applicarla perche' riguardera' tutte le quotate (a eccezione delle microimprese) e le societa' di grandi dimensioni (si passa dalle 200 attuali a 4.000 nei prossimi anni), a partire dall'anno di rendicontazione 2024 sostituisce la Non-Financial Reporting Directive e introduce nuovi obblighi. Di fatto, anche le Pmi dovranno misurarsi con i famosi criteri Esg e quindi i temi associati: la decarbonizzazione, il consumo di acqua, la diversita' e l'inclusione per citare quelle piu' nel mirino. Una novita' di cui faranno bene a occuparsi per tempo anche i grandi gruppi che usufruiscono di prodotti e servizi delle Pmi italiane o di piccoli fornitori anche esteri non strutturati. "La Csrd - spiega Ventura - prevede obbligatoriamente l'inclusione delle informazioni dei fornitori all'interno della Relazione sulla Gestione. Per quanto concerne il dato sulla nostra filiera saranno impattati in maniera diretta circa il 60% dei fornitori con cui collaboriamo e indiretta, attraverso le informazioni che dobbiamo inserire nella nostra reportistica, potenzialmente la totalita' dei nostri partner, oltre 5.000 imprese. Ci stiamo attivando per sostenerle in questo percorso, proseguendo con i tavoli di confronto nei vari territori che organizziamo da anni e che saranno occasione per supportare queste realta' nello sviluppo verso la transizione ecologica e una maggiore competitivita'". Altra sfida e' il nuovo modello di rendicontazione che sara' obbligatorio, lo European Sustainability Reporting Standard (Esrs), per alcuni aspetti diverso da quello largamente usato a livello mondiale, il Gri (Global Reporting Initiative). "L'Esrs - spiega Ventura - introduce, tra gli altri, l'analisi di doppia materialita', che concilia la dimensione d'impatto dell'azienda verso l'esterno con la valorizzazione finanziaria di rischi e opportunita' esogeni. Le performance rimangono importanti, ma rispetto al Gri, gli elementi strategici assumono maggiore rilievo. Una cosa e' rendicontare un kpi una volta all'anno, un'altra descrivere il processo". Si passa dal rendicontare le emissioni di CO2 dirette, e quindi a fotografare la situazione, a spiegare che cosa si fa per diminuire le emissioni e quindi a illustrarne il percorso. "A2A gia' nella rendicontazione 2022 proponeva, con il bilancio integrato, la doppia materialita' e ha in programma di implementare un sistema di controllo interno dei processi che riguardano i kpi Esg", aggiunge Ventura. "Sicuramente servira' dedicare risorse, ma - dice Ventura - quello che sembra un lavoro burocratico in realta' consentira' una trasparenza maggiore che fara' emergere chi davvero e' sostenibile". Infatti, le informazioni dovranno essere asseverate, perche' si passa dalla limited assurance alla reasonable assurance. Insomma, una bella spazzolata al greenwashing. cos (fine) MF NEWSWIRES (
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29/05/2023 09:04