Austriaci contro Keynesiani: chi predice e chi le spara a caso!

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Gli operatori economici rivogliono solo i loro debiti pagati. Se c'è un'opportunità di guadagno su una debolezza è legittimo: tu rischi, io ti finanzio, tu mi ripaghi come si deve. E' un'ottima forma di autocorrezione dei propri "vizietti" di spesa.

Non parlo dei piccoli investitori che sono preoccupati per i loro risparmi. Sto parlando di cordate di finanzieri che influenzano direttamente la politica e possono staccare la spina ai governi europei da un momento all'altro.
Il ragionamento è molto semplice: il governo italiano non potendo emettere una propria moneta, e non avendo garantito il debito dalla BCE, deve rivolgersi ai mercati di capitale privato per finanziare la spesa.
E qui si chiude il cerchio. Chi ha tanta grana ti dice:"Ok noi ti finanziamo, ma fai quello che vogliamo, altrimenti ciccia."

Ti son già stati suggeriti. Dal non finanziare le imprese al non stabilire politiche strategiche nazionali. E a non aver paura a privatizzare.

Questo non c'entra con i poteri. Sono scelte politiche. In Italia è stato privatizzato ormai quasi tutto. L'analisi della corte dei conti nel 2010 ha sentenziato che tutto l'enorme processo di privatizzazione non ha in realtà migliorato l'efficienza, ma al contrario ha aumentato i costi per la collettività con annesse molti criticità legate alla trasparenza dei bilanci e dell'amministrazione.

Quanto alla spesa.
La spesa primaria in italia, al netto degli interessi, è in media UE, forse leggermente sopra. Abbiamo una spesa eccessiva nel settore amministrativo (politica e protezione sociale), ma nei rimanenti siamo in media o sotto. Ci sono paesi che hanno una spesa maggiore della nostra ma stanno molto meglio.
Quindi la battaglia bisogna farla sulla qualità più che sulla quantità. Ovvero combattere il parassitismo dello stato, e farlo diventare efficiente.
E questo lo fai con una battaglia di pensiero, piuttosto che di conti e numeri che saranno una conseguenza.
 
Non parlo dei piccoli investitori che sono preoccupati per i loro risparmi. Sto parlando di cordate di finanzieri che influenzano direttamente la politica e possono staccare la spina ai governi europei da un momento all'altro.
Il ragionamento è molto semplice: il governo italiano non potendo emettere una propria moneta, e non avendo garantito il debito dalla BCE, deve rivolgersi ai mercati di capitale privato per finanziare la spesa.
E qui si chiude il cerchio. Chi ha tanta grana ti dice:"Ok noi ti finanziamo, ma fai quello che vogliamo, altrimenti ciccia."
Beh ci mancherebbe che non sia così. I debiti si ripagano e si deve cercare di ripagarli, sempre.

Questo non c'entra con i poteri. Sono scelte politiche. In Italia è stato privatizzato ormai quasi tutto. L'analisi della corte dei conti nel 2010 ha sentenziato che tutto l'enorme processo di privatizzazione non ha in realtà migliorato l'efficienza, ma al contrario ha aumentato i costi per la collettività con annesse molti criticità legate alla trasparenza dei bilanci e dell'amministrazione.
Privatizzato cosa?
Sanità? Istruzione? Parti dell'amministrazione pubblica? Energia? Telecomunicazioni? Cosa c'è di privatizzato in questi settori?
Fammi un esempio. Attenzione: non citare parastatali o società con monopolio concesso dallo stato, grazie.
 
Chi ha tanta grana ti dice:"Ok noi ti finanziamo, ma fai quello che vogliamo, altrimenti ciccia."

Chi ha la grana intanto te l'ha prestata e tu l'hai usata, ma questo vi sfugge sempre.
Poi non ti dice "fai quello che vogliamo", vuole semplicemente che il rimborso sia credibile.

Se poi è credibile con un'economia di mkt e non con i governanti argentini, è un altro discorso.
Non c'è alcun pregiudizio da parte dei creditori.
 
Privatizzato cosa?
Sanità? Istruzione? Parti dell'amministrazione pubblica? Energia? Telecomunicazioni? Cosa c'è di privatizzato in questi settori?
Fammi un esempio. Attenzione: non citare parastatali o società con monopolio concesso dallo stato, grazie.

E come no?

Alimentari: Sme, Gs, Autogrill, Cirio Bertolli De Rica, Pavesi
Siderurgia, alluminio, vetro: Italsider, Acciarieri di Terni, Dalmine, Acciaierie e Ferriere di Piombino, Csc, Alumix, Cementir, Siv
Chimica: Montefibre, Enichem Augusta, Inca International, Alcantara
Meccanica ed elettromeccanica: Nuovo Pignone, Italimpianti, Elsag Bailey Process Automation, Savio Macchine Tessili, Esaote Biomedica, VitroselEnia, Dea, Alenia Marconi Communication
Costruzioni: Società Italiana per Condotte d’Acqua
TLC: Telecom Italia
Editoria e pubblicità: Seat Pagine Gialle, Editrice Il Giorno, Nuova Same
Banche e assicurazioni: BNL, INA, IMI, ecc.
Trasporti: Società Autostrade

Negli anni 2000, inoltre, il governo ha messo sul mercato ingenti quantità di immobili di proprietà dello stato.

Energia: l'ENI (che sotto Mattei era una meraviglia) oggi ha perso buona parte delle quote statali, pur detenendone ancora una cospicua parte.
L'istruzione privata è da ormai molti anni che gode di finanziamenti superiori, in proporzione, a quella pubblica.

Ma tu sei veramente convinto che istruzione e sanità privata siano meglio di quella pubblica? Io andrei molto cauto a dare in mano a dei privati sanità e istruzione.
 
E come no?

Alimentari: Sme, Gs, Autogrill, Cirio Bertolli De Rica, Pavesi
Siderurgia, alluminio, vetro: Italsider, Acciarieri di Terni, Dalmine, Acciaierie e Ferriere di Piombino, Csc, Alumix, Cementir, Siv
Chimica: Montefibre, Enichem Augusta, Inca International, Alcantara
Meccanica ed elettromeccanica: Nuovo Pignone, Italimpianti, Elsag Bailey Process Automation, Savio Macchine Tessili, Esaote Biomedica, VitroselEnia, Dea, Alenia Marconi Communication
Costruzioni: Società Italiana per Condotte d’Acqua
TLC: Telecom Italia
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Banche e assicurazioni: BNL, INA, IMI, ecc.
Trasporti: Società Autostrade

Adesso togli i monopoli però, poi ne parliamo.
Ti aiuto, puoi cominciare dall'ultima riga. :D

L'istruzione privata è da ormai molti anni che gode di finanziamenti superiori, in proporzione, a quella pubblica.

No dai certe cose non le puoi dire.
Lo sai quanto costa uno studente della scuola pubblica?
E che finanziamenti pubblici per studente riceve la scuola privata?
 
Poi non ti dice "fai quello che vogliamo", vuole semplicemente che il rimborso sia credibile.

E' il sistema alla base che contesto. Il privato fa benissimo a chiedere garanzie.
Ma lo stato, se vuole essere sovrano, non può avere come unica e principale fonte di finanziamento i capitali privati.
Nel momento in cui devi chiedere soldi a qualcuno per andare avanti sarai dipendente dal suo volere.
Molto semplicemente sarà lui a decidere se le garanzie che gli offri saranno sufficienti e adatte.
Quindi di fatto sarà lui a governare la tua politica, che lo faccia in modo intenzionale o meno.
 
No dai certe cose non le puoi dire.
Lo sai quanto costa uno studente della scuola pubblica?
E che finanziamenti pubblici per studente riceve la scuola privata?

Sì mi sono espresso male. Intendevo che la scuola pubblica sono anni che subisce tagli e la scuola privata invece nuovi fondi.
Non credo che i problemi dell'Italia siano nell'istruzione a dire il vero, che tra l'altro spende meno della media UE.
 
Ma lo stato, se vuole essere sovrano, non può avere come unica e principale fonte di finanziamento i capitali privati.

Infatti lo stato sovrano ha infatti il potere di estorcere il 47% del pil tramite imposizione fiscale. O anche più, sempre che non li appendano prima da qualche parte.
Però non gli basta, ne vuole altri 3-5 -10 punti ogni anno.
E non li vuole restituire.

Nel momento in cui devi chiedere soldi a qualcuno per andare avanti sarai dipendente dal suo volere.

Non DEVI proprio niente.
E' una tua libera scelta.
Mi "accontento" di spendere quello che incasso con le imposte, o ho proprio le tasche bucate e devo per forza spendere di più?

E grazie al Cielo che almeno qualche limite al potere dello stato c'è: ti rendi conto cosa vuol dire avere un soggetto che non solo ti può mettere tutte le imposte che vuole, ma può anche confiscare tutti i capitali che vuole?
Al confronto l'antico Egitto era una repubblica liberale.
 
Adesso togli i monopoli però, poi ne parliamo.
Ti aiuto, puoi cominciare dall'ultima riga. :D

Ci sono molti che non sono monopoli. Forse allora si tratta di liberalizzare più che di privatizzare....perché ormai da privatizzare non c'è granché se si esclude sanità ed istruzione.
 
Intendevo che la scuola pubblica sono anni che subisce tagli e la scuola privata invece nuovi fondi.

E non è detto che sia un male. Tu a priori dici che è un male, in realtà dipende.
Possono essere soldi buttati e da non dare più o invece spesa molto valida che consente anche di risparmiare.

Non credo che i problemi dell'Italia siano nell'istruzione a dire il vero, che tra l'altro spende meno della media UE.

Ci sono invece grossi problemi anche nell'istruzione.
Come sempre devi confrontare la spesa coi risultati, e se confrontiamo i risultati (in termini di preparazione) con l'estero, questi sono penosi, salvo qualche eccezione.
Quindi si spende indubbiamente troppo per i risultati ottenuti.

Per capirci: i soldi per il politecnico sono spesi bene, perchè ottengo dei risultati, quindi la spesa è efficiente.
Se spendo altrettanto per studiare capzologia applicata, no.
 
Infatti lo stato sovrano ha infatti il potere di estorcere il 47% del pil tramite imposizione fiscale. O anche più, sempre che non li appendano prima da qualche parte.
Però non gli basta, ne vuole altri 3-5 -10 punti ogni anno.
E non li vuole restituire.

Scusa ma infatti è proprio questo il problema. Da una parte hai un limite all'imposizione fiscale, dall'altro sei legato ai mercati privati per finanziarti. Praticamente hai le mani legate.

Inoltre, come fa lo stato a rinnovare il proprio debito? Deve continuamente avere la fiducia dei mercati, se no scoppia entro qualche mese come è successo l'anno scorso. Quindi alla fine sei legato al loro volere, è inevitabile.

E comunque non andremo tanto avanti se continui a vedere lo stato come un'entità esterna da combattere. Abbiamo due concezioni profondamente diverse di stato. Non se ne esce.

Buonaserata.

:)
 
Per capirci: i soldi per il politecnico sono spesi bene, perchè ottengo dei risultati, quindi la spesa è efficiente.
Se spendo altrettanto per studiare capzologia applicata, no.

Appunto il problema è l'efficienza, non tanto la quantità.
Ciao.
 
Alimentari: Sme, Gs, Autogrill, Cirio Bertolli De Rica, Pavesi
Siderurgia, alluminio, vetro: Italsider, Acciarieri di Terni, Dalmine, Acciaierie e Ferriere di Piombino, Csc, Alumix, Cementir, Siv
Chimica: Montefibre, Enichem Augusta, Inca International, Alcantara
Meccanica ed elettromeccanica: Nuovo Pignone, Italimpianti, Elsag Bailey Process Automation, Savio Macchine Tessili, Esaote Biomedica, VitroselEnia, Dea, Alenia Marconi Communication
Costruzioni: Società Italiana per Condotte d’Acqua

Editoria e pubblicità: Seat Pagine Gialle, Editrice Il Giorno, Nuova Same
Lo Stato dovrebbe produrre cibo in concorrenza con quello di altri privati?
In effetti ora che ci penso, i Pavesini erano di interesse nazionale.
Per gli altri settori, discorso analogo.

Negli anni 2000, inoltre, il governo ha messo sul mercato ingenti quantità di immobili di proprietà dello stato.
Fin troppo poco. Insieme alla Chiesa Cattolica è il più grande proprietario di beni immobili, e permetterebbe di abbattere una gran fetta di debito.
E' un peccato che abbia tutte quelle proprietà senza che vengano sfruttate come si deve, patrimonio artistico e culturale in primis.

L'istruzione privata è da ormai molti anni che gode di finanziamenti superiori, in proporzione, a quella pubblica.
??????

Su queste altre invece
Trasporti: Società Autostrade
TLC: Telecom Italia
Energia: l'ENI (che sotto Mattei era una meraviglia) oggi ha perso buona parte delle quote statali, pur detenendone ancora una cospicua parte.
Banche e assicurazioni: BNL, INA, IMI, ecc.
Autostrade: monopolio
TLC: monopolio de facto. Telecom possiede tutte le linee e per miracolo di dio fastweb è riuscita a costruirne di sue. Non è un contratto "d'affitto" che rende privatizzato un settore :no:
Energia: come hai già detto, è ancora in mano allo Stato. Non è privatizzata.
Banche e assicurazioni: ma vogliamo parlarne veramente? Il fatto che vengano salvate non le rende istituti privati come gli altri, che se falliscono non hanno paparino. Le fondazioni bancarie delle stesse sono intrecciate a filo diretto con lo Stato, che ne nomina alla fine dei conti i rappresentanti, e guarda caso sono le stesse banche favorite sugli appalti pubblici.

Ma tu sei veramente convinto che istruzione e sanità privata siano meglio di quella pubblica? Io andrei molto cauto a dare in mano a dei privati sanità e istruzione.
Certo.
 
Scusa ma infatti è proprio questo il problema. Da una parte hai un limite all'imposizione fiscale, dall'altro sei legato ai mercati privati per finanziarti. Praticamente hai le mani legate.

Scusa ma cosa pretendi? Potere senza limiti?
Il tuo "problema" è filosoficamente abbastanza profondo, nel senso che ti sfugge che il potere dello stato deve essere limitato, altrimenti è uno stato totalitario.
Sai quelle scocciature tipo il governo fa questo ma non quello, non si può arrestare la gente se non tramite la magistratura, non posso fare le leggi che mi pare ma ci sono dei limiti costituzionali, e così via.
Tutta roba che serve a limitare il potere dello stato, e che è stata giustamente messa come evoluzione istituzionale.
Ora, in campo economico invece pretendi che non abbia in sostanza limiti.. non c'è qualcosa che non ti torna?
Quando mai gli stati con potere assoluto sono finiti "bene"?

Leggi qualcosa come minimo sugli ultimi 2 secoli, ma davvero.
Lo dico come invito, non come polemica. :)

E comunque non andremo tanto avanti se continui a vedere lo stato come un'entità esterna da combattere. Abbiamo due concezioni profondamente diverse di stato. Non se ne esce.

E' un'entità esterna come qualsiasi soggetto diverso da me, scusami, anche se vogliamo dire che ne faccio parte.
Immaginati un condominio che ha il potere di chiederti tutto quello che vuole senza alcun limite, e tu non hai alcun diritto.

Lo combatto non in quanto tale, io non voglio mica abolire lo stato, ma oggi E' il problema, e va ridotto e migliorato.
Non ci facciamo guerre, non moriamo in massa di malattie, sono disponibili tecnologie per vivere bene, e va tutto a rotoli perchè quegli ********* non sono capaci di gestire quello che devono gestire.

Non voglio essere nelle mani di ********* col potere di distruggermi la vita, sorry.
Nessun privato ce l'ha, neanche i finanzieri speculatori cattivi, lo stato sì.
 
Autostrade: monopolio
TLC: monopolio de facto. Telecom possiede tutte le linee e per miracolo di dio fastweb è riuscita a costruirne di sue. Non è un contratto "d'affitto" che rende privatizzato un settore :no:
Energia: come hai già detto, è ancora in mano allo Stato. Non è privatizzata.
Banche e assicurazioni: ma vogliamo parlarne veramente? Il fatto che vengano salvate non le rende istituti privati come gli altri, che se falliscono non hanno paparino. Le fondazioni bancarie delle stesse sono intrecciate a filo diretto con lo Stato, che ne nomina alla fine dei conti i rappresentanti, e guarda caso sono le stesse banche favorite sugli appalti pubblici.

Come dicevo allora si tratta più di liberalizzare che di privatizzare.
Sulle telecomunicazioni, aldilà di Fastweb, oggi stanno nascendo nuove realtà wi-fi che secondo me hanno ottime possibilità di fare successo.
Sull'energia non è vero che c'è monopolio. Oltre all'Enel ci sono altre compagnie come Edison, Sorgenia, ed altre minori. Di fatto il mercato è già liberalizzato, ma è normale che in un settore come quello energetico l'offerta sia limitata a poche compagnie e che ci voglia tempo per creare concorrenza.
Sul settore bancario il problema è quello del "too big too fail", come lo risolvi?

Quanto a sanità ed istruzione privata il problema non è l'efficienza, quanto più un discorso legato all'accessibilità e al lasciare che salute e cultura diventino questione di profitto.
Personalmente sono per creare sistemi di meritocrazia e concorrenza all'interno del settore pubblico, ma non di privatizzarli.
 
Scusa ma cosa pretendi? Potere senza limiti?
Il tuo "problema" è filosoficamente abbastanza profondo, nel senso che ti sfugge che il potere dello stato deve essere limitato, altrimenti è uno stato totalitario.

Vorrei che il potere che oggi è dello stato andasse in modo i più possibile equo su tutti i cittadini. La questione è molto semplice: lo stato è sovrano o no? Perché di fatto togliendo la sovranità allo stato la cedi ai privati, ma non in modo equo, ma secondo la logica del capitale.
Se invece accettiamo la democrazia come forma di governo più libera ed evoluta (non necessariamente migliore), allora il problema sta sì nel limitare il potere dello stato, ma non spostandolo nel denaro (mercati), ma in modo equo distribuirlo su tutti i cittadini.
Quindi molto semplicemente i cittadini devono avere gli strumenti per poter governare i politici. Nel momento in cui ciò accade allora non ci sarà più nessuno "stato ladro" da combattere, perché tutti i cittadini saranno di fatto parte attiva e costituente dello stato.
Invece il problema di oggi è che politica e cittadini sono due mondi separati, ed è per questo che tu giustamente la vedi come un'entità esterna. Perché di fatto lo è. Ma la soluzione non è nel combattere questo stato o questi politici, ma di prenderci in mano, forse per la prima volta nella storia dell'uomo, la politica e lo stato.
Quindi vorrei sia meno stato, per come è oggi, ma anche più stato, per quando saranno i cittadini a governare. Ovvero ritorno alla piena sovranità politica, monetaria e parlamentare.

Poi può darsi che la democrazia sia più inefficace di un governo formato solo dai mercati senza politica, o che la mia idea di democrazia sia inattuabile, ma se dobbiamo parlare di libertà, allora la democrazia (vera) ad oggi è la forma di governo più libera.
 
Come dicevo allora si tratta più di liberalizzare che di privatizzare.
Sulle telecomunicazioni, aldilà di Fastweb, oggi stanno nascendo nuove realtà wi-fi che secondo me hanno ottime possibilità di fare successo.
Sull'energia non è vero che c'è monopolio. Oltre all'Enel ci sono altre compagnie come Edison, Sorgenia, ed altre minori. Di fatto il mercato è già liberalizzato, ma è normale che in un settore come quello energetico l'offerta sia limitata a poche compagnie e che ci voglia tempo per creare concorrenza.
Sul settore bancario il problema è quello del "too big too fail", come lo risolvi?

Quanto a sanità ed istruzione privata il problema non è l'efficienza, quanto più un discorso legato all'accessibilità e al lasciare che salute e cultura diventino questione di profitto.
Personalmente sono per creare sistemi di meritocrazia e concorrenza all'interno del settore pubblico, ma non di privatizzarli.
Le realtà Wi-Fi non sono sufficienti. Inoltre è una tecnologia che, per quanto comoda, ha molti punti deboli e per le aziende non va assolutamente bene. E' sicuramente un passo avanti per le città in cui sarebbe troppo complicato ammodernare la linea fisica, ma nelle città e negli hinterland è necessaria la linea fisica. E in quest'ultimo campo lo Stato è una lumaca (vedesi progressi Agenda Digitale) e, oltre a diminuire sempre più i fondi quello è un discorso che può fare solo Telecom (si è parlato di una collaborazione con Fastweb, ma non è mai stata indetta una gara d'appalto. Clientelismo).
Energia è come le TLC. Tanti operatori, linee di uno solo, ergo solo una piccola percentuale della bolletta è in concorrenza fra aziende, ed i risparmi non vanno oltre il 10% l'anno (per i consumi più bassi, poi nei consumi medi siamo lì), ergo liberalizzazione solo a parole, ed è così da quando è stato liberalizzato.
Too big too fail non esiste. Se devi fallire, fallisci. Altrimenti è un circolo vizioso in cui gli investimenti non vengono fatti oculati, e nessuno ha più responsabilità di niente. Non ci stupiamo se una delle attività preferite di queste banche sia la speculazione edilizia: nel breve termine rende tantissimo, poi dopo tanto se scoppia la bolla mi salvano. Responsabilità è la parola che manca in Italia, e i salvataggi a banche e aziende fanno questo: danneggiano indirettamente il virtuoso e salvano chi non merita.
E' anche un buon modo per evitare che si creino indotti di parassitismo attorno a queste realtà. Non salvare significa anche responsabilizzare le aziende che saranno più diversificate sul territorio e, dovesse crollare una realtà, non entra in crisi un settore produttivo intero. I salvataggi rendono le crisi endemiche.
 
Energia è come le TLC. Tanti operatori, linee di uno solo, ergo solo una piccola percentuale della bolletta è in concorrenza fra aziende, ed i risparmi non vanno oltre il 10% l'anno (per i consumi più bassi, poi nei consumi medi siamo lì), ergo liberalizzazione solo a parole, ed è così da quando è stato liberalizzato.

Tra produzione, trasmissione e distribuzione rimane solo la trasmissione da liberalizzare, perché in realtà ENEL non è più proprietaria della rete, ma è TERNA che ormai è in buona parte privata, anche se ancora con una quota pubblica.
Ma non credere che cambierà tanto. Il grosso del costo è derivato dalla produzione che oggi è già completamente privatizzata e liberalizzata.


Too big too fail non esiste. Se devi fallire, fallisci. Altrimenti è un circolo vizioso in cui gli investimenti non vengono fatti oculati, e nessuno ha più responsabilità di niente.

Teoricamente sono d'accordo, ma poi in pratica senza il salvataggio gli effetti di questa crisi sarebbero stati ben più devastanti, direi quasi catastrofici. A quel punto o limiti la "grandezza" delle banche, o al loro fallimento, oltre ad eliminare la dirigenza, nazionalizzi temporaneamente le banche prima di trovare nuovi acquirenti privati.
In alternativa non fai nulla e ti sobbarchi tutti i rischi che tali fallimenti comportano.
 
Tra produzione, trasmissione e distribuzione rimane solo la trasmissione da liberalizzare, perché in realtà ENEL non è più proprietaria della rete, ma è TERNA che ormai è in buona parte privata, anche se ancora con una quota pubblica.
Ma non credere che cambierà tanto. Il grosso del costo è derivato dalla produzione che oggi è già completamente privatizzata e liberalizzata.
Siamo d'accordo sul fatto che, una volta liberalizzato, la privatizzazione non debba essere fatta in favore di un solo ente no? Altrimenti siamo punto daccapo con i monopoli e i favori agli amici. E chi è in monopolio, per quanto il settore sia liberalizzato, se possessore per intero delle infrastrutture difficilmente rinuncerà a parte di essa e alla sua posizione di privilegio.
Poi l'azionariato di Terna parla chiaro.
E il controllo sui prezzi dell'AEEG.

Teoricamente sono d'accordo, ma poi in pratica senza il salvataggio gli effetti di questa crisi sarebbero stati ben più devastanti, direi quasi catastrofici. A quel punto o limiti la "grandezza" delle banche, o al loro fallimento, oltre ad eliminare la dirigenza, nazionalizzi temporaneamente le banche prima di trovare nuovi acquirenti privati.
In alternativa non fai nulla e ti sobbarchi tutti i rischi che tali fallimenti comportano.
Sarebbero crisi più piccole.
E' una questione pratica: se nessuno mi salva, vorrà dire che ho maggiori responsabilità sugli investimenti che faccio, ergo con difficoltà mi butterò su investimenti ad alto rischio, e difficilmente speculerò nel breve termine se so che, come i già citati immobili, l'esagerazione porterà ad una bolla.
Le dimensioni pazzesche di alcune banche attuali sarebbero insostenibili, ovviamente, e permetterebbe anche a realtà più piccole di emergere e non essere mangiate dagli squali. Non è solo una questione di morale, è anche pratica.
 
Poi l'azionariato di Terna parla chiaro.
E il controllo sui prezzi dell'AEEG.

Si, ma di fatto la rete di trasmissione per me può anche rimanere un monopolio ai fini pratici. La tecnologia è la stessa in tutto il mondo, almeno fino a quando non inventeranno qualche superconduttore a basso costo per ridurre l'effetto joule.


Sarebbero crisi più piccole.
E' una questione pratica: se nessuno mi salva, vorrà dire che ho maggiori responsabilità sugli investimenti che faccio, ergo con difficoltà mi butterò su investimenti ad alto rischio.

Sì e no. Le grandi banche non sapevano a priori di essere salvate (salvo non si voglia pensare ad una combutta con la FED), non a caso Lehman è fallita.
L'intervento statale è arrivato dopo.
Mi dirai che è perché sono state drogate, e va bene, ma non puoi avere la certezza che in condizioni "normali" non possano avvenire dei fallimenti anche importanti. Anzi storicamente ci sono già diversi esempi di bolle speculative non direttamente legate alla quantità di moneta.
Ovvero siamo perfettamente d'accordo che il sistema bancario sia stato inondato di eccessiva liquidità, ma lo stato deve avere la possibilità di intervenire per evitare situazioni di crisi devastanti.
 
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