Auto d'epoca. Nuova serie.

È in lista anche Lei.
:bow: Ciao!!

Ps, per i distratti nella foto è Biasion, Antipole era dalla parte della Leica. :p

Miki Biasion - Wikipedia

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Il top sarebbe una B24 con un taglio fatto da Fontana sulla capote... Vabbè, magari quando piove non è il massimo..
 
Se la prendi usata ma tenuta bene sei a metà strada.
:):p
 
Aggiungo, grazie alle magie del web, un aneddoto.
Non so se l'acquirente fosse quello del link, ma anni fa l'annuncio pubblicitario della vettura, dopo le specifiche sul possessore e altro, recitava per la richiesta economica: "astenersi sognatori."
:) Ciao!!

Ps, e complimenti, come sempre, all'attuale proprietario. :yes:

Lancia Delta Integrale EVO, fortissimamente volli - Automobilismo

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A 300 m in linea d'aria dall'aeroporto dove Crippa teorizzava le spirali, sempre in quel di Bresso (MI), produceva da più di 20 anni la Iso-Rivolta, piccola casa automobilistica italiana.
Nata nel '38 come azienda di scaldabagni e frigoriferi, dal '48 riconvertita in Iso, sarà ingrado di produrre modelli innovativi che hanno segnato e anticipato un'epoca.
La Grifo è un esempio delle capacità stilistiche italiane (progettazione Bizzarrini, stile Bertone e Giugiaro), l'idea di base era quella di sintetizzare i coupé sovradimensionati americani nel confort e le eleganti linee delle berline europee più sportive.
Dati tecnici: motore Chevy V8, 5358,6 cc, 350 CV, velocità 260 km/h e siamo nel 1963.

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L'Isetta 1954, antesignana della Smart, rivaleggiava con la 600 Fiat e su "pressioni" della stessa la produzione venne ceduta su licenza alla Bmw (modello che risollevò le sorti della casa bavarese), che ne produsse in quegli anni 200 esemplari al mese.
Chiudo con il muso dei due modelli, pronunciato nel primo per alloggiare il motore l'opposto nel secondo.

Iso Rivolta Grifo, sfida estrema. - L'Automobile

Iso Isetta - Wikipedia

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La 356 prima serie è anche conosciuta come monogriglia, per distinguerla dai modelli successivi.

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Saluto con piacere l'apertura di questo nuovo thread e per restare in tema di motori & F1 ripropongo un mio vecchio quesito che magari può interessare anche altri appassionati:


Un amico ha qualche notizia in più che riporto.
:bow::) Ciao!!

Il fuoco nei ‘60 e ‘70 era tra le principali cause di pericolo: vedi Bandini, Williamson nel ‘73 e Lauda nel ‘76 (le ultime complicazioni polmonari sono sicuramente frutto del rogo del Nürburgring così come i suoi trapianti dei reni). Respiro di tutto e... i risultati a distanza di anni si sono visti.

Ad ogni modo il sottocasco di Jody lo utilizzavano Hunt ed anche Fittipaldi.

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Molti non lo utilizzavano (vedi lo stesso Lauda post incidente) perché rendeva difficile lo sgancio del casco e... proteggeva “solo” il collo già “sicuro” con sottoscasco e sottotuta.

Il fuoco era all’ordine del giorno è pericoloso per parecchi motivi:
- consumi elevati e quindi benzina a bordo sempre maggiore
- benzine non commerciali ma con additivi che rendevano i motori più performante ma quando prendevano fuoco erano delle vere bombe
- scocche abbastanza “sicure” (vedi Lauda che non subì nessuna frattura agli arti) ma mezzi di soccorso non all’altezza.

Guarda incidente a Berger nel 1989. Fiamme ovunque ma intervento in pochi secondi. Altrimenti moriva anche lui a causa del fuoco.

Ps, nella foto casco e sotto-casco di James Hunt.

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Questa volta non siamo in un campo volo ma costruiamo motori d'aereo.
La casa dell'elica, uscita malconcia dalla guerra, oltre all'Isetta punto sul modello 507 per sanare le traballanti casse sociali.
Gli ingegneri bavaresi decisero di puntare al mercato americano e nel '55 in anteprima la presentarono salone di New York.
Fornita di hard top, cosa rara al tempo, consentiva agevolmente di trasformarla da spider in coupé.
Disegnata da von Goertz è considerata una delle più belle roadster mai costruite e si caratterizza per la linea bassa e filante con il caratteristico frontale a doppio rene allungato e dalle branchie laterali.
Non fu apprezzata dal mercato, ne furono prodotte solo 253 unità, principalmente per le poco brillanti prestazioni.
Motore 3.200 Cc, V8 di soli 150 CV per miseri 201 KM/H.

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Nel '59 si cercò invano di rilanciala affidando il restiling all'ingegner Michelotti per conto della carrozzeria Vignale.
Va ricordato che al tempo era frequente soprattutto per le case medio piccole, che si limitavano a produrre motori e telai, affidare a carrozzieri il compito di definire la linea delle vetture e allestire i rivestimenti.

Out for the Count: Michelotti's 507 | Classic & Sports Car

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INTERMEZZO.
In omaggio a Paolo Rossi (non il calciatore... il fratello).
:):p Ciao!!

MELEGNANO, il casello.

Ps, capirete nel prossimo messaggio. Forse.

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MELEGNANO con la nebbia.
- Dove c.zz... è finito il casello...

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La famigerata pestilenziale miscela di "scighera" e smog...pero' tanto cara alla memoria, perchè ci riporta indietro nel tempo...di tanti anni!!!
 
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