Elliot_surfer
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CASA: CONSUMATORI; COSTA 20 ANNI STIPENDIO,DA 2001 +46%/ANSA
(ANSA) - ROMA, 14 set - Quasi venti anni di stipendio. Tanto
ci vuole per potersi permettere un appartamento di 90 metri
quadri in una zona semicentrale di una grande città. Secondo i
calcoli di Federconsumatori, le annualità di reddito necessarie
per acquistare una casa di media dimensione sono infatti oggi
19,6. Nel 2001 ne bastavano invece poco più di 15.
Un risultato che deriva soprattutto dalle impennate dei
prezzi. Il costo medio a metro quadro in una zona cittadina
semicentrale è infatti passato dai circa 3.100 euro del 2001 ad
oltre 4.500, con un aumento del 46%. I redditi, continua
l'associazione, sono invece passati, sempre in media, da 18.400
euro circa a 20.900 euro, con un incremento molto più modesto e
pari al 13%. Quello della casa continua dunque ad essere,
secondo Federconsumatori, "un problema gigantesco per le
famiglie" che si sta aggravando negli anni. E non solo per
l'acquisto. Per chi una casa non la compra, ma la affitta, le
cose vanno infatti anche peggio.
In questo caso i costi sono addirittura aumentati in 5 anni
di poco meno del 74%. L'affitto di un appartamento di 90 mq in
una zona semicentrale di grande area urbana è passato, secondo
l'organizzazione, da 610 euro nel 2001 a 1.060 euro nel 2006,
con un aumento del 73,8%. Un vero salasso per le tasche dei
cittadini.
Se a queste cifre si aggiungono le spese mensili sostenute
per condominio, riscaldamento, luce, telefono, acqua e nettezza
urbana, oltre che per la normale manutenzione dell'appartamento,
il costo mensile di una casa di 90 mq lievita a 1.383 euro per
chi vive in affitto e a 908 euro per chi ha invece scelto di
acquistare affidandosi ad un mutuo. Secondo Federconsumatori,
tra tutte le utenza la voce più pesante per il portafoglio è
il riscaldamento, che ogni mese assorbe circa 117 euro (contro i
102 del 2005 e i 90 del 2004). Seguono il condominio con 65
euro, la luce (38 euro al mese) e il gas per cucina (28 euro).
Su tutte le voci pesano in particolare i recenti aumenti del
prezzo del petrolio che ha spinto in alto i prezzi dell'
energia.
Ecco una tabella con l'andamento dal 2001 ad oggi del
reddito disponibile da lavoro dipendente e dei prezzi al metro
quadro degli appartamenti in una zona semicentrale di una grande
area urbana.
reddito prezzo a mq
--------------------------------------
2001 18.431 3.126
2002 18.902 3.502
2003 19.512 4.004
2004 20.039 4.191
2005 20.444 4.347
2006 20.893 4.564
(ANSA).
Il reddito è cresciuto di circa il 13%, il prezzo degli edifici di circa il 46% se ho fatto i calcoli corretti. Considerando che l' inflazione (che dovrebbe riguardare anche gli immobili) dovrebbe attestarsi al 2% l' anno e che dovrebbe essere l' aumento "corretto" del prezzo degli immobili, considerando una crescita esponenziale capitalizzata anno per anno nei 5 anni considerati, sarebbero dovuti crescere di circa il 10,5%, sempre che nn abbia sbagliato calcoli.
Un "prezzo equo" dunque potrebbe essere inferiore del circa 30% rispetto alle attuali quotazioni?
(ANSA) - ROMA, 14 set - Quasi venti anni di stipendio. Tanto
ci vuole per potersi permettere un appartamento di 90 metri
quadri in una zona semicentrale di una grande città. Secondo i
calcoli di Federconsumatori, le annualità di reddito necessarie
per acquistare una casa di media dimensione sono infatti oggi
19,6. Nel 2001 ne bastavano invece poco più di 15.
Un risultato che deriva soprattutto dalle impennate dei
prezzi. Il costo medio a metro quadro in una zona cittadina
semicentrale è infatti passato dai circa 3.100 euro del 2001 ad
oltre 4.500, con un aumento del 46%. I redditi, continua
l'associazione, sono invece passati, sempre in media, da 18.400
euro circa a 20.900 euro, con un incremento molto più modesto e
pari al 13%. Quello della casa continua dunque ad essere,
secondo Federconsumatori, "un problema gigantesco per le
famiglie" che si sta aggravando negli anni. E non solo per
l'acquisto. Per chi una casa non la compra, ma la affitta, le
cose vanno infatti anche peggio.
In questo caso i costi sono addirittura aumentati in 5 anni
di poco meno del 74%. L'affitto di un appartamento di 90 mq in
una zona semicentrale di grande area urbana è passato, secondo
l'organizzazione, da 610 euro nel 2001 a 1.060 euro nel 2006,
con un aumento del 73,8%. Un vero salasso per le tasche dei
cittadini.
Se a queste cifre si aggiungono le spese mensili sostenute
per condominio, riscaldamento, luce, telefono, acqua e nettezza
urbana, oltre che per la normale manutenzione dell'appartamento,
il costo mensile di una casa di 90 mq lievita a 1.383 euro per
chi vive in affitto e a 908 euro per chi ha invece scelto di
acquistare affidandosi ad un mutuo. Secondo Federconsumatori,
tra tutte le utenza la voce più pesante per il portafoglio è
il riscaldamento, che ogni mese assorbe circa 117 euro (contro i
102 del 2005 e i 90 del 2004). Seguono il condominio con 65
euro, la luce (38 euro al mese) e il gas per cucina (28 euro).
Su tutte le voci pesano in particolare i recenti aumenti del
prezzo del petrolio che ha spinto in alto i prezzi dell'
energia.
Ecco una tabella con l'andamento dal 2001 ad oggi del
reddito disponibile da lavoro dipendente e dei prezzi al metro
quadro degli appartamenti in una zona semicentrale di una grande
area urbana.
reddito prezzo a mq
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2001 18.431 3.126
2002 18.902 3.502
2003 19.512 4.004
2004 20.039 4.191
2005 20.444 4.347
2006 20.893 4.564
(ANSA).
Il reddito è cresciuto di circa il 13%, il prezzo degli edifici di circa il 46% se ho fatto i calcoli corretti. Considerando che l' inflazione (che dovrebbe riguardare anche gli immobili) dovrebbe attestarsi al 2% l' anno e che dovrebbe essere l' aumento "corretto" del prezzo degli immobili, considerando una crescita esponenziale capitalizzata anno per anno nei 5 anni considerati, sarebbero dovuti crescere di circa il 10,5%, sempre che nn abbia sbagliato calcoli.
Un "prezzo equo" dunque potrebbe essere inferiore del circa 30% rispetto alle attuali quotazioni?
scusassero dunque la premessa, ma la domanda finale credo sia pertinente.
