piccola ripresa del cambio . news ??
direi motivazione per lo più tecnica: 4,50 è una resistenza assai tenace e bisogna solo pregare che tenga...
riguardo le discussioni sui celebri circoli viziosi di svalutazione - inflazione oltre ovviamente alle politiche della banca centrale in questo momento in turchia (ma ancor di più se pensiamo a casi davvero celebri di iperinflazione e ipersvalutazione con gente che gira con cariole di banconote con sopra scritti importi a 12 zeri...) è assolutamente centrale la questione della FIDUCIA.
E' questo il driver vero che inverte tali circoli viziosi o quantomeno li stoppa.
E per recuperare FIDUCIA da parte di investitori terzi ci vuole tempo ed azioni convergenti oltre che manifestare volontà di voler cambiare le cose.
In questo erdogan è sempre volutamente mancato totalmente per mere questioni di consenso interno.
Non è mica l'unico caso al mondo eh....anzi! Direi che viviamo un periodo storico dove la maggior parte dei policy makers perseguono ESCLUSIVAMENTE l'obiettivo di massimizzare il proprio consenso in ambito elettorale ma utilizzando strade di brevissimo respiro e con quasi nessuna lungimiranza.
Lo chiamano populismo.
Chiamatelo come volete ma in questo Erdogan è uguale agli altri.
Ora il suo obiettivo elettorale è stato raggiunto e la sua posizione di potere è BLINDATA per un pò di anni.
Questo gli consente in teoria di avere maggior spazio per poter tralasciare le politiche di breve respiro ed ascoltare chi - e ci sono anche i nturchia - gli sta suggerendo di placare le volontà svalutative.
Ma oggi siamo LONTANISSIMI da un recupero di vera e stabile fiducia verso una sostenibilità di medio periodo delle politiche economiche e monetarie turche.
Ed il grafico del cambio più volte postato è chiarissimo lì a dirlo.
Quindi la prima domanda che uno si fa è: perchè adesso Erdogan dovrebbe cambiare impostazione?
Cosa può fargli cambiare idea?
L'ipotesi di un crash landing?
Probabilmente si.
Perchè le vicende traumatiche non fanno mai bene ai regimi....ma anzi li mettono fortemente a rischio.