BEST STOCKS VOL. 32: Chipponi e Chippini

previsioni tra 7 anni la vedo dura, direi alla Mago Otelma...
GMO pubblica sempre previsioni sui ritorni attesi a 7 anni di alcuni mercati, in base ai fondamentali. In base ai fondamentali ha più senso una previsione a 7 anni che a pochi mesi. Una bolla può gonfiarsi ulteriormente nel breve termine e azioni sottovalutate possono restare sottovalutate per mesi o anche un anno o 2. Una bolla può continuare a gonfiarsi da prezzi speculativi, per mesi o persino qualche anno.

GMO era stata co-fondata da Jeremy Grantham , che aveva previsto lo scoppio di alcune bolle del passato.

https://edition.cnn.com/2024/03/14/investing/premarket-stocks-trading-ai-bubble-grantham/index.html

Jeremy Grantham - Wikipedia
 
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Ritengo queste analisi solo "fondamentali", nel mondo in cui viviamo assai carenti. Innanzitutto i cambiamenti sono repentini, poi c'è un problema di percezione, o psicologico dei mercati.
E' palese che se una ditta, pur con ottimi fondamentali, non è apprezzata è alto il rischio che salti o almeno venga acquisita. Viceversa, se una ditta ha valutazioni in crescita esponenziale, potrà beneficiare di flussi consistenti per fare sempre meglio, inoltre si innestano tematiche di oligopolio e pricing power.
Tradotto: le Big ora sono trainate dalla AI, ed è assai improbabile che il trend (in sè) diminuisca, anzi è vero il contrario. Ovviamente questo NON vuol dire che non ci saranno correzioni anche violente, ma non c'entra nulla.
 
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"lo sono in questo business dal '69. I più di questi laureati di Harvard non valgono un ca**o. Serve gente povera, furba e affamata, senza sentimenti. A volte vinci, a volte perdi, ma continui a combattere. E se vuoi un amico, prendi un cane."

Gordon Gekko, Wall Street di Oliver Stone

"Ci vediamo a pranzo?"
"Ma che, scherzi , il pranzo è per chi non ha niente da fare!"



Gordon Gekko, Wall Street di Oliver Stone :D
 
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"Un test del sangue potrebbe in futuro aiutare i medici a diagnosticare il Parkinson ben sette anni prima che si manifestino i sintomi. Grazie infatti all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, un gruppo di ricercatori guidato da University College London e Centro Medico Universitario di Goettingen (Germania), al quale ha contribuito anche l’Università di Bologna e l’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, ha individuato una serie di biomarcatori associati alla malattia. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Communications, consentono di ipotizzare la somministrazione di interventi preventivi in grado di rallentare, se non addirittura bloccare, i danni causati dalla malattia"
Parkinson, possibile prevedere l'inizio della malattia ben 7 anni prima del primo sintomo. Lo studio - Il Fatto Quotidiano

Interessante, però ... a che ti serve saperlo 7 anni prima se poi comunque non ci puoi fare nulla? Questa cosa andrebbe abbinata ad una cura efficacie contro il Parkinson.
 
I figli di Berlusconi hanno preso in eredità svariati miliardi pagando qualche milione
Certo. Tutto a norma di legge.

Ma quello che a molti sfugge è che i miliardari possono sfuggire alla tassazione sulle eredità, se non si trova un accordo a livello OCSE. Se a Berlusconi o simili imponi una tassazione sulle successioni stile francese, Berlusconi prende e mette la residenza nel Principato di Monaco, come ha fatto Leonardo Del Vecchio. E lo stato italiano non prende nemmeno quei pochi milioni.

Poi se molti vorrebbero espropriare patrimoni con le tasse di successione alzo le mani, la tassa di successione può servire a non creare pool di ricchezza ma non deve essere espropriativa. Che poi visti i livelli dei servizi offerti dalla Repubblica italiana non so nemmeno quanto ne valga la pena.
 
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Musk: “Sono più introvabili della droga”. Produrre un H100 costa 3 mila dollari, è in vendita a 30 mila, su eBay si trova a 100 mila

20 Giugno 2024 alle 01:00 2 minuti di lettura

ROMA – «Le GPU oggi sono più difficili da trovare della droga», dice uno che se ne intende, di tecnologia e sostanze, cioè Elon Musk. Le GPU, acronimo di Graphics Processing Unit, sono gli stupefacenti processori H100 di Nvidia, i più avanzati per addestrare i grandi modelli di Intelligenza artificiale. Tutti li vogliono, e l’interminabile coda alla porta di Nvidia, cresciuta in parallelo all’AI-mania, spiega perché nel giro di due anni una società semisconosciuta sia diventata la regina delle Borse mondiali, oltre i 3 mila miliardi di capitalizzazione. Visto da chi sta in fila però, questo monopolio dei calcolatori è un bel problema. Specie se a sgomitare per comprarli, in mezzo a colossi della Silicon Valley e governi, sono aziende solo normali.

Impresa quasi impossibile, confermano a registratore spento dal quartier generale di una media impresa hi-tech italiana, per cui quel circuito può fare la differenza tra restare alla frontiera ed essere scavalcati. I tempi di attesa si aggirano sui 18 mesi, un’eternità vista la velocità a cui evolve l’IA. Quanto ai prezzi, Nvidia vende in media a 30 mila dollari un processore che produce a 3 mila, margini senza paragoni. Ma chi pensasse di saltare la fila rivolgendosi al mercato secondario, o “nero”, dovrebbe spendere molto di più: su piattaforme come eBay o CDW i prezzi oscillano tra 45 mila e 100 mila dollari.

Chi ce l’ha fatta, tra le aziende italiane, è Fastweb, che lo scorso dicembre si è assicurata - ad un prezzo non pubblico ma certo non banale - 31 “nodi” DGX Nvidia, per un totale di 248 processori. Non sono il migliaio comprato dalla francese Iliad, né i 350 mila che Meta metterà al lavoro entro la fine dell’anno, ma sono un successo, dato il contesto. «Ci siamo mossi presto, a marzo del 2023, quando l’entusiasmo non era ancora così forte», spiega Giovanni Germani, manager del centro di eccellenza sull’AI dell’azienda. «I tempi di attesa erano già di 12 mesi ma siamo riusciti ad accorciarli impostando con Nvidia una partnership e contribuendo al perfezionamento della loro piattaforma software». Le macchine sono state consegnate a dicembre e il supercomputer sarà acceso a luglio. «Mese dopo mese averle diventa sempre più difficile, specie per chi piazza piccoli ordini».

Questa sproporzione tra domanda e offerta ha spinto lo stesso Jensen Huang, il visionario capo di Nvidia in giubbotto di pelle, ad assicurare che gli ordini sono gestiti in maniera «equa». Ed è vero che se l’azienda dovesse soddisfare per intero i desiderata di uno solo dei colossi Tech non ci sarebbe un solo processore per tutti gli altri. Ma è chiaro che il peso degli acquirenti conta. E altrettanto che Nvidia è l’emblema di come l’industria dell’AI si stia concentrando nelle mani di poche potentissime aziende e come la disponibilità di potenza di calcolo stia diventando uno dei grandi ostacoli per chi prova a fare loro concorrenza, o semplicemente a buttarsi nella mischia.


Le alternative agli H100, al momento, sono poche. Affittare calcolo sul cloud significa ribussare alla porta di quegli stessi giganti – Amazon, Microsoft, Google – con prezzi che si stanno alzando di riflesso. Le macchine di altre società - AMD, Intel - sono meno care ma anche meno performanti, e utilizzandole si rinuncia all’architettura su cui tutto il mondo che conta sta sperimentando l’AI. Nel medio periodo l’aumento esponenziale della domanda di calcolo sarà forse bilanciato da una maggiore efficienza degli algoritmi. Accanto ai grandi modelli ne stanno nascendo di piccoli e specifici, meno esigenti, i cui costi di addestramento e inferenza sono alla portata di startup e Pmi. Ma il futuro dell’AI passa da Nvidia: e non è per tutti.
Pazzi di Nvidia, prezzi folli per i chip e si aspetta 18 mesi
 
Interessante, però ... a che ti serve saperlo 7 anni prima se poi comunque non ci puoi fare nulla? Questa cosa andrebbe abbinata ad una cura efficacie contro il Parkinson.
nell'articolo:

Oggi, le persone affette da Parkinson vengono trattate con la terapia sostitutiva della dopamina dopo che hanno già sviluppato sintomi come tremore, rallentamento nei movimenti e nell’andatura, rigidità e problemi di memoria. Tuttavia, i ricercatori ritengono che una previsione e una diagnosi precoce sarebbero preziose per trovare trattamenti in grado di rallentare o addirittura fermare il Parkinson proteggendo le cellule cerebrali.

“Man mano che diventano disponibili nuove terapie per il Parkinson, dobbiamo diagnosticare la patologia ai pazienti prima che sviluppino i sintomi”, osserva l’autore senior dello studio, Kevin Mills,
 
nell'articolo:

Oggi, le persone affette da Parkinson vengono trattate con la terapia sostitutiva della dopamina dopo che hanno già sviluppato sintomi come tremore, rallentamento nei movimenti e nell’andatura, rigidità e problemi di memoria. Tuttavia, i ricercatori ritengono che una previsione e una diagnosi precoce sarebbero preziose per trovare trattamenti in grado di rallentare o addirittura fermare il Parkinson proteggendo le cellule cerebrali.

“Man mano che diventano disponibili nuove terapie per il Parkinson, dobbiamo diagnosticare la patologia ai pazienti prima che sviluppino i sintomi”, osserva l’autore senior dello studio, Kevin Mills,

Si, appunto, che io sappia ad oggi ancora non ci sono cure statisticamente efficaci contro il Parkinson, spesso possono solo alleviarne i sintomi e/o ritardarne il progresso. E del resto il Parkinson solitamente ha un decorso relativamente lento.
 
Musk: “Sono più introvabili della droga”. Produrre un H100 costa 3 mila dollari, è in vendita a 30 mila, su eBay si trova a 100 mila

20 Giugno 2024 alle 01:00 2 minuti di lettura

ROMA – «Le GPU oggi sono più difficili da trovare della droga», dice uno che se ne intende, di tecnologia e sostanze, cioè Elon Musk. Le GPU, acronimo di Graphics Processing Unit, sono gli stupefacenti processori H100 di Nvidia, i più avanzati per addestrare i grandi modelli di Intelligenza artificiale. Tutti li vogliono, e l’interminabile coda alla porta di Nvidia, cresciuta in parallelo all’AI-mania, spiega perché nel giro di due anni una società semisconosciuta sia diventata la regina delle Borse mondiali, oltre i 3 mila miliardi di capitalizzazione. Visto da chi sta in fila però, questo monopolio dei calcolatori è un bel problema. Specie se a sgomitare per comprarli, in mezzo a colossi della Silicon Valley e governi, sono aziende solo normali.

Impresa quasi impossibile, confermano a registratore spento dal quartier generale di una media impresa hi-tech italiana, per cui quel circuito può fare la differenza tra restare alla frontiera ed essere scavalcati. I tempi di attesa si aggirano sui 18 mesi, un’eternità vista la velocità a cui evolve l’IA. Quanto ai prezzi, Nvidia vende in media a 30 mila dollari un processore che produce a 3 mila, margini senza paragoni. Ma chi pensasse di saltare la fila rivolgendosi al mercato secondario, o “nero”, dovrebbe spendere molto di più: su piattaforme come eBay o CDW i prezzi oscillano tra 45 mila e 100 mila dollari.

Chi ce l’ha fatta, tra le aziende italiane, è Fastweb, che lo scorso dicembre si è assicurata - ad un prezzo non pubblico ma certo non banale - 31 “nodi” DGX Nvidia, per un totale di 248 processori. Non sono il migliaio comprato dalla francese Iliad, né i 350 mila che Meta metterà al lavoro entro la fine dell’anno, ma sono un successo, dato il contesto. «Ci siamo mossi presto, a marzo del 2023, quando l’entusiasmo non era ancora così forte», spiega Giovanni Germani, manager del centro di eccellenza sull’AI dell’azienda. «I tempi di attesa erano già di 12 mesi ma siamo riusciti ad accorciarli impostando con Nvidia una partnership e contribuendo al perfezionamento della loro piattaforma software». Le macchine sono state consegnate a dicembre e il supercomputer sarà acceso a luglio. «Mese dopo mese averle diventa sempre più difficile, specie per chi piazza piccoli ordini».

Questa sproporzione tra domanda e offerta ha spinto lo stesso Jensen Huang, il visionario capo di Nvidia in giubbotto di pelle, ad assicurare che gli ordini sono gestiti in maniera «equa». Ed è vero che se l’azienda dovesse soddisfare per intero i desiderata di uno solo dei colossi Tech non ci sarebbe un solo processore per tutti gli altri. Ma è chiaro che il peso degli acquirenti conta. E altrettanto che Nvidia è l’emblema di come l’industria dell’AI si stia concentrando nelle mani di poche potentissime aziende e come la disponibilità di potenza di calcolo stia diventando uno dei grandi ostacoli per chi prova a fare loro concorrenza, o semplicemente a buttarsi nella mischia.


Le alternative agli H100, al momento, sono poche. Affittare calcolo sul cloud significa ribussare alla porta di quegli stessi giganti – Amazon, Microsoft, Google – con prezzi che si stanno alzando di riflesso. Le macchine di altre società - AMD, Intel - sono meno care ma anche meno performanti, e utilizzandole si rinuncia all’architettura su cui tutto il mondo che conta sta sperimentando l’AI. Nel medio periodo l’aumento esponenziale della domanda di calcolo sarà forse bilanciato da una maggiore efficienza degli algoritmi. Accanto ai grandi modelli ne stanno nascendo di piccoli e specifici, meno esigenti, i cui costi di addestramento e inferenza sono alla portata di startup e Pmi. Ma il futuro dell’AI passa da Nvidia: e non è per tutti.
Pazzi di Nvidia, prezzi folli per i chip e si aspetta 18 mesi
AMD considerando che è in sconto, che ai tossicodipendenti puo' andar bene anche dro@a un po' tagliata ecc dovrebbe essere interessante (nonostante tutto quello che giustamente diciamo che Nvidia prende tutti i comparti). Nvidia usa programmazione CUDA ( mi pare sia SDK che tramite C ). Ignoro completamente che linguaggio di programmazione usi AMD ( ma non penso che programmatori abbiamo grossi problemi a passare da una all'altra ).

p.s. e poi c'è sempre TSMC che sembra essere il fornitore primario per tutti.. ma quanto sta producendo.. sarà un settore con margini decisamente inferiori ( il produttore di dr@ga nella foresta Amazzonica in pratica.. ) ma sta aumentando linee di produzioni continuamente.
 
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@johnny1982 o chi se lo ricorda.
ma nel 2022 quando NVDA perse quasi il 60% c'era un motivo particolare nei bilanci o fu semplicemente un'amplificazione del -30 del nasdaq?
 
sarò contrarian o malfidente ... ma elon e jensen si baciano in bocca ( = si scambiano elogi ) molto spesso nelle ultime settimane ... a favore delle quotazioni delle rispettive loro azioni che beneficiano molto di questi vicendevoli "elogi"...
a pensar male si fa peccato , ma a volte ci si azzecca ! ... :asd::asd::asd:
 
se e dico se hanno pagato il 4% , sono davvero dei co.ioni! ...
con società di comodo e artefatte partendo anni prima della dipartita avrebbero pagato molto meno ! ...

ma ripeto , non è colpa di chi "approfitta" di queste situazioni ma di chi permette che ciò (dopo tanti anni) ancora avvenga ...

p.s.: non mi sembra che poi quando l'opposizione era al governo, si sia strappata le vesti per modificare certe situazioni o sbaglio ? ... :ROFLMAO: non esistono santi nè a dx né a sx, al centro poi non ne parliamo ...
Il problema è sempre il solito...troppi partiti e quando si governa bisogna accontentare tutta la coalizione (senza contare che non esiste più il credo politico della dx o sx, vanno dove gli conviene...), altrimenti si disfa e torniamo alle elezioni, quanti sono i governi che sono riusciti a restare in carica per i 5 anni di mandato?
Di questo passo è difficile riuscire a sistemare l'Italia.
 
in realtà le leggi dello stato non permettono l'evasione ... quelli sono appunto comportamenti illegali evasione / elusione ...

poi ci sono le cose borderline tipo tutti i fuffaguru a dubai ... io ti vendo il fantacorso online che tu consumi in italia ed io sto a dubai... comportamento da elusione , ma obiettivamente difficile da punire. questo problema lo hanno tutti gli stati...

basti vedere AAPL &co come hanno spostato sempre i guadagni in iralanda ecc ecc con tanto di sanzione dalla UE che obbliga l'irlanda a recuperare i soldi da AAPL ma l'irlanda non la applica...

la differenza sta nelle pene e quanto lo stato può intervenire negli USA il fisco se non paghi ci va bello pesante ... in italia al solito i tempi sono quelli che sono ... Ma il fenomeni di evasione sono fondamentalmente ovunque ... da noi la cosa è molto marcata e diffusa ... il che la rende ancor più difficile da controllare ed arginare. Il che crea un circolo vizioso ovvero l'evasione comporta un insprimento di tasse per chi le paga , sommato a tutte le inefficienze statali il che spinge ancora di più ad evadere.
qui il problema più grande, mi sento di dire, è la mancanza di deterrenti a qualsiasi tipo di evasione/elusione, a cominciare dalle più piccole ad esempio le multe, in Lombardia dalle mie parti, in questi ultimi anni le macchine (grosse) con targa svizzera sono aumentate esponenzialmente (tante residenze oltre confine?) e se prendi una multa qui ma sei di là (per sentito dire di persona) non la paghi tanto "non ti fanno niente" , ma se vai di là e fai una anche piccolissima infrazione arrivano in un minuto e ti fermano l'auto.... fino ad arrivare Il alle Big del web in Italia con fatturati miliardari e tasse pagate qualche piccola milionata....
ma dove vogliamo arrivare? Ad aumentare il capital gain?? Siamo seri .......
 
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