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HSBC: The 'euphoria' surrounding the dollar will end once reality sets in

Elena Holodny

13h 423
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New Year's clean up
Workers cleaning up the confetti that was dropped on revelers at midnight during New Year's Eve celebrations in Times Square in New York. Reuters/Gary Hershorn
The US dollar has been on a roll since President-elect Donald Trump's win in early November.

The greenback rose against most major developed and emerging-market currencies in the aftermath, and the trade-weighted dollar index was hovering near 102.64 on Wednesday — near 14-year highs.

At least part of that appreciation could be attributed to the markets reacting to Trump's proposed fiscal policy initiatives. And analysts had argued last month that the currency still had some room to roar going forward.

A team at HSBC led by strategist David Bloom echoed the sentiment in a recent note to clients, noting that the team expected dollar strength to continue through the first half of 2017. It argued however, that the "euphoria" would start to fade halfway through the year.

"We believe too much will be priced in to the currency market in terms of a successful reflation trade," the team wrote. "The USD rally will reverse as belief in Trump-flation turns to realization that the scale of policy overhaul is relatively modest ('Trump-lite'), and that the results are underwhelming as a consequence ('Trump-failure'). We expect a retracement from mid-year to the end of the year."

Interestingly, the team compared today's US dollar to the Japanese yen in 2012-2013 following the reelection of Prime Minister Shinzo Abe.

After Abe's election, the yen weakened significantly against the dollar as investors welcomed decisions by the Bank of Japan. Ultimately, however, the results were mixed, and the yen appreciated against the dollar in 2015-2016. (You can see this in the chart below.)

"Japan provided a blue-print for how politics and belief can re-shape a currency's fortunes," the HSBC team said. "In particular, it reminds us that the market is willing to give a new political landscape the benefit of the doubt in terms of delivery even when the evidence raises questions about its likely success. The three arrows of Abenomics played out over four years and now it looks like a failure; however, that did not stop the JPY from materially weakening."

Screen Shot 2017 01 04 at 12.18.15 PM HSBC

Fast-forward to 2016-2017, and roughly the same thing could happen with the dollar, albeit over a shorter time frame, the HSBC team argues.

Essentially, investors are feeling jazzed about certain Trump policies in the postelection honeymoon phase, and this has given a positive boost to the greenback. But they may grow disappointed if things don't turn out the way they hoped.

We should note that there are crucial differences between Abenomics and (for lack of a better term) Trumponomics. The former focused more on easing monetary policy and aimed for a weaker currency, while Trump's fiscal policy proposals have so far provided support for a stronger currency. And so the HSBC team is focusing more on taking a look at broader investor behavior and how that could affect currency markets rather than specific parallels between Japanese and American policy.

"In short this year will be a year of two halves for the USD," the team concluded. "The first half will be full of euphoria, optimism and hope. The second half should see the USD give back some of its gains as the bureaucracy of office and economic reality kicks in."

NOW WATCH: How Donald Trump used bankruptcy to stay rich

h
 
che il vento è iniziato a cambiare ? presto per dirlo , l aumento dell inflazione nella zona euro e l insediamento a breve di trump per il momento sembrano favorire l euro...compra l elezione e vendi l insediamento.....vedremo se sarà cosi..
 
Maria Giovanna Maglie per Dagospia

Obamacare, l'assistenza sanitaria, e riforma dei servizi o in ogni caso una diversa destinazione del lavoro dei servizi segreti : sono le prime faticose questioni e saranno argomento di battaglia terribile in questi giorni e subito dopo l'inauguration day del 20 gennaio, quando Donald Trump sarà di fatto presidente degli Stati Uniti.

I repubblicani hanno fretta di modificare la riforma sanitaria che ai loro occhi rappresenta un vero e proprio vulnus e lo è stato in tutti questi anni. Come ha twittato Trump: la gente deve ricordare che Obamacare semplicemente non funziona e che non se la può permettere ‘Bill Clinton l'ha definita folle’.
obamacare
OBAMACARE

Il presidente Trump ha invece personalmente urgenza di intervenire su compiti e comportamenti dei servizi segreti americani perché la recente vicenda del presunto spionaggio russo insieme agli hacker e l'espulsione degli pneumatici da parte di Barack Obama l'ha fatta diventare una decisione prioritaria e così coglie l'occasione per fare un po' di chiarezza in una relazione e si è sempre annunciata come turbolenta. Non dimentichiamoci che ci fu un tentativo di parte dei vertici della Cia di non fargli vedere il materiale che per consuetudine si mostra ai due candidati poco prima del voto.

No, non sarà una transizione tranquilla e nemmeno un inizio di presidenza, la 45esima, tranquillo, perché è chiaro quel che hanno in mente i senatori democratici pur in minoranza e l'intero Partito Democratico pur decimato nella rappresentanza parlamentare e negli Stati.

Quello che hanno in mente e’ rallentare burocraticamente fino alla esasperazione usando tutti gli strumenti consentiti, le scartoffie esistenti, e contemporaneamente contestare i possibili conflitti di interesse dei nominati da Donald Trump, ma anche tentare di s*******rli politicamente ad uno ad uno, man mano che le audizioni di conferma vanno avanti, come personaggi diversi per storie e per obiettivi da quel che in campagna elettorale Donald Trump aveva detto e promesso.
donald trump barack obama
DONALD TRUMP BARACK OBAMA

Intendiamoci, è un tentativo tanto estremo quanto disperato e non è affatto detto che sia utile dal punto di vista del recupero elettorale, al contrario, ma da’ l'idea del clima che verrà e delle indicazioni bellicose che vengono proprio da Barack Obama. Uno che a differenza di tutti i presidenti che lo hanno preceduto non se ne torna a casa o in un nuovo luogo di residenza post presidenza, ma resta a vivere a Washington.

Circola persino la voce che passerebbe i prossimi anni a tentare di modificare quella frase della Costituzione che vieta a un presidente, anche dopo che un mandato è passato, di ricandidarsi per la terza volta, ma questa è fantascienza perché gli equilibri della Corte Suprema non lo consentirebbero mai e forse neanche una Corte Suprema sfacciatamente democratica prenderebbe mai una decisione del genere. Il solo fatto però che tali chiacchiere circolino nella capitale americana è il segno del gran casino. Effetto Trump, prendetelo come positivo o come negativo, e’ la rivoluzione.

orange is the new black obama trump
ORANGE IS THE NEW BLACK OBAMA TRUMP
Veniamo all'assistenza sanitaria, una riforma monstrum sulla quale l’intero partito repubblicano e la base sono profondamente d'accordo, ma che non piace a buona parte della popolazione, anche ai più poveri che dovevano essere i beneficiari, anche ai giovani che si rifiutano di pagare tariffe alte per un problema di salute che sembra loro molto lontano. Dopo averla Imposta nelle elezioni di meta’ mandato che sono seguite, il Partito Democratico ha perso un sacco di voti.

Di fatto, le polizze delle assicurazioni sono alle stelle, in ogni stato ci sono condizioni e prezzi diversi, il numero degli assicurati garantiti è diminuito anziché essere aumentato, e soprattutto una cappa di assistenza statalista e di spesa statalista, di assistenzialismo alieno al costume americano, si è stesa su questa riforma, tanto è vero ché Bill Clinton l’ha definita folle con una gaffe famosa di campagna elettorale, e la stessa Hillary intendeva modificare tutta la struttura di rapporto con le assicurazioni stabilendo una sorta di quasi impossibile assicuratore unico federale.

Obama ha arringato i democratici su questo e li ha invitati a non regalare la svendita della sua riforma ai repubblicani, certo per aprire una presidenza è una battaglia pesante: Trump deve evitare di passare per affamatore del povero, tanto più che è diventato un campione delle classi lavoratrici, e I democratici devono stare attenti a non diventare ancora più impopolari per salvaguardare le scelte di Barack Obama e la sua presunta Legacy.

MIKE POMPEO
MIKE POMPEO
Parliamoci chiaro, probabilmente l'idea della riforma era buona ma il risultato è un disastro. Un esempio: i giovani lavoratori dei fast food per esempio di McDonald's si erano fatti una mini assicurazione adeguata all'età e ai guadagni, Obamacare li obbliga a stipulare una assicurazione intera e onerosa.

Servizi segreti: e già scontro dichiarato con Donald Trump. Il presidente eletto si è rifiutato di incontrarli per dei briefing che di solito si fanno nel periodo di transizione, e la frase detta per giustificare il rifiuto ha fatto scalpore. Infatti ha detto: sono abbastanza brillante da non aver bisogno di sentir dire dalle stesse persone le stesse cose due volte a settimana con parole diverse.

Ieri ha ribadito che non si fida, prima ricordando l'errore commesso all'epoca della guerra numero 2 con l'Iraq quando la CIA parlo’ di armi di distruzione di massa che poi Saddam Hussein si dimostro’ non avere; poi dando platealmente ragione a Julian Assange sulla questione degli hacker, quando Assange ha detto che non sono stati i russi a dargli il materiale reso noto in campagna elettorale.

Ora vengono fuori indiscrezioni importanti su un piano che Trump sta facendo preparare al nuovo direttore della CIA Mike Pompeo e al consigliere per la sicurezza nazionale in generale Michael Flynn, e che praticamente taglia drasticamente il numero di dirigenti e funzionari stanziali nella storica sede di Langley e li destina in giro per il mondo a raccogliere materiale e comunicarlo. Una riforma drastica che Trump avrebbe sintetizzato con due parole: sono troppo politicizzati perché stanno a Washington. Anche qui ne vedremo delle belle
 
TROLILLI
INVIATO A NEW YORK
Informazioni compromettenti su Donald Trump, personali, economiche e anche di natura sessuale, e accuse agli uomini della sua campagna elettorale di aver complottato con il governo russo per spiare Hillary Clinton, screditarla, e farle perdere le elezioni. Sono le rivelazioni scottanti contenute in un dossier pubblicato ieri dai media americani, che se confermate potrebbero mettere a rischio la stessa presidenza.


Il documento di 35 pagine è stato realizzato da un ex agente dei servizi segreti britannici, con lunga esperienza in Russia, che durante la campagna presidenziale ha lavorato per un gruppo che forniva informazioni agli avversari di Trump per abbatterlo. Questo testo è finito nelle mani del senatore repubblicano John McCain, che lo ha consegnato all’Fbi affinché aprisse un’indagine. Almeno tre collaboratori di Donald, l’ex manager della sua campagna Paul Manafort, il suo consigliere per la Russia Carter Page, e il suo avvocato Michael Cohen, sono stati indagati, ma finora non incriminati. I capi dei servizi di intelligence americani hanno fornito informazioni sul dossier al presidente Obama, e allo stesso Trump, quando lo hanno visitato venerdì scorso per consegnargli il rapporto sulle incursioni fatte dagli hacker di Mosca durante la campagna elettorale. In quella occasione hanno dato al nuovo capo della Casa Bianca anche un riassunto di due pagine sulle accuse contro di lui, chiarendo però che le stanno ancora verificando, e finora non sono riusciti a stabilire con certezza la loro veridicità.

Secondo il dossier, il Cremlino ha curato i rapporti con Trump per circa otto anni, sperando di usarlo allo scopo di dividere gli americani. Quindi lo ha incoraggiato a candidarsi e lo ha aiutato, fornendogli informazioni compromettenti su Hillary Clinton, che temeva perché la considerava ostile. La Clinton infatti era giudicata una continuazione della politica di Obama, che si era opposto all’invasione dell’Ucraina, ma andava contro gli interessi della Russia anche su temi come i commerci internazionali. I favori offerti a Trump erano stati all’inizio legati al business, cioè la possibilità di avviare attività nel campo dell’edilizia a San Pietroburgo e Mosca, ma non si erano concretizzati. Donald però aveva accettato invece favori sessuali, partecipando anche ad orge e pratiche pervertite. In un caso, avrebbe affittato la stanza che avevano usato gli Obama a San Pietroburgo, per farci urinare dentro alcune prostitute.

Una volta candidato alle presidenziali, Trump aveva stabilito un rapporto organico con il governo russo e la sua intelligence, che gli aveva promesso di aiutarlo a battere Clinton. Il suo consigliere Carter Page era andato in segreto a Mosca a luglio, per incontrare i responsabili dell’operazione, guidata dallo stesso portavoce del presidente Putin, Peskov. Quando il ruolo di Page era stato denunciato, l’avvocato di Donald, Michael Cohen, si era sostituito a lui, andando a Praga per vedere gli interlocutori. Anche il manager della campagna, Paul Manafort, aveva poi gestito il rapporto con Mosca, al punto che ad agosto era stato costretto alle dimissioni, quando si era saputo che durante l’annessione della Crimea lavorava per gli emissari russi in Crimea. Anche il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale, il generale Flynn, aveva avuto rapporti con il Cremino.

Trump ha reagito ieri sera via Twitter, dicendo che si tratta di «fake news», notizie false inventate per scatenare contro di lui una caccia alle streghe politica. Stamattina ha in programma la prima conferenza stampa dopo l’elezione, in cui potrà rispondere di persona. L’Fbi intanto ha il dossier nelle sue mani, e sta indagando per verificare se le notizie che contiene sono attendibili o inventate.
 
il dollaro non reagisce bene alla prima conferenza stampa di trump presidente a pochi giorni dall insediamento..alla casa bianca.
 
Brace per la Cina Trump Freakout
Chi dice che non ci sarà alcuna "continuità" tra il presidente Obama e il presidente Trump?

Ieri, il team di Obama si avvicinò ad una guerra commerciale con la Cina - la presentazione di una denuncia formale con l'Organizzazione mondiale del commercio. La Casa Bianca ritiene che i sussidi di Pechino alla sua industria di alluminio sono un affare grezzo per i produttori di alluminio americani. Se l'OMC è d'accordo, Washington schiaffeggiare tariffe più alte sulle importazioni di alluminio cinesi e di altri beni.

Nel caso in cui si stanno tenendo conte, questo è il 16 ° denuncia l'amministrazione Obama ha fatto contro la Cina in sede di OMC. Nel frattempo, Trump è impilabile sua amministrazione con economisti, finanzieri e avvocati ancor più desideroso di confrontarsi con la Cina sul commercio.

Jim Rickards è appena rientrato dalla Cina ... la raccolta di "verità a terra" in una tempesta finanziaria raccolta.

"Ho viaggiato a Shanghai e Nanchino e ha preso la sorprendente linea ferroviaria ad alta velocità cinese tra le due città. Il treno viaggia a 200 miglia all'ora e corre quasi in silenzio su una guida appositamente saldato. Ho avuto un posto di classe business più bello di business class su una buona compagnia aerea internazionale, tra cui l'opzione flat-bed ".

Jim Rickards Cina

Jim viaggiare con stile: Meglio di Amtrak ... e solo $ 65 andata e ritorno.

Sembra grande ... ma Jim dice, come gran parte del resto dell'economia cinese, è tutta una finzione.

"I cinesi hanno rubato del materiale ferroviario dalla Germania. Essi non hanno inventato essa. L'intero sistema ferroviario (e quasi tutto il resto in Cina) è stato pagato con il debito che non potrà mai essere ripagato. Il biglietto del treno agevolato $ 65 non si avvicina nemmeno a generare entrate sufficienti per rendere il sistema vitale. La società ferroviaria nazionale cinese ha perso oltre $ 1 miliardo nel 2016 ed è destinato a perdere miliardi di più negli anni a venire.

"Tutti quelli che ho incontrato in Cina - da funzionari di governo a migliori economisti a persone tutti i giorni sulla strada che voleva solo praticare il loro inglese - mi ha detto le stesse due cose," Jim prosegue: "Le persone stanno ottenendo i loro soldi dalla Cina il più veloce possibile, e tutti sono spaventato a morte di ciò che Donald Trump farà. "

Non prenderemo fino Trump - che Jim dice è, infatti, una quantità nota quando si tratta di Cina.

"Ha intenzione di chiedere la fine ai sussidi per le principali industrie cinesi come l'acciaio. Ha intenzione di chiedere un forte yuan per compensare anni di un yuan sottovalutato. E ha intenzione di chiedere aiuto con il problema nucleare della Corea del Nord, le controversie Mar Cinese Meridionale e la fine di hacking cinese e il furto della proprietà intellettuale.

"Se la Cina non soddisfa Trump a metà strada sulla maggior parte di questi problemi, Trump è pronto a imporre dazi, le tasse di regolazione di frontiera e altre sanzioni sulle importazioni cinesi verso gli Stati Uniti Trump ha anche indicato che è disposto a mettere la 'una sola Cina' politica sul tavolo e migliorare i rapporti degli Stati Uniti con Taiwan ".

La Cina minaccia il dollaro standard?
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Il problema è che Trump farà richieste leader cinesi non può assolutamente soddisfare - anche a metà strada.

"La Cina non può finire sussidi, perché significherebbe la disoccupazione di massa come le industrie agevolati chiudere le operazioni", spiega Jim. La disoccupazione di massa significa disordini civili ... se non un ritorno alle turbolenze quasi senza sosta che la Cina ha sperimentato dal 1840 al 1970.

Per quanto riguarda lo yuan, Jim ribadisce un punto che ha fatto da settimane: "La Cina ha bisogno di una valuta più debole per evitare di bruciare attraverso le sue rimanenti riserve di valuta forte per prop in su."

E sul fronte geopolitico, "la Cina non può fare pressione sulla Corea del Nord," Jim va avanti ", perché la Corea del Nord avrebbe reagire aprendo i suoi confini e permettendo rifugiati nordcoreani ad affluire verso la Cina, che sarebbe altamente destabilizzante. Infine, la Cina non può fare marcia indietro le sue pretese al Mar Cinese Meridionale, perché ha bisogno il pesce lì per nutrire la sua popolazione. Dal punto di vista cinese, la questione di Taiwan non è negoziabile.

"In breve," Jim riassume, "Trump cercherà di trovare un accordo con un paese che non ha nulla da offrire, perché ha troppo da perdere se fa concessioni.

"Questo è un disastro ferroviario al rallentatore. Trump farà richieste, la Cina si rifiuta di trovare un accordo, Trump imporrà tariffe e le imposte, la Cina reagire svalutando la propria moneta, e le questioni si degenerare in un commercio di valuta e guerra su vasta scala.

"Questo è il caso migliore. Il caso peggiore è finiamo in una guerra di tiro in Corea, Taiwan o il Mar Cinese Meridionale. "

E la pressione potrebbe iniziare far aumentare il momento Trump è insediato, una settimana a partire da oggi. Ci sono tutte le possibilità che sarà lui immediatamente Cina marchio un "manipolatore di valuta" - un passo che è sempre stato un ponte troppo lontano per Obama.

Una tale mossa potrebbe gettare immediatamente i mercati globali in agitazione.

Passa un buon fine settimana,

Dave Gonigam
per il 5 min. previsione
 
........pochi giorni all insediamento....-5
 
12
GEN 17
Fermare Trump a ogni costo. Anche con finti dossier sessuali

trump e putinAttenzione: lo scontro fra Trump e l’establishment americano ha raggiunto livelli inimmaginabili. Mentre la maggior parte dei media europei in queste ore titolano su Trump che avrebbe riconosciuto che la Russia è dietro gli hacker”, anfatizzando un’ammissione che in realtà è generica e chiaramente recalcitrante ( Trump ha ammesso che anche la Russia ha svolto attività di hacking negli Usa, sai che novità!, cosa ben diversa dall’ammettere che dietro tutte intercettazioni ci fossero i russi allo scopo fosse di farlo vincere), la vera notizia di ieri è la scoperta che le prove dei legami “indecenti” fra il neopresidente e il Cremlino è un falso clamoroso.

Un falso che i servizi segreti americani hanno certificato e trasmesso volontariamente alla stampa, in circostanze degne di un film di Hollywood. Riassumo brevemente.

Ieri il sito buzzfeed ha pubblicato il rapporto Top Secret di 35 pagine che era stato consegnato a Obama e a Trump nei giorni scorsi. La lettura di questo documento è interessante anche perché emerge come Trump abbia rifiutato le lucrative proposte di business formulate dal Cremlino. Ovvero: se davvero c’è stato un tentativo di corruzione non è andato a buon fine per stessa ammissione dei servizi americani. Non è un dettaglio secondario, ma quasi nessuno lo ha evidenziato.

Il testo che accusa Trump dell'***** perversa nell'htel di Mosca
Il testo che accusa Trump dell’orgia perversa nell’htel di Mosca

L’aspetto che invece ha attirato l’attenzione dei media è, come era facile immaginarsi, quello più boccaccesco. Eh sì, Trump sarebbe stato fotografato e filmato in una stanza di un hotel di Mosca con diverse prostitute mentre si prodigava in attività sessuali estreme, da pervertito, come quella della “pioggia dorata”. Accuse, si precisa nel rapporto, proveniente da una fonte attendibile.

Lo scoop di Buzzfeed è stato ripreso dalla Cnn ed è diventato istantaneamente mondiale. E che scoop: roba da Guerra Fredda. Il Kgb che filma la sua preda nella stanza dell’albergo e lo ricatta! Peccato trattasi di una fregnaccia.

La fonte attendibile è un ex agente britannico, nel frattempo è uscito anche il nome, Chris Steele. E dove ha pescato la notizia? Da un infiltrato nell’intelligence russa? Da un testimone oculare del fatto? Macché, ha ripreso un commento pubblicato su 4chan un sito, molto conosciuto, sulla cui bacheca gli internauti si scambiano messaggi anonimi. Peccato che quella “notizia” in realtà fosse una bufala scritta da un “troll” che, come ammesso ieri, non immaginava potesse andare così in alto.

E Steele cosa fa? La trasmette niente meno che a John McCain, ex contendente di Obama alle presidenziali di Obama nel 2004 e da sempre un pezzo grosso del Partito Repubblicano, il quale candidamente ammette: “Ho ricevuto queste delicate informazioni l’anno scorso, e le ho passate al direttore dell’FBI in quanto incapace di valutarne l’accuratezza”, omettendo, però, un dettaglio importante. Steele era stato incaricato di preparare un dossier da alcuni nemici di Trump, verosimilmente repubblicani (il New York Times parla di un misterioso miliardario). Secondo il principe dei giornalisti americani Carl Bernstein, uno dei due autori dell’inchiesta del Watergate, i mandanti sarebbero altri e trasversali. Scrive che

“l’ex agente britannico del MI6 a Mosca, assoldato da una ditta di opposizione politica a Washington, che faceva le ricerche per [s*****re] Donald Trump sia per i candidati democratici, sia per quelli repubblicani ostili a Trump”

come ricorda un giustamente indignato Maurizio Blondet nel suo blog.

Chiunque sia il mandante, il fatto gravissimo è che una bufala sia stata recepita e autenticata senza ulteriori riscontri dai servizi di sicurezza americani, inclusa l’Fbi, i cui i vertici hanno incontrato nei giorni scorsi Trump e Obama per metterli al corrente dell’imbarazzante e delicatissimo dossier.

Così delicato, così segreto che Obama e/o i capi dei servizi non hanno mancato di passare ai media, secondo le tecniche di spin che descrivo da tempo ovvero usando come canale principale un sito popolare ma non del tutto autorevole come Buzzfeed, subito ripreso dalla tv che da 30 anni ha il potere di farsi ascoltare in tutto il mondo: la Cnn.

Da qui l’attacco durissimo di Trump che ieri in conferenza stampa ha attaccato la Cnn accusandola di produrre fake news, parlando di “metodi nazisti in America”.
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E per dimostrare che a passare le informazioni alla stampa sono stati l’intelligence o l’attuale Casa Bianca, nella notte ha rivelato di aver tenuto per sé i contenuti del briefing con Obama e i vertici della Sicurezza. Nemmeno la sua assistente storica ne era al corrente. Dunque è provato che le dritte sono state pilotate dalla stesse agenzie di intelligence o dalla Casa Bianca.

Dossieraggio, finti scoop pilotati, accuse di usare metodi nazisti. Non stiamo citando House of Cards e nemmeno frangenti di una campagna elettorale, che è finita da un pezzo. Assistiamo a qualcosa di molto più grave, a una vera e propria faida all’interno delle istituzioni degli Stati Uniti d’America. Per la precisione, come ha scritto Glenn Greenwald, un giornalista di sinistra e famoso per aver trasmesso al mondo le rivelazioni dell’ex agente Snowden, il Deep State, lo Stato Profondo, ha dichiarato guerra al presidente eletto. Greenwald non è certo un simpatizzante di Trump e ne dffida ma il suo giudizio è perentorio.

In un articolo appena pubblicato, ricorda il famoso discorso di commiato di Eisenhower, in cui l’allora presidente denunciava l’influenza dell’apparato militare industriale, affermando che :

Nei concili di governo, dobbiamo guardarci le spalle contro l’acquisizione di influenze, prive di garanzie, sia palesi che occulte, esercitate dal complesso militare-industriale. Il potenziale per l’ascesa disastrosa di tali poteri esiste e persisterà in futuro.

Greenwald avverte che a voler fermare Trump è proprio quell’apparato, con la complicità del Partito democratico e di ampie partiti di quello repubblicano.

L’ho già scritto e lo ribadisco: è una crisi senza precedenti nella storia recente degli Stati Uniti, in cui per la prima volta da molti decenni, un presidente osa sfidare il più influente dei centri di potere del Paese, a cui egli, pur essendo “di destra” non appartiene. E la sua non è una battaglia solitaria. Con lui ci sono molti alti funzionari che non si riconoscono più in quell’establishment.

Solo considerando questo aspetto, che è fondamentale e che in questi frangenti sovrasta qualunque altra considerazione, ad esempio sulle nomine di Trump (a mio giudizio non tutte coerenti e men che meno convincenti) si può capire la portata del momento storico che sta vivendo l’America e dal cui esito dipenderanno i destini del mondo.

Non finisce qui, temo.

————————————–
 
Cina pronta a “togliersi i guanti” contro Trump
16 gennaio 2017, di Alberto Battaglia
GEOPOLITICA



La Cina è pronta “a togliersi i guanti” e adottare le misure forti contro la nuova amministrazione Trump se le provocazioni contro la politica della “Cina unica” (“One China”) che riconosce in qualche modo la sovranità nazionale di Taiwan, non cesseranno subito. Lo hanno detto due giornali a guida statale cinese. Dopo la telefonata con la leader di Taiwan, Tsai Ing-wen, Donald Trump ha dichiarato venerdì scorso in un’intervista rilasciata al Wsj che la politica della “One China” sarà oggetto di negoziati.
China Daily ha commentato con le seguenti parole:

“Se Trump è determinato ad usare una volta entrato in carica, un periodo di durezza e di interazioni dannose sarà inevitabile, siccome Pechino non avrà scelta se non quella di togliersi i guanti”

The Global Times, altro tabloid statale cinese, ha scritto di “forti contromisure” contro il tentativo del presidente eletto Usa di minacciare il principio della Cina unica: “la madrepatria cinese combatterà senza pietà quanti difendono l’indipendenza di Taiwan”.

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Ultima modifica:
Sul valutario il dollaro non attraversa un buon momento. Il tutto mentre sulle Borse il rally spinto dalle previsioni di inflazione post elezione di Trump sembra essersi spento. Ieri sera il Wall Street Journal ha pubblicato l’ultimo estratto dell’intervista concessa da Donald Trump, nella quale il presidente eletto dice che “il dollaro è troppo forte” e che questo è dovuto in gran parte alla Cina che svaluta la sua valuta.

“Le nostre società non possono concorrere con loro ora perché la nostra divisa è troppo forte. E questo ci sta uccidendo“, ha dichiarato Trump. Il dollaro perde lo 0,6% nei confronti dello yuan a 6,8592 e i mercati azionari principali in Europa e Asia perdono quota (segui live blog di mercato). Il biglietto verde si indebolisce anche nei confronti di sterlina ed euro.
 
trump non è mai stato per un dollaro forte e farà di tutto per sgonfiarlo,,,se dovesse solo accennare ad un accordo plaza 2 come ai tempi di reagan...... la discesa sarà veramente lunga.... una cosa è certa tra tweet e spararate contro tutto e tutti il dollaro potrà solo indebolirsi..
 
DAVOS | Tue Jan 17, 2017 | 11:10am EST
Trump adviser warns of risks to U.S. economy of strong dollar
 
rump just signaled the death of Clinton-era strong dollar policy
Patti Domm | @pattidomm
1 Hour Ago
CNBC.com
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Jie Zhao | Corbis | Getty Images
President-elect Donald Trump's shock comment that the dollar is too strong suggests the U.S. is about to declare as dead a two-decade policy of publicly favoring a strong currency.

"There's no question that the Trump administration would not want a strong dollar. A strong dollar does nothing good for whatever Trump is basically trying to do," said David Woo, Bank of America Merrill Lynch's head of global rates and foreign exchange research. "Yes, the U.S. fundamental story is bullish for the U.S. dollar, but the problem here is they actually don't want a strong dollar. I think it's going to go up. However, it's going to be a much more volatile climb."

Trump's remarks also took a shot at one of the most crowded trades on the planet — long wagers on the dollar. That trade has been a bet that Trump's policies will reflate the economy, causing interest rates and the greenback to rise. But that dollar move is at odds with building a more powerful American manufacturing base, because a strong dollar makes exports more expensive for foreign buyers.

The dollar also threatens the economic health of emerging-market nations, as the cost of everything there rises, including servicing their dollar-denominated debt.

"This is the first time we have a president-elect say the dollar has gone too far. He's saying things and doing things that no president has ever done before."
 
...adesso tutti quelli che erano entrati nel trump rally . trump dollar , trump flaction,,,cercheranno di uscire in fretta ....
 
Friday, January 13, 2017
These Are Marc Faber's Top Three Predictions for 2017


Marc Faber : For the year, I do not know but for the near future, I have essentially three views. First off all, the US economy is like a supertanker or a sailboat. It is not easy to turn it around and come back to where you have been in terms of prosperity. In general, Mr Trump’s policies will fail to lift economic growth rates significantly.

US stocks, compared to emerging markets or European companies or Japanese stocks, are significantly ahead of themselves. In 2017, emerging markets will outperform the US either by going down less than the US or by going up substantially more than the US. So I would essentially avoid the US and rather invest in emerging economies including India.

The second view I have is that recently investors have been obsessed with growth in the United States and with interest rates going up because the Fed has said that they would essentially increase the Fed fund rates three times this year but in the US, the treasury bond market is grossly oversold and for the next three months, we can have a rebound in US treasuries. Short-term and long term interest rates in the US are going to ease again in the next three months. You could get the 5% to 10% upside move in US treasuries.

The third view I have is the whole world seems to think that the only way the US dollar can go is upward. I doubt this is to be the case. First of all, if you have a strong dollar, the trade deficit in the US and the current account deficit are likely to weaken as well as the economy. So, within the next three to six months or even already now, the US dollar has become rather vulnerable against foreign currencies. I would rather be short on the US dollar in 2017 than go long.


If I look at the sentiment of investors towards precious metals, it is actually puzzling because gold is up against the US dollar and gold shares were up on an average of 60 to 80% in 2016. But despite this performance, investors are very bearish about gold and gold shares. I would accumulate or recommend to accumulate precious metals stocks and the physical in 2017.
 
il discorso presidenziale di Trump molto autarchico, protezionismo ed isolazionismo , american first ed buy american....tutto questo con un dollaro forte? vedremo...
 
L'orgoglio messicano reagisce a Trump: boicottati i prodotti americaniL'orgoglio messicano reagisce a Trump: boicottati i prodotti americani
La guerra commerciale accesa dal presidente Usa, che ha lanciato la costruzione del muro, scatena la reazione dei vicini. Sui social network impazzano le campagne contro i simboli del capitalismo, dalla Coca Cola a Starbucks. I governanti invitano a smettere lo shopping oltre frontiera, trenta radio suonano insieme un inno contro il tycoon

di OMERO CIAI
 
....questo è solo l inizio dopo una settimana di trumped ....il prezzo che dovrà pagare per attuare il suo programma elettorale, sarà quello di crearsi molti nemici , boicottare gli usa ed il dollaro sarà l inevitabile risposta ai toni e modi forti di trump di molti stati...e quando si scontrerà con la Cina ,che non è il Messico? :no:
 
....questo è solo l inizio dopo una settimana di trumped ....il prezzo che dovrà pagare per attuare il suo programma elettorale, sarà quello di crearsi molti nemici , boicottare gli usa ed il dollaro sarà l inevitabile risposta ai toni e modi forti di trump di molti stati...e quando si scontrerà con la Cina ,che non è il Messico? :no:

Ne vedremo delle belle:cool:
 
p: stop all’immigrazione per quattro mesi. Già fermati rifugiati in volo, via ai primi ricorsi
Bloccati i cittadini di sette paesi musulmani. Nella “lista nera” Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen
AP

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Pubblicato il 28/01/2017
Ultima modifica il 28/01/2017 alle ore 22:01
Panico, rabbia, proteste e ricorsi legali, forse anche una class action. E caos negli aeroporti. Sono le reazioni, in Usa e nel mondo, all’ordine esecutivo con cui Donald Trump ha congelato per tre mesi gli arrivi da sette paesi a maggioranza islamica e per quattro mesi il programma dei rifugiati (a tempo indeterminato per quelli siriani), più che dimezzando a 50 mila il numero di quelli previsti per quest’anno dall’amministrazione Obama. Uno stop alle ondate migratorie che hanno fatto la storia e la grandezza degli Stati Uniti, e ad uno dei programmi umanitari più ambiziosi al mondo, deciso da Trump per mettere a punto controlli più severi contro l’ingresso di terroristi stranieri.
 
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