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Briatore era nel giro degli amici di Epstein No a Massoneria e Nwo Macerata: ELENCO PERSONE PRESENTI NEL LIBRO NERO DI JEFFREY EPSTEIN
da Cuneo a New York, passando per Milano, Nizza e Saint Thomas, un mondo costellato di vecchie indagini giudiziarie, bische e casinò.
E ancora amicizie con imprenditori rampanti, latitanti e soci abbracciati dalla cattiva sorte, chi emigrato, chi misteriosamente saltato per aria insieme alla propria auto.
Per affari connessi a bische clandestine e gioco d'azzardo viene condannato in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione dal Tribunale di Bergamo e a tre anni dal Tribunale di Milano.
Nel novembre 1987 la condanna fu ridotta dalla Corte di Milano a un anno e due mesi in secondo grado. Tale condanna fu poi estinta da un'amnistia tramite un ordine della Corte di Appello di Milano il 30 aprile 1990. Briatore fu poi successivamente riabilitato dalla Corte di Torino nel 2010.
Il 10 febbraio 1993 un ordigno esplode davanti all'ingresso della dimora londinese di Briatore, nell'elegante quartiere di Knightsbridge. L'attentato non causa vittime ma solo danni al porticato e le conclusioni degli inquirenti inglesi sono che si è trattato di un atto dell'Irish Republican Army e che l'obiettivo non era Briatore.
Caso Piquet
Briatore al muretto del team Renault nel 2008
Nell'estate 2009 la FIA indaga sull'incidente occorso all'ex pilota della Renault Nelson Piquet Jr. durante il Gran Premio di Singapore 2008, sospettando che il pilota sia intenzionalmente andato fuori pista dietro ordine del suo team manager Briatore, allo scopo di favorire la vittoria della prima guida Fernando Alonso.[14] All'esito delle indagini sul caso, la FIA accusa quindi la Renault per le illiceità emerse in relazione all'incidente in questione.
La scuderia francese dal canto suo, dopo essersi sistematicamente rifiutata di commentare la vicenda, il 16 settembre rilascia un comunicato in cui annuncia che il team manager Flavio Briatore (assieme al capo degli ingegneri Pat Symonds) non fa più parte del team. Nella dichiarazione inoltre la Renault specifica che nella prevista riunione del Consiglio Mondiale della FIA non contesterà le accuse concernenti il Gran Premio di Singapore del 2008.
Il 21 settembre si riunisce quindi a Parigi il FIA World Motor Sport Council per decidere i provvedimenti del caso, e all'esito della riunione il Consiglio Mondiale della FIA radia Flavio Briatore e squalifica per due anni con la condizionale la casa automobilistica francese.
Il 5 gennaio 2010 il Tribunal de grande instance di Parigi annulla tuttavia la radiazione di Briatore, dichiarando non regolare il procedimento istruito dalla FIA, condannata inoltre a versare a Briatore 15.000 euro a titolo di risarcimento del danno, a fronte di una richiesta di un milione; la sentenza annulla anche la squalifica di Pat Symonds. La FIA ribadisce però che continuerà ad applicare le sanzioni finché non saranno esaurite le procedure di ricorso. In seguito viene trovato un accordo tra FIA e Briatore che stipula che il Manager non tornera' in F1 prima del 2013.
Caso Force Blue
Nel maggio 2010 per frode fiscale la Guardia di Finanza sequestra il mega yacht Force Blue di cui Flavio Briatore è beneficiario, al largo di La Spezia.
A fine gennaio 2011 l'inchiesta subisce un ulteriore sviluppo con il sequestro da parte della Guardia di Finanza di Genova di un milione e mezzo di euro e un'ulteriore accusa per truffa ai danni dello Stato. Tale cifra gli fu in seguito restituita.
Il 13 aprile 2015 per lui e altri tre imputati si apre il processo al Tribunale di Genova dichiarandosi innocente.Il 12 maggio seguente i PM chiedono per lui 4 anni di reclusione con l'accusa di aver intestato a una società di comodo lo yacht simulando l'attività di chartering, di aver evaso l'Iva sull'acquisto dell'imbarcazione e di non aver pagato le accise sul carburante per 3,6 milioni di euro. Il 10 luglio viene condannato alla pena di un anno e undici mesi di reclusione venendo lasciato in libertà grazie alla sospensione condizionale della pena che non si accumula con le precedenti pene a cui era stato condannato estinte con l'amnistia. Oltre alla condanna, i giudici stabiliscono anche la confisca dello yacht.
Il 28 settembre 2018 la Cassazione annulla la sentenza di appello di febbraio che lo condannava a 18 mesi e dispone un nuovo procedimento per quanto riguarda l’omissione dell’IVA mentre per quanto riguarda le fatture inesistenti viene disposto l’annullamento senza rinvio perché il fatto non sussiste.
Nello stesso mese, la Guardia di Finanza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare della Procura di Genova a carico dell'ex commercialista di Briatore e dell'ex direttore provinciale dell'Agenzia delle Entrate, con l'accusa di corruzione rispetto alla pregressa vicenda del mancato versamento dell'Iva all'importazione del Force Blue. Secondo quanto dichiarato dal Gip di Genova, Briatore ha accettato l'accordo preventivo, d'intesa con i propri legali.
Caso QPR
Nel novembre 2015 l'Alta Corte di Londra inizia a discutere la causa che vede opposto l'ex procuratore Antonio Caliendo a Briatore ed Ecclestone per presunto mancato pagamento di 8 milioni di euro per l'acquisizione del QPR.Nel febbraio 2016 la Corte respinge le accuse di Caliendo perché la società Mishcon de Reya non gli avrebbe recato alcun danno economico.
Flavio Briatore, ignoto piazzista
di polizze e accordi assicurativi
a Saluzzo e dintorni, esordisce
nel bel mondo dell'imprenditoria
in quel di Cuneo, collaborando
con un finanziere, Attilio Dutto,
costruttor locale che aveva appena
comprato la Paramatti vernici,
ex azienda di Michele Sindona.
Il ventun marzo del Settantanove,
Attilio Dutto viene assassinato
con una bella bomba collegata
all'accensione dell’auto sua
(l'omicidio desta un grosso scalpore
nella tranquilla città piemontese).
Non s’è mai saputa la verità
su quel botto, ma si dice che Dutto
avesse pestato sulla Costa Azzurra
i piedi a qualcheduno d’importante.
Da questo momento, però, comincia
l'escalation del biondo Briatore.
L’eroe si sposta a Milano, inizia
a frequentare la Borsa, conosce
Achille Caproni (degli Aeroplani)
che lo fa consulente di Cgi
(Compagnia generale industriale),
sua holding. Subito la Paramatti,
comprata da Caproni su consiglio
di Briatore, ha un "crac" e il pacchetto
d’azioni della Cgi vien venduto
all’Efim di stato; società varie
del gruppo falliscono, gli operai
finiscono in cassa d’integrazione,
a banche e creditori resta un buco
di quattordici miliardi di lire…
Dopo uno spazio di tempo, Briatore
torna in pubblico come discografico.
ed intanto vien prima condannato
a Bergamo ad 1 anno e 6 mesi
poi a 3 anni a Milano, accusato
di essere a capo di quello che i giudici
battezzano il gruppetto di Milano
che aveva il compito di agganciare
clienti d’alta fascia e di truffarli.
L'attività si interrompe con una
bella retata, una serie di arresti,
un'inchiesta giudiziaria ed un paio
di processi che tra gli altri coinvolgono
Emilio Fede, alla fine assolto
ma sol per insufficienza di prove.
Erano stati a cader nella rete
l'imprenditore Teofilo Sanson,
il cantante Pupo, Sergio Leone
(l'armatore), e gli ex v.presidenti
di Confindustria R. Buoncristiani
di Confagricoltura Giando Serra.
Briatore non fa nemmeno un giorno
di gattabuia poiché si rifugia
a Saint Thomas, nelle Isole Vergini,
L'amicizia con Luciano Benetton
gli permette, benché sia latitante,
di aprire laggiù qualche bel negozio
Benetton e di far rapidamente
carriera nel gruppo di dirigenti
dell'azienda tessile di Ponzano.
Torna in Italia dopo un’amnistia.
All'inizio degli anni novanta
Benetton gli affida la scuderia
di Formula Uno, rimessa in piedi
da Michele Paolini e Peter Collins
nel Millenovecentottansei
sulle ceneri della Toleman.
Nel ’94 e nel ’95
vince il mondiale con Michael Schumacher
come pilota. Grazie alla vetrina
Flavio con la Benetton si procura
una pubblicità senza tramonto.
Diventa proprietario di famose
discoteche, il Billionaire a Porto Cervo
e il Twiga sulla costa versiliana
a Marina di Petrasanta, sedi
di molte sue famose e chiacchierate
frequentazioni femminili, leggi
quelle con Naomi, Adriana Volpe,
Heidi Klum e la Betta Gregoraci.
Sarà il lavoro, saranno gli amici
di nuovo è coinvolto in inchieste
giudiziarie: nel novembre
del 2003 il P.M.
di Potenza Woodcock chiede
la sua custodia cautelare
nell'ambito di una inchiesta
che coinvolge molti Vip
nel sottobosco di pressioni indebite
con ambienti ministeriali,
ma il Gip di Potenza
emette una sentenza
di incompetenza per territorio
Ancora l’amico Benetton
arriva a salvarlo e gli riaffida
la scuderia di Formula Uno
Nel 2005 e nel 2006
torna a vincere il mondiale di
con lo spagnolo Alonso
gli propongono la politica
ovviamente Forza Italia
Intervistato in Tv si dichiara
moralmente vicino all’imprenditore che
sentendosi tartassato evade le tasse,
di trovare inaccettabile che lo Stato,
socio esoso, gli chieda
il quaranta per cento dei guadagni.
Ma come, lui lavora e l’altro prende?
Peccato che sia il non amato socio
a fargli trovare le strade pronte,
ospedali che funzionano,
studenti laureati che poi lui assume,
peccato che sia lo Stato che ovunque cerca
e spende per instillare in tutti
il sentimento della necessità
delle regole per la convivenza civile…
dalle quali Flavio si sente svincolato
da Cuneo a New York, passando per Milano, Nizza e Saint Thomas, un mondo costellato di vecchie indagini giudiziarie, bische e casinò.
E ancora amicizie con imprenditori rampanti, latitanti e soci abbracciati dalla cattiva sorte, chi emigrato, chi misteriosamente saltato per aria insieme alla propria auto.
Per affari connessi a bische clandestine e gioco d'azzardo viene condannato in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione dal Tribunale di Bergamo e a tre anni dal Tribunale di Milano.
Nel novembre 1987 la condanna fu ridotta dalla Corte di Milano a un anno e due mesi in secondo grado. Tale condanna fu poi estinta da un'amnistia tramite un ordine della Corte di Appello di Milano il 30 aprile 1990. Briatore fu poi successivamente riabilitato dalla Corte di Torino nel 2010.
Il 10 febbraio 1993 un ordigno esplode davanti all'ingresso della dimora londinese di Briatore, nell'elegante quartiere di Knightsbridge. L'attentato non causa vittime ma solo danni al porticato e le conclusioni degli inquirenti inglesi sono che si è trattato di un atto dell'Irish Republican Army e che l'obiettivo non era Briatore.
Caso Piquet
Briatore al muretto del team Renault nel 2008
Nell'estate 2009 la FIA indaga sull'incidente occorso all'ex pilota della Renault Nelson Piquet Jr. durante il Gran Premio di Singapore 2008, sospettando che il pilota sia intenzionalmente andato fuori pista dietro ordine del suo team manager Briatore, allo scopo di favorire la vittoria della prima guida Fernando Alonso.[14] All'esito delle indagini sul caso, la FIA accusa quindi la Renault per le illiceità emerse in relazione all'incidente in questione.
La scuderia francese dal canto suo, dopo essersi sistematicamente rifiutata di commentare la vicenda, il 16 settembre rilascia un comunicato in cui annuncia che il team manager Flavio Briatore (assieme al capo degli ingegneri Pat Symonds) non fa più parte del team. Nella dichiarazione inoltre la Renault specifica che nella prevista riunione del Consiglio Mondiale della FIA non contesterà le accuse concernenti il Gran Premio di Singapore del 2008.
Il 21 settembre si riunisce quindi a Parigi il FIA World Motor Sport Council per decidere i provvedimenti del caso, e all'esito della riunione il Consiglio Mondiale della FIA radia Flavio Briatore e squalifica per due anni con la condizionale la casa automobilistica francese.
Il 5 gennaio 2010 il Tribunal de grande instance di Parigi annulla tuttavia la radiazione di Briatore, dichiarando non regolare il procedimento istruito dalla FIA, condannata inoltre a versare a Briatore 15.000 euro a titolo di risarcimento del danno, a fronte di una richiesta di un milione; la sentenza annulla anche la squalifica di Pat Symonds. La FIA ribadisce però che continuerà ad applicare le sanzioni finché non saranno esaurite le procedure di ricorso. In seguito viene trovato un accordo tra FIA e Briatore che stipula che il Manager non tornera' in F1 prima del 2013.
Caso Force Blue
Nel maggio 2010 per frode fiscale la Guardia di Finanza sequestra il mega yacht Force Blue di cui Flavio Briatore è beneficiario, al largo di La Spezia.
A fine gennaio 2011 l'inchiesta subisce un ulteriore sviluppo con il sequestro da parte della Guardia di Finanza di Genova di un milione e mezzo di euro e un'ulteriore accusa per truffa ai danni dello Stato. Tale cifra gli fu in seguito restituita.
Il 13 aprile 2015 per lui e altri tre imputati si apre il processo al Tribunale di Genova dichiarandosi innocente.Il 12 maggio seguente i PM chiedono per lui 4 anni di reclusione con l'accusa di aver intestato a una società di comodo lo yacht simulando l'attività di chartering, di aver evaso l'Iva sull'acquisto dell'imbarcazione e di non aver pagato le accise sul carburante per 3,6 milioni di euro. Il 10 luglio viene condannato alla pena di un anno e undici mesi di reclusione venendo lasciato in libertà grazie alla sospensione condizionale della pena che non si accumula con le precedenti pene a cui era stato condannato estinte con l'amnistia. Oltre alla condanna, i giudici stabiliscono anche la confisca dello yacht.
Il 28 settembre 2018 la Cassazione annulla la sentenza di appello di febbraio che lo condannava a 18 mesi e dispone un nuovo procedimento per quanto riguarda l’omissione dell’IVA mentre per quanto riguarda le fatture inesistenti viene disposto l’annullamento senza rinvio perché il fatto non sussiste.
Nello stesso mese, la Guardia di Finanza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare della Procura di Genova a carico dell'ex commercialista di Briatore e dell'ex direttore provinciale dell'Agenzia delle Entrate, con l'accusa di corruzione rispetto alla pregressa vicenda del mancato versamento dell'Iva all'importazione del Force Blue. Secondo quanto dichiarato dal Gip di Genova, Briatore ha accettato l'accordo preventivo, d'intesa con i propri legali.
Caso QPR
Nel novembre 2015 l'Alta Corte di Londra inizia a discutere la causa che vede opposto l'ex procuratore Antonio Caliendo a Briatore ed Ecclestone per presunto mancato pagamento di 8 milioni di euro per l'acquisizione del QPR.Nel febbraio 2016 la Corte respinge le accuse di Caliendo perché la società Mishcon de Reya non gli avrebbe recato alcun danno economico.
Flavio Briatore, ignoto piazzista
di polizze e accordi assicurativi
a Saluzzo e dintorni, esordisce
nel bel mondo dell'imprenditoria
in quel di Cuneo, collaborando
con un finanziere, Attilio Dutto,
costruttor locale che aveva appena
comprato la Paramatti vernici,
ex azienda di Michele Sindona.
Il ventun marzo del Settantanove,
Attilio Dutto viene assassinato
con una bella bomba collegata
all'accensione dell’auto sua
(l'omicidio desta un grosso scalpore
nella tranquilla città piemontese).
Non s’è mai saputa la verità
su quel botto, ma si dice che Dutto
avesse pestato sulla Costa Azzurra
i piedi a qualcheduno d’importante.
Da questo momento, però, comincia
l'escalation del biondo Briatore.
L’eroe si sposta a Milano, inizia
a frequentare la Borsa, conosce
Achille Caproni (degli Aeroplani)
che lo fa consulente di Cgi
(Compagnia generale industriale),
sua holding. Subito la Paramatti,
comprata da Caproni su consiglio
di Briatore, ha un "crac" e il pacchetto
d’azioni della Cgi vien venduto
all’Efim di stato; società varie
del gruppo falliscono, gli operai
finiscono in cassa d’integrazione,
a banche e creditori resta un buco
di quattordici miliardi di lire…
Dopo uno spazio di tempo, Briatore
torna in pubblico come discografico.
ed intanto vien prima condannato
a Bergamo ad 1 anno e 6 mesi
poi a 3 anni a Milano, accusato
di essere a capo di quello che i giudici
battezzano il gruppetto di Milano
che aveva il compito di agganciare
clienti d’alta fascia e di truffarli.
L'attività si interrompe con una
bella retata, una serie di arresti,
un'inchiesta giudiziaria ed un paio
di processi che tra gli altri coinvolgono
Emilio Fede, alla fine assolto
ma sol per insufficienza di prove.
Erano stati a cader nella rete
l'imprenditore Teofilo Sanson,
il cantante Pupo, Sergio Leone
(l'armatore), e gli ex v.presidenti
di Confindustria R. Buoncristiani
di Confagricoltura Giando Serra.
Briatore non fa nemmeno un giorno
di gattabuia poiché si rifugia
a Saint Thomas, nelle Isole Vergini,
L'amicizia con Luciano Benetton
gli permette, benché sia latitante,
di aprire laggiù qualche bel negozio
Benetton e di far rapidamente
carriera nel gruppo di dirigenti
dell'azienda tessile di Ponzano.
Torna in Italia dopo un’amnistia.
All'inizio degli anni novanta
Benetton gli affida la scuderia
di Formula Uno, rimessa in piedi
da Michele Paolini e Peter Collins
nel Millenovecentottansei
sulle ceneri della Toleman.
Nel ’94 e nel ’95
vince il mondiale con Michael Schumacher
come pilota. Grazie alla vetrina
Flavio con la Benetton si procura
una pubblicità senza tramonto.
Diventa proprietario di famose
discoteche, il Billionaire a Porto Cervo
e il Twiga sulla costa versiliana
a Marina di Petrasanta, sedi
di molte sue famose e chiacchierate
frequentazioni femminili, leggi
quelle con Naomi, Adriana Volpe,
Heidi Klum e la Betta Gregoraci.
Sarà il lavoro, saranno gli amici
di nuovo è coinvolto in inchieste
giudiziarie: nel novembre
del 2003 il P.M.
di Potenza Woodcock chiede
la sua custodia cautelare
nell'ambito di una inchiesta
che coinvolge molti Vip
nel sottobosco di pressioni indebite
con ambienti ministeriali,
ma il Gip di Potenza
emette una sentenza
di incompetenza per territorio
Ancora l’amico Benetton
arriva a salvarlo e gli riaffida
la scuderia di Formula Uno
Nel 2005 e nel 2006
torna a vincere il mondiale di
con lo spagnolo Alonso
gli propongono la politica
ovviamente Forza Italia
Intervistato in Tv si dichiara
moralmente vicino all’imprenditore che
sentendosi tartassato evade le tasse,
di trovare inaccettabile che lo Stato,
socio esoso, gli chieda
il quaranta per cento dei guadagni.
Ma come, lui lavora e l’altro prende?
Peccato che sia il non amato socio
a fargli trovare le strade pronte,
ospedali che funzionano,
studenti laureati che poi lui assume,
peccato che sia lo Stato che ovunque cerca
e spende per instillare in tutti
il sentimento della necessità
delle regole per la convivenza civile…
dalle quali Flavio si sente svincolato