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Stato
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Articolo del 27 giugno 2023:

Rapporto Debito/PIL: non può calare senza che la BCE garantisca un debito stabile e a basso rendimento​

Rapporto Debito/PIL: non può calare senza che la BCE garantisca un debito stabile e a basso rendimento.

"Peccato che chiudano un occhio su ciò che sarebbe necessario per poter ridurre i rapporti debito pubblico in tutti i paesi dell’euro a lungo termine. Il Fondo monetario internazionale ha recentemente scoperto che le misure di austerità di solito non abbassano il rapporto debito/PIL perché smorzano la crescita.
Il parametro centrale per l’evoluzione del rapporto debito/PIL è la differenza tra il tasso di interesse medio sui titoli di Stato e la crescita economica. Se il tasso di interesse è più basso, il rapporto debito/PIL tende a diminuire, anche se lo Stato registra un deficit di bilancio in misura ridotta. Se è superiore alla crescita, il rapporto debito/PIL continua a crescere e risulta inutile chiedere continui sacrifici ai cittadini. Il governo deve quindi generare eccedenze per stabilizzarsi, ma questo può indebolire l’economia.

Heimberger pone in luce come sia necessario avere un alto livello di fiducia nella sicurezza dei titoli di stato per garantire che il rapporto debito/PIL diminuisca .
Il prof. Philipp Heimberger accende una luce di logic austriaca nell’altrimenti vuoto dibattito sul nuovo patto di stabilità europeo, e lo fa con un articolo su Handelsblatt.

In Germania Verdi, FDP e SPD, una coalizione apparentemente progressista, vorrebbe che la Commissione imponesse ai paesi un calo del rapporto Debito/PIL, mostrando come la politica sia comunque debole nei confronti dei pregiudizi delle singole nazioni. Alla fine il Semaforo si comporta come un AfD o CDU qualunque nel campo della politica economica.
Peccato che chiudano un occhio su ciò che sarebbe necessario per poter ridurre i rapporti debito pubblico in tutti i paesi dell’euro a lungo termine. Il Fondo monetario internazionale ha recentemente scoperto che le misure di austerità di solito non abbassano il rapporto debito/PIL perché smorzano la crescita.

Il parametro centrale per l’evoluzione del rapporto debito/PIL è la differenza tra il tasso di interesse medio sui titoli di Stato e la crescita economica. Se il tasso di interesse è più basso, il rapporto debito/PIL tende a diminuire, anche se lo Stato registra un deficit di bilancio in misura ridotta. Se è superiore alla crescita, il rapporto debito/PIL continua a crescere e risulta inutile chiedere continui sacrifici ai cittadini. Il governo deve quindi generare eccedenze per stabilizzarsi, ma questo può indebolire l’economia.
Heimberger pone in luce come sia necessario avere un alto livello di fiducia nella sicurezza dei titoli di stato per garantire che il rapporto debito/PIL diminuisca .

I paesi dell’Europa meridionale come il Portogallo e l’Italia sono stati puniti nella crisi dell’euro del 2010-2012 perché la Banca centrale europea (BCE) non ha sostenuto in modo credibile i loro titoli di stato.

Ciò è stato in parte dovuto al fatto che la Germania si è oppo..."
 
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Articolo del 27 giugno 2023:

Rapporto Debito/PIL: non può calare senza che la BCE garantisca un debito stabile e a basso rendimento​

Rapporto Debito/PIL: non può calare senza che la BCE garantisca un debito stabile e a basso rendimento.

"Peccato che chiudano un occhio su ciò che sarebbe necessario per poter ridurre i rapporti debito pubblico in tutti i paesi dell’euro a lungo termine. Il Fondo monetario internazionale ha recentemente scoperto che le misure di austerità di solito non abbassano il rapporto debito/PIL perché smorzano la crescita.
Il parametro centrale per l’evoluzione del rapporto debito/PIL è la differenza tra il tasso di interesse medio sui titoli di Stato e la crescita economica. Se il tasso di interesse è più basso, il rapporto debito/PIL tende a diminuire, anche se lo Stato registra un deficit di bilancio in misura ridotta. Se è superiore alla crescita, il rapporto debito/PIL continua a crescere e risulta inutile chiedere continui sacrifici ai cittadini. Il governo deve quindi generare eccedenze per stabilizzarsi, ma questo può indebolire l’economia.

Heimberger pone in luce come sia necessario avere un alto livello di fiducia nella sicurezza dei titoli di stato per garantire che il rapporto debito/PIL diminuisca .
Il prof. Philipp Heimberger accende una luce di logic austriaca nell’altrimenti vuoto dibattito sul nuovo patto di stabilità europeo, e lo fa con un articolo su Handelsblatt.

In Germania Verdi, FDP e SPD, una coalizione apparentemente progressista, vorrebbe che la Commissione imponesse ai paesi un calo del rapporto Debito/PIL, mostrando come la politica sia comunque debole nei confronti dei pregiudizi delle singole nazioni. Alla fine il Semaforo si comporta come un AfD o CDU qualunque nel campo della politica economica.
Peccato che chiudano un occhio su ciò che sarebbe necessario per poter ridurre i rapporti debito pubblico in tutti i paesi dell’euro a lungo termine. Il Fondo monetario internazionale ha recentemente scoperto che le misure di austerità di solito non abbassano il rapporto debito/PIL perché smorzano la crescita.

Il parametro centrale per l’evoluzione del rapporto debito/PIL è la differenza tra il tasso di interesse medio sui titoli di Stato e la crescita economica. Se il tasso di interesse è più basso, il rapporto debito/PIL tende a diminuire, anche se lo Stato registra un deficit di bilancio in misura ridotta. Se è superiore alla crescita, il rapporto debito/PIL continua a crescere e risulta inutile chiedere continui sacrifici ai cittadini. Il governo deve quindi generare eccedenze per stabilizzarsi, ma questo può indebolire l’economia.
Heimberger pone in luce come sia necessario avere un alto livello di fiducia nella sicurezza dei titoli di stato per garantire che il rapporto debito/PIL diminuisca .

I paesi dell’Europa meridionale come il Portogallo e l’Italia sono stati puniti nella crisi dell’euro del 2010-2012 perché la Banca centrale europea (BCE) non ha sostenuto in modo credibile i loro titoli di stato.

Ciò è stato in parte dovuto al fatto che la Germania si è oppo..."
..basterebbe fare in modo che la bce riduca lo spread ( eurobond od altro strumento )
Tutti i paesi dell europea dovrebbero avere gli stessi rendimenti ( inammissibile it30y 4,5%..de30y 2 5% )
 
..basterebbe fare in modo che la bce riduca lo spread ( eurobond od altro strumento )
Tutti i paesi dell europea dovrebbero avere gli stessi rendimenti ( inammissibile it30y 4,5%..de30y 2 5% )

Gli spread sono direttamente proporzionali ai CDS sovrani. Fino ad oggi, lentamente ma costantemente i CDS si stanno restringendo. Seguiamo i CDS e sapremo quale sarà il destino degli spread e forse in anticipo, rispetto alla decisione sugli Eurobond. La discesa dell'inflazione non è estranea alla relazione che lega quanto detto. Imho.
 
e cosa deciderà la Fed per la liquidità?... che succederà?!

Mancano 400 miliardi al prosciugamento integrale della liquidità in eccesso parcheggiata presso la Federal Reserve. Di questo passo in estate sarà azzerata. Cosa accadrà a quel punto? La Fed sarà costretta ad abbandonare il quantitative tightening per evitare tensioni sul proprio debito che cresce di 1.000 miliardi ogni 100 giorni?
 
Ultima modifica:
e cosa deciderà la Fed per la liquidità?... che succederà?!
Buongiorno
La solita manfrina di ogni ciclo..
Taglieranno i tassi con la scusa dell inflazione scesa..
Emetteranno nuovo debito a tassi sostenibili.. Faranno fallire qualcuno.. riproporranno politica espansiva di liquidità ed ulteriore svalutazione delle monete...
E così all infinito..
 
Ciao Stefano, che piacere rileggerti! Su IO il mio nick è camaleonte. Dopo tante battaglie ci ritroviamo. Condivido la tua visione e mi permetto di aggiungere che punto molto alla possibilità che vengano creati gli Eurobond...
Cosa succede agli attuali una volta creati gli Eurobond?
 
Gli spread sono direttamente proporzionali ai CDS sovrani. Fino ad oggi, lentamente ma costantemente i CDS si stanno restringendo. Seguiamo i CDS e sapremo quale sarà il destino degli spread e forse in anticipo, rispetto alla decisione sugli Eurobond. La discesa dell'inflazione non è estranea alla relazione che lega quanto detto. Imho.
Con questo governo lo spread è un problema quasi superato, anzi pensavo che si sarebbe ristretto fino a raggiungere i cento punti. Possiamo benissimo solo guardare a decisioni a livello europeo e mondiale
 
E perché mai, con gli Eurobond, dovrebbero privarsi della gallina dalle uova d'oro chiamata Italia?
 
E perché mai, con gli Eurobond, dovrebbero privarsi della gallina dalle uova d'oro chiamata Italia?
Perchè è come per la risposta al covid, finchè toccava all'Italia erano cavoli nostri e basta, ma quando i guai lambiscono la Francia e la Germania allora la BCE si risveglia. Le necessità degi altri spingeranno anche le nostre come fastidioso (per il gruppo dei falchi) effetto collaterale
 
Stai sereno perchè se proprio vogliono, troveranno altri modi per rompere le uova, è nella natura umana...

Perchè è come per la risposta al covid, finchè toccava all'Italia erano cavoli nostri e basta, ma quando i guai lambiscono la Francia e la Germania allora la BCE si risveglia. Le necessità degi altri spingeranno anche le nostre come fastidioso (per il gruppo dei falchi) effetto collaterale
Se faranno davvero un debito comune a livello europeo (io non ci credo) allora bisogna prepararsi a nuovi minimi. Niente è gratis.
 
Il mio modo di operare Lou Cypher è ben documentato e chi mi conosce sa come opero.Se qualcuno vuole prendere il posto ben venga ..siamo in un mercato libero. Il forum grazie ai sottoscritti arrivò a milioni di visualizzazioni(chissà perchè) ed anche ora penso che sia tra i primi 4 dopo quasi un anno che non ci scrivo. Ho scritto per 13 e mi sono eclissato misteriosamente per un vezzo (finisce quasi sempre cosi) e nel massimo del mio splendore . Scrivo gratis come anche lei e posto le mie memorie in maniera selettiva. Se vuole, per i discorsi avanzati ci sono i siti a pagamento che danno quel senso di onnipotenza . Siamo solo noi che decidiamo del nostro operato,buona domenica. PS: Ad essere precisi dissi anche che il Btp 2072 poteva giungere a 47-48 cosa che ha fatto su minimi assoluti.

Prendo a prestito il copyright dal noto personaggio: "Sono stato frainteso". :asd:
Molto semplicemente, intendevo esprimere il mio rammarico nel vedere che due forumers
storici e competenti di I.O., stef & cam, avessero improvvisamente abbandonato il forum, tutto qui.
Le motivazioni di tale decisione sono affari loro, non sono obbligati ad esplicitarle.

Ma passiamo ad altro. Si brinda a champagne per l'aumento del Pil a +0,9% dai previsti +0,7,
un successo degno di nota che fa crollare il rapporto D/P al 137%, mai conseguito prima dalle
precedenti amministrazioni. Si sottace invece, l'aumento della spesa corrente salita a dismisura,
ma che contribuisce a far salire il Pil.

Altrettanta poca enfasi, sul deficit che decolla al +7,2% e che potrebbe pregiudicare il debito
nei prossimi anni. Non una parola sui rendimenti dei tds-Italy, i più alti tra i paesi periferici,
noti perlopiù solo agli addetti ai lavori.

Fortuna vuole che gli italiani siano mediamente molto ricchi ;), lo Stato è sommerso dai debiti
mentre c/c e dossier dei risparmiatori sono ottimamente attrezzati. Un soggetto anziano che dovesse
attingere al proprio patrimonio milionario prelevando 1.000 euro al mese, ci impiegherebbe
83 anni per esaurire la scorta, senza considerare gli interessi maturati nel durante...;)
 
Un soggetto anziano che dovesse attingere al proprio patrimonio milionario prelevando 1.000 euro al mese, ci impiegherebbe
83 anni per esaurire la scorta, senza considerare gli interessi maturati nel durante...;)
Dici che gli anziani sono tutti (mediamente) milionari? :eek:
 
Buongiorno...
i fatti dicono che stanno vendendo Eni e Poste...
raschiano il fondo del barile fin che possono...
 
Buongiorno

Cosa succede oggi lunedì 4 marzo, ore 7,40​

(Con (*) le integrazioni)

BTP - Si riparte da 3,88% per il tasso del decennale benchmark e da 146 punti base per lo spread sul Bund, archiviata l'offerta del nuovo Btp Valore marzo 2030 che ha raccolto 18,3 miliardi di euro, record per un titolo retail.

La settimana scorsa il trading si e` mostrato piuttosto prudente, con qualche presa di profitto sui governativi italiani, sebbene il differenziale con la Germania resti appena sopra ai minimi da circa due anni.

Diversi analisti, tra cui Commerzbank e Bofa, ritengono che un significativo restringimento dello spread dagli attuali livelli sarà difficile, ma considerano improbabile nel breve anche un suo allargamento in mancanza di un catalizzatore negativo specifico per l`Italia per ora.

Gli investitori si predispongono intanto a numerosi appuntamenti cruciali nei prossimi giorni, dal board Bce ai dati sull`occupazione Usa, dalla testimonianza semestrale di Jerome Powell al Congresso al discorso di Joe Biden sullo Stato dell`Unione e al Super Tuesday.


BCE - La Bce dovrebbe lasciare invariati i tassi di interesse giovedi` dopo che una serie di esponenti, in testa la presidente Christine Lagarde, hanno segnalato la necessità di ulteriori numeri specie sul mercato del lavoro prima di poter decidere sull'avvio dei tagli.

Secondo la maggior parte degli economisti sentiti in un sondaggio Reuters, Francoforte effettuerà la prima riduzione a giugno, periodo indicato come plausibile anche da diversi policymaker. Data la persistente debolezza dell`economia del blocco, l`istituto potrebbe muoversi anche prima della Fed.

Gli ultimi dati hanno mostrato, intanto, come i prezzi dell`Eurozona siano calati meno del previsto il mese scorso, alimentando le aspettative di una banca centrale cauta sui tagli. Il mercato sconta al momento 90 punti base di allentamento nel 2024 dai 150 visti a inizio anno.


FED - In attesa del meeting del 19 e 20 marzo, in cui la banca centrale statunitense dovrebbe nuovamente tenere fermo il costo del denaro, il presidente Jerome Powell sarà al Congresso tra mercoledì e giovedì per l'audizione semestrale, in cui potrà fornire spunti sul futuro approccio della Fed.

Toni hawkish da parte del banchiere centrale potrebbero rendere più difficile per gli investitori scrollarsi di dosso i timori legati alla prospettiva di tassi higher-for-longer. Un primo -25 pb e` prezzato non piu` in primavera ma a giugno.

Fitch ha, intanto, confermato venerdi` il rating sovrano a lungo termine in valuta estera degli Stati Uniti a "AA+" con prospettive "stabili". L`agenzia prevede che la crescita Usa rallenterà nel 2024, nonostante l'economia si sia dimostrata particolarmente resistente di fronte all`aggressivo ciclo di inasprimento effettuato dalla Fed.


DATI MACRO - Atteso in mattinata l'indice Sentix che misura la fiducia degli investitori nella zona euro: questo mese, stando al consensus, dovrebbe evidenziare un miglioramento.

In settimana, indicazioni sullo stato dell'economia nella zona euro verranno dalle letture finali dei Pmi servizi, dalle vendite al dettaglio e dalla revisione del Pil nel quarto trimestre.

Negli Usa, invece, il focus sarà sui numeri relativi all'occupazione, in particolare sui payroll non agricoli in agenda venerdì, come sempre molto monitorati in ottica Fed. Gli economisti intervistati da Reuters prevedono che siano stati creati 188.000 nuovi posti di lavoro a febbraio, dopo il balzo di 353.000 evidenziato il mese prima.


VERSO LE PRESIDENZIALI USA - Mentre il discorso di Biden sullo Stato dell`Unione e` atteso per giovedi`, gli occhi sono al Super Tuesday di domani.

Quindici Stati hanno in programma votazioni per la nomination repubblicana nel giorno più importante per le primarie, in cui verrà assegnato più di un terzo dei delegati e si decidera` se Nikki Haley puo` ancora sbarrare la strada a Donald Trump. Anche i Democratici si recheranno alle urne per le primarie e i caucus in tutta la nazione domani, ma Biden sembra avere gia` in mano la candidatura.

Stando a numerosi analisti, un calendario elettorale particolamente fitto a livello globale quest`anno - sono 76 gli Stati che andranno al voto, oltre agli Usa tra gli altri anche l`Ue - potrebbe contribuire a creare incertezza e nervosismo sui mercati.

Nel fine settimana, intanto, il Partito socialista europeo (Pse), riunito in congresso a Roma, ha eletto formalmente il lussemburghese Nicolas Schmit - attuale Commissario Ue al Lavoro - come candidato da contrapporre a Ursula von der Leyen (Ppe) per la guida della prossima Commissione Ue in vista delle elezioni che si terranno ai primi di giugno
 
Buongiorno,scusate ma i dati dei future btp,buxl ecc. riportati adesso dal sito investing.com sono corretti?
 
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