💚🤍❤️ BTP TASSO FISSO - News, AT, View, Trading & Cassetto - Vol. 38 💚🤍❤️

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Stato
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Buonasera, vi seguo con interesse, grazie a voi ho potuto conoscere tante cose e per tante altre ho ancora tanto da studiare. Avrei una domanda, con avvicinirsi del pagamento dei bolli trimestrali alcuni btp potrebbero subire una momentanea flessione? Grazie per la risposta.
 
Anche il ftse mib sta deludendo... sottoperforma gli altri indici di brutto. Vuoi vedere che il pasticcere che dirige le infrastrutture si è dimenticato di sparare la sua solita boiata quotidiana e il mercato ha reagito male.
Beh sottoperforma oggi, è la borsa che è cresciuta più di tutte tra le europee da inizio anno
 
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Buonasera, vi seguo con interesse, grazie a voi ho potuto conoscere tante cose e per tante altre ho ancora tanto da studiare. Avrei una domanda, con avvicinirsi del pagamento dei bolli trimestrali alcuni btp potrebbero subire una momentanea flessione? Grazie per la risposta.
Direi di no.
 
Beh sottoperforma oggi, è la borsa che è cresciuta più di tutte le europee da inizio anno
Si ma c'è un motivo di fondo, i bancari tranne Intesa sono rimasti fermi, mancando gli acquisti su questo comparto è normale che il mib si muova poco. Ho notato che sono cresciute le quotazioni dei btp che si trovano nella parte della curva che corrisponde alla scadenza del trentennale a scendere, mentre sopra il 67 e il 72 praticamente invariati. Vediamo domani se recuperano.
 
Buonasera, vi seguo con interesse, grazie a voi ho potuto conoscere tante cose e per tante altre ho ancora tanto da studiare. Avrei una domanda, con avvicinirsi del pagamento dei bolli trimestrali alcuni btp potrebbero subire una momentanea flessione? Grazie per la risposta.
Non credo assolutamente
 
Si ma c'è un motivo di fondo, i bancari tranne Intesa sono rimasti fermi, mancando gli acquisti su questo comparto è normale che il mib si muova poco. Ho notato che sono cresciute le quotazioni dei btp che si trovano nella parte della curva che corrisponde alla scadenza del trentennale a scendere, mentre sopra il 67 e il 72 praticamente invariati. Vediamo domani se recuperano.
Certo, le banche pesano sul listino.
Domani è venerdì:DOK!
 
Investire in BTp con cedole alte ora può convenire con la riforma fiscale

Con la riforma fiscale sui redditi finanziari, investire in BTp con cedole alte può diventare una buona soluzione per gli obbligazionisti.

La legge delega 111/2023 assegna al governo di Giorgia Meloni il compito di implementare una riforma fiscale, che comprende anche la revisione dei meccanismi impositivi sui redditi finanziari. La discussione è appena entrata nel vivo, perché l’esecutivo sta stringendo per esercitare tale delega entro i 24 mesi previsti. E ci preannunciano novità rilevanti per gli investitori, tra cui gli obbligazionisti. Per quanto vedremo e spiegheremo di seguito, con l’entrata in vigore della riforma potrebbe diventare conveniente investire in BTp con cedole alte.

BTp con cedole alte? Come funziona oggi
Prima di capire in quale direzione si muoverà il governo, facciamo il punto su quale sia la situazione attuale. I redditi di natura finanziaria sono suddivisi in due macro-categorie:
I redditi da capitale sono tassati al lordo, cioè senza alcun riconoscimento di spese effettuate e secondo il principio di cassa. I redditi da capitale sono tassati al netto, essendo riconosciute sia le spese che le minusvalenze accusate, nonché secondo il principio di cassa nei regimi di risparmio amministrato e dichiarativo, per competenza nel regime del risparmio gestito.

Compensazioni fiscali all’interno di ciascuna categoria
In via generale, i redditi finanziari sono assoggettati ad un’aliquota del 26%. Sfuggono, quindi, alle ordinarie aliquote Irpef, che quest’anno vanno dal 23% al 43%. I titoli di stato italiani e quelli inseriti nella “white list” del Tesoro, tuttavia, sono assoggettati ad un’aliquota più favorevole e pari al 12,50%. L’attuale legislazione fiscale prevede che guadagni e perdite possano compensarsi tra loro per comporre la base imponibile, ma all’interno di ciascuna delle due suddette categorie. Gli obbligazionisti, ad esempio, possono ridurre i pagamenti a favore del fisco sui proventi realizzati, compensandoli con le perdite riportate nell’esercizio in corso ed entro i quattro successivi.
Rivoluzione fiscale per chi investe

Cosa prevede la riforma fiscale
La riforma fiscale vuole intervenire su questo punto, creando un’unica categoria in cui fare rientrare tutti i redditi finanziari.
Questi sarebbero sottoposti a tassazione secondo il principio di cassa. E le aliquote rimarrebbero le stesse di oggi. L’aspetto più rilevante per chi investe sarebbe il seguente: perdite e guadagni si potrebbero finalmente compensare indipendentemente dall’attuale classificazione della categoria di appartenenza. Per essere più chiari, se ho acquistato un BTp a 95 centesimi e lo rivendo a 90 centesimi, ho accusato una minusvalenza. Questa perdita la potrei compensare con l’imposta da versare allo stato sulle cedole che incasso su altri titoli di stato o obbligazioni private o dividendi azionari in portafoglio.

Si tratta di una rivoluzione in corso
Ad oggi esiste un po’ di confusione in materia. Molti piccoli investitori non riescono a comprendere con precisione cosa possa compensarsi con cosa. Alcuni finiscono per evadere involontariamente il fisco, ritrovandosi anni dopo a pagare pesanti sanzioni e gli interessi dovuti. Finalmente, si farebbe chiarezza. D’altra parte, non esiste alcuna ragione specifica per la quale una minusvalenza non possa compensarsi con le cedole sul piano impositivo.
Obbligazionisti con le ossa rotte con l’aumento dei tassi BCE

Per quanto spiegato, nei prossimi mesi potrebbe diventare più conveniente investire in BTp con cedole alte. Negli anni passati, la Banca Centrale Europea (BCE) ha alzato i tassi di interesse da 0 al 4,50%. Questo ha fatto crollare i prezzi delle obbligazioni. Pensate, tanto per fare un esempio, che il BTp 2072 è passato da una quotazione massima di oltre 105 nell’agosto del 2021 a una minima sotto 50 nell’ottobre scorso. Chi acquistò questo bond agli inizi, ancora oggi riporta una perdita virtuale intorno al 40%. In teoria, lo stato gli riconosce un credito d’imposta pari al 12,50% di tale perdita fino al quarto esercizio successivo alla realizzazione della minusvalenza.

Ma se non ha plusvalenze su altri titoli in portafoglio, non può avvalersene ai fini della compensazione
In situazioni del genere, alcuni vendono anticipatamente e controvoglia per maturare formalmente una plusvalenza e procedere alla compensazione fiscale. Con l’esercizio della delega fiscale, potrebbe tenere i titoli in portafoglio e compensare i crediti d’imposta con i versamenti dovuti sulle cedole che incasserà grazie agli altri titoli su cui ha investito. Se, come accade per molti che avevano acquistato a prezzi alti negli anni recenti, le perdite già cristallizzate sono state elevate, la convenienza sarebbe di inserire in portafoglio BTp con cedole alte. I crediti d’imposta verrebbero smaltiti più velocemente.

BTp con cedole alte, esempio con la riforma fiscale
Facciamo un esempio. Torniamo al BTp 2072. Immaginiamo che Tizio abbia comprato un lotto minimo di 1.000 euro a 100 e lo abbia rivenduto nelle settimane scorse a 60. La sua minusvalenza sarà stata del 40% o 4.000 euro. Il credito d’imposta riconosciutogli è di 500 euro, cioè il 12,50% della perdita. Sarà valido fino a tutto il 2028. Immaginiamo che l’investitore voglia approfittare della riforma fiscale. Acquisterà BTp con cedole alte per avvalersi di tale credito. Tra le varie possibilità, avrebbe quella di acquistare il BTp agosto 2034 con cedola 5%.

Immaginiamo che vi punti 5.000 euro
Agli attuali prezzi di mercato, dovrà versare circa 5.556 euro. In cambio, ogni sei mesi riceverebbe in pagamento 125 euro lordi, di cui 15,63 euro trattenuti direttamente alla fonte dallo stato. Fanno 31,25 euro all’anno. In quattro anni, sarebbero 125 euro. Già si ritroverebbe a compensare buona parte del credito d’imposta. E comprando altri bond con relative cedole, avrebbe modo di pareggiare il conto con lo stato. Ecco perché nei prossimi mesi potrebbe esservi un interesse ancora più spasmodico a favore dei BTp con cedole alte. Non solo diventano interessanti con la prospettiva del taglio dei tassi, apprezzandosi. Darebbero modo al mercato di sfoltire le perdite accusate negli anni passati, grazie all’entrata in vigore della riforma che verrà.
 
Investire in BTp con cedole alte ora può convenire con la riforma fiscale

Con la riforma fiscale sui redditi finanziari, investire in BTp con cedole alte può diventare una buona soluzione per gli obbligazionisti.

La legge delega 111/2023 assegna al governo di Giorgia Meloni il compito di implementare una riforma fiscale, che comprende anche la revisione dei meccanismi impositivi sui redditi finanziari. La discussione è appena entrata nel vivo, perché l’esecutivo sta stringendo per esercitare tale delega entro i 24 mesi previsti. E ci preannunciano novità rilevanti per gli investitori, tra cui gli obbligazionisti. Per quanto vedremo e spiegheremo di seguito, con l’entrata in vigore della riforma potrebbe diventare conveniente investire in BTp con cedole alte.

BTp con cedole alte? Come funziona oggi
Prima di capire in quale direzione si muoverà il governo, facciamo il punto su quale sia la situazione attuale. I redditi di natura finanziaria sono suddivisi in due macro-categorie:
I redditi da capitale sono tassati al lordo, cioè senza alcun riconoscimento di spese effettuate e secondo il principio di cassa. I redditi da capitale sono tassati al netto, essendo riconosciute sia le spese che le minusvalenze accusate, nonché secondo il principio di cassa nei regimi di risparmio amministrato e dichiarativo, per competenza nel regime del risparmio gestito.

Compensazioni fiscali all’interno di ciascuna categoria
In via generale, i redditi finanziari sono assoggettati ad un’aliquota del 26%. Sfuggono, quindi, alle ordinarie aliquote Irpef, che quest’anno vanno dal 23% al 43%. I titoli di stato italiani e quelli inseriti nella “white list” del Tesoro, tuttavia, sono assoggettati ad un’aliquota più favorevole e pari al 12,50%. L’attuale legislazione fiscale prevede che guadagni e perdite possano compensarsi tra loro per comporre la base imponibile, ma all’interno di ciascuna delle due suddette categorie. Gli obbligazionisti, ad esempio, possono ridurre i pagamenti a favore del fisco sui proventi realizzati, compensandoli con le perdite riportate nell’esercizio in corso ed entro i quattro successivi.
Rivoluzione fiscale per chi investe

Cosa prevede la riforma fiscale
La riforma fiscale vuole intervenire su questo punto, creando un’unica categoria in cui fare rientrare tutti i redditi finanziari.
Questi sarebbero sottoposti a tassazione secondo il principio di cassa. E le aliquote rimarrebbero le stesse di oggi. L’aspetto più rilevante per chi investe sarebbe il seguente: perdite e guadagni si potrebbero finalmente compensare indipendentemente dall’attuale classificazione della categoria di appartenenza. Per essere più chiari, se ho acquistato un BTp a 95 centesimi e lo rivendo a 90 centesimi, ho accusato una minusvalenza. Questa perdita la potrei compensare con l’imposta da versare allo stato sulle cedole che incasso su altri titoli di stato o obbligazioni private o dividendi azionari in portafoglio.

Si tratta di una rivoluzione in corso
Ad oggi esiste un po’ di confusione in materia. Molti piccoli investitori non riescono a comprendere con precisione cosa possa compensarsi con cosa. Alcuni finiscono per evadere involontariamente il fisco, ritrovandosi anni dopo a pagare pesanti sanzioni e gli interessi dovuti. Finalmente, si farebbe chiarezza. D’altra parte, non esiste alcuna ragione specifica per la quale una minusvalenza non possa compensarsi con le cedole sul piano impositivo.
Obbligazionisti con le ossa rotte con l’aumento dei tassi BCE

Per quanto spiegato, nei prossimi mesi potrebbe diventare più conveniente investire in BTp con cedole alte. Negli anni passati, la Banca Centrale Europea (BCE) ha alzato i tassi di interesse da 0 al 4,50%. Questo ha fatto crollare i prezzi delle obbligazioni. Pensate, tanto per fare un esempio, che il BTp 2072 è passato da una quotazione massima di oltre 105 nell’agosto del 2021 a una minima sotto 50 nell’ottobre scorso. Chi acquistò questo bond agli inizi, ancora oggi riporta una perdita virtuale intorno al 40%. In teoria, lo stato gli riconosce un credito d’imposta pari al 12,50% di tale perdita fino al quarto esercizio successivo alla realizzazione della minusvalenza.

Ma se non ha plusvalenze su altri titoli in portafoglio, non può avvalersene ai fini della compensazione
In situazioni del genere, alcuni vendono anticipatamente e controvoglia per maturare formalmente una plusvalenza e procedere alla compensazione fiscale. Con l’esercizio della delega fiscale, potrebbe tenere i titoli in portafoglio e compensare i crediti d’imposta con i versamenti dovuti sulle cedole che incasserà grazie agli altri titoli su cui ha investito. Se, come accade per molti che avevano acquistato a prezzi alti negli anni recenti, le perdite già cristallizzate sono state elevate, la convenienza sarebbe di inserire in portafoglio BTp con cedole alte. I crediti d’imposta verrebbero smaltiti più velocemente.

BTp con cedole alte, esempio con la riforma fiscale
Facciamo un esempio. Torniamo al BTp 2072. Immaginiamo che Tizio abbia comprato un lotto minimo di 1.000 euro a 100 e lo abbia rivenduto nelle settimane scorse a 60. La sua minusvalenza sarà stata del 40% o 4.000 euro. Il credito d’imposta riconosciutogli è di 500 euro, cioè il 12,50% della perdita. Sarà valido fino a tutto il 2028. Immaginiamo che l’investitore voglia approfittare della riforma fiscale. Acquisterà BTp con cedole alte per avvalersi di tale credito. Tra le varie possibilità, avrebbe quella di acquistare il BTp agosto 2034 con cedola 5%.

Immaginiamo che vi punti 5.000 euro
Agli attuali prezzi di mercato, dovrà versare circa 5.556 euro. In cambio, ogni sei mesi riceverebbe in pagamento 125 euro lordi, di cui 15,63 euro trattenuti direttamente alla fonte dallo stato. Fanno 31,25 euro all’anno. In quattro anni, sarebbero 125 euro. Già si ritroverebbe a compensare buona parte del credito d’imposta. E comprando altri bond con relative cedole, avrebbe modo di pareggiare il conto con lo stato. Ecco perché nei prossimi mesi potrebbe esservi un interesse ancora più spasmodico a favore dei BTp con cedole alte.
Non solo diventano interessanti con la prospettiva del taglio dei tassi, apprezzandosi. Darebbero modo al mercato di sfoltire le perdite accusate negli anni passati, grazie all’entrata in vigore della riforma che verrà.
Se ne parla da un po'. Fino ad ora nulla di fatto.
Spero che finalmente si possano compensare Minus e plus anche coi fondi, ad oggi assurdamente trattati a parte.
E spero che la riforma non sia l'occasione per infilare l'ennesima tassa.
 
Mi hanno spostato il post di oggi sui probabili Eurobond (per sostenere spese difesa europea) perché OT!! :eek:
Bohh...con tutte le cavolate e gli OT che spesso si scrivono...una news che può essere utile, la spostano? :mmmm:
Si parlava di Eurobond eh... 🤷‍♀️
 
Investire in BTp con cedole alte ora può convenire con la riforma fiscale

Con la riforma fiscale sui redditi finanziari, investire in BTp con cedole alte può diventare una buona soluzione per gli obbligazionisti.

La legge delega 111/2023 assegna al governo di Giorgia Meloni il compito di implementare una riforma fiscale, che comprende anche la revisione dei meccanismi impositivi sui redditi finanziari. La discussione è appena entrata nel vivo, perché l’esecutivo sta stringendo per esercitare tale delega entro i 24 mesi previsti. E ci preannunciano novità rilevanti per gli investitori, tra cui gli obbligazionisti. Per quanto vedremo e spiegheremo di seguito, con l’entrata in vigore della riforma potrebbe diventare conveniente investire in BTp con cedole alte.

BTp con cedole alte? Come funziona oggi
Prima di capire in quale direzione si muoverà il governo, facciamo il punto su quale sia la situazione attuale. I redditi di natura finanziaria sono suddivisi in due macro-categorie:
I redditi da capitale sono tassati al lordo, cioè senza alcun riconoscimento di spese effettuate e secondo il principio di cassa. I redditi da capitale sono tassati al netto, essendo riconosciute sia le spese che le minusvalenze accusate, nonché secondo il principio di cassa nei regimi di risparmio amministrato e dichiarativo, per competenza nel regime del risparmio gestito.

Compensazioni fiscali all’interno di ciascuna categoria
In via generale, i redditi finanziari sono assoggettati ad un’aliquota del 26%. Sfuggono, quindi, alle ordinarie aliquote Irpef, che quest’anno vanno dal 23% al 43%. I titoli di stato italiani e quelli inseriti nella “white list” del Tesoro, tuttavia, sono assoggettati ad un’aliquota più favorevole e pari al 12,50%. L’attuale legislazione fiscale prevede che guadagni e perdite possano compensarsi tra loro per comporre la base imponibile, ma all’interno di ciascuna delle due suddette categorie. Gli obbligazionisti, ad esempio, possono ridurre i pagamenti a favore del fisco sui proventi realizzati, compensandoli con le perdite riportate nell’esercizio in corso ed entro i quattro successivi.
Rivoluzione fiscale per chi investe

Cosa prevede la riforma fiscale
La riforma fiscale vuole intervenire su questo punto, creando un’unica categoria in cui fare rientrare tutti i redditi finanziari.
Questi sarebbero sottoposti a tassazione secondo il principio di cassa. E le aliquote rimarrebbero le stesse di oggi. L’aspetto più rilevante per chi investe sarebbe il seguente: perdite e guadagni si potrebbero finalmente compensare indipendentemente dall’attuale classificazione della categoria di appartenenza. Per essere più chiari, se ho acquistato un BTp a 95 centesimi e lo rivendo a 90 centesimi, ho accusato una minusvalenza. Questa perdita la potrei compensare con l’imposta da versare allo stato sulle cedole che incasso su altri titoli di stato o obbligazioni private o dividendi azionari in portafoglio.

Si tratta di una rivoluzione in corso
Ad oggi esiste un po’ di confusione in materia. Molti piccoli investitori non riescono a comprendere con precisione cosa possa compensarsi con cosa. Alcuni finiscono per evadere involontariamente il fisco, ritrovandosi anni dopo a pagare pesanti sanzioni e gli interessi dovuti. Finalmente, si farebbe chiarezza. D’altra parte, non esiste alcuna ragione specifica per la quale una minusvalenza non possa compensarsi con le cedole sul piano impositivo.
Obbligazionisti con le ossa rotte con l’aumento dei tassi BCE

Per quanto spiegato, nei prossimi mesi potrebbe diventare più conveniente investire in BTp con cedole alte. Negli anni passati, la Banca Centrale Europea (BCE) ha alzato i tassi di interesse da 0 al 4,50%. Questo ha fatto crollare i prezzi delle obbligazioni. Pensate, tanto per fare un esempio, che il BTp 2072 è passato da una quotazione massima di oltre 105 nell’agosto del 2021 a una minima sotto 50 nell’ottobre scorso. Chi acquistò questo bond agli inizi, ancora oggi riporta una perdita virtuale intorno al 40%. In teoria, lo stato gli riconosce un credito d’imposta pari al 12,50% di tale perdita fino al quarto esercizio successivo alla realizzazione della minusvalenza.

Ma se non ha plusvalenze su altri titoli in portafoglio, non può avvalersene ai fini della compensazione
In situazioni del genere, alcuni vendono anticipatamente e controvoglia per maturare formalmente una plusvalenza e procedere alla compensazione fiscale. Con l’esercizio della delega fiscale, potrebbe tenere i titoli in portafoglio e compensare i crediti d’imposta con i versamenti dovuti sulle cedole che incasserà grazie agli altri titoli su cui ha investito. Se, come accade per molti che avevano acquistato a prezzi alti negli anni recenti, le perdite già cristallizzate sono state elevate, la convenienza sarebbe di inserire in portafoglio BTp con cedole alte. I crediti d’imposta verrebbero smaltiti più velocemente.

BTp con cedole alte, esempio con la riforma fiscale
Facciamo un esempio. Torniamo al BTp 2072. Immaginiamo che Tizio abbia comprato un lotto minimo di 1.000 euro a 100 e lo abbia rivenduto nelle settimane scorse a 60. La sua minusvalenza sarà stata del 40% o 4.000 euro. Il credito d’imposta riconosciutogli è di 500 euro, cioè il 12,50% della perdita. Sarà valido fino a tutto il 2028. Immaginiamo che l’investitore voglia approfittare della riforma fiscale. Acquisterà BTp con cedole alte per avvalersi di tale credito. Tra le varie possibilità, avrebbe quella di acquistare il BTp agosto 2034 con cedola 5%.

Immaginiamo che vi punti 5.000 euro
Agli attuali prezzi di mercato, dovrà versare circa 5.556 euro. In cambio, ogni sei mesi riceverebbe in pagamento 125 euro lordi, di cui 15,63 euro trattenuti direttamente alla fonte dallo stato. Fanno 31,25 euro all’anno. In quattro anni, sarebbero 125 euro. Già si ritroverebbe a compensare buona parte del credito d’imposta. E comprando altri bond con relative cedole, avrebbe modo di pareggiare il conto con lo stato. Ecco perché nei prossimi mesi potrebbe esservi un interesse ancora più spasmodico a favore dei BTp con cedole alte. Non solo diventano interessanti con la prospettiva del taglio dei tassi, apprezzandosi. Darebbero modo al mercato di sfoltire le perdite accusate negli anni passati, grazie all’entrata in vigore della riforma che verrà.
Sarebbe davvero una cosa buona e giusta!! Speriamo si muovano anche coi fatti, staremo a vedere....
 
Se ne parla da un po'. Fino ad ora nulla di fatto.
Spero che finalmente si possano compensare Minus e plus anche coi fondi, ad oggi assurdamente trattati a parte.
E spero che la riforma non sia l'occasione per infilare l'ennesima tassa.

Sarebbe davvero una cosa buona e giusta!! Speriamo si muovano anche coi fatti, staremo a vedere....
Certo sarebbe interessante poter compensare con cedole e dividendi, ricordandosi però che recuperiamo solo il 12,5 con le cedole..
Comunque l'ora è tarda, l'articolo è un po' confusionario e soprattutto non dice che questa riforma fiscale dovrebbe essere fatta purtroppo a costo zero, ossia senza diminuire il gettito fiscale relativo. Ora non conosco i numeri ma è chiaro che diventerebbe più alla portata di tutti evitare la scadenza di minus e ciò si tradurrebbe in un mancato incasso da compensare in qualche modo. .,
buona notte 😴
 
Se ne parla da un po'. Fino ad ora nulla di fatto.
Spero che finalmente si possano compensare Minus e plus anche coi fondi, ad oggi assurdamente trattati a parte.
E spero che la riforma non sia l'occasione per infilare l'ennesima tassa.
Aggiungerei anche gli etf che ad oggi eventuali plusvalenze non possono compensare minusvalenze pregresse. Se finalmente facessero una legge seria e sopratutto semplice sulle tassazioni finanziarie sarebbe ora.
 
Aggiungerei anche gli etf che ad oggi eventuali plusvalenze non possono compensare minusvalenze pregresse. Se finalmente facessero una legge seria e sopratutto semplice sulle tassazioni finanziarie sarebbe ora.
Certo, ci mancherebbe che facessero distinzioni tra fondi.
Gli etf sono un particolare tipo di fondo oltre ad essere l'unico tipo di fondo che ho in portafoglio :D
 
IlSole24: Groviglio in arrivo sulla tassazione delle rendite finanziarie

Un estratto dall'articolo con anticipazioni sulla prevista riforma delle rendite finanziarie.
Come pensa il legislatore di risolvere il problema del mancato gettito per le casse dello Stato derivante dalla più ampia possibilità di effettuare compensazioni?

"La proposta prevede infatti meccanismi che pongono limiti alla compensazione delle minus, di tipo quantitativo (nell’ammontare) e qualitativo (con riferimento agli strumenti da cui i proventi derivano). Meccanismi di contenimento della perdita di gettito che andranno a complicare la vita.."
 
Se ne parla da un po'. Fino ad ora nulla di fatto.
Spero che finalmente si possano compensare Minus e plus anche coi fondi, ad oggi assurdamente trattati a parte.
E spero che la riforma non sia l'occasione per infilare l'ennesima tassa.
Nelle anticipazioni, vedi sopra, si legge che potrebbe essere introdotto tra l'altro un limite del 50% sulle minusvalenze compensabili.
Quindi non mi scatenerei a produrre minusvalenze.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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