SALVE A TUTTI , VOLEVO ALCUNE DELUCIDAZIONI RIGURADANTE UN BUONO FRUTTIFERO DEL 1991 DI 5 MILIONE, VOLEVO SAPERE SE A QUALCUNO DI VOI E' CAPITATO FARE I CALCOLI CON IL CALCOLATORE DELLA CDP E FARE I CONTI A MANO SEGUENDO LA SCHEDA CHE SI TROVA DIETRO IL BFP E NON AVERE GLI STESSI RISULTATI?
IMMAGINATE CHE IL CALCOLATORE NETTO MI PORTA 28.000 € MENTRE CONTI ALLA MANO NETTI DEL 12,5% MI VIENE 34.000€
BUONO SERIE Q
GRAZIE
salve , grazie per l' interessamento, metto in allegato le foto della scheda e della serie.
saluti
Ciao. I tuoi buoni sono della serie Q e non rientrano nel gruppo di BFP delle serie precedenti che avevano subito (perchè allora la legge lo consentiva) la modifica degli interessi nel corso della vita del titolo. Questa circostanza si era applicata solo in quattro occasioni, alle serie precedenti, M N e O emesse nel 1975, 1976 e 1981 andando ad alzare i tassi applicati dei buoni in corso degli anni precedenti (quindi modifica a vantaggio del risparmiatore) e in una sola circostanza avvenne a svantaggio del risparmiatore, andando ad abbassare i tassi che erano stampati sui buoni emessi, proprio in corrispondenza con l'emissione della serie Q istituita nel giugno 1986.
In quella occasione si ricalcolarono i montanti raggiunti delle precedenti emissioni in corso (N O e P ) al 31/12/1986 con le precedenti condizioni pattuite e poi quel capitale maturato continuava a fruttare dal 1/1/1987 per gli anni rimanenti delle precedenti serie, alle nuove condizioni istituite con la serie Q.
I tassi della serie Q sono quelli che tu hai correttamente stampigliati sul retro del buono e benchè visti oggi appaiono come stellari
![MrGreen :D :D](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7)
, risultavano effettivamente peggiorativi per i detentori delle serie precedenti.
La questione che si è sollevata in questi recenti anni passati, in cui stavano giungendo a piena maturazione trentennale i BFP "anni '80" (ai quali questo thread è dedicato) riguarda le serie precedenti, in particolare la serie P, anteriori al giugno 1986.
A complicare ulteriormente la questione dei titoli emessi nel corso degli anni '80 c'è poi il cambiamento del regime fiscale in corso d'opera. I buoni emessi prima del 21/9/1986 erano infatti esenti da qualsiasi ritenuta perchè tale era prima di allora il regime fiscale sui TdS.
Quelli emessi dopo tale data e fino al 31/8/1987 erano soggetti a ritenuta sugli interessi del 6.25%. Quelli emessi dopo tale data erano soggetti al 12.5%, regime fiscale rimasto invariato da quella data fino ad oggi sui TdS.
Non vorrei sbagliarmi, ma credo proprio che a partire da quelle date, gli interessi che maturavano successivamente al cambio di regime fiscale, anche sui buoni
emessi nel regime fiscale precedente, venissero ricalcolati al netto delle nuove tasse che via via si sono alzate proprio in quegli anni.
Il che complica il calcolo e riduce ulteriormente le aspettative di rendimento che avevano i detentori dei buoni della prima metá degli anni '80 e precedenti.
Tuttavia il motivo principale della questione che ha interessato alcune aule di tribunale in questi anni, con cause che io (e non solo io) definisco temerarie, riguardava soprattutto l'aspetto della ridefinizione delle tabelle degli interessi convertendo le serie P e precedenti, in corso, in serie Q che risultava, come ho già detto, una serie con condizioni peggiorative sulle precedenti, in particolare peggiorative per le serie O e P.
Cause temerarie in quanto per legge allora il Tesoro aveva la facoltà di fare queste modifiche in corso, riallineando i rendimenti con quelli "di mercato" e in precedenza era sempre avvenuto a vantaggio dei risparmiatori. Purtroppo per chi è incappato nelle serie della prima metá degli anni '80, l'evoluzione dei tassi al volgere della seconda metà degli anni '80 e avvicinandosi ai '90 è stata una evoluzione "al ribasso" (ma fortunatamente per le aspettative inflazionistiche della lira che evidentemete iniziavano a mitigarsi un po').
La disciplina in merito è stata poi corretta successivamente ed è stato stabilito una volta per tutte che i tassi facciali pattuiti all'emissione non potevano più essere modificati nel corso della vita del titolo. Ma purtroppo prima degli anni '90 il Tesoro ne aveva facoltà secondo la legge vigente.
Tutto il discorso di cui sopra non riguarda in alcun modo i tuoi buoni emessi nel 1991 e che quindi sono nativamente serie Q.
Per la serie Q non ci sono incongruenze o sorprese. I tassi sono rimasti quelli del timbro, evolvendo negli anni secondo quella scaletta di interessi del timbro, lungo tutta la vita del titolo.
Il regime fiscale è rimasto immutato ad eccezione dei primissimi buoni della serie Q emessi tra il giugno 1986 e tutto il 1987.
Nel 1991 già dall'emissione del titolo si applicava la ritenuta sugli interessi del 12.5% che era ormai il regime fiscale vigente, immutato fino ad oggi, sui Titoli di Stato.
L'incongruenza che noti tra la tabella sviluppata, stampata sul buono (intendo proprio stampata sul buono, non la tabella degli interessi nel timbro) e i risultati del calcolatore della c.d.p.
credo dipenda dal fatto che nel 1991 e in alcune filiali delle Poste, hanno continuato a usare i buoni postali prodotti dall'istituto poligrafico all'inizio dell'emissione Q
(la serie Q viene istituita per la prima volta nel giugno 1986) quando i titoli di stato erano ancora esenti da qualsiasi tassa.
Oppure a prescindere dal regime fiscale in corso, il poligrafico ha scelto di continuare a stampare la tabella di sviluppo del montante al lordo dell'eventuale tassazione (che avrebbe potuto continuare a variare negli anni).
Fatto sta che a me quella tabella sembra calcolata totalmente esentasse.
Lo si verifica infatti facilmente negli interessi semplici dell'ultimo decennio.
Si dice che nell'ultimo decennio un singolo buono da 5 milioni di lire matura
656.376 lire a bimestre . Il che significa che matura 3.938.256 lire annue.
Considerando che l'ultimo montante ventennale su cui si calcola l'interesse annuo semplice nel terzo decennio, riportato nella tabella, è di 32.818.805 lire, è facile verificare che:
3.938.256/32.818.805= 12% netto.
Ma in realtà il rendimento massimo raggiunto dai BFP serie Q sappiamo che non è il 12% netto, bensì il 12% lordo, come riportato sul timbro.
Ossia il 10.5% al netto delle tasse.
Se sviluppi tutti i calcoli a partire da 5 milioni di lire e fai l'interesse composto annuo secondo gli interessi riportati sul timbro, badando di applicarli ogni anno al montante al netto delle ritenute fiscali (o più semplicemente se riduci quegli interessi % lordi riportati sul timbro a inchiostro di 1/8) e poi ci metti un decennio di interessi semplici al 12% lordo (10.5% netto) sul montante ventennalle raggiunto nel 2011, otterrai lo sviluppo netto che corrisponderà fedelmente al risultato del calcolatore di c.d.p. .
Ossia un valore massimo raggiunto tra i 28 e i 29.000 € (dipende dal bimestre di decorrenza) per ogni buono da 5 milioni di lire al 31/12/2021.
A quella cifra andrà poi tolto il bollo titoli, piuttosto irrisorio, che decorre dal 2012 , quindi 10 bolli che però sono applicati al valore facciale del buono quando è stato sottoscritto (2582 € = 5 milioni di lire ) ossia un costo di circa 5€ per buono per anno dal 2012.