Buono Obiettivo 65

fa una differenza enorme purtroppo!
bisogna chiarire, non si può fare lo scenario peggiore

Se scorri nei messaggi/ thread vecchi qualcuno ha cercato di contattare CDP ma senza risposta.. Tra l'altro bisognerebbe avere una risposta giuridicamente valida e quella ce l'hai solo via PEC.. Onestamente credo che se anche ci fosse qualcuno in "ascolto", nessuno in CDP si assuma un onere simile, ma potrei sbagliare..
IMHO finira' quando sara' ( tra almeno 10 anni ) come e' successo nel recente passato con altri BFP, ossia con gli avvocati.
 
Se scorri nei messaggi/ thread vecchi qualcuno ha cercato di contattare CDP ma senza risposta.. Tra l'altro bisognerebbe avere una risposta giuridicamente valida e quella ce l'hai solo via PEC.. Onestamente credo che se anche ci fosse qualcuno in "ascolto", nessuno in CDP si assuma un onere simile, ma potrei sbagliare..
IMHO finira' quando sara' ( tra almeno 10 anni ) come e' successo nel recente passato con altri BFP, ossia con gli avvocati.

Non credo ci sia dolo nella mancata precisazione proattiva da parte delle poste nel foglio informativo, mica sono dei criminali.
Il simulatore del sito poste.it confermerebbe la deduzione di schrfl ma purtroppo quello calcola la "rata netta" così come definita nel foglio informativo, ossia al netto dell'imposta sostitutiva ma al lordo del bollo eventualmente dovuto.
 
Non credo ci sia dolo nella mancata precisazione proattiva da parte delle poste nel foglio informativo, mica sono dei criminali.
Il simulatore del sito poste.it confermerebbe la deduzione di schrfl ma purtroppo quello calcola la "rata netta" così come definita nel foglio informativo, ossia al netto dell'imposta sostitutiva ma al lordo del bollo eventualmente dovuto.

Se fosse come dici l'excel sarebbe sbagliato, allora l'errore dove sarebbe ? A suo tempo mi ero posto questa domanda.
 
Allora, oggi mi ci sono messo e ci ho fatto due conti.
Secondo me i bolli relativi alla fase di accumulo si pagano anche se uno si fa tutta la rendita dei 15 anni.
Molto semplicemente perchè si tratta di un BFP, e la normativa è chiara in proposito: ogni anno il fisco si annota che hai questo BFP e (se hai almeno 5mila€, ecc) si segna l'imposta di bollo accumulandola (0,2% dell'importo NOMINALE), che poi man mano che riscuoti il buono ti addebita pro-rata. Man mano che riscuoti il buono = man mano che incassi le quote capitale in fase di rendita, fino ad esaurimento del nominale. Del resto lo scrive chiaramente anche in nota 2 pagina 2 che sulla rata "andrà applicata l’imposta di bollo". L'ipotesi che questo BFP arrivato alla fase di rendita venga considerato uno strumento previdenziale non sta in piedi perchè si può sempre riscattare tutto senza aspettare la pensione, infatti nel foglio informativo non compare mai la parola "previdenza" e nemmeno "pensione", tanto per dire. Figuriamoci se lo Stato rinuncia ai bolli!
L'addebito annuo dei bolli relativi alla fase di rendita invece mi sembra logico che sia come li ha calcolato schrfl ossia sul capitale residuo a fine anno.

Il file excel di schrfl è da rifare, ci sto lavorando per delle verifiche. Per il momento le mie considerazioni provvisorie sono le seguenti:
Arrivati ai 65 anni la protezione da inflazione è completa solo se l'inflazione è bassa (tipo 0,5% annuo), raggiunge un minimo quando l'inflazione raggiunge il valore del "tasso effettivo annuo di rendimento minimo" della tabella B (nel mio caso 1,05%), poi sopra a questo valore interviene il meccanismo di rivalutazione che compensa parzialmente le cose.

Parlando invece del tasso di rendimento REALE (ossia al netto dell'inflazione) dell'intero investimento al compimento degli 80 anni, e considerandolo sia al netto delle imposte che al netto dei bolli (sia quelli della fase di accumulo che quelli della fase di rendita) esso nel mio caso (47 anni) scende sotto zero per inflazioni superiori a 1%; per una inflazione ipotetica del 5% per 33 anni (uno scenario che mi sembrerebbe pazzesco) il rendimento reale sarebbe di -1,57% (ossia renderebbe il 3,35% netto) che non mi sembra male per il tipo di strumento. Anche qui si nota che dopo una inflazione pari a 1,05% la curva flette meno per via del meccanismo di rivalutazione che entra in funzione sul montante a 65 anni.
Per inflazioni basse (fino a 1%) batte un BTPi di pari durata ai costi di oggi (ho simulato ad esempio quello che scade nel 2051).

Infine, l'imposta di bollo cumulata nella fase di accumulo si mangia circa il 15-16% del rendimento reale netto complessivo, pensavo peggio.

Chiaro che questo BFPi si fa per tenerlo fino a 80 anni perchè se lo si riscatta prima la protezione reale viene a mancare, anche ai 65 anni con inflazioni basse, come visto sopra. Però è un bel salvadanaio che si presta bene a chi non vuole correre rischi e vuol mettere da parte un gruzzoletto sicuro di recuperarlo a rate durante la vecchiaia senza che l'inflazione (anche se alta) lo abbia eroso in modo importante.
 

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  • protezione da inflazione a 65anni.jpg
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Secondo me i bolli relativi alla fase di accumulo si pagano anche se uno si fa tutta la rendita dei 15 anni.
Molto semplicemente perchè si tratta di un BFP, e la normativa è chiara in proposito: ogni anno il fisco si annota che hai questo BFP e (se hai almeno 5mila€, ecc) si segna l'imposta di bollo accumulandola (0,2% dell'importo NOMINALE), che poi man mano che riscuoti il buono ti addebita pro-rata. Man mano che riscuoti il buono = man mano che incassi le quote capitale in fase di rendita, fino ad esaurimento del nominale. Del resto lo scrive chiaramente anche in nota 2 pagina 2 che sulla rata "andrà applicata l’imposta di bollo".
L'addebito annuo dei bolli relativi alla fase di rendita invece mi sembra logico che sia come li ha calcolato schrfl ossia sul capitale residuo a fine anno.


Arrivati ai 65 anni la protezione da inflazione è completa solo se l'inflazione è bassa (tipo 0,5% annuo), raggiunge un minimo quando l'inflazione raggiunge il valore del "tasso effettivo annuo di rendimento minimo" della tabella B (nel mio caso 1,05%), poi sopra a questo valore interviene il meccanismo di rivalutazione che compensa parzialmente le cose.

Parlando invece del tasso di rendimento REALE (ossia al netto dell'inflazione) dell'intero investimento al compimento degli 80 anni, e considerandolo sia al netto delle imposte che al netto dei bolli (sia quelli della fase di accumulo che quelli della fase di rendita) esso nel mio caso (47 anni) scende sotto zero per inflazioni superiori a 1,25%; per una inflazione ipotetica del 5% per 33 anni (uno scenario che mi sembrerebbe pazzesco) il rendimento reale sarebbe di -1% (ossia perde un solo punto e renderebbe il 4% scarso netto) che non mi sembra male per il tipo di strumento. Anche qui si nota che attorno ad una inflazione pari a 1,05% la curva flette meno per via del meccanismo di rivalutazione che entra in funzione sul montante a 65 anni.
Per inflazioni basse (tipo 0,5%) rischia di battere un BTPi di pari durata ai costi di oggi (simulavo ad esempio quello che scade nel 2051).

Infine, l'imposta di bollo cumulata nella fase di accumulo si mangia circa il 15-16% del rendimento reale netto complessivo, pensavo peggio.

Chiaro che questo BFPi si fa per tenerlo fino a 80 anni perchè se lo si riscatta prima la protezione reale viene a mancare, anche ai 65 anni con inflazioni basse, come visto sopra. Però è un bel salvadanaio che si presta bene a chi non vuole correre rischi e vuol mettere da parte un gruzzoletto sicuro di recuperarlo a rate durante la vecchiaia senza che l'inflazione (anche se alta) lo abbia eroso in modo importante.

Concordo, in larga parte.
Un po’ meno sulle ‘valutazioni dello strumento’ ma qui entrano in gioco le preferenze personali e il valore che ognuno di noi da alle caratteristiche dei singoli strumenti; io, per esempio, con scadenza 30 anni, preferirei il btpi, ma capisco che in ogni scelta vi sono pro e contro.
Ripropongo, come fatto in passato, il trasferimento della discussione nella sezione dei buoni fruttiferi, lasciarla qui alimenta continuamente confusione.
 
grazie per il lavoroOK!
quindi li prenderai o no? che % di portafoglio ?
(siamo coetanei)

Allora, oggi mi ci sono messo e ci ho fatto due conti.
Secondo me i bolli relativi alla fase di accumulo si pagano anche se uno si fa tutta la rendita dei 15 anni.
Molto semplicemente perchè si tratta di un BFP, e la normativa è chiara in proposito: ogni anno il fisco si annota che hai questo BFP e (se hai almeno 5mila€, ecc) si segna l'imposta di bollo accumulandola (0,2% dell'importo NOMINALE), che poi man mano che riscuoti il buono ti addebita pro-rata. Man mano che riscuoti il buono = man mano che incassi le quote capitale in fase di rendita, fino ad esaurimento del nominale. Del resto lo scrive chiaramente anche in nota 2 pagina 2 che sulla rata "andrà applicata l’imposta di bollo". L'ipotesi che questo BFP arrivato alla fase di rendita venga considerato uno strumento previdenziale non sta in piedi perchè si può sempre riscattare tutto senza aspettare la pensione, infatti nel foglio informativo non compare mai la parola "previdenza" e nemmeno "pensione", tanto per dire. Figuriamoci se lo Stato rinuncia ai bolli!
L'addebito annuo dei bolli relativi alla fase di rendita invece mi sembra logico che sia come li ha calcolato schrfl ossia sul capitale residuo a fine anno.

Il file excel di schrfl è da rifare, ci sto lavorando per delle verifiche. Per il momento le mie considerazioni provvisorie sono le seguenti:
Arrivati ai 65 anni la protezione da inflazione è completa solo se l'inflazione è bassa (tipo 0,5% annuo), raggiunge un minimo quando l'inflazione raggiunge il valore del "tasso effettivo annuo di rendimento minimo" della tabella B (nel mio caso 1,05%), poi sopra a questo valore interviene il meccanismo di rivalutazione che compensa parzialmente le cose.

Parlando invece del tasso di rendimento REALE (ossia al netto dell'inflazione) dell'intero investimento al compimento degli 80 anni, e considerandolo sia al netto delle imposte che al netto dei bolli (sia quelli della fase di accumulo che quelli della fase di rendita) esso nel mio caso (47 anni) scende sotto zero per inflazioni superiori a 1,25%; per una inflazione ipotetica del 5% per 33 anni (uno scenario che mi sembrerebbe pazzesco) il rendimento reale sarebbe di -1% (ossia perde un solo punto e renderebbe il 4% scarso netto) che non mi sembra male per il tipo di strumento. Anche qui si nota che attorno ad una inflazione pari a 1,05% la curva flette meno per via del meccanismo di rivalutazione che entra in funzione sul montante a 65 anni.
Per inflazioni basse (tipo 0,5%) rischia di battere un BTPi di pari durata ai costi di oggi (simulavo ad esempio quello che scade nel 2051).

Infine, l'imposta di bollo cumulata nella fase di accumulo si mangia circa il 15-16% del rendimento reale netto complessivo, pensavo peggio.

Chiaro che questo BFPi si fa per tenerlo fino a 80 anni perchè se lo si riscatta prima la protezione reale viene a mancare, anche ai 65 anni con inflazioni basse, come visto sopra. Però è un bel salvadanaio che si presta bene a chi non vuole correre rischi e vuol mettere da parte un gruzzoletto sicuro di recuperarlo a rate durante la vecchiaia senza che l'inflazione (anche se alta) lo abbia eroso in modo importante.
 
Allora, oggi mi ci sono messo e ci ho fatto due conti.
Secondo me i bolli relativi alla fase di accumulo si pagano anche se uno si fa tutta la rendita dei 15 anni.
Molto semplicemente perchè si tratta di un BFP, e la normativa è chiara in proposito: ogni anno il fisco si annota che hai questo BFP e (se hai almeno 5mila€, ecc) si segna l'imposta di bollo accumulandola (0,2% dell'importo NOMINALE), che poi man mano che riscuoti il buono ti addebita pro-rata. Man mano che riscuoti il buono = man mano che incassi le quote capitale in fase di rendita, fino ad esaurimento del nominale. Del resto lo scrive chiaramente anche in nota 2 pagina 2 che sulla rata "andrà applicata l’imposta di bollo". L'ipotesi che questo BFP arrivato alla fase di rendita venga considerato uno strumento previdenziale non sta in piedi perchè si può sempre riscattare tutto senza aspettare la pensione, infatti nel foglio informativo non compare mai la parola "previdenza" e nemmeno "pensione", tanto per dire. Figuriamoci se lo Stato rinuncia ai bolli!
L'addebito annuo dei bolli relativi alla fase di rendita invece mi sembra logico che sia come li ha calcolato schrfl ossia sul capitale residuo a fine anno.

...

Ho revisionato il file e ora i conti mi tornano quasi perfettamente (mi resta fuori uno 0,03 per mille di capitale al termine del piano di rendita, presumo sia risultato di piccolissime approssimazioni cumulate).
Ho aggiornato il mio post precedente qui sopra con le % corrette e anche il secondo grafico.

Il file l'ho fatto per me quindi non è ancora flessibile al punto che cambiando la data di nascita si aggiorna tutto, controllate a mano ed adattatelo quando mettete i vostri dati. I calcoli valgono per importi superiori a 5mila€.
Nel primo tab "Piano rendita" avete 9 celle a sfondo giallo in cui inserire a mano i dati della vostra situazione, foglio informativo alla mano.
Il modo in cui i conti "quadrano" è il seguente: all'arrivo ai 65 anni la somma investita si rivaluta con cifre lorde e nette perfettamente note grazie alla tabella B del F.I., l'unica cosa che manca sono i bolli. Se a 65 anni riscatti, ti fanno l'eventuale correzione all'inflazione se del caso, e trattengono le imposte (oggi 12,5%), l'importo netto si può vedere nel tab "Riscatto 65" che calcola col TIR.X il rendimento complessivo netto e reale netto dell'operazione. Come si vede, basta poca inflazione per perdere parte del potere di acquisto, tuttavia la protezione da inflazione non è mica male... in buona sostanza si perde la tassazione ma la rivalutazione c'è, per esempio con una inflazione media al 5% fino ai 65 anni il BFPO65 proteggerebbe al 88% dall'inflazione! (rendimento netto annuo 4,44% contro il 5% di inflazione).

Se invece si opta per il piano di rendita, allora CCDDPP prende a prestito il totale lordo cumulato fino ai 65 anni e lo restituisce a rate mensili con un piano di ammortamento alla francese "modificato". Modificato nel senso che normalmente il piano di ammortamento alla francese mantiene costante la rata lorda complessiva, mentre qui la CCDDPP ha preferito mantenere costante la rata al netto delle imposte (oggi 12,5%) ma al lordo dell'imposta di bollo. Ciò complica un po' la ricostruzione del calcolo della rata, ma ce la si fa, vedere il tab "Piano rendita" nel mio file, che descrivo di seguito:
Preso l'importo lordo a inizio mese (colonna B), il file calcola gli interessi lordi guadagnati in quel mese (colonna C), la relativa imposta (colonna D), richiama la rata netta fissa imposta dal meccanismo del Buono (colonna E), e a quel punto è in grado di calcolare la rata complessiva al lordo dell'imposta della fase di rendita ma ancora al netto dell'imposta relativa alla fase di accumulo (colonna F). Eh sì, perché dobbiamo ancora pagare l'imposta sugli interessi cumulati nella fase di accumulo fino ai 65 anni: calcoliamola. La differenza tra F e C è la quota capitale al netto dell'imposta della fase di accumulo (colonna G); la quota capitale al lordo di tale imposta si calcola semplicemente dividendola per il rapporto tra netto e lordo indicato in cella F8 (colonna H). La quota capitale al lordo dell'imposta della fase di accumulo è come se fosse un piccolo riscatto parziale dell'importo inizialmente investito e rivalutatosi (lordo) ai 65 anni. A quel punto siccome il capitale te lo stanno restituendo, in ossequio alla legge le Poste dovranno applicare pro-rata l'imposta di bollo accumulatasi durante il periodo di accumulo del Buono: il foglio la calcola in colonna I e in colonna J si vede finalmente il vero netto che ci si intascherà effettivamente ogni mese. L'imposta di bollo aumenta ogni mese perché in un mutuo alla francese (per quanto modificato) gli interessi sono maggiori all'inizio del piano di rientro e quindi la quota capitale al contrario aumenta rata dopo rata.

Ogni Gennaio inoltre si deve calcolare l'imposta di bollo relativa alla fase di rendita, che va calcolata sull'ammontare nominale residuo al 31/12.
I flussi di cassa con le date precise vengono ricostruiti nel tab "Flussi di cassa BFPO65" che quindi con un semplice TIR.X calcola rendimento netto complessivo e reale netto complessivo dell'investimento, questi sono valori "netti" veri ossia netti sia dall'imposta che dai bolli.
Giocando un po' con le ipotesi di inflazione (ho lasciato libero di impostare sia l'ipotesi di inflazione nel periodo di accumulo sia quella nel periodo di rendita) si può vedere come cambia il rendimento reale netto dell'investimento (vedi tab "Studio protezione reale").
A titolo comparativo ho aggiunto un altro tab "Flussi di cassa BTPi" nel quale simulo cosa avrei guadagnato investendo nello stesso periodo la stessa cifra in un BTPi; la conclusione è che il BTPi protegge sempre in termini reali ma ai prezzi di oggi (ma anche a prezzi molto inferiori, potete giocare anche con questo) rende davvero poco, al punto che il BFPO65 vince a mano bassa per basse inflazioni, mentre da 1,2% in poi col BTPi ci si rimette meno in potere di acquisto. Chiaramente essendo (nel mio caso) l'interesse della fase di rendita pari al 2,3% lordo, più l'inflazione nella fase di rendita sarà superiore al 2,3 e minore sarà il rendimento reale. Comunque si parla di una buonissima protezione da inflazione perché andando oltre al 1,2%, fino al 2% di inflazione la protezione è quasi del 90%, e per scendere al 75% bisogna arrivare a livelli di inflazione del 5% medi per decenni!

Io qualcosina penso di mettercela nel BFPO65, non tanto per il rendimento ma per la protezione e per l'approccio "cassettista totale" (ossia "shoot and forget") di questo strumento che fino a certi importi mi aggrada parecchio.

Un saluto.
 

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  • Buono obiettivo 65 ago 2021_r4.xls
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Ho finito i conti, adesso mi tornano più o meno (mi resta fuori un 5 per mille di capitale al termine del piano di rendita, se qualcuno sa perchè si faccia avanti grazie).
Ho aggiornato il mio post precedente qui sopra con le % corrette e anche il secondo grafico.
Io qualcosina penso di mettercela nel BFPO65, non tanto per il rendimento ma per la protezione e per l'approccio "cassettista totale" (ossia "shoot and forget") di questo strumento che fino a certi importi mi aggrada parecchio.

Un saluto.


Ti ringrazio anticipatamente ( credo a nome di parecchi interessati ) per il lavoro fatto.. Appena ho un po' di tempo scarico il file e cerco di capirci qualcosa ;)
 
Non ho capito perchè fare tutti questi conteggi quando la rata netta minima si calcola velocemente con i coefficienti dati dal prospetto stesso del buono.
Va aggiunto il bollo (ok) e se poi l'inflazione è superiore al rendimento la rata minima aumenterà di conseguenza una volta aggiornato il montante.
Ma un valore di quello che si ottiene come rata di rendita minima è un valore già noto, quindi?
Perdonatemi ma io la vedo molto più semplice di quanto appare in questo 3d.
 
Non ho capito perchè fare tutti questi conteggi quando la rata netta minima si calcola velocemente con i coefficienti dati dal prospetto stesso del buono.
Va aggiunto il bollo (ok) e se poi l'inflazione è superiore al rendimento la rata minima aumenterà di conseguenza una volta aggiornato il montante.
Ma un valore di quello che si ottiene come rata di rendita minima è un valore già noto, quindi?
Perdonatemi ma io la vedo molto più semplice di quanto appare in questo 3d.

Ma il mio foglio di calcolo mica serve a calcolare la rata che già trovi sul foglio informativo eh...
Il problema è che dal solo foglio informativo non riesci a calcolare da solo con la calcolatrice il rendimento REALE (ossia al netto dell'inflazione) di tutto l'investimento tenendo presente anche la decurtazione progressiva dei bolli. Se ci riesci complimenti ma devi dirmi come fai. :)
Calcolare il rendimento reale netto ti serve per:
1) capire qual è la reale protezione da inflazione dell'investimento;
2) confrontare questo strumento con altri strumenti finanziari (io per esempio l'ho confrontato con un BTPi);
3) verificare qual è l'impatto dei bolli sul rendimento finale.

Usando il foglio di calcolo e giocando con i parametri puoi capire molto meglio i punti di forza e di debolezza dello strumento finanziario. Non puoi gestire "a occhio" un investimento di 30+ anni, basta un zinzino in più di inflazione o di tassazione che si compongono anno dopo anno e alla fine rischi di mangiarti tutti i profitti.

C'è poi un ulteriore domanda a cui il foglio risponde che scommetto vi piacerà se dovesse uscire una nuova serie di BFPO65 apparentemente più conveniente: mi conviene riscattare la serie precedente per investire sulla nuova? In gergo detto "switch".
Con i BFP indicizzati all'inflazione avevamo creato una specializzazione accademica sul tema switch, mi aveva chiesto dettagli sul mio foglio persino il Prof Scienza. :D
 
Ultima modifica:
Io dico solo che non è possibile confrontare due strumenti completamente differenti in termini di variabili, dinamiche e possibilità che offrono.
 
Ma il mio foglio di calcolo mica serve a calcolare la rata che già trovi sul foglio informativo eh...
Il problema è che dal solo foglio informativo non riesci a calcolare da solo con la calcolatrice il rendimento REALE (ossia al netto dell'inflazione) di tutto l'investimento tenendo presente anche la decurtazione progressiva dei bolli. Se ci riesci complimenti ma devi dirmi come fai. :)
Calcolare il rendimento reale netto ti serve per:
1) capire qual è la reale protezione da inflazione dell'investimento;
2) confrontare questo strumento con altri strumenti finanziari (io per esempio l'ho confrontato con un BTPi);
3) verificare qual è l'impatto dei bolli sul rendimento finale.

Usando il foglio di calcolo e giocando con i parametri puoi capire molto meglio i punti di forza e di debolezza dello strumento finanziario. Non puoi gestire "a occhio" un investimento di 30+ anni, basta un zinzino in più di inflazione o di tassazione che si compongono anno dopo anno e alla fine rischi di mangiarti tutti i profitti.

C'è poi un ulteriore domanda a cui il foglio risponde che scommetto vi piacerà se dovesse uscire una nuova serie di BFPO65 apparentemente più conveniente: mi conviene riscattare la serie precedente per investire sulla nuova? In gergo detto "switch".
Con i BFP indicizzati all'inflazione avevamo creato una specializzazione accademica sul tema switch, mi aveva chiesto dettagli sul mio foglio persino il Prof Scienza. :D

Molto interessante grazie per il lavoro svolto però credo che il confronto con i BTP indicizzati all'inflazione Europea non sia poi così corretto visto che infrazione Europea è strutturalmente più alta di quella italiana dato che l'economia italiana si trova in una permanente fase di depressione ed è probabile che le cose non cambino anche nel futuro immediato...
 
Molto interessante grazie per il lavoro svolto però credo che il confronto con i BTP indicizzati all'inflazione Europea non sia poi così corretto visto che infrazione Europea è strutturalmente più alta di quella italiana dato che l'economia italiana si trova in una permanente fase di depressione ed è probabile che le cose non cambino anche nel futuro immediato...

anche per questo ho lasciato l'utente libero di giocare con i valori delle inflazioni. Se vuoi puoi fare le dovute ipotesi e relazionarci. Io con il btpi ho solo voluto fare un esercizio accademico a parità ipotetica di inflazione.
 
Io dico solo che non è possibile confrontare due strumenti completamente differenti in termini di variabili, dinamiche e possibilità che offrono.

fai le dovute ipotesi e alla fine confronti i due tir.x. Puoi confrontarli eccome a livello matematico. Poi sceglierai in base alle preferenze e se i plus di uno strumento a tuo parere ne valgono l'extracosto.
 
fai le dovute ipotesi e alla fine confronti i due tir.x. Puoi confrontarli eccome a livello matematico. Poi sceglierai in base alle preferenze e se i plus di uno strumento a tuo parere ne valgono l'extracosto.

Resto del parere che non è possibile confrontarli, le ipotesi matematiche non tengono conto di troppe variabili.
Non insisto ma da quanto letto nel 3d credo che solo a pochissimi siano realmente chiare le finalità di questo strumento di cdp.
 
Ho finito i conti, adesso mi tornano più o meno (mi resta fuori un 5 per mille di capitale al termine del piano di rendita, se qualcuno sa perchè si faccia avanti grazie).
Ho aggiornato il mio post precedente qui sopra con le % corrette e anche il secondo grafico.

Il file l'ho fatto per me quindi non è ancora flessibile al punto che cambiando la data di nascita si aggiorna tutto, controllate a mano quando mettete i vostri dati.
Nel primo tab "Piano rendita" avete 9 celle a sfondo giallo in cui inserire a mano i dati della vostra situazione, foglio informativo alla mano.
Il modo in cui i conti "quadrano" è il seguente: all'arrivo ai 65 anni la somma investita si rivaluta con cifre lorde e nette perfettamente note grazie alla tabella B del F.I., l'unica cosa che manca sono i bolli. Secondo me a 65 anni ti riscattano il totale, fanno eventuale correzione all'inflazione se del caso, e ci pagano sopra le imposte (oggi 12,5%), l'importo netto si può vedere nel tab "Riscatto 65" che calcola col TIR.X il rendimento complessivo netto e reale netto dell'operazione. Come si vede, basta poca inflazione per perdere parte del potere di acquisto. Però da quel netto si parte con il piano di ammortamento alla francese con un tasso vantaggioso che poi ribalta (entro certi limiti di inflazione) la redditività reale.
Preso l'importo netto di partenza, il file calcola gli interessi lordi del mese, la relativa imposta, richiama la rata netta fissa imposta dal meccanismo del Buono, e a quel punto è in grado di calcolare la rata lorda e quindi di determinare la quota capitale. La quota capitale di ogni rata è come se fosse un piccolo riscatto parziale dell'importo inizialmente investito e rivalutato ai 65 anni. A quel punto siccome il capitale te lo stanno restituendo, in ossequio alla legge le Poste dovranno applicare pro-rata l'imposta di bollo accumulatasi durante il periodo di accumulo del Buono: il foglio la calcola in colonna H e in colonna I si vede finalmente il vero netto che ci si intasca effettivamente ogni mese. Chiaramente dopo n rate l'imposta di bollo relativa al periodo di accumulo sarà stata completamente saldata e quindi da lì in poi si incasserà effettivamente la "rata netta" come definita dal F.I.
Ogni Gennaio si calcola inoltre l'imposta di bollo per la fase di rendita, calcolata sull'ammontare dell'importo di rimborso del buono al 31/12.
I flussi di cassa con le date precise vengono ricostruiti nel tab "Flussi di cassa BFPO65" che quindi con un semplice TIR.X calcola rendimento netto complessivo e reale netto complessivo dell'investimento, questi sono valori "netti" veri ossia netti sia dall'imposta che dai bolli.
Giocando un po' con le ipotesi di inflazione (ho lasciato libero di gestire sia l'ipotesi di inflazione nel periodo di accumulo sia quella nel periodo di rendita) si può vedere come cambia il rendimento reale netto dell'investimento (vedi tab "Studio protezione reale").
A titolo comparativo ho aggiunto un altro tab "Flussi di cassa BTPi" nel quale simulo cosa avrei guadagnato investendo nello stesso periodo la stessa cifra in un BTPi; la conclusione è che il BTPi protegge sempre in termini reali ma ai prezzi di oggi (ma anche a prezzi molto inferiori, potete giocare anche con questo) rende davvero poco, al punto che il BFPO65 vince a mano bassa per basse inflazioni, mentre da 1% in poi col BTPi ci si rimette meno in potere di acquisto.

Io qualcosina penso di mettercela nel BFPO65, non tanto per il rendimento ma per la protezione e per l'approccio "cassettista totale" (ossia "shoot and forget") di questo strumento che fino a certi importi mi aggrada parecchio.

Un saluto.

Grazie mille. Ho già sottoscritto i buoni ma scarico il file lo stesso OK!
 
Resto del parere che non è possibile confrontarli, le ipotesi matematiche non tengono conto di troppe variabili.
Non insisto ma da quanto letto nel 3d credo che solo a pochissimi siano realmente chiare le finalità di questo strumento di cdp.

e quali sarebbero?
 
Resto del parere che non è possibile confrontarli, le ipotesi matematiche non tengono conto di troppe variabili.
Non insisto ma da quanto letto nel 3d credo che solo a pochissimi siano realmente chiare le finalità di questo strumento di cdp.

Io ho già detto qualcosa a riguardo di recente, anche per me questi paragoni lasciano un pò il tempo che trovano, su questo concordo.
Per me le finalità sono essenzialmente di mettere via un gruzzolo e preservarne (quasi totalmente) il potere d'acquisto dall'inflazione futura a 65 anni, indipendentemente dai tassi del mercato che non c'entrano nulla in questa fase.
In tutto questo periodo hai anche la possibilità di recuperare il montante o poco più in qualsiasi momento alla bisogna senza dover fare i conti con i capricci dei mercati.
Poi a 65 anni inizia la seconda fase che è tutto un discorso completamente differente, da farsi però quando si hanno 65 anni e non ora.
 
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