Cambiamenti 3

Per quanto concerne la stabilità monetaria globale è ancora una volta il FMI che riempie la scena mondiale.
Ecco l'ultimo documento.

http://www.imf.org/external/np/pp/eng/2011/010711.pdf


E' solo un embrione; può crescere e diventare realta mentre le banche centrali accompagnano la transizione.
 
Tieni fatti due risate :D

Hai dimenticato il 5°: Mago Jupa:D (detto anche MagoGlione):eek::yes::eek:

Jupa Abuse.JPG
 
Focus sui mercati
Bruno Chastonay - martedì, 15 febbraio 2011 - 7:01

In questi ultimi giorni abbiamo visto un ritorno dei timori nei mercati finanziari, dovuti principalmente al fattore debiti statali, e particolarmente alla mancata concretezza di azioni da parte dei ministri finanziari e dalle banche centrali europee. Le sorti del futuro della WestDeutscheLandesbank non fanno che riacutizzare questi timori. Per questa settimana non abbiamo dati importanti in europa, e di particolare interesse resta il risultato della riunione in corso dei ministri finanziari, per le eventuali proposte di misure a contenimento delle spese, riduzione dei debiti, e pacchetti di misure atte a rafforzare il patto di stabilità. Un altro fattore di disturbo, le tensioni nel Nord Africa. Avremo pure la pubblicazione di una serie di dati fondamentali, che pero’ non dovrebbero modificare lo scenario di una ripresa lenta e graduale, con un rischio deflazione praticamente debellato, e conferme che la calma apparente delle ultime settimane non era che di breve termine. Grazie a queste continue incertezze, e all’assenza di una crescita sufficiente ad assorbire la disoccupazione, e a stimolare i consumi, e quindi la ripresa, resta una certa avversione al rischio, con un rialzo graduale dei tassi dei paesi deboli europei, con predilezione alle valute e prodotti rifugio e qualità. Ad avvantaggiarsene nuovamente quindi il CHF e il DOLL, con le materie prime e i metalli preziosi, ed un EURO in difficoltà, sui minimi da 3 settimane. I dati fondamentali continuano a sostenere i segnali di ripresa per gli USA, e di rallentamento di Cina, India, con situazione sotto tono e mista in EU. Nel brevissimo comunque, tutto rimane entro fasce ristrette, ben definite, senza nessun segnale di rottura di linee di trend importanti o significative, e dai fondamentali non ci arriva nessun segnale di cambiamenti. Ieri sera ECB, ha deciso di raddoppiare il fondo di aiuto ai Paesi EU in difficoltà, a 500bln, in cerca di ristabilire fiducia nei mercati, ma senza effetti per il momento. Dal JPN la BoJ ha aumentato lo stato dell’economia, confermando di perseguire la politica monetaria attuale. Dalla CINA confermata l’inflazione derivata dai prodotti alimentari, che hanno segnato a gennaio +10.30pc. le tensioni in Tunisia, Egitto, Libia, Irak, e paesi limitrofi restano elevate e fonti di “disturbo” per i mercati. Dovremo attendere i prossimi giorni per valutare la lunga serie di DATI fondamentali e gli effetti sui mercati finanziari, e il rischio di delusione sulla riunione di metà marzo della Commissione EU potrebbe essere importante.
 
Bene, sembra che di fronte alla realtà economica macro, supportata dai dati statistici globali, le opzioni e le loro combinazioni che sin ora sono state usate non sortiscono più gli effetti voluti. Anzi diventano un aggravante futura.
A; la Grecia presenta un PIL negativo. Il Regno Unito presenta inflazione superiore agli obiettivi e crescita del iv trim anemica. Ugualmente il Portogallo diminuisce la crescita rispetto il 2009.
B; Il Medio Oriente è in guerra, tutti i paesi sfilano dimostrando che la disoccupazione è alta e la fame un argomento serio.
C; La Cina rallenta la crescita ed inizia ad accusare problemi di export. Fa coppia con il Giappone.
D; I paesi dell'eurarea potrebbero a breve aver problemi di finanziamento del loro debito sovrano. Fiscalità senza crescita in ambiente di crisi non permette alcuna crescita anzi provoca contrazione del PIL.

La valuta di riserva mondiale riesce a stento a stare in piedi.
Restano i tassi. Che hanno preso l'abitudine di mutare umore anche di più volte durante la stessa seduta.

Fra poco riscatta la trappola della liquidità.

E vediamo cosa si decide.
 
Bene, sembra che di fronte alla realtà economica macro, supportata dai dati statistici globali, le opzioni e le loro combinazioni che sin ora sono state usate non sortiscono più gli effetti voluti. Anzi diventano un aggravante futura.
A; la Grecia presenta un PIL negativo. Il Regno Unito presenta inflazione superiore agli obiettivi e crescita del iv trim anemica. Ugualmente il Portogallo diminuisce la crescita rispetto il 2009.
B; Il Medio Oriente è in guerra, tutti i paesi sfilano dimostrando che la disoccupazione è alta e la fame un argomento serio.
C; La Cina rallenta la crescita ed inizia ad accusare problemi di export. Fa coppia con il Giappone.
D; I paesi dell'eurarea potrebbero a breve aver problemi di finanziamento del loro debito sovrano. Fiscalità senza crescita in ambiente di crisi non permette alcuna crescita anzi provoca contrazione del PIL.

La valuta di riserva mondiale riesce a stento a stare in piedi.
Restano i tassi. Che hanno preso l'abitudine di mutare umore anche di più volte durante la stessa seduta.

Fra poco riscatta la trappola della liquidità.

E vediamo cosa si decide.

ci sono altri 192 miliardi di flebo Fed
poi si vede
 
Banca Mondiale: povertà in aumento a causa dei prezzi alimentari
16 Feb 2011 - Di Simone Ricci, in NEWS ECONOMIA, Politica Commerciale.

La crescita progressiva dei prezzi globali del cibo ha ridotto ben 44 milioni di persone in uno stato di estrema povertà: il dato si riferisce, nello specifico, alle nazioni sviluppate ed è stato diffuso ieri dalla Banca Mondiale. L’istituto di Washington ha infatti rilevato come l’indice dei prezzi alimentari sia cresciuto di ben quindici punti percentuali nel periodo compreso tra ottobre e gennaio scorsi, grazie soprattutto ai rincari della carne, dello zucchero e dell’olio. La stima in questione è inferiore del 3% rispetto al picco registrato nel 2008, ma si tratta comunque di una situazione preoccupante. Secondo Robert Zoellick, numero uno della Banca Mondiale, i livelli raggiunti da queste tariffe sono pericolosi e rischiano di minacciare molti altri poveri nel mondo, la fascia di popolazione più vulnerabile. Tra l’altro, quando il cibo non rappresenta la causa primaria per le difficoltà socio-politiche, in particolare in Africa e nel Medio Oriente, rappresenta un elemento aggravante, come è successo in Tunisia e in Egitto in questi ultimi giorni.
 
I paesi sull'orlo della bancarotta

Mercoledì 16 Febbraio 2011, 08:57 in economia
Gabriele Cazzulini


Nonostante le "distrazioni" sul fermento rivoluzionario in Egitto e nel bacino del Mediterraneo, nonostante l'apparente, graduale ripresa economica in Usa ed Europa, il rischio della bancarotta è una minaccia reale per ben 14 paesi in tutto il mondo.

L'aspetto più preoccupante è che, in questa classifica dei paesi sull'orlo della bancarotta, non ci sono paesi emergenti o ad alto rischio. Ci sono membri dell'Unione Europea, come l'Irlanda e la Grecia, il cui profilo di rischio si aggira addirittura intorno al 30-40%.

Vedi foto per i dettagli:

http://affreschidigitali.blogosfere.it/images/paesi a rischio bancarotta.jpg

http://affreschidigitali.blogosfere.it/images/paesi a rischio bancarotta crisi.jpg
 
21:8 sempre più vicina :D:p

ricordate sempre sarà tutto pilotato, niente di quello che vedrete sarà reale nel senso di imprevedibile, Egitto, Tunisia, ecc. è solo l'inizio, non abbiate paura anche senza soldi, acqua e cibo :cool:
 
21:8 sempre più vicina :D:p

ricordate sempre sarà tutto pilotato, niente di quello che vedrete sarà reale nel senso di imprevedibile, Egitto, Tunisia, ecc. è solo l'inizio, non abbiate paura anche senza soldi, acqua e cibo :cool:

Morgan potresti spiegarti meglio per favore???

io ho trovato questo..

"Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda».


..tratto indovinate un po' da dove...
 
Focus sui mercati
Bruno Chastonay - giovedì, 17 febbraio 2011

Una situazione generale intatta, senza nuovi fattori atti a modificare il “mood” del mercato. rimane intatta la propensione al rischio, ma pure la presenza di elevati timori riguardo alla situazione dei DEBITI SOVEREIGN in Europa. Soprattutto per quanto riguarda la concretezza di misure atte a contenere la spesa, alla riduzione dei debiti, e alla loro solvibilità. In aggiunta abbiamo sempre la situazione del Medio Oriente, che causa pure come effetto secondario, un rialzo / sostegno, sul PETROLIO. Le attese per quanto riguarda l’EU sono tutte rivolte al SUMMIT di metà marzo, dove forse le aspettative potrebbero venire deluse, in quanto troppo ottimistiche. Per quanto riguarda i fondamentali, positivi per gli USA con chiari segnali di ripresa crescita, e sotto tono, deboli per EU, sotto il peso di troppi Paesi Deboli in seno ad essa, e con una sola locomotiva. Politiche monetarie quindi intatte, sopportate dalla scarsa crescita, e necessità di mantenere bassi i TASSI per lungo tempo, onde sostenere l’industria per una ripresa piu’ consistente. Chiaro comunque per tutti, che questa situazione, di ampia liquidità e tassi bassi, non durerà per sempre. Le aspettative sono per l’estate/autunno, già previste per un +25bps. Questa calma generale dei mercati finanziari resta comunque apparente. Lo dimostra il livello di record massimo storico di SEK nei confronti dell’EURO . I commenti e le misure a sostegno all’industria interna, da parte di BNS e Governo CH, per assorbire la forza del CHF, deleteria per la crescita futura. I commenti di CAD , JPN, BRL contro l’eccessiva forza del proprio cambio, non desiderata. Le pressioni sempre latenti sulla CINA per una rivalutazione dello YUAN. Il rialzo dell’INFLAZIONE, probabilmente di breve termine, dovuto al rialzo di cibi, energia, materie prime chiave. Intatta quindi la conferma di una continua della perdita del potere di acquisto dei consumatori, che con le pressioni fiscali e i rialzi dei costi fissi, trasporti, sociali, assicurativi, non sono in grado di finanziare e contribuire alla crescita. Un graduale aumento dei CDS (credit default swaps) entro i paesi deboli EU e quello-i di riferimento. E sempre senza effetto alcuno l’aumento dei capitali messi a disposizione per i rischi nazionali, ora a euro 500miliardi. Tutto questo sembra essere dimenticato, o perlomeno, molto assopito, di scarso interesse, a guardare i trend TITOLI sempre al rialzo e sui massimi, e al traino dei volumi esportazione e industria nazionale. Situazione incoerente, ma come sottolineato piu’ volte, intatto il TREND di EURO/doll negativo, verso obiettivi graduali di 1.20, a dipendenza e in concomitanza della forza dell’economia USA. Piu’ velocemente si rafforza, e piu’ veloce l’EURO perderà valore. Ieri un certo sostegno al DOLL anche dal rialzo oltre attese dei prezzi alla produzione, che per gli analisti, potrebbero elevare l’inflazione e quindi spingere ad un rialzo dei tassi la FED. Da FOMC ulteriore supporto al DOLL, con un rialzo delle previsioni di crescita, anche se ha sottolineato il timore per la disoccupazione, e con il rischio peggiore il petrolio. In serata sono rientrate le aspettative di un vicino rialzo dei tassi in UK, dopo i dati negativi sulla disoccupazione. E ha ripreso vigore il fattore qualità/rifugio, con forza del CHF, YEN, ORO, Metalli preziosi, Petrolio e Materie Prime, lasciando spazio ad un sentimento negativo sull’euro.
 
Morgan potresti spiegarti meglio per favore???

io ho trovato questo..

"Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda».


..tratto indovinate un po' da dove...

Apocalisse di San Giovanni?
 
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