Chiesto,
in seguito ad adesione si può sospendere in qualunque momento la quota contributiva, compreso l'1% "obbligatorio".
Quindi il quadro si delinea sempre di più
Meglio buttare 450€ all'anno su un fondo sterile (ricevendone 450 gratuiti dall'azienda ) o meglio investire 450 in più su fpa per farli fruttare ad un ipotetico 5% annuo composto insieme ai restanti 4200?
Bene, un altro tassello è andato al suo posto.
Il dilemma che poni è simulabile calcolando quanto tu stia in realtà investendo con la quota minima, non si tratta infatti di investire 450 Euro annui ma molto meno.
Se hai letto il quaderno del killer dovresti già saper calcolare autonomamente la tua specifica quota netta investita, che supponiamo sia di 250 Euro.
Questo significa che versando la tua quota minima stai in realtà investendo appena 250 Euro annui ottenendo una remunerazione di ben 450 Euro annui (quota datoriale) + la rivalutazione del comparto bilanciato su 900 Euro conferiti complessivamente ogni anno.
Di fatto la quota datoriale rappresenta essa stessa buona parte della remunerazione (una sorta di floor garantito) dei 250 Euro investiti (a cui aggiungere la rivalutazione del comparto) per cui diviene difficile da battere da un investimento alternativo (a meno che non si stimino ritorni elevati per tutto l'orizzonte temporale, tali da riuscire a compensare anche tutte le quote datoriali erogate...).
Se decidi di riversare la quota aderente minima in un FPA, con una RAL di 45k dovrai anche tener conto del cosiddetto "costo del bonifico" di cui si è già ampiamente discusso in passato.
Chi ha nozioni di matematica finanziaria (vedi
terzo e
quarto quaderno) è in grado di simularlo con formule analitiche, in alternativa è possibile sviluppare una simulazione anno per anno con Excel, occorre solo un po' più di tempo e pazienza.
Non agevole stimare il possibile rendimento futuro del comparto bilanciato Perseo essendo stato introdotto solo nel febbraio 2019.
Supponiamo che Perseo riesca a rendere il 2% annuo netto e l'FPA il 5% annuo netto.
Versando la quota aderente minima in Perseo otteniamo dopo 30 anni:
Montante lordo FPN = (450 + 450) * (1,02^30-1)/0,02 =
36511 Euro
Investendo la quota aderente minima in un FPA al 5% annuo netto per 30 anni otteniamo:
Montante lordo FPA = 450 * (1,05^30-1)/0,05 =
29897 Euro
La maggior difficoltà di questa simulazione consiste nel fatto che i montanti lordi nei due casi non sono direttamente comparabili perché sono stati ottenuti partendo da due diverse quote nette annue investite (stimiamo 250 euro investiti nell'FPN e 280 Euro nell'FPA a causa delle minori detrazioni dipendente).
Per determinare il miglior investimento ci occorre dunque ricorrere ad una metrica più generale che renda comparabili investimenti con quote investite diverse, ovvero dobbiamo ricavare il TIR annuo in regime di capitalizzazione composta, che risulta rispettivamente del 9,36% (FPN) e del 7,68% (FPA).
Il fatto che il TIR risulti superiore ai rispettivi rendimenti degli FP non deve stupire, è l'effetto delle generose deduzioni sui rendimenti effettivi.
Come si vede, con un timeframe di 30 anni la quota datoriale riesce a fare la differenza. Occorre un orizzonte temporale superiore ai 40 anni per riuscire a rendere vincente l'FPA con le ipotesi di rendimento fatte.
NOTA: la simulazione si riferisce esclusivamente alla decisione allocativa della quota aderente minima (nell'FPN oppure in un FPA). Ai fini del confronto non ci occorre in questo caso calcolare anche il montante netto perché entrambi gli strumenti subiscono a scadenza la stessa tassazione agevolata.