1....Oltre a farsi carico di una difficile ristrutturazione insieme alle problematicità legate alla peculiarità del gruppo bancario cooperativo, Ccb dovrà valutare sia l’impatto delle possibili cause giudiziarie di quel 56,7% di soci che non hanno votato la delibera di aumento di capitale (Malacalza in primis, ma non solo), sia l’acquisizione della nuova compagine sociale (alquanto numerosa e rumorosa e che presenta caratteristiche tipiche delle società lucrative, completamente differenti da quelle mutualistiche e cooperative dell’attuale compagine di Ccb e delle Bcc affiliate).
2. La famiglia Malacalza si è recata in assemblea per verificare che fosse validamente costituita e, una volta constatato il raggiungimento del quorum, ha lasciato l’assise senza partecipare al voto. In sostanza, ha consentito l’aumento di capitale ma si è riservato la possibilità di impugnare la delibera e di fare causa per non aver ricevuto la medesima offerta concessa a Ccb (opzione all’acquisto delle azioni del Fitd con sconto del 50% da esercitare tra luglio 2020 e dicembre 2021).
qui appare evidente come chi ha votato SI al piano venerdi, si è precluso la possibilità di una causa giudiziaria.