Ciao a tutti,
anche io da tempo - 3 anni - sono azionista carige e a furia di mediare, poi adc, poi mediare ancora mi ritrovo con 4,5 mln di az della banca. Per come so leggere io i bilanci - che nel caso crg non sono carta da **** come invece credo per altre banche italiane ugualmente bocciate agli stress test - i fondamentali dell'istituto sono sani, conosco la banca anche in quanto cliente/azienda e vedo che è ancora malgrado le difficoltà una banca che FA la banca, a differenza di molte altre. Al patrimonio netto l'azione dovrebbe quotare 0,22, invece ... dunque la domanda diventa: a cosa dobbiamo tutto ciò? Io mi sono convinto - semplicemente - che in ossequio a quanto da anni propugna banca italia, si vogliano creare le condizioni per aggregare crg con altro istituto ricorrendo a un carta contro carta che quindi - dati i corsi - veda genova come facile (e convenientissima) preda: questo vuole (ordina) via nazionale; sennonchè la fondazione - per come può - si fa resistente allo scopo di conservare ancora un qualche peso in assemblea soci: un po' è politica (un po' tanto) ma un po' è anche legittima difesa degli interessi di un territorio nel quale il peso della banca è enorme: senza i soldi della fondazione da dividendi crg, al gaslini, per dirne una, manca filo da sutura! Complice la neo-vigilanza bce, la situazione è oggettivamente precipitata in quanto proveniente da un quadro già pesantemente compromesso dallo scandalo berneschi & c. Resta il mistero degli ispettori banca italia che poche settimane prima dell'esito degli aqr, validavano le scelte crg/montani (di fatto, commissario banca italia: identità da non sottovalutare) come coerenti con le linee di indirizzo pretese, per poi subire la nota bocciatura! Delle due l'una: o sono tutti dei somari (improbabile), oppure nel mirino c'era fin da principio l'esito raggiunto. Ossia in un solo colpo, dopo aver fatto tossire agli azionisti nuovo equity con l'adc, svilire allo strenuo il titolo come scivolo alla fagocitazione da parte di altri competitors e togliersi definitivamente dai ******** la fondazione, da sempre invisa a palazzo koch. Nel tentativo di limitare il danno, la fondazione prima cerca senza successo un socio docile e liquido, poi nottetempo butta via il 10% del capitale della banca così male da concorrere essa stessa alla depauperazione dei corsi azionari, infine dopo l'esito dei test, di nuovo si affanna a citofonare un po' ai francesi, un po' a malacalza e via così coi soliti nomi: in tutto ciò non può non essere stigmatizzato il ruolo perfino imbarazzante (quasi sembra pilotato) dei pessimi advisor della stessa fondazione. Ora, dopo la cessione delle assicurazioni, il bivio finale: o saltano fuori 600 mln nuovamente dagli esangui azionisti (flotta circa il 66% del capitale), ma a quanto è dato sapere ad oggi i soli francesi sarebbero disponibili a coprire la propria quota, oppure deve intervenire qualcuno dall'esterno o in quanto portatore di capitali (adc riservato) o in quanto munito di ratios capienti - sommati a quelli deficitari di crg - per garantire tutti i parametri di vigilanza. E' proprio così. Tuttavia, se l'azionista di riferimento avesse le idee chiare, una sola voce , una indispensabile copertura politica insomma fosse pronto a tirar fuori le palle divenendo credibile quanto non è stato sin qui, esiste una terza strada: è scritto nei bilanci. Banca Carige possiede circa il 75% degli immobili presso cui svolge la propria attività, ed era superiore all'80% prima dell'acquisizione da Intesa di alcune filiali in piemonte viceversa in affitto; detti immobili, in quanto strumentali, benchè taluni rivalutati grazie alle leggi speciali di alcuni anni fa e malgrado la nota crisi dei mattoni, ogni anno scontano il previsto ammortamento di legge. Morale: lo spin off di tutti - tutti - gli immobili della banca - strumentali e non - ad un unico soggetto (blackrock?) cui garantire un canone di locazione tra il 5 e il 6% dell'investimento per un congruo lasso di tempo, secondo i miei calcoli, liberebbe risorse sufficienti ad affrancare l'istituto dall'adc; unendo a questo la cessione di tutte le residue minority possedute (autostrada dei fiori) come già avvenuto con esaote e - correttamente - le attività altrimenti valorizzabili con un più interessante margine commissionale c/terzi (leasing e factoring), crg si troverebbe ben al di sopra delle soglie prescritte, conservando la propria autonomia e più ancora asset di tale importanza (CESARE PONTI) che solo un folle vedrebbe preferibile cedere in luogo degli immobili. Perchè non se ne parla? Perchè non se ne legge? Pappa pronta per il nuovo dominus? Questo dovrebbe essere il comportamento di chi volesse ancora vocarsi al ruolo di azionista di riferimento, altrimenti ...