CARIGE - Non crediamo nell'aucap fino a che non è nel sac - Vol V

puo essere, ma non sarebbe piu facile difendere il padrone portando l'azione fino ad 1 euro ( ipotesi )????
come farebbero secondo te a difendersi ( da chi ?? ) a questi prezzi se uno decide di entrare pesantemente??
questa è la cosa che mi sfugge.........

probabilmente nessuno ha intenzione di entrare, ne prima ne dopo
 
direi che carige è specialista (in negativo il più delle volte) di questo Pattern

fonte : IG.com -(l'oops di Larry Williams)


L’OOPS è uno dei pattern più efficaci che io abbia mai utilizzato nel mio trading.

Questo pattern è basato su una risposta eccessivamente emotiva degli operatori ad una news e/o ad un dato macroeconomico, cui fa seguito una reazione altrettanto forte e contraria che si traduce in un gap tra la chiusura della barra precedente e l’apertura della barra attuale. Si tratta di un pattern su time frame daily, vale a dire da applicarsi a barre giornaliere.

Il pattern in questione è, appunto, l’OOPS di Larry Williams, uno dei più grandi traders che io abbia mai conosciuto e che ho avuto la fortuna di vedere all’opera sui mercati reali.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio in cosa consiste il setup di questo pattern.

Entry long:

Abbiamo un’apertura inferiore al minimo del giorno precedente (gap), condizione abbastanza insolita in quanto, generalmente, il prezzo apre all’interno del range del giorno precedente. Questa condizione è tanto più incisiva, quanto più il prezzo di apertura apre in basso rispetto al minimo del giorno precedente.
Il prezzo inverte poi la direzione, recuperando il minimo del giorno precedente e comincia a salire abbastanza velocemente in direzione opposta rispetto alla apertura.
Si entra al rialzo long non appena il prezzo recupera il minimo del giorno precedente.

Entry short:

L’entrata short è esattamente speculare. Il prezzo apre sopra il massimo del giorno precedente.
Il mercato inverte la tendenza e recupera il massimo del giorno precedente.
Entriamo short appena il prezzo scende sotto il massimo della giornata precedente.

Il termine attribuito a questo pattern deriva dal movimento del prezzo che si verifica quando il trader entra in apertura di mercato in direzione del gap, basandosi su aspetti decisionali basati più che altro sulla emotività (il mercato sta scendendo, mi metto short e viceeversa).

All’inizio il trade sembra funzionare ma l’improvvisa inversione del trend, con i prezzi che nella direzione opposta all’operazione in essere, strappa al trader la classica esclamazione: oops… ho sbagliato tutto.

Quando i traders si accorgono che il mercato si sta muovendo in maniera decisamente contraria alla loro operazione, chiudono le posizioni, dando così ancora più spinta al movimento in atto.

Vediamo degli esempi pratici che chiariranno meglio questo semplice pattern. Qui di seguito abbiamo l’indice Eurostoxx50 su base giornaliera. Troviamo in questo grafico ben due pattern, uno all’inizio di un movimento rialzista e l’altro alla fine dello stesso movimento; in entrambi i casi l’Oops decreta una inversione di trend piuttosto duratura.
Partendo dalla destra del grafico troviamo il primo pattern dopo una giornata fortemente ribassista con chiusura vicina ai minimi della seduta. Il giorno successivo come conseguenza delle forti vendite della giornata precedente i prezzi aprono decisamente al di sotto del minimo della seduta appena conclusa. I prezzi, dopo l’apertura, continuano a scendere, ma ad un certo punto invertono la tendenza e salgono con vigore recuperando il minimo del giorno precedente e addirittura spingendosi oltre la metà della candela precedente.
L’ entrata long avviene appena il prezzo recupera il minimo precedente; è prudente posizionareuno stop al di sotto del minimo giornaliero. Si gestisce poi il trade secondo la propria strategia di money management. Il pattern successivo si verifica invece sul top di mercato dove abbiamo un setup short: il prezzo apre al di sopra del massimo del giorno precedente, sale un po’ e poi inverte la tendenza. Appena si riporta sotto il massimo del giorno si apre una posizione short, con stop sopra il massimo di giornata.

Qui di seguito un altro setup short sul titolo STM. I prezzi aprono al di sopra del massimo del giorno precedente, salgono per un po’ e poi cominciano a scendere riportandosi al di sotto del massimo della giornata precedente. Anche in questo caso il trend che ne deriva è piuttosto importante.

Infine un setup short sul titolo Enel, segno evidente che questo pattern è adatto sia ad un trading su indici che sulle singole azioni.
Stesso schema: dopo una apertura in gap-up, il prezzo ci permette di posizionarci short una volta sceso sotto il massimo del giorno precedente e, come vediamo dopo il nostro segnale, i prezzi invertono la tendenza arrivando a perdere circa il 25% dal punto di massimo.

Pur trattandosi di un pattern molto valido non bisogna mai dimenticare di posizionare lo stop loss a protezione sopra il massimo o sotto il minimo di giornata per il caso sempre possibile che l’operazione non vada per il verso giusto.
 
Gianfi non è facile trovare una strategia giusta se il titolo continua a scendere!

Il 100% che dice Sibillo è tutto da vedere!

e qui hai ragione, pero nei post precedenti hai detto che fanno di tutto per difendere il padrone come se ci
fosse qualcuno disposto ad entrare, mentre i movimenti fanno capire che non c'è interesse..... insomma
la cosa è un po confusa. per me i giochi per la maggioranza del 51% sono gia fatti ( dai big+altri che entrano)
ed aspettano solo il momento giusto per farli entrare al prezzo concordato...........senno non si spiega tutta
questa tranquillità di malacalza ed il prezzo con i movimenti che continuano ad essere bassi
 
puo essere che lo sconto e implicito nel prezzo basso????? Quando ebbe l'impennata di volumi arrivò fino a 0,28 per poi
riscendere fino ai valori attuali. Ora ammesso che abbiano rastrellato le azioni per avere i diritti da dare all'amico di mala
(furono movimentate il 25% )un prezzo teorico di ingresso potrebbe essere di 0,30 ??? considerando che i big le hanno
a 1,70 + 60 adc 2,30..........mi sembra che di sconto ne abbia anche troppo anche senza terp

e non pensare che i big guadagneranno per certo. Malacalza si è rivelato un "pollo" piu ancora di noi: lui almeno aveva accesso alle carte, e si è comprato il 17% della banca a 1,70. Non sta scritto da nessuna parte che lui prima o poi ne uscirà in utile, potrebbe anche rimetterci, nella sua vita ha guadagnato bene ma ha anche fallito, e Carige non è la prima volta che sbaglia
 
meglio ferito che morto...
uscito a 0,2240...basta
 
e non pensare che i big guadagneranno per certo. Malacalza si è rivelato un "pollo" piu ancora di noi: lui almeno aveva accesso alle carte, e si è comprato il 17% della banca a 1,70. Non sta scritto da nessuna parte che lui prima o poi ne uscirà in utile, potrebbe anche rimetterci, nella sua vita ha guadagnato bene ma ha anche fallito, e Carige non è la prima volta che sbaglia

puoi anche avere ragioneperò non hai risposto alle domande..............per quello che riguarda la banchetta ora vale
200mln ( non si puo chiamare neanche valore..) e per me ci sono solo due alternative 1 si salva 2 fallisce
nella prima ipotesi e si salva il prezzo non puo continuare ad essere di 0,23 ( ante adc) ma qualcosa dovrà recuperare
solo per effetto delle vendite npl +immobili, lme e dell'adc riuscito.................
 
fonte : IG.com -(l'oops di Larry Williams)


L’OOPS è uno dei pattern più efficaci che io abbia mai utilizzato nel mio trading.

Questo pattern è basato su una risposta eccessivamente emotiva degli operatori ad una news e/o ad un dato macroeconomico, cui fa seguito una reazione altrettanto forte e contraria che si traduce in un gap tra la chiusura della barra precedente e l’apertura della barra attuale. Si tratta di un pattern su time frame daily, vale a dire da applicarsi a barre giornaliere.

Il pattern in questione è, appunto, l’OOPS di Larry Williams, uno dei più grandi traders che io abbia mai conosciuto e che ho avuto la fortuna di vedere all’opera sui mercati reali.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio in cosa consiste il setup di questo pattern.

Entry long:

Abbiamo un’apertura inferiore al minimo del giorno precedente (gap), condizione abbastanza insolita in quanto, generalmente, il prezzo apre all’interno del range del giorno precedente. Questa condizione è tanto più incisiva, quanto più il prezzo di apertura apre in basso rispetto al minimo del giorno precedente.
Il prezzo inverte poi la direzione, recuperando il minimo del giorno precedente e comincia a salire abbastanza velocemente in direzione opposta rispetto alla apertura.
Si entra al rialzo long non appena il prezzo recupera il minimo del giorno precedente.

Entry short:

L’entrata short è esattamente speculare. Il prezzo apre sopra il massimo del giorno precedente.
Il mercato inverte la tendenza e recupera il massimo del giorno precedente.
Entriamo short appena il prezzo scende sotto il massimo della giornata precedente.

Il termine attribuito a questo pattern deriva dal movimento del prezzo che si verifica quando il trader entra in apertura di mercato in direzione del gap, basandosi su aspetti decisionali basati più che altro sulla emotività (il mercato sta scendendo, mi metto short e viceeversa).

All’inizio il trade sembra funzionare ma l’improvvisa inversione del trend, con i prezzi che nella direzione opposta all’operazione in essere, strappa al trader la classica esclamazione: oops… ho sbagliato tutto.

Quando i traders si accorgono che il mercato si sta muovendo in maniera decisamente contraria alla loro operazione, chiudono le posizioni, dando così ancora più spinta al movimento in atto.

Vediamo degli esempi pratici che chiariranno meglio questo semplice pattern. Qui di seguito abbiamo l’indice Eurostoxx50 su base giornaliera. Troviamo in questo grafico ben due pattern, uno all’inizio di un movimento rialzista e l’altro alla fine dello stesso movimento; in entrambi i casi l’Oops decreta una inversione di trend piuttosto duratura.
Partendo dalla destra del grafico troviamo il primo pattern dopo una giornata fortemente ribassista con chiusura vicina ai minimi della seduta. Il giorno successivo come conseguenza delle forti vendite della giornata precedente i prezzi aprono decisamente al di sotto del minimo della seduta appena conclusa. I prezzi, dopo l’apertura, continuano a scendere, ma ad un certo punto invertono la tendenza e salgono con vigore recuperando il minimo del giorno precedente e addirittura spingendosi oltre la metà della candela precedente.
L’ entrata long avviene appena il prezzo recupera il minimo precedente; è prudente posizionareuno stop al di sotto del minimo giornaliero. Si gestisce poi il trade secondo la propria strategia di money management. Il pattern successivo si verifica invece sul top di mercato dove abbiamo un setup short: il prezzo apre al di sopra del massimo del giorno precedente, sale un po’ e poi inverte la tendenza. Appena si riporta sotto il massimo del giorno si apre una posizione short, con stop sopra il massimo di giornata.

Qui di seguito un altro setup short sul titolo STM. I prezzi aprono al di sopra del massimo del giorno precedente, salgono per un po’ e poi cominciano a scendere riportandosi al di sotto del massimo della giornata precedente. Anche in questo caso il trend che ne deriva è piuttosto importante.

Infine un setup short sul titolo Enel, segno evidente che questo pattern è adatto sia ad un trading su indici che sulle singole azioni.
Stesso schema: dopo una apertura in gap-up, il prezzo ci permette di posizionarci short una volta sceso sotto il massimo del giorno precedente e, come vediamo dopo il nostro segnale, i prezzi invertono la tendenza arrivando a perdere circa il 25% dal punto di massimo.

Pur trattandosi di un pattern molto valido non bisogna mai dimenticare di posizionare lo stop loss a protezione sopra il massimo o sotto il minimo di giornata per il caso sempre possibile che l’operazione non vada per il verso giusto.

questo spiega esattamente come agisce la speculazione.............Se il sentiment su un titolo è negativo ( carige
lo è da anni) basta che apra sotto i minimi ed una semplice vendita fa si che tutto il movimento venda spingendola
così ancora piu in basso. Su di noi è un gioco da ragazzi, e non servono neanche grosse cifre per controllare
 
Per me idem come sopra. Non ci sono alternative...o falliamo (noi) perché la banca va avanti di sicuro....MPS docet....oppure accade il miracolo, Fiorentino diventa un top player e noi recuperiamo parte del denaro.
 
Per me idem come sopra. Non ci sono alternative...o falliamo (noi) perché la banca va avanti di sicuro....MPS docet....oppure accade il miracolo, Fiorentino diventa un top player e noi recuperiamo parte del denaro.

e qui sta l'indecisione. Sembra che il mercato ci dia per salvi però senza margini di risalita..............ma sarebbe possibile???
oppure sono solo manovre per farci impaurire.......
 
e qui sta l'indecisione. Sembra che il mercato ci dia per salvi però senza margini di risalita..............ma sarebbe possibile???
oppure sono solo manovre per farci impaurire.......

Io non ho ancra capito se tu fai il tifo Perchè la Banca si riprenda a prescindere dal tuo investimento che potrebbe essere perso o se fai il tifo per recuperare quanto investito...
c'è differenza...
 
Carige, cosa succede ai piccoli obbligazionisti

Rispondiamo a una lettrice coinvolta nella conversione dei bond alla quale non vorrebbe partecipare
Redazione FR
martedì 3 ottobre 2017 10:07

Anche per Banca Carige si ripropone la questione di investitori retail in possesso di obbligazioni rischiose e destinate solamente agli istituzionali. Un tema che emerge in queste ore con la banca ligure impegnata in un'importante operazione di conversione di bond, nell'ambito del rafforzamento patrimoniale da 1 miliardo di cui è un tassello fondamentale.

E anche per Banca Carige abbiamo ricevuto domande dei lettori a redazione@finanzareport.it, come quella che pubblichiamo qui sotto. Risponde Carmelo Catalano.


"Posseggo un bond carige xs0570270370 del valore nominale di 50.000 euro, sono una semplice risparmiatrice e non posso né vorrei aderire alla conversione proposta da Banca Carige. Cosa dobbiamo aspettarci e cosa potremmo fare noi piccoli risparmiatori? Se è possibile avere qualche chiarimento sulla parte dell' operazione che riguarda noi, anche perché fino ad ora io non ho ricevuto alcuna documentazione in merito. Grazie".
Elisabetta


La gentile lettrice, in possesso di un LT2 Carige interessato dall'operazione di ristrutturazione del passivo (LME) di BANCA CARIGE, chiede qualche chiarimento sulla parte dell'operazione che riguarda i piccoli risparmiatori.

Si tratta di un'obbligazione subordinata destinata all'origine ad investitori istituzionali, quotata sulla Borsa del Lussemburgo e negoziabile sull'EuroTLX. Sarebbe interessante sapere come la lettrice, che dichiara di essere un piccolo risparmiatore, sia venuta in possesso di un'obbligazione così rischiosa e, in quanto tale, non adatta ad investitori non esperti.

Ciò detto, va precisato che l'offerta di CARIGE è rivolta in generale ai possessori delle obbligazioni elencate nel prospetto di offerta e che abbiamo indicato nella tabella contenuta nell'ultimo nostro articolo dedicato al LME. Quindi non vi è alcuna distinzione tra investitore professionale ed investitore piccolo risparmiatore, che risultano destinatari esattamente della medesima offerta.

La lettrice afferma che non può e non vuole aderire alla conversione. Ma in realtà, per come è strutturato l'LME di Carige, la decisione se convertire o meno non è lasciata al singolo investitore, bensì rimessa alla decisione della maggioranza, così come indicato nell'articolo citato, dell'Assemblea degli Obbligazionisti, cioè di tutti i possessori della serie di obbligazioni in parola.

Quindi laddove l'Assemblea decidesse di accettare la conversione allora questa verrebbe estesa in maniera automatica anche a chi ha deciso di non aderire. Allo stesso modo se l'Assemblea decidesse di non accettare la conversione, deliberando cioè contro la modifica delle condizioni del prestito, allora non sarebbe convertita nessuna obbligazione, e quindi nemmeno le obbligazioni di chi ha deciso di aderire all'offerta.

In buona sostanza la sorte delle obbligazioni in possesso della lettrice non dipenderà solo dalle sue personali decisioni, ma anche e principalmente dalle decisioni della maggioranza, in termini di capitale portato. Praticamente dalle decisioni degli investitori istituzionali. Investitori che seguono processi decisionali completamente diversi da quelli di un piccolo risparmiatore e per i quali potrebbe risultare conveniente aderire in ottica sistemica, nell'ottica di limitare la perdita o, addirittura, di consolidare i guadagni nel caso in cui abbiano le obbligazioni in carico a prezzi medi inferiori agli 80.

In sintesi si aprono i seguenti scenari:

A) Il Piano di rafforzamento patrimoniale va in porto (va in porto, quindi, l'operazione di LME e va in porto anche l'Aumento di capitale -ADC-);

In questo caso alla lettrice che non è un Eligible Noteholder (Obbligazionista Idoneo) verrebbe liquidato un importo in contanti pari a € 35.000,00 (70% di euro 50.000) oltre gli interessi maturati dalla data dell'ultimo stacco e fino alla data di regolamento (presumibilmente il 15 dicembre 2017), in caso di adesione entro l'11 ottobre, o 32.500 (65% di euro 50.000), sempre oltre agli interessi maturati, in caso di mancata adesione entro l'11 Ottobre 2017;

B) Il Piano di rafforzamento patrimoniale non va in porto (perché non va in porto l'LME o non va in porto il successivo ADC);

In questo caso la lettrice resterà in possesso delle sue obbligazioni LT2 e l'unica differenza sostanziale tra chi ha aderito e non ha aderito all'offerta di Carige consiste nel fatto che i titoli dei primi resteranno bloccati, cioè non saranno vendibili fino al 31.12.2017, mentre i secondi potranno liberamente disporre dei titoli.

Ma al di là di questo si aprirebbe sicuramente uno scenario delicato, non fosse altro perché stiamo parlando di una banca. Difficile fare previsioni su quello che succederà, dato che il pallino, come affermato dall'Amministratore Delegato della Banca, passerà in mano alla BCE che in casi del genere gode di una enorme, e forse eccessiva, discrezionalità. Ma è chiaro che la debolezza patrimoniale di Carige, conseguente al mancato rafforzamento patrimoniale, finirebbe per colpire in prima battuta gli azionisti, poi i titolari di obbligazioni subordinate (nell'ordine T1, UT2 e LT2) ed infine, in linea teorica perché finora non è mai successo, il debito senior.

Dott. Carmelo Catalano
 
il bond 7% 2020 si sta stabilizzando nell'intorno dell'offerta 'ridotta' (65, non 70) e presumo li rimarrà fino alle 16:00 del 11 ott ... poi dovrebbe scendere fino a 60 o poco più (fino al 6 nov - data 2nda convocazione) ... se l'assemblea (di quei bond holders e degli altri) approva, tornerà de plano a 64 circa .... se (una delle tre assemblee big) non approva, ci sarà il caos

my two cents
 
a questi valori c'è un supporto forte mi pare.
rimbalzo possibile?
 
a questi valori c'è un supporto forte mi pare.
rimbalzo possibile?

prima di esito LME (o dichiarazioni Generali/Intesa su proprie intenzioni, assumendo decisione Unipol già scontata) difficile immaginare rimbalzi

mi aspetto comunque strappi improvvisi - in una o l'altra direzione - anche in ragione di soli rumors (da fonte ritenuta affidabile) su orientamenti large bond holders in assemblee
 
prima di esito LME (o dichiarazioni Generali/Intesa su proprie intenzioni, assumendo decisione Unipol già scontata) difficile immaginare rimbalzi

mi aspetto comunque strappi improvvisi - in una o l'altra direzione - anche in ragione di soli rumors (da fonte ritenuta affidabile) su orientamenti large bond holders in assemblee

se cede i 0,22 però è un disastro , almeno leggendo le analisi.
molti si aspettano un rimbalzo da questi valori. ma come dici tu da padrone ora lo fanno i rumors e le notizie.
 
Carige, cosa succede ai piccoli obbligazionisti

Rispondiamo a una lettrice coinvolta nella conversione dei bond alla quale non vorrebbe partecipare
Redazione FR
martedì 3 ottobre 2017 10:07

Anche per Banca Carige si ripropone la questione di investitori retail in possesso di obbligazioni rischiose e destinate solamente agli istituzionali. Un tema che emerge in queste ore con la banca ligure impegnata in un'importante operazione di conversione di bond, nell'ambito del rafforzamento patrimoniale da 1 miliardo di cui è un tassello fondamentale.

E anche per Banca Carige abbiamo ricevuto domande dei lettori a redazione@finanzareport.it, come quella che pubblichiamo qui sotto. Risponde Carmelo Catalano.


"Posseggo un bond carige xs0570270370 del valore nominale di 50.000 euro, sono una semplice risparmiatrice e non posso né vorrei aderire alla conversione proposta da Banca Carige. Cosa dobbiamo aspettarci e cosa potremmo fare noi piccoli risparmiatori? Se è possibile avere qualche chiarimento sulla parte dell' operazione che riguarda noi, anche perché fino ad ora io non ho ricevuto alcuna documentazione in merito. Grazie".
Elisabetta


La gentile lettrice, in possesso di un LT2 Carige interessato dall'operazione di ristrutturazione del passivo (LME) di BANCA CARIGE, chiede qualche chiarimento sulla parte dell'operazione che riguarda i piccoli risparmiatori.

Si tratta di un'obbligazione subordinata destinata all'origine ad investitori istituzionali, quotata sulla Borsa del Lussemburgo e negoziabile sull'EuroTLX. Sarebbe interessante sapere come la lettrice, che dichiara di essere un piccolo risparmiatore, sia venuta in possesso di un'obbligazione così rischiosa e, in quanto tale, non adatta ad investitori non esperti.

Ciò detto, va precisato che l'offerta di CARIGE è rivolta in generale ai possessori delle obbligazioni elencate nel prospetto di offerta e che abbiamo indicato nella tabella contenuta nell'ultimo nostro articolo dedicato al LME. Quindi non vi è alcuna distinzione tra investitore professionale ed investitore piccolo risparmiatore, che risultano destinatari esattamente della medesima offerta.

La lettrice afferma che non può e non vuole aderire alla conversione. Ma in realtà, per come è strutturato l'LME di Carige, la decisione se convertire o meno non è lasciata al singolo investitore, bensì rimessa alla decisione della maggioranza, così come indicato nell'articolo citato, dell'Assemblea degli Obbligazionisti, cioè di tutti i possessori della serie di obbligazioni in parola.

Quindi laddove l'Assemblea decidesse di accettare la conversione allora questa verrebbe estesa in maniera automatica anche a chi ha deciso di non aderire. Allo stesso modo se l'Assemblea decidesse di non accettare la conversione, deliberando cioè contro la modifica delle condizioni del prestito, allora non sarebbe convertita nessuna obbligazione, e quindi nemmeno le obbligazioni di chi ha deciso di aderire all'offerta.

In buona sostanza la sorte delle obbligazioni in possesso della lettrice non dipenderà solo dalle sue personali decisioni, ma anche e principalmente dalle decisioni della maggioranza, in termini di capitale portato. Praticamente dalle decisioni degli investitori istituzionali. Investitori che seguono processi decisionali completamente diversi da quelli di un piccolo risparmiatore e per i quali potrebbe risultare conveniente aderire in ottica sistemica, nell'ottica di limitare la perdita o, addirittura, di consolidare i guadagni nel caso in cui abbiano le obbligazioni in carico a prezzi medi inferiori agli 80.

In sintesi si aprono i seguenti scenari:

A) Il Piano di rafforzamento patrimoniale va in porto (va in porto, quindi, l'operazione di LME e va in porto anche l'Aumento di capitale -ADC-);

In questo caso alla lettrice che non è un Eligible Noteholder (Obbligazionista Idoneo) verrebbe liquidato un importo in contanti pari a € 35.000,00 (70% di euro 50.000) oltre gli interessi maturati dalla data dell'ultimo stacco e fino alla data di regolamento (presumibilmente il 15 dicembre 2017), in caso di adesione entro l'11 ottobre, o 32.500 (65% di euro 50.000), sempre oltre agli interessi maturati, in caso di mancata adesione entro l'11 Ottobre 2017;

B) Il Piano di rafforzamento patrimoniale non va in porto (perché non va in porto l'LME o non va in porto il successivo ADC);

In questo caso la lettrice resterà in possesso delle sue obbligazioni LT2 e l'unica differenza sostanziale tra chi ha aderito e non ha aderito all'offerta di Carige consiste nel fatto che i titoli dei primi resteranno bloccati, cioè non saranno vendibili fino al 31.12.2017, mentre i secondi potranno liberamente disporre dei titoli.

Ma al di là di questo si aprirebbe sicuramente uno scenario delicato, non fosse altro perché stiamo parlando di una banca. Difficile fare previsioni su quello che succederà, dato che il pallino, come affermato dall'Amministratore Delegato della Banca, passerà in mano alla BCE che in casi del genere gode di una enorme, e forse eccessiva, discrezionalità. Ma è chiaro che la debolezza patrimoniale di Carige, conseguente al mancato rafforzamento patrimoniale, finirebbe per colpire in prima battuta gli azionisti, poi i titolari di obbligazioni subordinate (nell'ordine T1, UT2 e LT2) ed infine, in linea teorica perché finora non è mai successo, il debito senior.

Dott. Carmelo Catalano

La situazione in caso di non passaggio in assemblea dell'LME è a dir poco drammatica, ma anche per gli obbligazionisti. Unipol ha detto si, Intesa penso proprio che dirà altrettanto ( recentemente Gros-Pietro disse che Carige stava risolvendo sua crisi con autofinanziamento), Generali ho qualche dubbio. Quello che non ho ancora capito è se sia sufficiente l'adesione di Unipol, Intesa e Generali. Qualcuno può rispondermi?
 
Bastano quelle da 200 e 160 per farli aderire tutti!
 
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