Caso Alitalia

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Mi sono letto la discussione sperando in opinioni, punti di vista e fatti, ma ne ho purtroppo trovati pochi.


Infatti su 8 pagine, 5 buone sono di battibecchi e frecciate personali :-(

Mi dispiace ragazzi, ma qui si sta esemplificando la situazione del paese.

Sir Malcolm Murray allora spiega tu il tuo punto di vista, ricorda che questo 3d non aveva come fine il problema in sè Alitalia( Come invece stanno tentando di fare i soliti perditempo del forum per nascondere un pò di interventi fuori luogo e borderline) ma un diverso modo di gestire le crisi aziendali e se esiste già una coscienza sociale generalizzata in tal senso.
 
Le crisi aziendali devono essere gestite in modo molto diverso, certo: chi non è in grado di stare in piedi, perchè non è capace di fare in modo decente il proprio lavoro (questa è la realtà), deve essere spazzato via, e non mantenuto a spese degli altri.

Chi si trova in mezzo ad una situazione del genere deve essere assistito in modo uguale per tutti, senza alcuna forma estesa di parassitismo.

I 0.6 miliardi di "prestito ponte", ennesimi soldi buttati nel pozzo senza fondo, gridano già vendetta.
 
Hanno fatto bene!
Credevo che i dipendenti Alitalia avessero votato per il loro suicidio, invece hanno votato bene; tanto, il loro posto di lavoro sarà sulle spalle degli italiani, grazie al prestito ponte di 400 -pardon , 600 milioni, da rinnovare tra sei mesi, in perpetuo...
 
Hanno fatto bene!
Credevo che i dipendenti Alitalia avessero votato per il loro suicidio, invece hanno votato bene; tanto, il loro posto di lavoro sarà sulle spalle degli italiani, grazie al prestito ponte di 400 -pardon , 600 milioni, da rinnovare tra sei mesi, in perpetuo...

sono 40 anni che i dipRendenti Alitalia derubano i contribuenti Italiani.

I politici oggi dicono che la colpa e' dei manager (ma possibile che in 40 anni tutti i manager Alitalia fossero pessimi ... ormai non ci crede piu' nessuno ). L'ingerenza della politica negli ultimi 40 anni spesso non ha aiutato, ma la colpa principale e' di questa casta che si e' formata, soprattutto il personale viaggiante, in primis i piloti, che hanno sempre messo sotto ricatto la compagnia, le scelte dei dirigenti e le scelte della politica.

I veri colpevoli sono i dipRendenti Alitalia e i politici che li hanno assecondati.
 
Colpe dei manager? Ecco cosa e' successo: un manager arriva e propone un piano, i dipRendenti lo bocciano (SEMPRE!) e minacciano, e fanno, scioperi.

I politici vanno in tilt e obbligano la dirigenza ad annacquare il piano (quei pochi dirigenti che hanno tirato fuori le palle sono stati rimossi dalla politica), e ovviamente il piano fallisce.

FIlm visto e rivisto negli ultimi 40 anni.
 
Le crisi aziendali devono essere gestite in modo molto diverso, certo: chi non è in grado di stare in piedi, perchè non è capace di fare in modo decente il proprio lavoro (questa è la realtà), deve essere spazzato via, e non mantenuto a spese degli altri.

Chi si trova in mezzo ad una situazione del genere deve essere assistito in modo uguale per tutti, senza alcuna forma estesa di parassitismo.

I 0.6 miliardi di "prestito ponte", ennesimi soldi buttati nel pozzo senza fondo, gridano già vendetta.

perfettamente d'accordo difatti questo 3d verte proprio su questo.
E' vero il dissenso da parte di tutti i lavoratori al welfare tradizionale su base negoziale che procede per accordi e rimette l'applicazione degli ammortizzatori alla volontà politica,sindacale e imprenditoriale che si concreta in accordi sempre più privi di capacità di garantire sicurezze sociali ai lavoratori ed efficenza economica generale ?????
 
Colpe dei manager? Ecco cosa e' successo: un manager arriva e propone un piano, i dipRendenti lo bocciano (SEMPRE!) e minacciano, e fanno, scioperi.

I politici vanno in tilt e obbligano la dirigenza ad annacquare il piano (quei pochi dirigenti che hanno tirato fuori le palle sono stati rimossi dalla politica), e ovviamente il piano fallisce.

FIlm visto e rivisto negli ultimi 40 anni.

io capisco le chiacchierate di economia generalista nelle quali oltretutto dimostri pure una sostanziale rozzezza intellettuale,ma mettersi TE,ora,a giudicare nel merito le responsbailità operative di una crisi aziendale di così grosse dimensioni scusami ma mi sembra un pò troppo....si rischiano le chiacchierate da casa di riposo.
 
io capisco le chiacchierate di economia generalista nelle quali oltretutto dimostri pure una sostanziale rozzezza intellettuale,ma mettersi TE,ora,a giudicare nel merito le responsbailità operative di una crisi aziendale di così grosse dimensioni scusami ma mi sembra un pò troppo....si rischiano le chiacchierate da casa di riposo.

Avresti ragione se fosse la prima crisi aziendale.
Ma qui parliamo di una azienda che negli ultimi 40 anni è stata SEMPRE in crisi, con necessità di piani di salvataggio quasi uno all'anno.

È più che sufficiente la mia rozzezza intellettuale, anzi ci arriva pure lo scemo del villaggio , a capire che quell'azienda va chiusa ... e basta
 
Sì, vedete, io sono un po' restio a trinciare giudizi su situazioni aziendali così complesse.

Ci sono due punti:

1) Che negli anni si sia sviluppato un intreccio perverso fra politica, sindacati e lavoratori alitalia è una cosa così chiara che l'ha capita anche il mio cane.

2) Quello che non sappiamo sono i reali scopi dell'investitore Etihad. E mi spiego meglio:
Io posso comprare una azienda per varie ragioni. Ad esempio:
a) sono un imprenditore del settore e sono interessato a sviluppare il businness in quella zona o in quel segmento di mercato.
b) sono un imprenditore del settore e voglio togliere di mezzo un concorrente
c) non me ne frega niente dell'azienda ma sono interessato agli asset che hanno un valore di per se
d) .......

E' chiaro che più l'azienda che passa di mano è florida, maggiore sarà il prezzo e quindi maggiore sarà la probabilità che sia acquisita da chi ha interesse a svilupparla. Se invece l'azienda è in crisi, il prezzo è basso e maggiore è la probabilità che l'acquirente abbiaper così dire un secondo fine (tipico ad esempio il valore dei terreni sui quali insiste una fabbrica).

In questo secondo caso un piano di ristrutturazione non viene presentato perché si vuole realmente rilanciare l'azienda, ma solo perché non si vuol dire subito "la chiudiamo" (magari per aggirare resistenze politiche). In queste situazioni allora un "NO" dei lavoratori ha perfettamente senso perché uno dice "tanto vale togliersi il bubbone subito". A questo si aggiunge la ragionevole speranza che la politica ci metta una toppa.

Ora, in quale di queste situazioni siamo? O altrimenti <Etihad voleva realmente rilanciare la compagnia?> Boh.....
 
Avresti ragione se fosse la prima crisi aziendale.
Ma qui parliamo di una azienda che negli ultimi 40 anni è stata SEMPRE in crisi, con necessità di piani di salvataggio quasi uno all'anno.

È più che sufficiente la mia rozzezza intellettuale, anzi ci arriva pure lo scemo del villaggio , a capire che quell'azienda va chiusa ... e basta

E' da più pagine che vado raccontando che l'obiettivo di un nuovo welfare dovrebbe essere quello non di salvare i posti di lavoro la cui sorte dovrebbe esser rimessa al mercato,ma i lavoratori, ma tu sembri non capire.
Non sarà forse che quest'equivoco welfare faccia più comodo ad imprenditori e politici collusi con loro,che non ai lavoratori ????
Vedi quello che tu non potrai mai capire e con te l'altro tuo compagno di sventure intellettuali è che certi degeneri format tipo il ns attuale welfare sono la risultante di un mercato che non subisce i naturali ridimensionamenti da parte degli organi pubblici e equindi deborda sempre in pericolosi e facinorosi oligopoli che assorbono pure la politica. L'assorbono in una morsa fatale per il paese che li ospita entrambi,e i primi a subirne le conseguenze nefaste sono proprio i lavoratori cioè quelli che in primis dovevano usufruirne .
 
Sì, vedete, io sono un po' restio a trinciare giudizi su situazioni aziendali così complesse.

Ci sono due punti:

1) Che negli anni si sia sviluppato un intreccio perverso fra politica, sindacati e lavoratori alitalia è una cosa così chiara che l'ha capita anche il mio cane.

2) Quello che non sappiamo sono i reali scopi dell'investitore Etihad. E mi spiego meglio:
Io posso comprare una azienda per varie ragioni. Ad esempio:
a) sono un imprenditore del settore e sono interessato a sviluppare il businness in quella zona o in quel segmento di mercato.
b) sono un imprenditore del settore e voglio togliere di mezzo un concorrente
c) non me ne frega niente dell'azienda ma sono interessato agli asset che hanno un valore di per se
d) .......

E' chiaro che più l'azienda che passa di mano è florida, maggiore sarà il prezzo e quindi maggiore sarà la probabilità che sia acquisita da chi ha interesse a svilupparla. Se invece l'azienda è in crisi, il prezzo è basso e maggiore è la probabilità che l'acquirente abbiaper così dire un secondo fine (tipico ad esempio il valore dei terreni sui quali insiste una fabbrica).

In questo secondo caso un piano di ristrutturazione non viene presentato perché si vuole realmente rilanciare l'azienda, ma solo perché non si vuol dire subito "la chiudiamo" (magari per aggirare resistenze politiche). In queste situazioni allora un "NO" dei lavoratori ha perfettamente senso perché uno dice "tanto vale togliersi il bubbone subito". A questo si aggiunge la ragionevole speranza che la politica ci metta una toppa.

Ora, in quale di queste situazioni siamo? O altrimenti <Etihad voleva realmente rilanciare la compagnia?> Boh.....

tu dici
sono un po' restio a trinciare giudizi su situazioni aziendali così complesse

e fai bene,
ma come vedi non tutti la pensano come te anche se chi ci casca si commenta da solo, è anche interessante l'analisi che fai sui possibili ingressi dei capitali esteri.
Ma capirai bene che è un pò difficile entrare nei chimismi di queste operazioni se non ci stai dentro.

Però volendo veleggiare su un piano di qualuquismo spicciolo anche se io non l'ho mai fatto qui,ma mi ci stanno portando per mano e alla fine qualche risposta a certi benpensati e sul loro stesso piano va pure data.

Quando si parla di queste crisi,tipo l'alitalia,in cui ci sono stati casi evidenti di lavoratori liquidati con pensioni da favola o ammortizzatori privilegiati ma ce la vogliamo porre la seguente riflessione:
DOVE HANNO MANGIATO I PICCOLI,I GRANDI HANNO MANGIATO MOLTO E MOLTO DI PIU', ANZI E' PROPRIO PER QUESTO CHE HANNO MANGIATO PURE I PICCOLI, PERCHE' COSI' I GRANDI RISCHIANO DI MENO.
E CHI SONO I GRANDI?
GLI IMPRENDITORI IN PRIMIS NON C'E' DUBBIO, SEMPRE E SOLO IN SUBORDINE I POLITICI COLLUSI A QUESTI E CHE STANNO AL GIOCO.

QUINDI VIVA IL LIBBERISMO CHE CONOSCE TUTTE LE CHIAVI PER DIFENDERLI E CONSERVARLI QUESTI IMPRENDITORI ....
E QUAL'E' LA CHIAVE ????
IL NON INTERVENTO SUI MERCATI E LA SALVAGUARDIA SPINTA DEGLI INTERESSI PRIVATI CHE CREA E RAFFORZA GLI OLIGOPOLI E LE GRANDI FAMIGLIE DI IMPRENDITORI
 
Una azienda in perenne perdita, che paga comunque stipendi, fa welfare
 
Una azienda in perenne perdita, che paga comunque stipendi, fa welfare

ma che stai a dì ???
ma non sai nemmeno te a che santo attacarti.
Un azienda in perenne perdita s'appoggia allo stato e lo sfrutta togliendo al pubblico per versare nelle casse del grande interesse privato garantendo sotto banco dei soldi anche per quei politici che hanno spinto all'interno delle strutture pubbliche stesse per i loro interessi,è un business come pochi.
Pensa a quai 600 milioni che sono stati tolti alla colletività oggi,a chi andranno e poi capirai.
Quando poi si hanno grandi dimensioni e si maneggiano fior di miliardi si riesce a far tutto.
Ci voglioni dei contrappesi pubblici che da noi mancano e quindi lo sforamento verso l'interesse privato è sistematico,altrochè libberismo dei fregnoni qui c'è troppo libberismo, c'è poco stato e poco controllo pubblico vero e poi ci stanno pure quelli come te che abboccano pensando al mercato....... ahahahahahah.
 
ma che stai a dì ???
ma non sai nemmeno te a che santo attacarti.
Un azienda in perenne perdita s'appoggia allo stato e lo sfrutta togliendo al pubblico per versare nelle casse del grande interesse privato garantendo sotto banco dei soldi anche per quei politici che hanno spinto all'interno delle strutture pubbliche stesse per i loro interessi,è un business come pochi.
Pensa a quai 600 milioni che sono stati tolti alla colletività oggi,a chi andranno e poi capirai.
Quando poi si hanno grandi dimensioni e si maneggiano fior di miliardi si riesce a far tutto.
Ci voglioni dei contrappesi pubblici che da noi mancano e quindi lo sforamento verso l'interesse privato è sistematico,altrochè libberismo dei fregnoni qui c'è troppo libberismo, c'è poco stato e poco controllo pubblico vero e poi ci stanno pure quelli come te che abboccano pensando al mercato....... ahahahahahah.



Luciano Santo subito!!
Ma come fai??

Ammiro la tua pazienza!
 
Ultima modifica:
ma che stai a dì ???
ma non sai nemmeno te a che santo attacarti.
Un azienda in perenne perdita s'appoggia allo stato e lo sfrutta togliendo al pubblico per versare nelle casse del grande interesse privato .

Alitalia quando ha distribuito dividendi?

Quali sarebbero i privati che hanno beneficiato dei soldi pubblici dati ad Alitalia ?


GLi unici che hanno beneficiato sono stati i dipRendenti (inclusi i dirigenti)
 
Quali sarebbero i privati che hanno beneficiato dei soldi pubblici dati ad Alitalia ?

GLi unici che hanno beneficiato sono stati i dipRendenti (inclusi i dirigenti)

Esattamente. :yes:
E' proprio questa la spiegazione a questa osservazione

Un azienda in perenne perdita s'appoggia allo stato e lo sfrutta togliendo al pubblico per versare nelle casse del grande interesse privato garantendo sotto banco dei soldi anche per quei politici che hanno spinto all'interno delle strutture pubbliche stesse per i loro interessi,è un business come pochi.

Gli interessi PRIVATI sono i dipRententi alitaglia, che da anni estorcono miliardi ai contribuenti.
 
Esattamente. :yes:
E' proprio questa la spiegazione a questa osservazione



Gli interessi PRIVATI sono i dipRententi alitaglia, che da anni estorcono miliardi ai contribuenti.

ma è evidente che non mi riferisco allo specifico di alitalia anche se non pensarlo è da POLLI,ma di casi a comprovare quanto ho detto te ne potrei portare a cassette
pollastri libberisti,oppure da ridicoli pensate che è la politica che infrange la ricca imprenditoria sana e produttiva ma per piacere abbocconi e tu poi c'avresti pure il coraggio di aggiungere che:
E' proprio questa la spiegazione a questa osservazione..ahahahahahah
 
2) Quello che non sappiamo sono i reali scopi dell'investitore Etihad.

E' irrilevante, per due motivi.

1) Anche chi compra, chiude e fa a pezzi aziende per guadagnarci, sta creando ricchezza.
E' un modo come un altro per cambiare l'ordine dei fattori produttivi per migliorare l'allocazione complessiva delle risorse.
Poco importa che in qualche film "storico" questi vengano fatti passare per "cattivi". Non è così, fanno BENE.

Se Tizio domani compra alitaglia, la fa a pezzi, e li vende in giro, è un benefattore, che crea ricchezza per la collettività.
Deve essere molto chiaro: oggi 100 di asset perdono 10 - gli stessi 100 di asset (piloti, aerei, slot, ecc.) diversamente organizzati potrebbero produrre 20 di ricchezza, anzichè perderne 10.
Probabilmente questi 20 sono superiori anche agli utili che potrebbe generare una gestione "sana" dell'azienda intera.

Ne beneficerebbe anche la concorrenza del mkt aereo interno, a vantaggio di tutti i viaggiatori.

2) Questi sono in perdita da decenni, ci rendiamo conto? Ci siamo scordati anche la cordata precedente?
Nessuno è in grado di far rendere l'asset "avviamento alitaglia", perchè è una cosa con valore negativo, è una palla al piede, non un asset positivo.

Altro che complotto.. qui NESSUNO riesce a tenerla in piedi. Quindi deve fallire, chiudere, visto che è irriformabile.
 
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