Comprare in Asta/Galleria/Televendita - alcuni spunti

Bannarti? E per cosa...mica siamo al pensiero unico! Ben venga il dibattito! OK!
Convicerti? Nè te nè nessun altro :no: Ognuno dice la sua e ci si confronta: tutti spunti e punti di vista, e ancora meglio quando siano contrapposti e stimolanti!

Per tornare al tuo post precedente, io credo invece che aste e gallerie siano due mercati differenti. Molto differenti. Con target di compratori differenti anche se in parte sovrapponibili. L'utente "neutro" a cui ti riferisci non so bene come considerarlo o cosa tu intenda.
Quello che so è che tantissimi collezionisti comprano quasi solo in galleria, e molti meno comprano in asta. Alcuni fanno un mix.
Qui sul Fol probabilmente le percentuali sono diverse perchè la frequentazione è di chi compra da più tempo, quindi ipotizzo che gran parte dei Follisti abbia comperato almeno una volta in asta. Alcuni forse addirittura senza essere passati da un primo acquisto in galleria...
 
E speriamo rimanga così, altrimenti non si compra più nulla... e già così è difficile riuscire a comprare qualcosa.

Cmq in sintesi, scrivendo mi sono reso conto che: se vogliamo comprare bene in asta, paradosslamente dovremmo fare il tifo perchè gallerie e televendite vendano al doppio o magari al triplo, e trovino clienti a quelle cifre! :eek:
Altro che lamentarcene!!! :)
Quindi la prossima volta che da qualche parte chiedono prezzi altissimi, quello che dobbiamo dire è: EVVIVA :D ... e in effetti è proprio così!

Non è proprio così!

Il mercato è circolare, non orizzontale e prima o poi i quadri ritornano in vendita ed, a meno che tu immagini un popolo di storditi davanti alla Tv o peregrinanti ciechi tra le gallerie, il prezzo aumenterà inevitabilmente anche in asta!
Su un dato concordo: il tifo per le televendite, anzi per la Televendita...quello già c’è...anche qui!

Il mio parere è che il focus del problema non è il prezzo dovunque si applichi, ma la qualità, se mai la si trovi...e la si sappia riconoscere...possibilmente lontano dal divano di casa!
 
Biagio e onis, vi vogliamo così, dialogare in questo clima. Ognuno di voi due è utile e interessante in questo forum. Cena, miei ospiti, da Olindo? Spiega tu, Biagio, le bontà culinarie di questa "farmacia dei sani"...
P.s. Vietato ironizzare su un termine per il quale avrei potuto usare il sinonimo "gastronomiche".
 
Il mercato dell arte ha una particolarità . Non c é obsolescenza della merce , nel senso che non esiste prodotto nuovo e/o usato in relazione alla determinazione del suo valore , ma la discriminante é la richiesta che ne fa il mercato in un determinato momento.
Un mercato del genere é chiaramente aperto alla speculazione ( nel breve/medio) tuttavia nel lungo periodo il valore del bene tende a stabilizzarsi o verso lo zero o verso un ipotetico ''100''. Nei vuoti temporali (o meglio nelle curve) che si creano, ritengo che per ogni autore sia possibile fare buoni o pessimi acquisti...
Poi per me l arte come é stata intesa negli ultimi 100 anni resterà un "unicum" per le generazioni a venire che considereranno il '900 un grande secolo da questo punto di vista.
 
Ultima modifica:
@nonOmnis molto volentieri!

@zong sicuramente il XX secolo dal punto di vista artistico non ha precedenti nè sarà possibile nulla di paragonabile in futuro. Un secolo incredibile!
Propongo di ritrovarci tutti sul Fol per parlarne nell'agosto del 2318, e per fare anche il punto sull'andamento dei prezzi! :cincin:
 
@nonOmnis molto volentieri!

@zong sicuramente il XX secolo dal punto di vista artistico non ha precedenti nè sarà possibile nulla di paragonabile in futuro. Un secolo incredibile!
Propongo di ritrovarci tutti sul Fol per parlarne nell'agosto del 2318, e per fare anche il punto sull'andamento dei prezzi! :cincin:

Bella proposta Biagio...io vorrei tornare nell agosto di quell anno solo per la curiosità di vedere se, e quali dei miei quadri saranno sopravvissuti al tempo ..io come custode ho fatto la mia parte!
 
Mi inserisco anche io in tale discussione, almeno ci provo.

Per conto mio le gallerie devono fare ricerca, proporre innovazione, guardare avanti oppure studiare artisti non ancora approdati nel mercato che conta con dovizia e serietà, e ne avrebbero da fare, se volesseroOK!

Galleristi e televendite varie (ma soprattutto galleristi, visto che le televendite certo non entrano nelle fiere internazionali, ma "solo" nelle vostre casette) che propongono opere tanto perchè le hanno in magazzino, tanto perchè "quello ora va di moda" o perchè le hanno in conto vendita
non li ritengo Galleristi, ma semplici mercanti.

Aggiungo una precisazione : un gallerista può modificare l'andamento del mercato, investendo su un artista e renderlo visibile anche fuori dai confini, una televendita no, anche se è probabile che Orler o telemarket si vedano in Albania:rotfl::rotfl::rotfl:

A questo punto, visto che il collezionista la fretta deve SEMPRE metterla da parte, meglio aspettare l'opera per lui interessante nelle tantissime case d'asta sparse per il globo.

Che poi in un futuro il destino di questi "mercanti di arte" possa anche sparire, per me non sarebbe una grande sorpresa, anzi, in tutta schiettezza me lo aspico.:o

Il Gallerista ha da sempre avuto un ruolo fondamentale ma, mi ripeto, solo studio, ricerca e conoscenza possono garantire la sua continuità.
Per il resto, oltre a MasterCard ci stanno le case d'asta.

I margini e le "ricariche" del mercante si ribasseranno sempre più, anche grazie all'utilizzo del web.
Quindi o cambiano mestiere oppre incomincino a fare i galleristi:D .... evitando di fare i critici, però ... altro mestiere ancora, quello:o
 
@zong... sarebbe bello sopravvivessimo tutti noi fino al 2318, altro che i quadri :rolleyes:
I quadri si potrebbero anche vendere tutti nel 2118 o pure prima e poi godersi un paio di centinaia d'anni di pensione integrativa da investimento in arte in piena salute. Naturalmente sempre battibeccando sul Fol :D
 
Purtroppo il " Gallerista Mecenate "...credo sia già estinto, o molto prossimo all'estinzione...oggi per quella figura penso servano mezzi finanziari praticamente illimitati, per coccolare e far crescere Artisti emergenti di qualità, per investire in opere importanti, mostre, eventi culturali etc etc. Mi pare, invece, che tutto sia macinato, triturato a velocità impressionante...poi l' avvento del e-commerce ha stravolto tutto...e credo che abbiano vita dura anche gli pseudo critici ...sul web si vende di tutto, in tutto il mondo, senza intermediazioni o quasi, senza la necessità di una Sede prestigiosa...semplicemente è cambiato tutto, e tutti gli attori del mondo dell'Arte devono adeguarsi, chi l' ha capito in anticipo, ovviamente, ne è vantaggiato...e non poco. ( P.S....Io non ho capito una beata mazza...se non molto recentemente )
 
Purtroppo il " Gallerista Mecenate "...credo sia già estinto, o molto prossimo all'estinzione...oggi per quella figura penso servano mezzi finanziari praticamente illimitati, per coccolare e far crescere Artisti emergenti di qualità, per investire in opere importanti, mostre, eventi culturali etc etc. Mi pare, invece, che tutto sia macinato, triturato a velocità impressionante...poi l' avvento del e-commerce ha stravolto tutto...e credo che abbiano vita dura anche gli pseudo critici ...sul web si vende di tutto, in tutto il mondo, senza intermediazioni o quasi, senza la necessità di una Sede prestigiosa...semplicemente è cambiato tutto, e tutti gli attori del mondo dell'Arte devono adeguarsi, chi l' ha capito in anticipo, ovviamente, ne è vantaggiato...e non poco. ( P.S....Io non ho capito una beata mazza...se non molto recentemente )

Quoto in tutto 👍
 
Per quanto riguarda me, vi posso dire che compro sia in asta che in galleria.
la televendita la guarda con interesse, ma anche per un discorso etico non ci ho mai comprato.
Il mercato/successo dell’artista lo fa sicuramente la galleria che lo tratta/rappresenta e lo promuove non certo l’asta o la televendita.
credo anch’io che, se la galleria sa fare il suo lavoro, i prezzi che propone debbano essere più o meno in linea con quelli delle aste.
Quando ho comprato in galleria(quelle serie) confermo che non ho mai speso cifre superiori a quelle delle aste:yes:
ma apriamo un trend “QUALI SONO OGGI I VERI GALLERISTI ITALIANI”???
 
Bannarti? E per cosa...mica siamo al pensiero unico! Ben venga il dibattito! OK!
Convicerti? Nè te nè nessun altro :no: Ognuno dice la sua e ci si confronta: tutti spunti e punti di vista, e ancora meglio quando siano contrapposti e stimolanti!

Per tornare al tuo post precedente, io credo invece che aste e gallerie siano due mercati differenti. Molto differenti. Con target di compratori differenti anche se in parte sovrapponibili. L'utente "neutro" a cui ti riferisci non so bene come considerarlo o cosa tu intenda.
Quello che so è che tantissimi collezionisti comprano quasi solo in galleria, e molti meno comprano in asta. Alcuni fanno un mix.
Qui sul Fol probabilmente le percentuali sono diverse perchè la frequentazione è di chi compra da più tempo, quindi ipotizzo che gran parte dei Follisti abbia comperato almeno una volta in asta. Alcuni forse addirittura senza essere passati da un primo acquisto in galleria...

Precisando che era solo una battuta,
l'utente neutro è quello mediamente informato su entrambe le proposte che a mio parere non può farsi altro che una gran risata davanti a certe richieste.
Anche perché la tanto decantata qualità che sempre compare come un mantra giustificativo per proposte che ribadisco per me sono folli, in questa epoca di riproducibilita conclamata(ma chi era che ha concettualizzato tutto ciò)è una discriminante sempre meno importante.
:fiufiu:
 
@Lava il tuo ragionamento lo capisco e in buona parte lo condivido, nel senso che sono tantissime le volte in cui uno sente dei prezzi altissimi o che gli sembrano folli.
Ma questo non vuol dire che non ci sia un target di collezionisti pronti a spendere delle cifre che per i nostri parametri sono sovraprezzate.
Quello che tu identifichi come "l'utente neutro" è solo una delle possibili tipologie di collezionisti, ma in questo settore ci sono tantissimi collezionisti del tutto differenti, ognuno con un modo diverso di ragionare, di spendere e anche con portafogli completamente diversi.
Magari tu e io se sentiamo una certa cifra ci facciamo una risata, ma nel frattempo potrebbe esserci un altro che stacca l'assegno. E questo è un bene per tutti.

Sicuramente il 99% delle persone rimane a bocca aperta davanti ad una camera di albergo che costa 4-5.000 euro a notte, eppure c'è un pubblico anche per quello.

Il tema è sempre quello della domanda e dell'offerta. Se trovi chi è disposto a pagare una determinata cifra, quello è il prezzo di mercato.
 
Biagio e onis, vi vogliamo così, dialogare in questo clima. Ognuno di voi due è utile e interessante in questo forum. Cena, miei ospiti, da Olindo? Spiega tu, Biagio, le bontà culinarie di questa "farmacia dei sani"...
P.s. Vietato ironizzare su un termine per il quale avrei potuto usare il sinonimo "gastronomiche".

...madonna, vedo soltanto ora il tuo invito, mi avrai preso per un barbaro!
A proposito di barbari...accetto con gioia il tuo invito, curioso di sapere chi sarà Odoacre e Teodorico tra Biagio e me!🤣
 
Da the Economist, 28 gennaio 2016
The auction houses are also helping to boost the market and reduce volatility through a nifty trick called a “third-party guarantee” or “irrevocable bid”, through which they sell a work before the auction for a minimum price. This becomes the “reserve” below which the artwork will not sell. The guarantee gives the seller the confidence to consign a work and other potential bidders the reassurance that there is somebody out there willing to buy it. However, these financial agreements are secret and riddled with potential conflicts of interest.
Very little is publicly known about how these agreements are constructed. In September 2008 Sotheby's began publishing small symbols in their auction catalogues, which distinguished between the lots guaranteed by Sotheby's itself and those backed by third parties. Christie's followed suit a month later. Yet the identity of the guarantors and the level of their commitment remain confidential.
One controversy revolves around the way third-party guarantors earn “financing fees” at the two main houses. At Christie's guarantors earn a fee whether they end up buying the work or not; at Sotheby's the fee is only paid if the guarantor does not in the end acquire the artwork. The stakes are high and can earn a guarantor several million dollars on a single lot.
Good auctions are theatrical spectacles that create the illusion of deep markets. Historically a successful sale needs at least two bidders. But sometimes a guarantee leads to a “private sale in public” in which the guarantor is the only bidder. When the top prices for a particular artist are only reached via these kinds of behind-the-scenes, one-to-one transactions, it is reasonable to ask whether it is indicative of a market at all.
Regardless of the money involved, the market would be considerably fairer and more open if the auction houses reported real prices, disclosed the reserve prices—and named the third-party guarantors as well.
 
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