BasicNet, la mia rete che aiuta le PMI
Corriere della Sera - Economia 11/05/2020 pagina 10
Autore: Daniela Polizzi
Boglione: a bordo 400 imprenditori, gestiti come un'unica azienda
I suoi brand, da K-Way a Superga, venduti in oltre 33 mila negozi
«Avevamo superato il miliardo di vendite aggregate a fine 2019, era il mio sogno di imprenditore dal 1995, quando ho fondato BasicNet. Ma ora, in questa situazione di emergenza ho deciso di non soffermarmi più sui numeri. Guardo avanti, penso al futuro. Abbiamo portato l’azienda a casa dei dipendenti per non fermarci. Soprattutto per gli uffici stile, dove lavorano 200 designer, abbiamo trasferito i tavoli per tagliare e disegnare, fare le cartelle colore».
Così Marco Boglione, 64 anni, torinese, Cavaliere del Lavoro, potrà presentare nella convention di maggio le collezioni estive di abbigliamento e calzature Kappa, K-Way, Superga e Sebago che andranno in vendita tra un anno. Intanto, prepara i capi invernali perla stagione successiva. «Il motore non si è mai fermato – dice – ha solo rallentato la velocità».
BasicNet, quotata a Piazza Affari, è il frutto di quella rivoluzione digitale impostata a metà degli anni 80, quando Jeff Bezos stava immaginando la sua Amazon e Pierre Omidyar fondava eBay. BasicNet oggi è l’Amazon dei produttori e dei distributori di abbigliamento sportivo. Dal quartier generale di Torino, l’imprenditore gestisce infatti un marketplace, cioè una piattaforma di interconnessione tra chi produce i capi con i suoi marchi di proprietà – oltre 250 aziende nel mondo – e chi li distribuisce. Si tratta di 400 realtà di imprenditori associati, «tutte piccole o medie aziende, una flotta gestita come se fosse un’unica azienda, che in questi mesi non abbiamo mai smesso di sostenere», spiega il presidente di BasicNet che alimenta 200 negozi monomarca in Italia e 3 mila nel mondo (sono 30 mila i multimarca), di questi quasi 2 mila in Cina. «Lì sono già ripartiti. Questa epidemia si è diffusa a macchia di leopardo, ci sono mercati che sono tornati a lavorare prima, altri che non hanno mai chiuso. E questo è stato un vantaggio. Ma abbiamo dovuto tenere duro, con l’azienda che ha lavorato al 20-30% e che ha comunque continuato a sostenere costi elevati. Lo abbiamo fatto per supportare i nostri imprenditori e ripartire più in fretta. Certo, in generale, tra le aziende ci sarà una selezione. Sopravvivrà chi si sa adattare al cambiamento».
Secondo Boglione, tra gli obiettivi primari di un’azienda ci deve essere la creazione della ricchezza: «Anche ai ragazzi che vogliono fare gli imprenditori dico: diventate ricchi, producete valore e poi restituitelo al territorio, solo così si può aumentare il PIL, diminuire il rapporto con il debito pubblico e aiutare il Paese. Noi l’abbiamo fatto: abbiamo moltiplicato per cinque i ricavi in meno di quindici anni. In questa fase è ancora più urgente che le grandi aziende, con più facilità di accesso al credito, sostengano più di prima il circolante delle proprie filiere. L’imprenditore può diventare una sorta di capo-filiera e gestire lui i rapporti con gli istituti di credito. Spero che questa crisi abbia fatto comprendere la centralità dell’economia reale e del ruolo che possono svolgere gli imprenditori più grandi e solidi nella ripartenza».
L’azienda, che conta otto marchi e una presenza in 131 mercati, da un anno è guidata dall’amministratore delegato Federico Trono, 45 anni, allevato fin dal 2007 nella scuderia di giovani di BasicNet. Nel board della società ci sono i figli dell’imprenditore: Lorenzo, 34 anni, Vice president con la responsabilità delle vendite, e Alessandro, 33 anni, ad di Basicltalia, che distribuisce su licenza i prodotti coni marchi del gruppo nel Paese. A loro e a una nuova generazione di manager Boglione cederà man mano le deleghe gestionali: marketing, prodotto, IT e risorse umane. «Tra due anni – dice – lascerò loro la guida».