Illuminatore
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Con una polizza a vita intera se si decide di cambiare cavallo in corso il vecchio non viene abbandonato e i premi non risultano essere persi perchè va in riduzione (a patto di aver pagato almeno qualche annualità, per Vittoria mi pare siano 3). Quindi rimarrebbe in vigore per tutta la vita a prestazione ridotta (certo in misura un pò meno che proporzionale, ma comunque non a 0).
Anche le assicurazioni lavorano per il profitto…
Facendo riferimento alla LTC Fianco a fianco di Vittoria Assicurazioni è vero che c’è la facoltà di richiedere la riduzione:
https://www.vittoriaassicurazioni.c...a di non autosufficienza/PB0112C-EDZ-0720.pdf
art. 12 - Riduzione
Qualora il Contraente abbia corrisposto almeno tre annualità di premio, può richiedere la riduzione del contratto, ovvero l’assicurazione resta in vigore, libera dal pagamento di ulteriori premi, per una prestazione ridotta.
Il valore di riduzione è calcolato moltiplicando la rendita annua per il rapporto tra il numero dei premi annui pagati, comprese le eventuali frazioni di premio annuo, e la differenza tra 104 e l’età dell’assicurato alla sottoscrizione.
Tale richiesta però viene penalizzata dalla modalità di calcolo.
Prendiamo il caso esplicativo di esempio riportato nella tabella del citato art. 12. Si tratta di un assicurato dall’età di 55 anni (con aspettativa di vita residua, secondo l’ISTAT Tavole di mortalita della popolazione residente - Serie storica per ripartizione/regione/provincia tabelle 2020, di 30,7 anni per la donna e 26,7 anni per l’uomo, e rendita mensile contrattuale R), per il quale il contraente dopo 10 anni (a 65) decide di chiedere la riduzione.
Il contraente ha quindi pagato 10/30,7 o 10/26,7 dei reali premi totali attesi (in dipendenza del sesso dell’assicurato), ovvero 32,6% o 37,5% dei premi totali attesi. Ma la rendita ridotta è solo il 25,6% della rendita R inizialmente pattuita (che già teneva conto dei costi e margini assicurativi).
Consideriamo ora anche un altro aspetto negativo si solito non considerato.
Art. 1 - Prestazioni
… pagamento mensile di una rendita vitalizia. Tale rendita, definita dal Contraente in sede di sottoscrizione del Contratto, è costante per tutta la durata del contratto stesso.
In un contesto di inflazione positiva, come possiamo ragionevolmente attenderci nel lungo periodo, i premi pagati oggi valgono di più delle rendite pagate domani.
E la rendita R, pattuita con un importo ad oggi adeguato, tra parecchi anni sarà diventata insufficiente.
Come esempio con una inflazione del 2,5% annuo, dopo 20 anni, la nostra rendita R che avevamo fissato in 1.500 euro/mese, avrà un valore reale di 1.500/1,025^20= € 915.41
In caso di iperinflazione o periodi più lunghi la cosa potrebbe peggiorare significativamente. Lo scenario migliore sarebbe quello di decenni di deflazione, dove ci troveremmo con una rendita assicurata maggiorata in termini reali.