Mi scuso se ho sbagliato thread. Volevo aprirne uno dedicato, ma non sapevo se fosse la cosa giusta. Allora chiedo qui.
Ho p.iva con forfettario dal 2020. Finora ho utilizzato lo stesso cc personale per gli incassi delle mie fatture, mischiando di fatto spese e incassi personali da quelli professionali. Il mio commercialista mi aveva detto che non c'erano obblighi di tenere le operatività distinte, anche se poteva essere pratico. Ora col nuovo anno sto valutando invece di dividere le due cose, dedicando un conto alla sola movimentazione delle fatture e delle spese della p.iva e usare il mio conto personale per tutto il resto (rid, spese, vacanze, etc.)
Chiaramente dal conto dedicato alla p.iva uscirebbero uscirebbero cmq bonifici verso il mio conto personale o verso i CD, per alimentarli.
Le domande che mi stavo ponendo erano:
1_Vale la pena fare così? Anche se sarebbe una situazione che si andrebbe a differnziare non ad inizio p.iva ma dopo circa 3 anni?
2_C'è una qualche reale ragione per scegliere un conto "business" per questa parte, o tanto vale avere un conto "personale", ma utilizzarlo di fatto per la gestione della p.iva, o più semplicemente posso scegliere indifferentemente tra conto personale e business solo in base a quello che mi offre le condizioni più vantaggiose?
3_Nel caso di un conto business con condizioni di "vantaggio" (ad esempio cashback sulle spese), sarebbe cmq un po' contraddittorio sfruttarlo per le spese personali, andando di fatto a "rimescolare" la contabilità della p.iva con qll personale.
4 C'è qualche altro aspetto che dovrei considerare?
Grazie
Stessa tua situazione, anche se non c'è nessun obbligo di legge per noi partite iva forfettari, ho preferito gestirmi tutto con due conti separati, uno per l'attività , dove pago le tasse con F24 (nel mio caso conto Credit Agricole) e uno personale (prima Youbanking, poi dopo gli aumenti ho trasferito su BBVA. I ricavi li ho tutti sul conto di lavoro e ci gestisco l'attività e da lì poi con bonifici ordinari o istantanei (che ultimamente CA non mi fa più fare verso BBVA, perché li ha bloccati) ricarico il conto personale per le spese di tutti i giorni (dal supermercato agli acquisti online alle domiciliazioni delle utenze).
Ti rispondo per singolo punto:
1. Con conti a zero spese, finché non ci saranno costi, direi di si... hai la comodità che se devi fare un controllo sulle entrate e uscite della tua attività o ti arriva una richiesta di verifica, hai tutto lì a portata di mano.
2. Basta un conto personale, non c'è nessun obbligo di legge, il problema semmai sono conti come Illimity (che avevo preso in considerazione) o di altre banche, che nelle condizioni generali di contratto possono magari mettere qualche vincolo o divieto se vedono che lo usi per l'attività lavorativa. Ad esempio anche Credit Agricole mi aveva storto il naso all'apertura del conto quando gli ho detto che ero partita iva, ma non una azienda, sostenendo che in caso di controlli avrebbero potuto chiudermelo, poi non è mai successo e lo uso da 4 anni.
3. Torniamo al discorso di base, se vuoi tenere separate le due cose (attività da vita lavorativa) lo devi fare in tutto e per tutto, altrimenti ti apri un unico conto e ci gestisci qualsiasi cosa.
4. Verifica solo se la banca è nella lista di quelle presenti/convenzionate con l'Agenzia delle Entrate e con INPS nel caso dovessero spettarti dei rimborsi. Per esempio BBVA non è presente nella lista delle banche con cui INPS eroga eventuali contributi o rimborsi. Non so se è una cosa momentanea, o semplicemente non hanno aggiornato i loro database.