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Minusvalenza dubbi

Domanda da principiante e bastonato dai fondi intesa.
Se il mio fondo comune arriva a scadenza,in automatico i soldi vanno sul conto?, la minus si crea?
oppure devo venderlo prima? per creare la minus?
2 anni fa un fondo comune intesa arrivò in scadenza in perdita e non ho mai visto la minusvalenza. Addirittura Sul conto mi trovai accreditata la cifra come se fosse un gain:wall:
Grazie
 
Domanda da principiante e bastonato dai fondi intesa.
Se il mio fondo comune arriva a scadenza,in automatico i soldi vanno sul conto?, la minus si crea?

La minus si crea perché i fondi 'a scadenza' (in realtà scadenza del rateizzo delle commissioni d'entrata che non ti fanno vedere) alla data fine si trasformano in altri fondi.
NON vanno assolutamente sul conto.

Quindi AD ESEMPIO:

Eurizon Next classe Gold (con rateizzo del 3% per 3 anni) --> investiti 10000
dopo 3 anni --> controvalore 9500 (-5%)
--> si trasforma in Eurizon Next classe Platinum (senza scadenza e senza più rateizzo che 'mangia' valore aggiuntvo ogni giorno).

L'Eurizon Next Classe Platinum probabilmente sarà come se lo avessi comprato a 9500 (quindi ti darà perdita +0%) in cambio avrai prodotto 500 di minus.

Se poi te lo dimentichi lì resterà li (ma senza più '''penali''' - che penali non sono -) finché esisterà.

oppure devo venderlo prima? per creare la minus?

In realtà venderlo in qualsiasi momento anche pagando la ''penale d'uscita'' è indifferente al rendimento finale, dato che comunque tale ''penale'' non è che smette di esistere, ma viene comunque pagata solo che giornalmente in quota parte sul valore. Se però vuoi vedere i soldi del controvalore e non di meno, appena termina la 'penale' puoi venderlo.
2 anni fa un fondo comune intesa arrivò in scadenza in perdita e non ho mai visto la minusvalenza. Addirittura Sul conto mi trovai accreditata la cifra come se fosse un gain:wall: Grazie

I fondi generalmente vanno in conversione, bisogna leggere il prospetto, non vengono accreditati sul conto. Non sarà stata un'obbligazione o un certificato?
 
La minus si crea perché i fondi 'a scadenza' (in realtà scadenza del rateizzo delle commissioni d'entrata che non ti fanno vedere) alla data fine si trasformano in altri fondi.
NON vanno assolutamente sul conto.

Quindi AD ESEMPIO:

Eurizon Next classe Gold (con rateizzo del 3% per 3 anni) --> investiti 10000
dopo 3 anni --> controvalore 9500 (-5%)
--> si trasforma in Eurizon Next classe Platinum (senza scadenza e senza più rateizzo che 'mangia' valore aggiuntvo ogni giorno).

L'Eurizon Next Classe Platinum probabilmente sarà come se lo avessi comprato a 9500 (quindi ti darà perdita +0%) in cambio avrai prodotto 500 di minus.

Se poi te lo dimentichi lì resterà li (ma senza più '''penali''' - che penali non sono -) finché esisterà.



In realtà venderlo in qualsiasi momento anche pagando la ''penale d'uscita'' è indifferente al rendimento finale, dato che comunque tale ''penale'' non è che smette di esistere, ma viene comunque pagata solo che giornalmente in quota parte sul valore. Se però vuoi vedere i soldi del controvalore e non di meno, appena termina la 'penale' puoi venderlo.


I fondi generalmente vanno in conversione, bisogna leggere il prospetto, non vengono accreditati sul conto. Non sarà stata un'obbligazione o un certificato?

Grazie mille.
Era un fondo comune di nome cedola globale(Non sono a casa per cercare il nome esatto e isin) la risposta infelice del consulente fu, non hai perso nulla perchè hai incassato le cedole.
Piano piano mi sto liberando di questi furti autorizzati
 
mi pare di aver letto in alcuni messaggi di un "indipendente" che aveva dirottato il cliente suo amico verso una grossa rete

purtroppo molti si nascondono dietro l'etichetta di "formatore indipendente" per non assumersi gli oneri (costi e procedure) e la responsabilità di iscriversi come "consulente finanziario autonomo" vigilato da OCF e iscritto a ACF

purtroppo è consentito farlo ed è consentito restare iscritti alla sezione dell'Albo come "consulente finanziario abilitato all'offerta fuori sede" SENZA mandato; in questo caso non c'è la vigilanza e la tutela di OCF nè di ACF

il formatore indipendente NON può consigliare strumenti finanziari (compresi i fondi) in modo personalizzato ad un cliente anche se iscritto all'Albo senza mandato

purtroppo esistono centinaia se non migliaia di soggetti iscritti all'Albo senza mandato su cui OCF non può fare alcuna vigilanza dato che potrebbero fare tutt'altro mestiere ma non esiste una norma che vieti di restare iscritto all'Albo dei consulenti nella sezione più numerosa senza esercitare purchè venga pagato l'obolo di 180 euro annui

riassumendo: si può consigliare l'acquisto (ma anche la vendita) di un fondo solo se iscritti come CFAOFS CON MANDATO (in questo caso solo se il cliente è presso la stessa banca o rete del consulente con il fondo oggetto del consiglio) o iscritti come Consulenti Finanziari Autonomi (ovviamente vigilati); un CFAOFS SENZA MANDATO NON PUO' erogare questo consiglio
 
Scelta consulente

Buongiorno a tutti, ho iniziato un PAC su euclidea ma sto valutando il passaggio ad un consulente dato che non mi piace il fatto di dover pagare le tasse ogni anno visto che il mio orizzonte temporale é molto lungo. Ora il dubbio é quale consulente scegliere. Personalmente io credo nella filosofia della gestione passiva in stile "all wheather" ma ho visto anche sui social che ci sono molti consulenti che invece seguono una gestione più attiva che ha l'obiettivo di valutare il rapporto rischio rendimento dei vari strumenti del portafoglio nel contesto macroeconomico presente. Ad esempio in questo ultimo periodo magari hanno ridotto fortemente l'esposizione all'obbligazionario a lunga scadenza.
Voi che ne pensate di questi 2 approcci? Sono validi entrambi? Quale mi consigliereste? Grazie mille a tutti.
 
Buongiorno a tutti, ho iniziato un PAC su euclidea ma sto valutando il passaggio ad un consulente dato che non mi piace il fatto di dover pagare le tasse ogni anno visto che il mio orizzonte temporale é molto lungo. Ora il dubbio é quale consulente scegliere. Personalmente io credo nella filosofia della gestione passiva in stile "all wheather" ma ho visto anche sui social che ci sono molti consulenti che invece seguono una gestione più attiva che ha l'obiettivo di valutare il rapporto rischio rendimento dei vari strumenti del portafoglio nel contesto macroeconomico presente. Ad esempio in questo ultimo periodo magari hanno ridotto fortemente l'esposizione all'obbligazionario a lunga scadenza.
Voi che ne pensate di questi 2 approcci? Sono validi entrambi? Quale mi consigliereste? Grazie mille a tutti.

Considerando che ho scritto un articolo/libro sui lazy portfolios, io ti consiglio la filosofia della gestione passiva, di cui l'All Weather è uno dei portafoglio più conosciuti.

La gestione attiva è complicatissima, tant'è che gli stessi gestori dei fondi a gestione attiva (che sono dei professionisti) faticano moltissimo a fare meglio di quella passiva nel lungo termine. I motivi sono numerosi e gli alti costi di gestione è il principale.
 
Considerando che ho scritto un articolo/libro sui lazy portfolios, io ti consiglio la filosofia della gestione passiva, di cui l'All Weather è uno dei portafoglio più conosciuti.

La gestione attiva è complicatissima, tant'è che gli stessi gestori dei fondi a gestione attiva (che sono dei professionisti) faticano moltissimo a fare meglio di quella passiva nel lungo termine. I motivi sono numerosi e gli alti costi di gestione è il principale.

Grazie mille Dedalo. Si sono a conoscenza del tuo ottimo lavoro sui lazy portfolio. Sono anche iscritto con piacere al tuo sito.quindi mi consigli sicuramente un consulente che imposti un lazy portfolio in accordo alla mia propensione al rischio piuttosto che uno che cerca di comprare di volta in volta gli asset che performano nello scenario macroeconomico attuale. Infatti quello che mi chiedo é come fanno questi ultimi consulenti a sapere esattamente quando lo scenario macroeconomico sta cambiando e quindi a modificare puntualmente le asset in portafoglio? Fanno fatica i gestori che hanno un team di esperti figuriamoci un singolo consulente o sbaglio? In ogni caso grazie mille della tua risposta. :)
 
riassumendo: si può consigliare l'acquisto (ma anche la vendita) di un fondo solo se iscritti come CFAOFS CON MANDATO (in questo caso solo se il cliente è presso la stessa banca o rete del consulente con il fondo oggetto del consiglio) o iscritti come Consulenti Finanziari Autonomi (ovviamente vigilati); un CFAOFS SENZA MANDATO NON PUO' erogare questo consiglio

Faccio un pò di precisazioni sul discorso "Consulenza/Non Consulenza".
La parola di sé è vuota (Consulente = 'colui che consiglia' --> è vago).

Il concetto di Consulenza va inteso come una prestazione di natura professionale (l'occasionalità o la non professionalità del 'consiglio' non contempla consulenza) che si identifica come tale. Del tipo "Signor Rossi, io sono a fare un profilo del suo rischio/rendimento, adottando specifici software e/o metodo professionale secondo le norme vigenti, in seguito a tale approccio metodologico le dico che investendo 30000 nel prodotto Blackrock Euro Bond e 15000 nel Fidelity America Equity avrà un investimento adeguato al suo profilo/obiettivo, contemporaneamente le faccio presente che il suo investimento di 45000 euro nell'ETF India Equity non è bilanciato e deve venderlo per sostituirlo con questo".

Consigliare alla zia l'ultimo BTP perché "secondo me questo rendimento è buono" non è consulenza (mancanza requisito professionalità nonché occasionalità)

Consigliare al Bar di comprare le azioni della Juve perché quest'anno vince il campionato non è consulenza (mancanza requisito professionalità nonché occasionalità)

Consigliare sul forum ad un utente di disinvestire dalla Unit rapina perché l'utente stesso non si era reso conto che pagare il 5,2% l'anno di commissioni era una follia non è consulenza (non si sta minimamente valutando il profilo dell'utente o entrando nel merito del rischio/rendimento del prodotto, ma solo della qualità e dei costi dello strumento veicolo, oltre al fatto che si può parlare di inadempimenti del venditore dello strumento quanto a trasparenza sui costi e le caratteristiche del prodotto)

Consigliare ai propri allievi in un corso di laurea di "fatevi tutti il fondo pensione azionario perché per questo e questo motivo a voi che avete 22 anni vi renderà di più" non è consulenza da parte del professore (presenza del requisito di professionalità, ma mancanza di specificità e finalità didattica della raccomandazione)

Consigliare a @Tutti di comprare il bond della Turchia perché i rendimenti a proprio parere sono eccezionali non è consulenza (mancanza di specificità)

Consigliare a chicchessia di "fai come me che sono un esperto investitore, ho preso metà di Vanguard S&P500 e metà di iShares Global Aggregate Bond e ho guadagnato il settordici" non è consulenza (si tratta di una propria RECENSIONE su due prodotti, anche se finanziari, ed eventualmente un'imitazione, non si considera minimamente il profilo dell'altra persona né gli si fa credere che sia una soluzione ritagliata sulle sue esigenze)

Spiegare ad una persona quali sono i rischi rendimenti del portafoglio Golden Butterfly che a lui piace tanto e quali sono gli ETF sulla borsa italiana che lo riproducono non è consulenza (semmai formazione specifica)

Ricevere la richiesta specifica da una persona (a me capita spesso da clienti): "mi individui un BTP che scade nel 2023, uno nel 2024, uno nel 2025, uno nel 2026 e uno nel 2027 e mi scrivi vicino il rendimento, che ci sto facendo un pensierino", non è consulenza (casomai un lavoro di reportistica, anche se professionale, su soggetto specifico deciso dal cliente)

Dare un'opinione sulla base di profilo non verificato "senti, a Fideuram mi hanno detto che 70% azionario e 30% obbligazionario emergente con questi due fondi va bene per il mio profilo di rischio zero e capitale garantito tra 2 anni che devo comprarmi casa, tu che ne dici?" "Io dico che non è assolutamente adeguato per gli obiettivi che mi hai detto, perché l'azionario oscilla del 8% e l'obbligazionario emergente del 12% in un tempo così breve etc..." non è consulenza (opinione sulla formazione su topic specifico).

Fare un'analisi di un portafoglio "Questo è il mio estratto conto su Banca Fidexum, che ne pensi del mio portafoglio?" "E' un portafoglio composto al 32% di azionario, 68% di obbligazionario, con costi annui intorno al 2% annuo, il rischio secondo me è medio e blabla" non è consulenza (analisi... può essere una buona analisi o fatta male, uno può decidere di farci quello che vuole, incluso cestinarla e dare retta solo al suo consulente abituale)

Corsi di trading, segnali di trading etc... non sono consulenza (al massimo formazione/informazione finanziaria)

Fare un portafoglio modello non è consulenza (altrimenti in galera tutti)

Avere un amico che replica i tuoi investimenti (perché si fa raccontare cosa fai, o ti clona sull'app tal de tali) non è certo consulenza


Insomma alla fine la consulenza abusiva si limita ai casi in cui un CFAOFS finisce per farsi pagare cash per il suo servizio (frequente, soprattutto quando i clienti guadagnano, ma anche i bancari soprattutto un tempo, venivano licenziati per simili infrazioni), quando uno si spaccia per consulente indipendente o cfaofs gestendo i soldi delle persone (compriamo questo, vendiamo quello, metti tutto sulla polizza dell'amico mio etc...). Insomma nei classici casi di abusivismo professionale (come i finti avvocati e finti medici).

Il problema è che non è l'unico reato: il TUF prevede anche divieto di PUBBLICITA' di prodotti finanziari. Che vuol dire? Se io anche a persona non specifica (es. su YouTube) pubblicizzo come meraviglioso e straordinario uno strumento SPECIFICO (quindi bada: non l'INDICE MSCI WORLD e poi replicatelo come vi pare, ma ad esempio l'ETF LifeStrategy) CONSIGLIANDO di investirci, corro un grande rischio (pubblicità non autorizzata di prodotti finanziari etc...).
Attenzione perché c'è una differenza tra pubblicizzare e analizzare.
Dire "Ho comprato questo prodotto, mi sono trovato bene" --> recensione
Dire "E' uscito questo prodotto nuovo, come funziona? Che caratteristiche ha? Quanto costa? Che potrebbe accadere se?" --> recensione ed analisi
Dire "E' uscito il migliore ETF del mondo, rischia poco e guadagna tanto, compratelo tutti!" --> pubblicità

Quindi anche lì la linea di confine è vaga (e infatti i video di fatto 'pubblicitari' si sprecano). Ovviamente l'illecito scatta e anche le sanzioni quando esce fuori che la società X ha pagato, magari in maniera occulta, per far PUBBLICIZZARE il proprio prodotto (sponsorizzazione di pubblicizzazione di prodotti finanziari), ad esempio sulle crypto è frequente...

Per chiarezza.

P.S.

Il fatto che poi gli abilitati per legge a fare consulenza in Italia siano al 99% VENDITORI ed AGENTI DI COMMERCIO di prodotti finanziari (spesso specifici o comunque su catalogo specifico) e la 'Consulenza' sia spesso una 'pezza legale' sulla vendita, deprime molto tutto il discorso. Il fatto che i manager degli stessi non abbiano idea della Mifid o della Consulenza, ma solo di che quota di fondo X si VENDE e si comportino di conseguenza ("Ti VIETO di vendere BTP... solo il Certificato in collocamento! Altrimenti ti faccio trasferire ad Anguillara Sabazia! E provaci con tutti quelli che entrano! Ed entro mezzogiorno chiama tutti quelli che hanno i soldi sul conto e proponilo!") trasforma il 99% della Consulenza in Italia in un'autentica pagliacciata. Speriamo che la magistratura ne tenga conto (ma anche loro sono spesso a libro paga). IMHO
 
Ultima modifica:
Grazie mille Dedalo. Si sono a conoscenza del tuo ottimo lavoro sui lazy portfolio. Sono anche iscritto con piacere al tuo sito.quindi mi consigli sicuramente un consulente che imposti un lazy portfolio in accordo alla mia propensione al rischio piuttosto che uno che cerca di comprare di volta in volta gli asset che performano nello scenario macroeconomico attuale.
Grazie per i complimenti!
La mia risposta è, di nuovo, in favore di un portafoglio pigro o di un consulente che ti segua nella scelta del portafoglio pigro più adatto.
Possono esistere delle strategie diverse, seguite da alcuni consulenti (ETF + singole obbligazioni o azioni con particolari scopi), che possono essere sicuramente valide, ma io preferisco la semplicità. Altre volte propongono strategie specifiche per chi ha esigenze particolari (successorie o magari il semplice recupero di minusvalenze, che secondo me non giustifica però un allontanamento dalla strategia passiva).

Sul comprare di volta in volta gli asset che performano invece no: si tratta di "return chasing" e nel lungo termine puoi essere sicuro che chi segue strategie del genere sottoperformerà il mercato.

Infatti quello che mi chiedo é come fanno questi ultimi consulenti a sapere esattamente quando lo scenario macroeconomico sta cambiando e quindi a modificare puntualmente le asset in portafoglio? Fanno fatica i gestori che hanno un team di esperti figuriamoci un singolo consulente o sbaglio? In ogni caso grazie mille della tua risposta. :)
Non lo sanno. Molti credono di saperlo, ma la realtà è che non ne hanno idea. Seguono le loro convinzioni, o le mode o quant'altro, ma non sanno meglio né di me né di te che cosa accadrà in futuro.
Ovviamente, se parli con loro ti spiegheranno il perché e il percome giustifica le loro convinzioni, ma per me efficienza nei mercati finanziari è sinonimo di semplicità (che poi di scelte soggettive, anche volendo seguire la più elementare delle strategie passive, ce ne sono da fare molte).
 
Grazie mille Dedalo. Si sono a conoscenza del tuo ottimo lavoro sui lazy portfolio. Sono anche iscritto con piacere al tuo sito.quindi mi consigli sicuramente un consulente che imposti un lazy portfolio in accordo alla mia propensione al rischio piuttosto che uno che cerca di comprare di volta in volta gli asset che performano nello scenario macroeconomico attuale. Infatti quello che mi chiedo é come fanno questi ultimi consulenti a sapere esattamente quando lo scenario macroeconomico sta cambiando e quindi a modificare puntualmente le asset in portafoglio? Fanno fatica i gestori che hanno un team di esperti figuriamoci un singolo consulente o sbaglio? In ogni caso grazie mille della tua risposta. :)

Ciao, scusa se mi intrometto ma dato che credo di far parte dei secondi che citi, provo ad illustrare il mio punto di vista, partendo dal presupposto che il lavoro di Dedalo è ottimo e quindi non mi metto in contrapposizione ma credo piuttosto che il consulente dovrebbe valutare caso per caso se sia meglio una strategia lazy o una operatività più dinamica.

Prendo la tua frase:"fanno fatica i gestori ecc...." .
I gestori fanno i gestori e non conoscono le esigenze e le caratteristiche di ogni cliente.
I gestori (di fondi) sono obbligati a seguire un regolamento.
I gestori (di fondi) sovente non mettono i loro risparmi personali nei fondi che gestiscono nè seguono le strategie che usano nel fondo (detto dal Prof.Malkiel se non erro e da altri).
I gestori dei fondi sono a volte sopravvalutati e si sono conquistati un posto da gestore non si sa bene come.
I gestori dei fondi hanno di solito grossi flussi in entrata DOPO grossi risultati PASSATI e grossi flussi in uscita dopo periodi scarsi o pessimi (magari non per colpa loro) quindi sono OBBLIGATI a comprare sui massimi e vendere sui minimi.
I gestori dei fondi a volte comprano partecipazioni enormi su titoli di media capitalizzazione e se vogliono uscire in fretta poi non possono farlo altrimenti fanno crollare il titolo. Se Morgan Stanley vuole vendere un titolo come VISA che magari ha in vari fondi, ci mette come minimo due settimane con vendite ogni giorno (raccontato da loro).
I gestori dei fondi sovente sono interessati allo stipendio e non ai risultati dei clienti.
Un consulente indipendente con un numero limitato di clienti può se vuole mettere in pratica con molto più flessibilità e velocità delle modifiche (io ho un cliente che riesce a mettere in atto ogni volta le operazioni a mercati aperti nei successivi dieci minuti dall'invio del mio consiglio).
I consigli che invio ai clienti non nascono da mie idee: pago (parecchio) due diversi team di analisti indipendenti (direi abbastanza esperti dato che lavorano come advisory per istituzionali); con loro faccio due meeting di due ore ciascuno ogni settimana e poi ho una chat aperta con cui ci scambiamo idee anche nei festivi o durante il giorno.
Non so quando lo scenario macro sta cambiando però cerco di capire come siamo messi e dove si potrebbe finire, ne derivano asset allocation non uguali per ciascun cliente ma con idee di base comuni. Alla fine ho la traccia (il canovaccio) dell All Weather ma con un pò di ricami attorno. Molti clienti arrivano con portafogli complicati costruiti un pò a casaccio o con errori importanti e un bel carico di minus pregresse, non è semplice metterci mano senza correre il rischio di fare danni maggiori.
Il lazy classico prevede una parte di titoli di stato a lungo termine: ti assicuro che la maggior parte dei clienti si lamenta già quest'anno per le perdite della parte a breve dei titoli di stato. L'ALL WEATHER classico non è proponibile alla maggior parte degli investitori perchè non riescono a capirlo; un conto è la teoria un conto la realtà delle persone una diversa dall'altra. Se un cliente evoluto sa che se i tassi salgono i prezzi dei titoli di stato scendono, perchè devo fargli perdere soldi per fargli fare a tutti i costi ciò che prescrive il modello. Ho utilizzato nell'ultimo anno come componente dell'obbligazionario un ETF strutturato che cresce se salgono le attese di crescita dell'inflazione, purtroppo il +12 o +14 su questo mentre i titoli di stato lunghi facevano -20 o peggio non è servito più di tanto perchè ne ho messo troppo poco. Se avessi seguito solo ALL WEATHER classico avrei oggi molti più clienti "arrabbiati" .... hanno perso molto meno però non va bene, dall'indipendente molti si aspettano sempre i miracoli.
Perchè confrontate sempre il gestore di un fondo con un consulente singolo? Son due mestieri differenti, molto differenti, io non posso fare il gestore, devo dare consigli ai clienti in modo personalizzato e non mi devo mettere in gara coi gestori perchè non facciamo la stessa cosa nè lo facciamo con le stesse modalità: il confronto non ha senso.

Dimenticavo una cosa: i risultati peggiori li ho coi clienti dove ho cercato un appiglio nei fondi dei gestori attivi (per un 15%-20% del totale in consulenza) i risultati migliori coi clienti dove ho attuato una serie di consigli più dinamica senza fondi attivi ma con titoli ed ETF-ETC-ETN. Se il consulente singolo indipendente fosse alla fine davvero peggio dei gestori attivi di fondi, non dovrebbe forse essere il contrario?

Dimenticavo un'altra cosa: la maggior parte dei clienti NON ha obiettivi reali di lungo periodo, sovente le situazioni sono più complicate. Quindi non posso suggerire un lazy a tutti perchè:
1) non lo capiscono
2) non è adatto a loro
3) si focalizzano sul risultato a breve degli strumenti peggiori
4) se cerco di "imporre" la strategia lazy a tutti i costi la vedono come una vendita e non come un dialogo costruttivo

Altri aspetti:
1) la validità dei lazy è definita su backtest che prendono i risultati grossomodo dal 1980 ad oggi, un periodo con un contesto storico mondiale che non ci sarà più (forse); Dalio tre anni fa diceva "cash is trash" provate a chiedergli oggi se ne è ancora convinto (e quanto hanno reso i suoi fondi)
2) va di moda il Golden Butterfly; io ho messo oro in tutti i portafogli in varia misura al massimo fino al 10% (e non 20% come prescrive il modello) molti clienti si lamentano perchè sta andando male e hanno meno del 10% a volte si lamentano col 7%, altra dimostrazione che i lazy non vanno bene a tutti nella realtà (collegato al discorso del vero orizzonte temporale che il cliente ha in testa)
3) il contesto generale influenza molto le persone: un portafoglio un pò più dinamico oggi piace di più, un lazy aumenta le preoccupazioni (perchè in pochi lo capiscono e in pochi hanno davvero esigenze di lungo termine)
4) Jack Bogle è molto chiaro nei suoi scritti: state investendo in modo passivo per lasciare i soldi ai vostri pronipoti, il lungo termine sono 100 anni (nell'ultimo libro scritto nel 2016 si riferisce al risultato di S&P500 dal 1916); sempre nello stesso libro parla di risultati attesi negli anni a venire (dal 2016 in poi) molto più bassi di quelli degli anni fino al 2016
 
Ultima modifica:
Faccio un pò di precisazioni sul discorso "Consulenza/Non Consulenza".
La parola di sé è vuota (Consulente = 'colui che consiglia' --> è vago).

Il concetto di Consulenza va inteso come una prestazione di natura professionale (l'occasionalità o la non professionalità del 'consiglio' non contempla consulenza) che si identifica come tale. Del tipo "Signor Rossi, io sono a fare un profilo del suo rischio/rendimento, adottando specifici software e/o metodo professionale secondo le norme vigenti, in seguito a tale approccio metodologico le dico che investendo 30000 nel prodotto Blackrock Euro Bond e 15000 nel Fidelity America Equity avrà un investimento adeguato al suo profilo/obiettivo, contemporaneamente le faccio presente che il suo investimento di 45000 euro nell'ETF India Equity non è bilanciato e deve venderlo per sostituirlo con questo".

Consigliare alla zia l'ultimo BTP perché "secondo me questo rendimento è buono" non è consulenza (mancanza requisito professionalità nonché occasionalità)

Consigliare al Bar di comprare le azioni della Juve perché quest'anno vince il campionato non è consulenza (mancanza requisito professionalità nonché occasionalità)

Consigliare sul forum ad un utente di disinvestire dalla Unit rapina perché l'utente stesso non si era reso conto che pagare il 5,2% l'anno di commissioni era una follia non è consulenza (non si sta minimamente valutando il profilo dell'utente o entrando nel merito del rischio/rendimento del prodotto, ma solo della qualità e dei costi dello strumento veicolo, oltre al fatto che si può parlare di inadempimenti del venditore dello strumento quanto a trasparenza sui costi e le caratteristiche del prodotto)

Consigliare ai propri allievi in un corso di laurea di "fatevi tutti il fondo pensione azionario perché per questo e questo motivo a voi che avete 22 anni vi renderà di più" non è consulenza da parte del professore (presenza del requisito di professionalità, ma mancanza di specificità e finalità didattica della raccomandazione)

Consigliare a @Tutti di comprare il bond della Turchia perché i rendimenti a proprio parere sono eccezionali non è consulenza (mancanza di specificità)

Consigliare a chicchessia di "fai come me che sono un esperto investitore, ho preso metà di Vanguard S&P500 e metà di iShares Global Aggregate Bond e ho guadagnato il settordici" non è consulenza (si tratta di una propria RECENSIONE su due prodotti, anche se finanziari, ed eventualmente un'imitazione, non si considera minimamente il profilo dell'altra persona né gli si fa credere che sia una soluzione ritagliata sulle sue esigenze)

Spiegare ad una persona quali sono i rischi rendimenti del portafoglio Golden Butterfly che a lui piace tanto e quali sono gli ETF sulla borsa italiana che lo riproducono non è consulenza (semmai formazione specifica)

Ricevere la richiesta specifica da una persona (a me capita spesso da clienti): "mi individui un BTP che scade nel 2023, uno nel 2024, uno nel 2025, uno nel 2026 e uno nel 2027 e mi scrivi vicino il rendimento, che ci sto facendo un pensierino", non è consulenza (casomai un lavoro di reportistica, anche se professionale, su soggetto specifico deciso dal cliente)

Dare un'opinione sulla base di profilo non verificato "senti, a Fideuram mi hanno detto che 70% azionario e 30% obbligazionario emergente con questi due fondi va bene per il mio profilo di rischio zero e capitale garantito tra 2 anni che devo comprarmi casa, tu che ne dici?" "Io dico che non è assolutamente adeguato per gli obiettivi che mi hai detto, perché l'azionario oscilla del 8% e l'obbligazionario emergente del 12% in un tempo così breve etc..." non è consulenza (opinione sulla formazione su topic specifico).

Fare un'analisi di un portafoglio "Questo è il mio estratto conto su Banca Fidexum, che ne pensi del mio portafoglio?" "E' un portafoglio composto al 32% di azionario, 68% di obbligazionario, con costi annui intorno al 2% annuo, il rischio secondo me è medio e blabla" non è consulenza (analisi... può essere una buona analisi o fatta male, uno può decidere di farci quello che vuole, incluso cestinarla e dare retta solo al suo consulente abituale)

Corsi di trading, segnali di trading etc... non sono consulenza (al massimo formazione/informazione finanziaria)

Fare un portafoglio modello non è consulenza (altrimenti in galera tutti)

Avere un amico che replica i tuoi investimenti (perché si fa raccontare cosa fai, o ti clona sull'app tal de tali) non è certo consulenza


Insomma alla fine la consulenza abusiva si limita ai casi in cui un CFAOFS finisce per farsi pagare cash per il suo servizio (frequente, soprattutto quando i clienti guadagnano, ma anche i bancari soprattutto un tempo, venivano licenziati per simili infrazioni), quando uno si spaccia per consulente indipendente o cfaofs gestendo i soldi delle persone (compriamo questo, vendiamo quello, metti tutto sulla polizza dell'amico mio etc...). Insomma nei classici casi di abusivismo professionale (come i finti avvocati e finti medici).

Il problema è che non è l'unico reato: il TUF prevede anche divieto di PUBBLICITA' di prodotti finanziari. Che vuol dire? Se io anche a persona non specifica (es. su YouTube) pubblicizzo come meraviglioso e straordinario uno strumento SPECIFICO (quindi bada: non l'INDICE MSCI WORLD e poi replicatelo come vi pare, ma ad esempio l'ETF LifeStrategy) CONSIGLIANDO di investirci, corro un grande rischio (pubblicità non autorizzata di prodotti finanziari etc...).
Attenzione perché c'è una differenza tra pubblicizzare e analizzare.
Dire "Ho comprato questo prodotto, mi sono trovato bene" --> recensione
Dire "E' uscito questo prodotto nuovo, come funziona? Che caratteristiche ha? Quanto costa? Che potrebbe accadere se?" --> recensione ed analisi
Dire "E' uscito il migliore ETF del mondo, rischia poco e guadagna tanto, compratelo tutti!" --> pubblicità

Quindi anche lì la linea di confine è vaga (e infatti i video di fatto 'pubblicitari' si sprecano). Ovviamente l'illecito scatta e anche le sanzioni quando esce fuori che la società X ha pagato, magari in maniera occulta, per far PUBBLICIZZARE il proprio prodotto (sponsorizzazione di pubblicizzazione di prodotti finanziari), ad esempio sulle crypto è frequente...

Per chiarezza.

P.S.

Il fatto che poi gli abilitati per legge a fare consulenza in Italia siano al 99% VENDITORI ed AGENTI DI COMMERCIO di prodotti finanziari (spesso specifici o comunque su catalogo specifico) e la 'Consulenza' sia spesso una 'pezza legale' sulla vendita, deprime molto tutto il discorso. Il fatto che i manager degli stessi non abbiano idea della Mifid o della Consulenza, ma solo di che quota di fondo X si VENDE e si comportino di conseguenza ("Ti VIETO di vendere BTP... solo il Certificato in collocamento! Altrimenti ti faccio trasferire ad Anguillara Sabazia! E provaci con tutti quelli che entrano! Ed entro mezzogiorno chiama tutti quelli che hanno i soldi sul conto e proponilo!") trasforma il 99% della Consulenza in Italia in un'autentica pagliacciata. Speriamo che la magistratura ne tenga conto (ma anche loro sono spesso a libro paga). IMHO

posso dire che questo commento è semplicemente ECCEZIONALE?

alcuni punti (pubblicità) sinceramente non li avevo mai considerati ma è proprio così

bravo! devo ammettere che ti stai superando
 
Ciao, scusa se mi intrometto ma dato che credo di far parte dei secondi che citi, provo ad illustrare il mio punto di vista, partendo dal presupposto che il lavoro di Dedalo è ottimo e quindi non mi metto in contrapposizione ma credo piuttosto che il consulente dovrebbe valutare caso per caso se sia meglio una strategia lazy o una operatività più dinamica.

Prendo la tua frase:"fanno fatica i gestori ecc...." .
I gestori fanno i gestori e non conoscono le esigenze e le caratteristiche di ogni cliente.
I gestori (di fondi) sono obbligati a seguire un regolamento.
I gestori (di fondi) sovente non mettono i loro risparmi personali nei fondi che gestiscono nè seguono le strategie che usano nel fondo (detto dal Prof.Malkiel se non erro e da altri).
I gestori dei fondi sono a volte sopravvalutati e si sono conquistati un posto da gestore non si sa bene come.
I gestori dei fondi hanno di solito grossi flussi in entrata DOPO grossi risultati PASSATI e grossi flussi in uscita dopo periodi scarsi o pessimi (magari non per colpa loro) quindi sono OBBLIGATI a comprare sui massimi e vendere sui minimi.
I gestori dei fondi a volte comprano partecipazioni enormi su titoli di media capitalizzazione e se vogliono uscire in fretta poi non possono farlo altrimenti fanno crollare il titolo. Se Morgan Stanley vuole vendere un titolo come VISA che magari ha in vari fondi, ci mette come minimo due settimane con vendite ogni giorno (raccontato da loro).
I gestori dei fondi sovente sono interessati allo stipendio e non ai risultati dei clienti.
Un consulente indipendente con un numero limitato di clienti può se vuole mettere in pratica con molto più flessibilità e velocità delle modifiche (io ho un cliente che riesce a mettere in atto ogni volta le operazioni a mercati aperti nei successivi dieci minuti dall'invio del mio consiglio).
I consigli che invio ai clienti non nascono da mie idee: pago (parecchio) due diversi team di analisti indipendenti (direi abbastanza esperti dato che lavorano come advisory per istituzionali); con loro faccio due meeting di due ore ciascuno ogni settimana e poi ho una chat aperta con cui ci scambiamo idee anche nei festivi o durante il giorno.
Non so quando lo scenario macro sta cambiando però cerco di capire come siamo messi e dove si potrebbe finire, ne derivano asset allocation non uguali per ciascun cliente ma con idee di base comuni. Alla fine ho la traccia (il canovaccio) dell All Weather ma con un pò di ricami attorno. Molti clienti arrivano con portafogli complicati costruiti un pò a casaccio o con errori importanti e un bel carico di minus pregresse, non è semplice metterci mano senza correre il rischio di fare danni maggiori.
Il lazy classico prevede una parte di titoli di stato a lungo termine: ti assicuro che la maggior parte dei clienti si lamenta già quest'anno per le perdite della parte a breve dei titoli di stato. L'ALL WEATHER classico non è proponibile alla maggior parte degli investitori perchè non riescono a capirlo; un conto è la teoria un conto la realtà delle persone una diversa dall'altra. Se un cliente evoluto sa che se i tassi salgono i prezzi dei titoli di stato scendono, perchè devo fargli perdere soldi per fargli fare a tutti i costi ciò che prescrive il modello. Ho utilizzato nell'ultimo anno come componente dell'obbligazionario un ETF strutturato che cresce se salgono le attese di crescita dell'inflazione, purtroppo il +12 o +14 su questo mentre i titoli di stato lunghi facevano -20 o peggio non è servito più di tanto perchè ne ho messo troppo poco. Se avessi seguito solo ALL WEATHER classico avrei oggi molti più clienti "arrabbiati" .... hanno perso molto meno però non va bene, dall'indipendente molti si aspettano sempre i miracoli.
Perchè confrontate sempre il gestore di un fondo con un consulente singolo? Son due mestieri differenti, molto differenti, io non posso fare il gestore, devo dare consigli ai clienti in modo personalizzato e non mi devo mettere in gara coi gestori perchè non facciamo la stessa cosa nè lo facciamo con le stesse modalità: il confronto non ha senso.

Dimenticavo una cosa: i risultati peggiori li ho coi clienti dove ho cercato un appiglio nei fondi dei gestori attivi (per un 15%-20% del totale in consulenza) i risultati migliori coi clienti dove ho attuato una serie di consigli più dinamica senza fondi attivi ma con titoli ed ETF-ETC-ETN. Se il consulente singolo indipendente fosse alla fine davvero peggio dei gestori attivi di fondi, non dovrebbe forse essere il contrario?

Dimenticavo un'altra cosa: la maggior parte dei clienti NON ha obiettivi reali di lungo periodo, sovente le situazioni sono più complicate. Quindi non posso suggerire un lazy a tutti perchè:
1) non lo capiscono
2) non è adatto a loro
3) si focalizzano sul risultato a breve degli strumenti peggiori
4) se cerco di "imporre" la strategia lazy a tutti i costi la vedono come una vendita e non come un dialogo costruttivo

Altri aspetti:
1) la validità dei lazy è definita su backtest che prendono i risultati grossomodo dal 1980 ad oggi, un periodo con un contesto storico mondiale che non ci sarà più (forse); Dalio tre anni fa diceva "cash is trash" provate a chiedergli oggi se ne è ancora convinto (e quanto hanno reso i suoi fondi)
2) va di moda il Golden Butterfly; io ho messo oro in tutti i portafogli in varia misura al massimo fino al 10% (e non 20% come prescrive il modello) molti clienti si lamentano perchè sta andando male e hanno meno del 10% a volte si lamentano col 7%, altra dimostrazione che i lazy non vanno bene a tutti nella realtà (collegato al discorso del vero orizzonte temporale che il cliente ha in testa)
3) il contesto generale influenza molto le persone: un portafoglio un pò più dinamico oggi piace di più, un lazy aumenta le preoccupazioni (perchè in pochi lo capiscono e in pochi hanno davvero esigenze di lungo termine)
4) Jack Bogle è molto chiaro nei suoi scritti: state investendo in modo passivo per lasciare i soldi ai vostri pronipoti, il lungo termine sono 100 anni (nell'ultimo libro scritto nel 2016 si riferisce al risultato di S&P500 dal 1916); sempre nello stesso libro parla di risultati attesi negli anni a venire (dal 2016 in poi) molto più bassi di quelli degli anni fino al 2016

Giuste osservazioni.

I lazy portfolios e la filosofia di investimento su cui si basano sono elementari. Eppure, sono forse la strategia più difficile da implementare per la maggioranza degli investitori:
- L'orizzonte temporale è di lungo termine: gli investitori non hanno pazienza. Al giorno d'oggi si vuole tutto e subito
- La troppa semplicità viene confusa con inefficienza. Una delle tante controintuitività in finanza.

Alla fine, l'investimento lazy è per pochi. La maggioranza cerca altro, come hai ottimamente evidenziato.
 
Certo. Ma, credo, chi cerca altro lo fa perché non li ha capiti.

Sono d'accordo. Il cliente medio pensa ancora che il consulente sia un taumaturgo onnisciente, e alzare le mani ammettendo l'impossibilità di prevedere il mercato fa quasi "scadere" il consulente agli occhi di chi vuole guadagnare tanto in fretta e senza rischi.
 
Sono d'accordo. Il cliente medio pensa ancora che il consulente sia un taumaturgo onnisciente, e alzare le mani ammettendo l'impossibilità di prevedere il mercato fa quasi "scadere" il consulente agli occhi di chi vuole guadagnare tanto in fretta e senza rischi.

Un minimo di incidenza delle realtà sociali in cui si opera esiste: chi si rivolge a un consulente indipendente sa già che è una figura che esiste ed è normata e ti può dare un quid in più.
In piazza San Carlo tendenzialmente avrai clienti un pochino più evoluti che a Passerano Marmorito, dove molti concetti anche elementari sono difficili da par passare. Non che siano scemi, anzi sono fin troppi furbi, della furbizia elementare, sana e tutt altro che banale che ti fa dire :" io non capisco nulla, non investo in nulla"...
 
Sono d'accordo. Il cliente medio pensa ancora che il consulente sia un taumaturgo onnisciente, e alzare le mani ammettendo l'impossibilità di prevedere il mercato fa quasi "scadere" il consulente agli occhi di chi vuole guadagnare tanto in fretta e senza rischi.

non è sempre così

ho visto negli anni moltissimi consulenti finanziari tradizionali strumentalizzare l'impossibilità di prevedere il mercato per vendere un PAC (magari con commissioni elevate) ad ogni incontro col cliente

trovo ancora clienti di consulenti tradizionali con patrimonio importante e una ventina di PAC su fondi aperti a casaccio

arriva il cliente con l'idea che il consulente possa far guadagnare tanto e in fretta e il consulente gli fa capire che è impossibile (salvo casi fortuiti e enormi quantità di rischio assunte) ma che ha pronta la soluzione miracolosa cioè il PAC, di solito dimostrato ancora con foglio bianco e penna che disegna il percorso da 100 a 150 a 50 e poi torna a 100 e il cliente quando capisce il giochino si convince di aver trovato il consulente con la soluzione geniale (senza rendersi conto che se hai accumulato 150.000 e ti ritrovi a 50.000 forse qualche grosso dubbio ti viene, ma psicologicamente vedere molti zeri in meno non ha lo stesso effetto anche se le % sono identiche)

se non avete modo di parlare con frequenza con persone del settore e con clienti di consulenti, non vi rendete conto di quanti PAC sono stati consigliati e vengono consigliati ogni giorno, soprattutto sui fondi più disparati
 
non è sempre così

ho visto negli anni moltissimi consulenti finanziari tradizionali strumentalizzare l'impossibilità di prevedere il mercato per vendere un PAC (magari con commissioni elevate) ad ogni incontro col cliente

trovo ancora clienti di consulenti tradizionali con patrimonio importante e una ventina di PAC su fondi aperti a casaccio

arriva il cliente con l'idea che il consulente possa far guadagnare tanto e in fretta e il consulente gli fa capire che è impossibile (salvo casi fortuiti e enormi quantità di rischio assunte) ma che ha pronta la soluzione miracolosa cioè il PAC, di solito dimostrato ancora con foglio bianco e penna che disegna il percorso da 100 a 150 a 50 e poi torna a 100 e il cliente quando capisce il giochino si convince di aver trovato il consulente con la soluzione geniale (senza rendersi conto che se hai accumulato 150.000 e ti ritrovi a 50.000 forse qualche grosso dubbio ti viene, ma psicologicamente vedere molti zeri in meno non ha lo stesso effetto anche se le % sono identiche)

se non avete modo di parlare con frequenza con persone del settore e con clienti di consulenti, non vi rendete conto di quanti PAC sono stati consigliati e vengono consigliati ogni giorno, soprattutto sui fondi più disparati

Da consulente, in che occasioni ( a spanne) si può consigliare un PAC che in effetti, ( sul FOL e ngli uffici dei promotori, almeno per mia esperienza) viene ancora consigliato a presindere.

Anzi sarebbe interessante capire , sempre in linea di massima perché ogni cliente è diverso in quali condizioni consigliare un pac è sbagliato.
 
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