Se ti va, potresti dare qualche dettaglio in più sul ricorso (che immagino sia appunto per il canone introdotto)?
Sì, ho fatto il ricorso sulla riga di quello di widiba (infatti ne ho discusso molto anche lì) però soffermandomi non solo sul discorso dello Ius Variandi ma anche sul giustificato motivo (tassi euribori negativi che non lo sono più da mesi e mesi e quindi dovrebbero far decadere il giustificato motivo).
Ebbene sul giustificato motivo il collegio ABF risponde così:
Con il presente ricorso il ricorrente contesta la proposta di modifica unilaterale ex articolo 118 TUB formulata dall’intermediario in data 21/03/2022 con la quale è stato variato il costo del canone annuo da 0 ad € 12,00. In particolare, il ricorrente lamenta che tale modifica sia stata introdotta in difformità rispetto a quanto previsto dalle condizioni contrattuali ovvero solo in presenza di un giustificato motivo. Tali motivazioni, secondo le doglianze dell’istante sarebbero assenti, tenuto conto della contraddittorietà delle motivazioni riportare nella lettera di proposta di modifica unilaterale del contratto rispetto al contesto attuale delle condizioni di tasso, specie a partire da gennaio 2022. In aggiunta, si contesta l’indiretta introduzione di una vera e propria clausola contrattuale, stante il passaggio da un canone pari a zero ad un costo annuo pari ad euro 12,00.
Cioè, noti una risposta? Io non vedo nessuna risposta sul giustificato motivo. C'è o non c'è? Boh.
Sul punto dello Ius Variandi ha risposto così:
"Nel caso qui in esame, come rilevato, il canone mensile/annuo senza l’opzione di assistenza da parte della filiale risultava pattuita, seppur come gratuito, per un costo pari a € 0,00. Con specifico riferimento alla modifica unilaterale che determina la variazione del costo di un canone da gratuito ad oneroso, nonché al divieto di introduzione di previsioni nuove, il Collegio richiama le seguenti decisioni dei Collegi ABF: Collegio di Milano, decisione n. 11292/21; Collegio di Milano, n. 11420/2019; Collegio di Palermo, n. 15427/2017. Il Collegio, pertanto, reputa nel caso di specie che l’imposizione del canone annuale non comporti in effetti l’introduzione di un nuovo costo per il cliente"
Quindi zero è un costo secondo loro e l'imposizione del canone non sarebbe l'introduzione di un nuovo costo.
La risposta è tutta qui, nient'altro.
Forse la dottoressa Maugeri (fino a qualche mese fa nel cda di Unipolsai nonchè ex direttrice di Unipolsai che detiene anche 17,355 milioni di azioni Mediobanca/CheBanca) che ha deciso così aveva troppo poco tempo e non solo non ha letto nulla del ricorso ma ha fatto una specie di copia/incolla di pezzi della risposta della banca al mio reclamo.