la materia è complessa.
ecco cosa dice banca d'italia in una sua circolare.
8. Nuove definizioni di attività finanziarie deteriorate
È stato chiesto di conoscere se, a seguito dell’entrata in vigore della nuova nozione di
attività finanziarie deteriorate di cui al 7° aggiornamento della Circolare n. 272 e al 13°
aggiornamento della Circolare n. 217, la riclassificazione tra le inadempienze probabili dei
rapporti in precedenza classificati come “esposizioni ristrutturate” debba essere segnalata
come variazione di status.
Al riguardo, si precisa che tutte le riclassificazioni derivanti dalla modifica della nozione
di attività finanziarie deteriorate (ad esempio, da “incagli oggettivi” a “esposizioni scadute
deteriorate”) vanno segnalate come variazioni di status.
9. Interessi maturati dopo l’ingresso in default
È stato chiesto di conoscere le corrette modalità di segnalazione degli interessi contrattuali
maturati e contabilizzati dopo l’ingresso in default e successivamente incassati (parzialmente o
totalmente).
Al riguardo si precisa che, coerentemente con quanto previsto dalla Circolare 284 per la
rilevazione delle variazioni di EAD (4
), i suddetti interessi vanno segnalati nella voce 55302
“Variazioni EAD”, oltre che, limitatamente alla quota incassata, nella voce 55304 “Recuperi” -
sottovoci 02 e 04.
Sono esclusi gli interessi di mora anche se contabilizzati. Gli eventuali interessi di mora
incassati vanno rilevati nella voce 55304 “Recuperi” - sottovoci 18 e 20.
10. Interessi di mora
È stato chiesto di conoscere se nelle sottovoci 55304.18 e 20 “Recuperi – Interessi di
mora incassati – Valori nominali/valori attuali” debbano essere rilevati tutti i movimenti di
(4) Cfr. Circolare n. 284 “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni delle perdite storicamente registrate sulle posizioni
in default”, voce 55302 “Variazioni EAD”.
Bollettino di Vigilanza n. 5, maggio 2015 II.8
Provvedimenti di carattere generale delle autorità creditizie
Sezione II - Banca d'Italia
incasso di interessi di mora, inclusi quelli maturati dopo la data di default e non considerati
nell’EAD.
Al riguardo, si fa presente che nelle citate sottovoci 55304.18 e 20 vanno segnalati tutti gli
interessi di mora incassati, inclusi quelli maturati e incassati dopo la data di default e non
considerati nell’EAD.
11. EAD
È stato chiesto di conoscere se il valore dell’EAD da segnalare debba fare riferimento
all’EAD delle attività di rischio per cassa e “fuori bilancio” come definita dalla normativa
prudenziale nell’ambito della metodologia basata sui rating interni per il rischio di credito,
oppure per le esposizioni per cassa debba fare riferimento al saldo al momento del default
definito come sommatoria di “capitale residuo, eventuale impagato in c/capitale, eventuale
impagato in c/interessi, eventuali interessi di mora contabilizzati sino alla data di ingresso in
default e ritenuti recuperabili nell’esercizio di iscrizione” (5
).
Al riguardo, si precisa che l’EAD corrisponde al valore delle attività di rischio per cassa e
“fuori bilancio” alla data del default come definito dalla normativa prudenziale nell’ambito
della metodologia basata sui rating interni per il rischio di credito.
Per le sole esposizioni per cassa, nel caso di difficoltà a determinare tale valore dell’EAD,
è possibile fare riferimento al “saldo al momento del default (capitale residuo, eventuale
impagato in c/capitale, eventuale impagato in c/interessi, eventuali interessi di mora
contabilizzati sino alla data di ingresso in default e ritenuti recuperabili nell’esercizio di
iscrizione)” come indicato nella Circolare n. 284.
materia molto controversa....
Io non credo che Bernstein sia in grado di fare una qualsiaisi valutazone sul fenomeno.
Current IFRSs and US GAAP
4. Currently, neither IFRSs nor US GAAP have specific requirements for ceasing
accrual of interest on financial assets.
5. However, predominant practice for financial institutions in the US is to follow
non-accrual guidance included in regulatory reporting instructions for GAAP
financial reporting purposes. The principle in the regulatory reporting guidance
is that banks shall not accrue interest, amortise deferred net loan fees or costs, or
accrete discount on the following types of assets:
(a) Assets maintained on a cash basis because of deterioration in the
financial condition of the borrower
(b) Assets for which payment in full of principal or interest is not
expected
(c) Assets for which principal or interest has been in default for a period
of 90 days or more unless the asset is both well secured and in the
process of collection2
.
6. The appendix to this paper provides a full description of the regulatory
requirements for non-accrual assets.
7. The FASB staff understands that this definition is also applied in practice by
many financial institutions in the U.S. for purposes of determining when an
individual asset meets the scope requirement of ASC 310-10-35 (formerly
FASB Statement No. 114). ASC 310-10-35 requires, for assets in its scope, that
Using a discounted measure means non-accrual guidance cannot be required. Expected shortfalls in
interest are included in the impairment calculation and in the calculation of interest revenue – to also
cease interest accrual would double count shortfalls in interest.
2
An asset is ‘well secured’ if it is secured (1) by collateral in the form of liens on or pledges of real or
personal property, including securities, that have a realizable value sufficient to discharge the debt
(including accrued interest) in full, or (2) by the guarantee of a financially responsible party. An asset is
‘in the process of collection’ if collection of the asset is proceeding in due course either (1) through
legal action, including judgment enforcement procedures, or, (2) in appropriate circumstances, through
collection efforts not involving legal action which are reasonably expected to result in repayment of the
debt or in its restoration to a current status in the near future.
Agenda paper 4C / Memorandum 85
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impairment be measured based on cash flows expected to be collected,
discounted at the original rate in the contract, or as a practical expedient, based
on the fair value of the collateral for collateral-dependent loans. This guidance
applies to assets that are individually considered impaired, but does not define
when an asset is impaired, leaving that determination to management. Based on
discussions with U.S. Banking Regulators, the staff understands that, in practice
determination of when an asset is considered impaired for purposes of meeting
the scope requirement of ASC 310-10-35 leverages the non-accrual
requirements in regulatory guidance. (Note that this is for assets within the
scope of ASC 310-30-35, which excludes large groups of smaller-balance
homogeneous loans.)
8. IAS 39 and the original IASB ED require impairment losses to be calculated
based on discounted future cash flows (principal and interest). Given IAS 39
requires all cash flows (principal and interest) to be taken into account for
calculating the impairment loss, IAS 39:AG93 does not allow for non-accrual of
interest following an impairment as it is unnecessary. Following an impairment,
IAS 39 requires interest revenue to be recognised using the contractual EIR (ie
the rate that was used for discounting the future cash flows for the purpose of
measuring the impairment loss) applied to the carrying amount (which is net of
the impairment amount)