Creval Parte 9: dopo la S.p.A. un matrimonio con ricca dote?
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Hola Generale:truzzo::truzzo::truzzo:
Sul fatto che il Creval si deve maritarenon ci sono dubbi.....
Al momento ha cercato un marito emiliano a cui ha chiesto una dote troppo grossa(il baffino voleva la presidenza.....si dice)
Credo che avendo un competitor sul territorio (PopSO) e avendo una dote di NPL troppo elevata....alla lunga potrebbe tornare di moda UBI. In tal caso si parlerebbe non prima del 2019.....
Dama62
Creval e BPER hanno tutto per un matrimonio, spero solo che le pretese di Fiordi non facciano saltare tutto. Il fatto che durante l'assemblea non abbia accennato agli sviluppi, mi è suonato come un segnale per BPER del tipo "la mia proposta la conoscete, spetta a voi decidere". Tra l'altro durante quella di BPER hanno toccato il tema delle fusioni?
Riguardo ad UBI ed altre possibilità ci credo poco per due motivi. Banca troppo grande rispetto a Creval e sovrapposizione di filiali in provincia di Sondrio e Lombardia.
seanross
CVAL...la mandrakata
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Banche italiane: tracollo del 77% in Borsa in 10 anni.
18/04/2017 10:00
di Laura Naka Antonelli
Fari puntati sulle banche italiane [...]
[...] a dieci anni di distanza dal collasso finanziario (e poi economico) – provocato dalla Grande Crisi esplosa nel 2007 con la tristemente nota crisi subprime), a pagare i conti siano stati soprattutto i piccoli e grandi azionisti delle banche, che “si sono visti sgonfiare sotto gli occhi i loro investimenti”. E ciò è avvenuto soprattutto nel caso dell’Italia, dove i titoli bancari hanno subito un forte deprezzamento in Borsa.
[...] I dati sono terribili soprattutto per Mps (-99,8%) e Carige (-99,2%). Hanno retto meglio alla crisi Credem (-32%), Intesa SanPaolo (-32,6%) e Mediobanca (-38%), “unica tra le grandi ad aver superato la crisi senza chiedere capitali agli azionisti”. Mentre nello stesso arco temporale, i guadagni sono stati a dir poco cospicui per Banca Generali (+255%) e Ifis (+383%), “la prima focalizzata sul risparmio gestito, la seconda nel recupero crediti”. Presi in esame i primi 15 istituti quotrati in Borsa. Si segnalano anche i tonfi di Credito Valtellinese -92,9%; Ubi Banca -82,4%, Banca Popolare di Sondrio -58,8%, UniCredit -89,1% [...]
18/04/2017 10:00
di Laura Naka Antonelli
Fari puntati sulle banche italiane [...]
[...] a dieci anni di distanza dal collasso finanziario (e poi economico) – provocato dalla Grande Crisi esplosa nel 2007 con la tristemente nota crisi subprime), a pagare i conti siano stati soprattutto i piccoli e grandi azionisti delle banche, che “si sono visti sgonfiare sotto gli occhi i loro investimenti”. E ciò è avvenuto soprattutto nel caso dell’Italia, dove i titoli bancari hanno subito un forte deprezzamento in Borsa.
[...] I dati sono terribili soprattutto per Mps (-99,8%) e Carige (-99,2%). Hanno retto meglio alla crisi Credem (-32%), Intesa SanPaolo (-32,6%) e Mediobanca (-38%), “unica tra le grandi ad aver superato la crisi senza chiedere capitali agli azionisti”. Mentre nello stesso arco temporale, i guadagni sono stati a dir poco cospicui per Banca Generali (+255%) e Ifis (+383%), “la prima focalizzata sul risparmio gestito, la seconda nel recupero crediti”. Presi in esame i primi 15 istituti quotrati in Borsa. Si segnalano anche i tonfi di Credito Valtellinese -92,9%; Ubi Banca -82,4%, Banca Popolare di Sondrio -58,8%, UniCredit -89,1% [...]
silviotzr
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Pop. Sondrio - L'ad conferma interesse per Arca, non per Creval 19/04/2017 11:47 - MKI
Mario Alberto Pedranzini, amministratore delegato della Banca Popolare di Sondrio, conferma l'interesse per Arca, mentre smentisce contatti con Creval.
Il manager, a margine dell'esecutivo dell'Abi, e' intervenuto per chiarire la posizione dell'istituto sul fronte di possibili aggregazioni o acquisizioni sulle quali circolano indiscrezioni. “Siamo interessati ad Arca sgr che e' la nostra societa' di gestione del risparmio. L’interesse e' effettivo. Valutiamo', ha commentato Pedranzini riferendosi all'acquisto della quota in mano alle banche venete.
Sul possibile merger con Creval, invece, non conferma. “Non c’e' nessun dialogo in corso”, ha risposto sull'argomento.
Oggi a Piazza Affari le azioni della Banca Popolare di Sondrio evidenziano un modesto incremento dello 0,86% a 3,27 euro, non seguendo il passo del resto del comparto che mette a segno un rialzo del 3,35%.
Mario Alberto Pedranzini, amministratore delegato della Banca Popolare di Sondrio, conferma l'interesse per Arca, mentre smentisce contatti con Creval.
Il manager, a margine dell'esecutivo dell'Abi, e' intervenuto per chiarire la posizione dell'istituto sul fronte di possibili aggregazioni o acquisizioni sulle quali circolano indiscrezioni. “Siamo interessati ad Arca sgr che e' la nostra societa' di gestione del risparmio. L’interesse e' effettivo. Valutiamo', ha commentato Pedranzini riferendosi all'acquisto della quota in mano alle banche venete.
Sul possibile merger con Creval, invece, non conferma. “Non c’e' nessun dialogo in corso”, ha risposto sull'argomento.
Oggi a Piazza Affari le azioni della Banca Popolare di Sondrio evidenziano un modesto incremento dello 0,86% a 3,27 euro, non seguendo il passo del resto del comparto che mette a segno un rialzo del 3,35%.
tot57
Il Grullo è pazzo
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vedremo
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shark2007
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silviotzr
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FATTO
Il quotidiano Mf riporta che il Credito Valtellinese (CVAL.MI) avrebbe dato mandato agli advisor per verificare la possibilità di stringere nuovi accordi di bancassurance che possano rafforzare il capitale in vista delle cessioni di sofferenze (1,5 miliardi di euro entro fine giugno 2017).
EFFETTO
Secondo le nostre stime, Creval potrebbe chiudere la cessione di sofferenze pur mantenendo un CET1 ratio in area 10,5%. Le azioni di capital management in suo possesso potrebbero riportare il CET1 ratio agevolmente in area 11-11,5%, in attesa della validazione dei modelli interni i cui benefici la società ha fissato in via conservativa in +100 punti base.
La nostra raccomandazione è INTERESSANTE, target price a 6,80 euro.
Il quotidiano Mf riporta che il Credito Valtellinese (CVAL.MI) avrebbe dato mandato agli advisor per verificare la possibilità di stringere nuovi accordi di bancassurance che possano rafforzare il capitale in vista delle cessioni di sofferenze (1,5 miliardi di euro entro fine giugno 2017).
EFFETTO
Secondo le nostre stime, Creval potrebbe chiudere la cessione di sofferenze pur mantenendo un CET1 ratio in area 10,5%. Le azioni di capital management in suo possesso potrebbero riportare il CET1 ratio agevolmente in area 11-11,5%, in attesa della validazione dei modelli interni i cui benefici la società ha fissato in via conservativa in +100 punti base.
La nostra raccomandazione è INTERESSANTE, target price a 6,80 euro.
silviotzr
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qualcuno qui aveva detto che la tranche da 1,5mld veniva dismessa entro fine autunno
qui si parla di fine giugno..
io avevo parlato del secondo semestre 2017 per la dismissione delle sofferenze e dei modelli interni.
Queste date le aveva indicate Selvetti nelle ultime call
silviotzr
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quindi secondo te si sale per la news di oggi che quindi esclude un adc?
tot57
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quale adc?
silviotzr
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tot57
Il Grullo è pazzo
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quello che ho sempre in mente, se ci saranno ulteriori perdite a bilancio
vedremo
Intanto la chart da segno di vita
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L'aumento di capitale è stato escluso da Fiordi durante l'assemblea dei soci. Non ha nascosto che con le sofferenze ci saranno altre perdite in bilancio, ma l'emissione del bond subordinato servirà a rispettare le nuove normative europee più stringenti sul capitale e permetterà di evitare un altro aumento.
tot57
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chart aggiornata.
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silviotzr
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Gli accordi di bancassurance sono una collaborazione tra banche e assicurazioni per la vendita di prodotti assicurativi tramite le filiali. Quindi, Creval sta cercando un'assicurazione per stringere un accordo.
Passando al passaggio che questo accordo serve per rafforzare il capitale in vista delle cessioni delle sofferenze sembrerebbe un segnale che l'emissione del bond non è sufficiente.
Passando al passaggio che questo accordo serve per rafforzare il capitale in vista delle cessioni delle sofferenze sembrerebbe un segnale che l'emissione del bond non è sufficiente.
Parlare ora di bancassicurazione potrebbe essere un battere sul basto per farla intendere all'asino, che sarebbe BPER che con Unipol ha legami assicurativi, ovvero come dire: be che fate? O con voi ed Unipol come Assicurazione alleata, oppure mi metto con altri, difficile che dopo accordi con altra assicurazione poi al duo BPER-Unipol possa interessare il matrimonio, ovvero se il Creval sceglie una assicurazione diversa da Unipol potrebbe dirsi tramontato il fidanzamento con BPER, a me sembra che la faccenda possa essere vista in quest'ottica.
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