db x-trackers MSCI World Index UCITS ETF - LU0274208692

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  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Ma no! Se performano uguale la CW non si tocca e rimane uguale. Invece la EW si modifica in favore della componente sovrappesata.
E' semplice algebra.

I titoli value in genere capitalizzano meno di quelli growth, i titoli small cap lo fanno per definizione. L'EW all'inizio di ogni periodo da ai titoli value e alle small cap lo stesso peso e siccome i titoli value e le small cap sovraperformano i titoli growth e le large cap, l'EW sovraperforma il CapW (semplice algebra).

Inoltre facendo il rebalancing mensile, si sfrutta lo short-term reversal (e non ci si espone al long-term reversal). Non a caso l'alfa dell'EW sparisce del tutto una volta aggiustato per questi fattori.
 
I titoli value in genere capitalizzano meno di quelli growth, i titoli small cap lo fanno per definizione. L'EW all'inizio di ogni periodo da ai titoli value e alle small cap lo stesso peso e siccome i titoli value e le small cap sovraperformano i titoli growth e le large cap, l'EW sovraperforma il CapW (semplice algebra).

Inoltre facendo il rebalancing mensile, si sfrutta lo short-term reversal (e non ci si espone al long-term reversal). Non a caso l'alfa dell'EW sparisce del tutto una volta aggiustato per questi fattori.

Sul fatto che i value performino piu dei growth non ci andrei cosi sicuro. Gli smallcaps e' piu credibile, ma sono anche piu volatili e quindi stai dicendo che prendendo un portafoglio piu volatile guadagni di piu. Non ne ho dubbi(se la volatilita e' scelta bene) ed io per primo ti avevo detto che l'EW e' piu volatile. Allora prendi tutto smallcaps e stai a posto, se questo e' il tuo obiettivo.
Naturalmente smallcaps>largecaps vale nello stesso mercato. E' un'altra cosa su cui ci andrei cauto che smallcaps(francia)>largecaps(usa)
 
Sul fatto che i value performino piu dei growth non ci andrei cosi sicuro.
E' solo una delle fondamenta più rilevanti e note della finanza moderna :) E tutto il filone che tanto ti è caro dei "gestori non generano alfa e si sta meglio con gli index funds" (sul quale peraltro mi trovi d'accordo nella maggior parte dei casi), si basa proprio sul fatto che non generino alfa una volta che la performance è corretta per i fattori market, size e value, non che in generale non battano il benchmark (poi nel tempo ne son stati aggiunti altri, i.e. momentum, long e short term reversal, liquidity ed ora va molto in voga "quality").

Ti ho mostrato i dati, la volatilità non aumenta così tanto come se si comprassero direttamente small cap perchè si fa un rebalancing costante e ci son comunque dentro le large cap.

Il problema è che a livello di costi non è efficace, ma negare che si farebbe meglio è negare l'evidenza ed ignorare i principali drivers del risk premium azionario. :specchio:

p.s. anche quelli di Vanguard la pensano così, giuro!
 
Ultima modifica:
Il problema è che a livello di costi non è efficace, ma negare che si farebbe meglio è negare l'evidenza ed ignorare i principali drivers del risk premium azionario. :specchio:

Come giustamente hai già notato in altre occasioni, l'eccessiva "granularità" non paga a causa dei costi crescenti.

Per chi non avesse colto questo aspetto, i costi non sono solo quelli espliciti dati ad es. dal TER dello strumento finanziario che cerca di replicare una certa strategia, ma anche dai costi impliciti dati dal mettere in pratica la strategia stessa (a causa di turnover delle posizioni, minore liquidità del sottostante, ecc.).
 
La logica che applico nella scelta dei mercati azionari dove investire è data da:
- EW per macro-aree: USA, Europa, Asia e mercati emergenti
- Tilt su small caps

Per la parte value non esiste a mio modo di vedere un offerta adeguata, che sia accessibile a basso costo sul mercato italiano. Mi vengono in mente solo gli etf di Invesco (RAFI).

Ma i titoli value rappresentano comunque una parte significativa di un indice tradizionale a capitalizzazione del flottante, a differenza delle small caps.

IMHO.
 
E' solo una delle fondamenta più rilevanti e note della finanza moderna :)
Io sono vecchio abbastanza da ricordare quando invece si sosteneva che growth dovesse sovraperformare :)

Quello che a me sembra e' che se fosse cosi sicuro che S&P/Value>S&P500 la gente si comprerebbe il primo e non il secondo. Al quel punto i prezzi si alzerebbero e siamo punto e da capo.

Hai pienamente ragione che un po' di smallcaps e un po' di largecaps avrebbe volatilita minore che tutto smallcaps e che il rebalancing ha un effetto benefico. Pero e' da vedersi se la volatilita di un sovrappeso smallcaps e' compensata o no dal rebalancing. Dipende da quanto le due classi sono correlate.
Io non lo so gli scienziati che dicono a proposito. Pero so che il mercato smallcaps e' piu costoso e inefficiente e questo fino a prova contraria mi porta a scegliere CW piuttosto che EW (parlando di capitalizzazioni).

Parlando di mercati esteri si puo fare un discorso simile. Dal mio punto di vista e' piu costoso investire in Italia che in USA. Mi manca la prova che mi dice "dimenticati di quel costo aggiuntivo, i benefici della scorrelazione te lo compensano"
Infatti e' tutto il contrario, studi mostrano (ma non dimostrano) che per me essere in sovrappeso usa, con mercati forestieri sul 30%, invece che il >50% che si meriterebbero, gia mi fa acquisire la gran parte dei benefici dovuti alla diversificazione.
Poi, quando metto dentro il rischio aggiuntivo dovuto ai cambi, non c'e' partita.

Per l'investitore italiano la cosa potrebbe essere un po' diversa, ma non mi aspetterei che tagliare la quota USA dia tutti questi benefici.
 
Io sono vecchio abbastanza da ricordare quando invece si sosteneva che growth dovesse sovraperformare :)
E quanto sei vecchio!? :D Graham e Dodd ne parlavano nel '34, Buffett&Co. (i vari Browne, Schloss, Ruane, Munger e via così) ne hanno fatto una fortuna a cavallo degli anni '60-'80, addirittura l'accademia con Fama e French ci arrivò nel '92 :P

Semmai eri già vecchio abbastanza quando si pensava che questa tendenza si fosse invertita (run up della dot-bubble), ma il value premium (e la sua documentazione) spero vivamente siano più vecchie di te :D

Però questo, e concordo con la seconda parte del tuo messaggio (e con quanto detto da Hog), pone luce su un aspetto fondamentale ovvero: non è ovviamente costante la sovraperformance delle small cap e dei titoli value sulle large cap e i titoli growth (altrimenti, come hai detto, sarebbe troppo facile). Questi i due fattori di Fama&French (size e value, che sarebbero ogni volta spread L/S di small vs big e value vs growth) dal '27 ad oggi:

valuesizepremium.jpg

Data Source: French Database
Come si vede i periodi di sottoperformance ci sono eccome. Tuttavia se dovessi impostare un ptf di lungo periodo (i.e. > 15/20 anni), sicuramente cercherei il tilt small cap (e se efficace, anche qui come ha sottolineato Hog non è così facile, il tilt value) e sarebbe stupido non farlo.
 
Ultima modifica:
Come si vede i periodi di sottoperformance ci sono eccome. Tuttavia se dovessi impostare un ptf di lungo periodo (i.e. > 15/20 anni), sicuramente cercherei il tilt small cap (e se efficace, anche qui come ha sottolineato Hog non è così facile, il tilt value) e sarebbe stupido non farlo.

proviamo a costruirlo ? :)
mi sembra che hog avesse postato una struttura simile diverso tempo fa ma non riesco a ritrovarla.
se poi vogliamo fare anche lo sforzo di individuare gli isin potrebbe essere di aiuto a qualche utente :)
 
proviamo a costruirlo ? :)
mi sembra che hog avesse postato una struttura simile diverso tempo fa ma non riesco a ritrovarla.
se poi vogliamo fare anche lo sforzo di individuare gli isin potrebbe essere di aiuto a qualche utente :)

Ho sentito fischiare le orecchie .... :p

Resta inteso che sono pareri personali, che ben si sposano con la mia visione degli investimenti. Non esiste il portafoglio perfetto, e tantomeno il portafoglio universale (o per meglio dire, generalizzando, potrei affermare che esiste: ad es. msci world + msci emerging markets, con due soli prodotti hai coperto la parte azionaria :D).

D'altro canto c'è la criticità ben nota che gli indici market-cap weighted sono troppo esposti al mercato USA. Se vediamo il mondo in ottica di lungo periodo, l'Asia emergente acquisterà una quota molto importante nel GDP mondiale nei prossimi 20 anni.

Mettendo assieme tutti gli aspetti citati, sono arrivato alla conclusione che una buona ed efficace allocazione azionaria fatta di indici market-cap weighted possa essere ottenuta mixando i seguenti indici....

  • S&P500
  • Russell 2000 (oppure MSCI USA small caps)
  • Stoxx Europe 600 (oppure MSCI Europe + MSCI Europe small caps)
  • MSCI Emerging Markets
  • MSCI Emerging Markets small caps
  • BNP Paribas Next 11 Emerging (oppure MSCI Frontier Markets)

.... con percentuali variabili in funzione al tilt da assegnare alle small caps ed al peso da assegnare alle macro aree geografiche (in ottica prospettica un salomonico 1/3 emergenti+frontiera, 1/3 EU, 1/3 USA, con ribilanciamento annuale anche rispetto all'obbligazionario). Qualcuno potrebbe storcere il naso per l'eccessivo rischio cambio, ma secondo la mia ottica andrebbe controbilanciato con una allocazione obbligazionaria prevalentemente area Euro.

Secondo me si può aggiungere un Eft sull'asia e pacifico

L' Asia rappresenta una quota importante negli indici emerging markets:
http://www.msci.com/resources/factsheets/index_fact_sheet/msci-emerging-markets-index-usd-net.pdf
http://www.msci.com/resources/facts...msci-emerging-markets-small-cap-index-net.pdf

Quanto all'area pacifico (es. Australia) e Giappone, effettivamente non sono presenti tra quelli che ho citato. Alla fine ognuno deve fare le proprie scelte.

A questo proposito vorrei però fare una osservazione.... supponiamo che un investitore abbia optato per una allocazione 60% stocks, 35% bonds, 5% cash. Supponiamo che abbia già individuato per l'azionario gli indici che io ho citato prima, e che ora voglia aggiungere il Giappone. Supponiamo che al Giappone voglia attribuire un 5% dell'allocazione azionaria. Quindi dovrebbe aggiungere un 0,05 x 0,6 = 3% dell'allocazione totale del portafoglio. Vale la pena di aggiungere uno fondo/etf per assegnare un peso del 3% del portafoglio?

Secondo me no, ma è solo una mia considerazione personale partendo dal presupposto che:
  • parliamo di un investitore retail e non HNWI
  • di voler ribilanciare periodicamente, con i costi conseguenti ed implicazioni fiscali
  • non è determinante quel 3% in termini di diversificazione ed in termini di (presunta) extra-performance rispetto alla allocazione complessiva
 
Ho sentito fischiare le orecchie .... :p

gentile e veloce come sempre :) :bow:

che ne pensi di quanto sostenuto in questo articolo riguardo al fatto che per gli etf small caps sarebbe meglio la gestione attiva ?

Link
 
gentile e veloce come sempre :) :bow:

che ne pensi di quanto sostenuto in questo articolo riguardo al fatto che per gli etf small caps sarebbe meglio la gestione attiva ?

Link

Una azione small cap è meno liquida di una azione large cap. Vero.
Il costo di una transazione su small cap è di conseguenza costoso. Vero.
Gli etf sono "inefficienti" perché tradano delle azioni di un mercato poco efficiente. Vero.

Domanda: supponiamo di individuare un etf ed un fondo di investimento che hanno per benchmark l'indice Russell 2000. Qual'è il turnover delle posizioni dell' etf a replica fisica a campione, e qual'è il turnover del fondo di investimento?

Non so a quali dati faccia esattamente riferimento l'articolo da te linkato. Io ero rimasto a questo studio, i cui dati sono accessibili.... studio SPIVA che seppure migliorabile, come discusso tempo fa, mi sembra sufficientemente autorevole ....

Overall, double-digit gains across domestic and global equity benchmark indices did not translate equally into active management, as most active managers in most categories underperformed. Performance lagged behind the benchmark indices for 63.3% of large-cap funds, 80.5% of mid-cap funds and 66.5% of small cap funds. Only U.S. large-cap growth and real estate funds outperformed their respective benchmarks in 2012, although they underperformed over three- and five-year periods.

Active funds continue to close or merge at a higher rate. About six percent of U.S. equities funds and global equity funds closed or merged during the year. Approximately 27 percent of U.S. equity funds didn’t survive over the five-year period ending in 2012. Bond funds also had a tough year with about a five percent closing or merging rate overall. Approximately 18 percent of U.S. bond funds didn’t survive over the five-year period ending in 2012.
Best and Worst U.S. Style Indexes

Purtroppo non mi risulta ci siano studi altrettanto dettagliati sugli etf e fondi armonizzati a noi accessibili.

Come ho detto in altre occasioni, a parità di benchmark di riferimento, per l'orizzonte temporale di investimento prefissato, chi è in grado di individuare ex-ante un fondo di investimento che avrà un rendimento maggiore di un etf che replica il sottostante, senza maggiore assunzione di rischio, è giusto che vada ad acquistare tale fondo di investimento.
 
Ultima modifica:
proviamo a costruirlo ? :)
mi sembra che hog avesse postato una struttura simile diverso tempo fa ma non riesco a ritrovarla.
se poi vogliamo fare anche lo sforzo di individuare gli isin potrebbe essere di aiuto a qualche utente :)

Se dovessi utilizzare quell'approccio, direi che la proposta di Hog sposerebbe molto la mia filosofia. Equipesare macro-aree e magari un minimo di peso ai frontier (anche se quelli in misura minore magari, ma dipende da avversione al rischio e orizzonte temporale) mi sembra ragionevole. E poi a secondo di capitale e rischio, cercare il tilt verso qualche fattore e/o aumentare la granularità. Insomma, l'importante per me è evitare un home-bias (non ne parliamo da Italiani) e la concentrazione eccessiva su un paese.

Anche se qui ritorniamo al discoro di prendere un po' troppi paesi insieme, l'alternativa a USA + Europa + EM + FM, per non tralasciare l'Asia e il Pacifico, si può fare USA + EAFE + EM + FM, dove EAFE contiene i devolped di Europa, Asia e Pacifico. ;)

Sugli ISIN non ti so aiutare, non vivo più in Italia da qualche anno, ma ci potrei tornare per lavoro a breve e se mi ricordo ti/vi faccio sapere (anche se questi qui mi sembrano più o meno facile da reperire!).
 
Una azione small cap è meno liquida di una azione large cap. Vero.
Il costo di una transazione su small cap è di conseguenza costoso. Vero.
Gli etf sono "inefficienti" perché tradano delle azioni di un mercato poco efficiente. Vero.

Domanda: supponiamo di individuare un etf ed un fondo di investimento che hanno per benchmark l'indice Russell 2000. Qual'è il turnover delle posizioni dell' etf a replica fisica a campione, e qual'è il turnover del fondo di investimento?

Non so a quali dati faccia esattamente riferimento l'articolo da te linkato. Io ero rimasto a questo studio, i cui dati sono accessibili.... studio SPIVA che seppure migliorabile, come discusso tempo fa, mi sembra sufficientemente autorevole ....




Best and Worst U.S. Style Indexes

Purtroppo non mi risulta ci siano studi altrettanto dettagliati sugli etf e fondi armonizzati a noi accessibili.

Come ho detto in altre occasioni, a parità di benchmark di riferimento, per l'orizzonte temporale di investimento prefissato, chi è in grado di individuare ex-ante un fondo di investimento che avrà un rendimento maggiore di un etf che replica il sottostante, senza maggiore assunzione di rischio, è giusto che vada ad acquistare tale fondo di investimento.

grazie del contributo :)
io sono generalmente pro etf però in questo caso mi sdubbia il fatto che non è presente un etf small caps globale e che vorrei evitare di dover prendere 3 strumenti (small caps usa, europe e em) e comunque non essere diversificato globalmente.
A occhio e croce direi che come commissioni i 3 etf sono pari a quelle di un fondo.
Vero è che quando andrò a ribilanciare il fatto di avere 3 strumenti inciderà maggiormente.
Inoltre io vorrei mettere un 10 % della parte azionaria sulle small caps...con 3 etf mi viene 3 % a strumento e l'incidenza a livello di performance è ridottissima.
Credo che resterò in stand by sperando in un etf globale.

Se dovessi utilizzare quell'approccio, direi che la proposta di Hog sposerebbe molto la mia filosofia. Equipesare macro-aree e magari un minimo di peso ai frontier (anche se quelli in misura minore magari, ma dipende da avversione al rischio e orizzonte temporale) mi sembra ragionevole. E poi a secondo di capitale e rischio, cercare il tilt verso qualche fattore e/o aumentare la granularità. Insomma, l'importante per me è evitare un home-bias (non ne parliamo da Italiani) e la concentrazione eccessiva su un paese.

Anche se qui ritorniamo al discorso di prendere un po' troppi paesi insieme, l'alternativa a USA + Europa + EM + FM, per non tralasciare l'Asia e il Pacifico, si può fare USA + EAFE + EM + FM, dove EAFE contiene i devolped di Europa, Asia e Pacifico. ;)

Sugli ISIN non ti so aiutare, non vivo più in Italia da qualche anno, ma ci potrei tornare per lavoro a breve e se mi ricordo ti/vi faccio sapere (anche se questi qui mi sembrano più o meno facile da reperire!).

non ho chiaro perché fare una delle 2 combinazioni piuttosto che prendersi un world ex emu/europe e uno stoxx600 o msci emu...in questo modo si buttano dentro più paesi.
io seguo l'impostazione di Swensen quindi ho world ex europe e stoxx 600.

per gli isin secondo me si stanno affacciando nuove opportunità che richiedono un maggior lavoro per la selezione...mi hanno segnalato che nell'edizione di plus 24 del sole, se ricordo bene, c'è una sezione dedicata agli strumenti dove è possibile vedere le principali caratteristiche degli etf.
 
grazie del contributo :)
non ho chiaro perché fare una delle 2 combinazioni piuttosto che prendersi un world ex emu/europe e uno stoxx600 o msci emu...in questo modo si buttano dentro più paesi.
io seguo l'impostazione di Swensen quindi ho world ex europe e stoxx 600.

Così però sei completamente scoperto su EM e FM :confused:
 
A titolo di esempio, portafoglio 60/40 con ribilanciamento annuale tra le posizioni. Cerchiamo di traslare in pratica i concetti sopra esposti.

Vediamo il dettaglio della parte azionaria:

strumento, isin, TER, proventi, replica, percentuale
db x-trackers Msci Emerging Markets, LU0292107645, 0,65%, Capital., sintetica "funded", 10%
SPDR Msci Emerging Markets Small Cap, IE00B48X4842, 0,65%, Capital., fisica a campione, 5%
EasyETF BNP Paribas Next11Emerging, FR0010616656, 0,76%, Capital., fisica a campione, 5%
iShares S&P 500, IE0031442068, 0,40%, Trim., fisica completa, 12,5%
iShares Stoxx Europe 600, DE0002635307, 0,20%, Annuale, fisica completa, 12,5%
db x-trackers Msci Europe Small Cap, LU0322253906, 0,40%, Capital., sintetica "funded", 5%
db x-trackers Russell 2000, LU0322248658, 0,45%, Capital., sintetica "funded", 5%
iShares Ftse Epra/Nareit Developed Markets Property Yield, IE00B1FZS350, 0,59%, Trim., fisica a campione, 5%

Il tilt su small caps è pari al 25% della quota azionaria (in realtà è un po' maggiore, lo stoxx Europe 600 investe un 20% di portafoglio in mid e small caps)

TER medio pesato = 0,47%

Suddivisione per area geografica (riparametrizzato al 100%):

asia emergente, 10,3%
asia paesi sviluppati, 10,3%
europe, 30%
north america, 33,8%
emea, 5,6%
giappone, 0,3%
latin america, 5,8%
others, 3,8%

Sono tutti quotati in Borsa Italiana tranne il Next11 quotato su Euronext. Il Next11 è focalizzato sui seguenti paesi: Messico, Turchia, Filippine, Corea del Sud, Indonesia, Egitto (ce ne sarebbero altri di paesi, ma non fanno parte dell'indice in questo momento).

Non ho indicato tassativamente solo strumenti a capitalizzazione.

Il tutto SE&O.
 
grazie del contributo :)
io sono generalmente pro etf però in questo caso mi sdubbia il fatto che non è presente un etf small caps globale e che vorrei evitare di dover prendere 3 strumenti (small caps usa, europe e em) e comunque non essere diversificato globalmente.
A occhio e croce direi che come commissioni i 3 etf sono pari a quelle di un fondo.
Vero è che quando andrò a ribilanciare il fatto di avere 3 strumenti inciderà maggiormente.
Inoltre io vorrei mettere un 10 % della parte azionaria sulle small caps...con 3 etf mi viene 3 % a strumento e l'incidenza a livello di performance è ridottissima.
Credo che resterò in stand by sperando in un etf globale.

Io pensavo ad un tilt su small caps maggiore.... non dimentichiamo che c'è il ribilanciamento periodico....
Quanto alla diversificazione geografica, mi pare che nel mio esempio sia soddisfacente.
Un etf globale sarebbe sicuramente più semplice da gestire ma sovrappesato su USA.
Sui costi devi fare il paragone con l'alternativa specifica individuata.
 
Versione semplificata, con meno tilt su small caps e senza REIT.

db x-trackers Msci Emerging Markets, LU0292107645, 0,65%, Capital., sintetica "funded", 16%
SPDR Msci Emerging Markets Small Cap, IE00B48X4842, 0,65%, Capital., fisica a campione, 4%
iShares S&P 500, IE0031442068, 0,40%, Trim., fisica completa, 16%
iShares Stoxx Europe 600, DE0002635307, 0,20%, Annuale, fisica completa, 16%
db x-trackers Msci Europe Small Cap, LU0322253906, 0,40%, Capital., sintetica "funded", 4%
db x-trackers Russell 2000, LU0322248658, 0,45%, Capital., sintetica "funded", 4%

TER medio ponderato = 0,43%

Allocazione azionaria riparametrizzata a 100%

asia emergente, 9,5%
asia paesi sviluppati, 9,2%
europe, 34,4%
north america, 32,8%
emea, 4,7%
giappone, 0%
latin america, 5,4%
others, 4%
 
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