Assolutamente no. La domanda sul Monty Hall seguiva questo messaggio specifico.
Σαλυιατι;35241619 ha scritto:
Le probabilità negli eventi irripetibili non funzionano.
Se dico che in guerra muore il 5% dei militari dico una proposizione
non invertibile.
Il militare partendo per il fronte ha solo il 50% di possibilità di cavarsela. Perchè se muore non muore al 5% e soprattutto se muore non ha possibilità di riprovarci per sfruttare il rimanente 95% di possibilità di sopravvivenza.
In borsa è come giocare in leva, se perdi perdi in leva e ti tolgono anche
le mutande. Non hai i soldi per rifarti. Sei morto, ed è per sempre.
All'inizio della discussione non seguivo, chiedo venia.
Cmq sugli eventi irripetibili concordo con Salviati.
O conosciamo perfettamente il meccanismo (e allora la probabilità è nota a priori), oppure tiriamo a indovinare, come quando anni fa ci raccontavano che un incidente nucleare avesse una probabilità di 1 su decine di miliardi.
L'esempio che segue però non mi pare illustri bene il punto.
Purtroppo la morte in guerra è un evento tutt'altro che irripetibile, visto che poco importa se il soldato morto si chiamasse Giovanni, Martin o Bob.
Se dico che "Il militare partendo per il fronte ha solo il 50% di possibilità di cavarsela." posso anche dire che "Il padre accompagnando il figlio all'asilo ha solo il 50% di possibilità di cavarsela." visto che dal fronte come dall'asilo si può tornare solo in uno di due stati: vivi o morti.
Se come soldato vengo a sapere che sul fronte orientale muore il 20% dei combattenti, sul fronte occidentale il 10% e posso influire sulla mia destinazione, avrei pochi dubbi.
L'argomento corretto della discussione
http://www.finanzaonline.com/forum/...ivo/1476295-die-schroedingers-post-katze.html è: qual è il costo di un'adeguata assicurazione contro i RISCHI della volatilità o, in generale, dell'incertezza?
ok, è un argomento sicuramente molto interessante
considera però questo: generalmente l'extra-rendimento associato ad un rischio specifico è minore del costo associato alla copertura di quel tipo di rischio.
Mi ricordo un utente che voleva investire in obbligazioni della BEI denominate in TRY (lire turche), alettato dal rendimento molto elevato unito alla solidità dell'emittente.
Però voleva coprirsi dal rischio cambio.
Mi pare evidente che a quel punto era preferibile investire direttamente in una BEI in EUR, piuttosto che nel titolo in TRY + long EURTRY...
Per quanto riguarda il dilemma Monthy Hall la domanda era: perché è MENO rischioso cambiare busta?
Mi pare che qui il rischio non vari (è nullo se partecipi gratuitamente al gioco, è la tua posta se la partecipazione è a pagamento).
Quello che varia è il premio, mediamente doppio se cambi busta/porta.
Con questa storia del valore atteso (il cui concetto mi è chiaramente estraneo), voi dite: in quali casi il MAGGIOR rischio può diventare accettabile?
E' l'esatto opposto della ricerca di sicurezza. Cioè un azzardo.
Il valore atteso non risponde alla domanda sull'accettabilità del rischio, bensì solo sulla remunerazione, ti dice cioè quant'è il risk premium.
Se poi sia accettabile o meno sta a te deciderlo.
Forse quello che cerchi è una funzione d'utilità.
Il paradosso di Achille e la tartaruga riguarda la concezione del tempo: dell'istante 'impossibile' del sorpasso.
Per restare in tema cinematografico, questa scena è un 'mito'.
Me la guarderò questa sera.
![Smile :) :)](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7)
Cmq concorderai che la "concezione del tempo" appartiene più all'ambito filosofico che fisico.