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  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Spezzo, non dico una lancia, ma almeno una 500 :D per Gentilini, che senz'altro preferirei a Guttuso. Gli altri (Guttuso compreso, per me) erano zombi fatti vivere da scosse elettriche ben manovrate. Per me anche 30 anni fa consideravo costoro addirittura dannosi, e non ci aggiungo solo i Brindisi o i Cantatore, ma anche i Murer, gli Spazzapan, gli Attardi, i Ferroni i Purificato gli Omiccioli e i Cazzaniga. Ecc ecc.
Peraltro dimentichiamo artisti come Leonardo Castellani, a suo tempo considerato IL rivale di Morandi, come l'incensatissimo e non proprio orribile Emilio Greco, così come Manzù. Questi sono nomi che rimarranno come minori, ma rimarranno perché almeno cercarono di essere seri ed avevano una certa cultura.

E ora faccio notare che questi tre, così come Marino, sono artisti quasi più del bianco e nero che del colore, e infatti tre dei quattro sono scultori. E l'unico grande "pittore" che resiste di cui ora mi venga in mente il nome è Afro - ce ne saranno altri, ma ora concludo.

La domanda è: la ricchezza degli anni 60 ha portato ad un maggiore uso del colore :yes:, e allora, non è che gli artisti italiani, proprio di fronte al colore, siano caduti in massa nella trappola della facilità? Perché macchiare di colori e coloracci è più facile, a prima vista, che impegnarsi in una costruzione disegnata o più elaborata. Il colore può essere una scorciatoia tremenda per ignorare i problemi della creazione. Pittori come Montanarini e il sunnominato Spazzapan ne sono la dimostrazione. E poi molti altri.
Breve: sedotti e abbandonati dalle apparenti facilità del colore (espressione, ripeto, della nuova ricchezza)?
Perché poi in quelli "buoni", tipo Afro o Music, non è che di colori, nel senso di colori brillanti, squillanti, ve ne siano tanti, anzi: quante terre!


in fondo è un vecchio refrain: se non hai idee mettici tanti colori vivaci
che di per sè potrebbe non essere mica un male
in fondo un grande saggio diceva che l'arte dev'essere una comoda vecchia poltrona su cui sedersi
il loro errore è far squillare inutilmente i colori
per ricordare presunti eroi di partito, borghesia impigrita o peggio gente che soffre del duro lavoro
dissonanze evidenti
con gli occhi di oggi
 
Cari Amici,
ecco un nuovo spunto su cui ragionare.
Sempre più spesso capita di dire e/o sentire che Grandissimi artisti del calibro di Renato Guttuso, Franco Gentilini, Giuseppe Migneco ma anche artisti (che amo molto) come Franz Borghese, Remo Brindisi e tanti altri, oramai, non essendo più nelle corde del mercato, sono sostanzialmente un "cattivo"investimento..
Anche io devo dire che l'aggettivo "grandissimi", mi sembra quantomeno spropositato.
Se parliamo di INVESTIMENTO, ci si deve rivolgere ad artisti di livello internazionale e non ad artisti dell'orticello italiano.
Ad esempio, hai nominato Vedova, che personalmente amo tantissimo; ebbene Vedova sui mercati internazionali, e' pressoche assente.Se un collezionista entra in galleria e mi chiede di vedere qualche lavoro sui quali poter usare ragionevolmente la parola "investimento", certamente non tiro fuori Vedova e Guttuso (gli altri, come gia' detto, e per una questione di serieta', non esistono proprio..)
Guttuso, che certamente tra quelli citati, era artista di qualita', ha sempre avuto la politica dalla sua parte che spingeva; in Italia funziona ed ha sempre funzionato cosi'. E' anche per questo che il mercato italiano dell'arte e' insignificante come numeri ed e' cosi' provinciale :rolleyes::rolleyes::rolleyes:
 
Guttuso lo trovo IN CERTE OPERE interessante, forte e comunicativo.
Probabilmente non avrà mai un riconoscimento internazionale, ma è un artista che nel panorama italiano qualcosa vorrà sempre dire.
Migneco devo ancora capire come è arrivato a costare certe cifre, non lo trovo nemmeno decorativo e di una banalità disarmante.
Brindisi no comment, proprio fuori dalle mie corde, Borghese ancora peggio, non ho mai capito il senso di una sua opera se non una decorazione con pretese ironiche (?).
Aggiungerei anche Squillantini alla fiera degli autori a cui non trovo una ragione se non decorativa.
Gentilini meglio, almeno come qualità, perlomeno per quel che ho visto non ha sovraprodotto opere di pessima qualità.
Scusate il giudizio tranchant ma quando leggo certi nomi mi chiedo come molte persone si siano riempite la casa con queste opere pagandole cifre con le quali si poteva guardare ben altro
 
Concordo con Dude, Guttuso artista di regime, poi non possono lamentarsi se cambiano le loro fortune in corrispondenza dei cambiamenti politici.
Dude, io amo scoprire e supportare giovani artisti internazionali, quindi con un budget di spesa contenuto chi sentiresti di suggerire e quindi tireresti fuori (bastano un paio di nomi, non serve un elenco)?
 
Anche io devo dire che l'aggettivo "grandissimi", mi sembra quantomeno spropositato.
Se parliamo di INVESTIMENTO, ci si deve rivolgere ad artisti di livello internazionale e non ad artisti dell'orticello italiano.
Ad esempio, hai nominato Vedova, che personalmente amo tantissimo; ebbene Vedova sui mercati internazionali, e' pressoche assente.Se un collezionista entra in galleria e mi chiede di vedere qualche lavoro sui quali poter usare ragionevolmente la parola "investimento", certamente non tiro fuori Vedova e Guttuso (gli altri, come gia' detto, e per una questione di serieta', non esistono proprio..)
Guttuso, che certamente tra quelli citati, era artista di qualita', ha sempre avuto la politica dalla sua parte che spingeva; in Italia funziona ed ha sempre funzionato cosi'. E' anche per questo che il mercato italiano dell'arte e' insignificante come numeri ed e' cosi' provinciale :rolleyes::rolleyes::rolleyes:

Ok Artdude , concordo in linea di massima .. Allargando il discorso alla " crisi " del figurativo , se questo era un presupposto del3d , un artista storicizzato e' ritenuto internazionale quando lo trovi nei musei di mezzo mondo ed alcuni dei nostri piuttosto dimenticati ci sono ( vedi Campigli e Marini ad esempio , se non dimenticati piuttosto trascurati , anche se sono in una fascia ben più alta dello stesso Guttuso a mio parere ) . In conclusione il figurativo importante credo che si rivaluterà anche per alcuni italiani e non di poco .
 
per avere delle rivalutazioni bisogna che qualche, galleria-mercante-collezionista importante, decidano di fare un progetto su un determinato artista/corrente..e credo che per quanto riguardi il figurativo italiano oramai non accadrà più..ci sono talmente tanti "cavallini" più appetibili in giro per il mondo su cui fare un progetto rivalutativo che credo che questo non avverrà più..
 
Spezzo, non dico una lancia, ma almeno una 500 :D per Gentilini, che senz'altro preferirei a Guttuso. Gli altri (Guttuso compreso, per me) erano zombi fatti vivere da scosse elettriche ben manovrate. Per me anche 30 anni fa consideravo costoro addirittura dannosi, e non ci aggiungo solo i Brindisi o i Cantatore, ma anche i Murer, gli Spazzapan, gli Attardi, i Ferroni i Purificato gli Omiccioli e i Cazzaniga. Ecc ecc.
Peraltro dimentichiamo artisti come Leonardo Castellani, a suo tempo considerato IL rivale di Morandi, come l'incensatissimo e non proprio orribile Emilio Greco, così come Manzù. Questi sono nomi che rimarranno come minori, ma rimarranno perché almeno cercarono di essere seri ed avevano una certa cultura.

E ora faccio notare che questi tre, così come Marino, sono artisti quasi più del bianco e nero che del colore, e infatti tre dei quattro sono scultori. E l'unico grande "pittore" che resiste di cui ora mi venga in mente il nome è Afro - ce ne saranno altri, ma ora concludo.

La domanda è: la ricchezza degli anni 60 ha portato ad un maggiore uso del colore :yes:, e allora, non è che gli artisti italiani, proprio di fronte al colore, siano caduti in massa nella trappola della facilità? Perché macchiare di colori e coloracci è più facile, a prima vista, che impegnarsi in una costruzione disegnata o più elaborata. Il colore può essere una scorciatoia tremenda per ignorare i problemi della creazione. Pittori come Montanarini e il sunnominato Spazzapan ne sono la dimostrazione. E poi molti altri.
Breve: sedotti e abbandonati dalle apparenti facilità del colore (espressione, ripeto, della nuova ricchezza)?
Perché poi in quelli "buoni", tipo Afro o Music, non è che di colori, nel senso di colori brillanti, squillanti, ve ne siano tanti, anzi: quante terre!

Se posso dire la mia, non mi trovo tanto d'accordo con il buon Gino.
Credo che le apparenti facilità debbano ricercarsi piuttosto in una "standardizzazione" grafica che va al di là del colore sgargiante.
Certo la cromia di un'opera ha il suo (importante) peso ma la struttura compositiva e l'impostazione dell'opera (generalmente standardizzata) riesca a rassicurare ancor di più lo sguardo del collezionista (allenato o non).
 
a me pare che mettere sullo stesso piano guttuso, che non amo salvo il periodo del fronte nuovo delle arti, con migneco, brindisi, gentilini, franz borghese e altri sia cosa un po' forzata francamente :rolleyes:

Bah, sai, sono gusti personali..
A me piacciono tutti, a prescindere dalle differenze storico-culturali-politiche.
 
Tutto è legato alle mode create a tavolino, oggi è il turno dei cinetici (stipati nei magazzini di chi ha accumulato loro opere negli ultimi 10 anni), grandissimi artisti stanno tirando il fiato, per esempio i figurativi italiani (a quelli menzionati aggiungerei Rognoni e prima ancora Mafai e Scipione) ma anche i grandi informali e astrattisti, come Vedova, Dorazio, Accardi, addirittura Hartung e Foutrier... per quanto mi riguarda sono da comprare, alla fine torneranno almeno ai livelli di qualche anno fa.

Ci metterei dentro anche Aligi Sassu..
 
l'hai già detto tu: non ho nominato i primi ma i secondi
credo che vittorio abbia portato alcuni esempi,
ma che fanno parte di un discorso più ampio

Caro Diego, si in effetti erano esempi dettati dal mio gusto personale.
Mi ricordo un'opera di Borghese gigantesca. Sarà stata 200 x 200 cm.
Bellissima..

folla_al_mare.jpg
 
Infatti... ma il discorso più ampio su questi livelli mi sembra un illusorio tentativo di recuperare vecchio ciarpame. I Grandi Maestri sappiamo tutti chi sono e scommettere su altri sarebbe un ottimo sistema per perdere tempo e denaro. Tutta quella bruttissima pittura era destinata fin da allora ad un ruolo insignificante. Poi l'impreparazione di quella generazione di collezionisti, la diffusa diffidenza verso il nuovo, il voler a tutti i costi rimanere agganciati a una pittura minore ma rassicurante e l'attivismo di alcuni mercanti senza scrupoli, hanno dato qualche decennio di illusoria celebrità a figure che tanta attenzione non hanno mai meritato. Quando i nodi sono venuti al pettine, tutto è giustamente rientrato. E mi dispiace per tutti coloro che pensano che sia solo un periodo di appannamento passeggero. Non è così: sono pittori finiti e varranno sempre meno.

Caspita, un odio fervente..
 
Caspita, un odio fervente..

Ma no, ma quale odio. Io cerco di analizzare i periodi.
Si tratta solo di confrontare il lavoro di questi presunti maestri con i lavori dei Maestri veri: Sassu, Migneco, Cantatore, Borghese, Brindisi, Omiccioli, Cascella, Squillantini, Terruso, Oriani... come possono essere avvicinati a Marini, Casorati, Sironi... ??? In quale sacro testo potranno mai comparire se non per locale e fugace citazione? Che pagina di storia internazionale hanno scritto? In virtù di quali contributi al loro tempo hanno meritato la fama che li aveva incomprensibilmente baciati? Perchè mai dovrebbero riemergere dal giusto e meritato dimenticatoio?
Qualcuno pensa che siano solo "distrazioni" del mercato, ma il mercato può artificialmente sostenere gli artisti da spingere in proiezione futura, mostrando agli occhi di collezionisti creduloni possibilità di grandi margini di guadagno. Però quando la storia ha emesso il suo verdetto, e di fronte a certe brutture non ci volevano grandi barbe di storici, c'è poco da scommettere su ripensamenti o su rivalutazioni. Il mercato specula, certamente. Ma chi dirige la speculazione sa quello che fa.
 
Una possibile e consistente rivalutazione su tali tipi di artisti la vedo difficile tuttavia credo che nel tempo siano in grado almeno di garantire il capitale investito.......le quotazioni di molti sono decisamente crollate e se il mercato nn si dimenticherà di loro un ulteriore discesa difficile si verifichi....gli squillantini si comprano a 1000 euro....a quanto volete che vada...a zero???
Alcuni di questi (faccio riferimento anche ai minori) hanno cmq una storia importante alle spalle.....mi viene in mente ad esempio saetti oppure anche cesetti......a me nn piacciono ma voi credete che il mercato li cancellerà totalmente??se così nn fosse a questi prezzi sono potrebbero essere interessanti.....
 
con un budget di spesa contenuto chi sentiresti di suggerire e quindi tireresti fuori (bastano un paio di nomi, non serve un elenco)?

Beh, dipende da cosa intendi per contenuto.
Se si parla di possibilita' di investimento, mi rivolgerei ad artisti che hanno gia' un certo mercato; puntare sull'esordiente sconosciuto per investimento e' un po come comprare un biglietto della lotteria.

Artisti di indubbio interesse sui quali punterei (che non vuol dire mi piacciano o reputi dei possibili futuri grandi; semplicemente artisti che hanno davanti un buon futuro commerciale) sono gente tipo Pavel Pepperstein o La Toya Ruby Frazier per la fotografia.
Se invece parliamo di cifre gia' importanti, mi metterei in casa un paio di Frank Stella, che sara' "il solito nome", ma qualche soldino sopra lo metterei di sicuro :cool:
 
Ma no, ma quale odio. Io cerco di analizzare i periodi.
Si tratta solo di confrontare il lavoro di questi presunti maestri con i lavori dei Maestri veri: Sassu, Migneco, Cantatore, Borghese, Brindisi, Omiccioli, Cascella, Squillantini, Terruso, Oriani... come possono essere avvicinati a Marini, Casorati, Sironi... ??? In quale sacro testo potranno mai comparire se non per locale e fugace citazione? Che pagina di storia internazionale hanno scritto? In virtù di quali contributi al loro tempo hanno meritato la fama che li aveva incomprensibilmente baciati? Perchè mai dovrebbero riemergere dal giusto e meritato dimenticatoio?
Qualcuno pensa che siano solo "distrazioni" del mercato, ma il mercato può artificialmente sostenere gli artisti da spingere in proiezione futura, mostrando agli occhi di collezionisti creduloni possibilità di grandi margini di guadagno. Però quando la storia ha emesso il suo verdetto, e di fronte a certe brutture non ci volevano grandi barbe di storici, c'è poco da scommettere su ripensamenti o su rivalutazioni. Il mercato specula, certamente. Ma chi dirige la speculazione sa quello che fa.

Abbastanza d'accordo su tutto con un occhio di maggior riguardo per il Sassu degli inizi anni 30, con gli uomini rossi, la cui tendenza antinaturalistica lo rendeva modernissimo e in antitesi con la retorica novecentista di quel periodo di un Sironi. Per me quel Sassu e Scipione (forse anche i Mafai più coraggiosi) sono opere matissiane e pienamente inserite in un contesto europeo...
 
Abbastanza d'accordo su tutto con un occhio di maggior riguardo per il Sassu degli inizi anni 30, con gli uomini rossi, la cui tendenza antinaturalistica lo rendeva modernissimo e in antitesi con la retorica novecentista di quel periodo di un Sironi. Per me quel Sassu e Scipione (forse anche i Mafai più coraggiosi) sono opere matissiane e pienamente inserite in un contesto europeo...

OK!
 
Ma no, ma quale odio. Io cerco di analizzare i periodi.
Si tratta solo di confrontare il lavoro di questi presunti maestri con i lavori dei Maestri veri: Sassu, Migneco, Cantatore, Borghese, Brindisi, Omiccioli, Cascella, Squillantini, Terruso, Oriani... come possono essere avvicinati a Marini, Casorati, Sironi... ??? In quale sacro testo potranno mai comparire se non per locale e fugace citazione? Che pagina di storia internazionale hanno scritto? In virtù di quali contributi al loro tempo hanno meritato la fama che li aveva incomprensibilmente baciati? Perchè mai dovrebbero riemergere dal giusto e meritato dimenticatoio?
Qualcuno pensa che siano solo "distrazioni" del mercato, ma il mercato può artificialmente sostenere gli artisti da spingere in proiezione futura, mostrando agli occhi di collezionisti creduloni possibilità di grandi margini di guadagno. Però quando la storia ha emesso il suo verdetto, e di fronte a certe brutture non ci volevano grandi barbe di storici, c'è poco da scommettere su ripensamenti o su rivalutazioni. Il mercato specula, certamente. Ma chi dirige la speculazione sa quello che fa.

Mancano Rosai,De Pisis e Guttuso ,cosa ne facciamo ?
 
Concordo con accipicchia, però neanche Sironi è da serie A, diciamo che sta a metà tra Marini e Omiccioli. :D

Jiggly, gli Squillantini li troverai a 300 euro, mettitela via :rolleyes:
 
Mancano Rosai,De Pisis e Guttuso ,cosa ne facciamo ?

OT ,secondo voi,,perché Olivi non capisce Hirst e Cattellan ( li odia ) ,mentre Hartung e Capogrossi sono suoi beniamini
Partendo dal figurativo italiano ,mi sembra che il contrasto esista con entrambi i generi
Visto che il "figurativo " internazionale e' invece florido dovremmo essere così bravi ,tutti noi di dare un nome diverso a quel periodo storico
 
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