Dimenticati oppure solamente in standby?

Jiggly, gli Squillantini li troverai a 300 euro, mettitela via :rolleyes:


Eh allora mi Sa Che mi devo dare na mossa a smaltirlo prima che sia troppo tardi eheh.......

Ps cmq si.......l esempio in effetti nn era molto calzante......
 
Ultima modifica:
Grazie Dude,
Stella è fuori dalla mia filosofia (a parte rarissime eccezioni per innamoramenti folli, non mi piace spendere più di 10k per una singola opera); io amo acquistare innanzitutto artisti che mi piacciono, in secondo luogo opere qualitative di questi artisti; poi se hanno una solidità che mi garantisca o quasi di non aver fatto un errore dal punto di vista finanziario, ecco l'acquisto perfetto (per me).
 
Mancano Rosai,De Pisis e Guttuso ,cosa ne facciamo ?

Rosai è stato un quasi autodidatta e si vede. Interpretò un certo mondo di personaggi tipici e uno schematico paesaggio fiorentino all'ombra dei grandi Maestri, senza brillare per finezza nè per incisività. Quasi futurista per un primo periodo, ma poco convinto. Poi un buon pittore di grandi volumi vaghissimamente cezanniani. Troppo poco per segnare la Grande storia, comunque interessante.
De Pisis bravo pittore, davvero "molto pittore" nel gesto veloce, guizzante e evocativo. Però dopo il periodo parigino ha fatto sempre peggio, finendo nella banalità.
Guttuso, abbiamo già detto. Qualche grande quadro, tantissimi insulsi fumettoni. Molto appoggio politico. Artisticamente in retroguardia. Sicuramente un vip sopravvalutato.
:D
 
OT ,secondo voi,,perché Olivi non capisce Hirst e Cattellan ( li odia ) ,mentre Hartung e Capogrossi sono suoi beniamini

Perchè Hirst e Cattelan gli Orler non li trovano facilmente sul mercato mentre gli altri due sono stati ben magazzinati dagli "amici" e Olivi se li trova spesso da vendere. ;)
Quindi, visto che il metodo è denigrare alcuni per conquistare la fiducia del pubblico (come dire io la so lunga), i poveri Cattelan e Hirst pagano dazio.:yes:
 
no televendite, please :rolleyes: stiamo sul topic che è molto interessante :)
 
Rosai è stato un quasi autodidatta e si vede. Interpretò un certo mondo di personaggi tipici e uno schematico paesaggio fiorentino all'ombra dei grandi Maestri, senza brillare per finezza nè per incisività. Quasi futurista per un primo periodo, ma poco convinto. Poi un buon pittore di grandi volumi vaghissimamente cezanniani. Troppo poco per segnare la Grande storia, comunque interessante.
De Pisis bravo pittore, davvero "molto pittore" nel gesto veloce, guizzante e evocativo. Però dopo il periodo parigino ha fatto sempre peggio, finendo nella banalità.
Guttuso, abbiamo già detto. Qualche grande quadro, tantissimi insulsi fumettoni. Molto appoggio politico. Artisticamente in retroguardia. Sicuramente un vip sopravvalutato.
:D
Scusa se mi permetto ma a scuola mi avevano insegnato che Guttuso faceva parte di un più ampio movimento a nome "neorealismo italiano" che ha espresso grandi films e registi di successo internazionale nel dopoguera mentre i pittori... forse non sono pervenuti...;) Sembra quasi che qualcosa non abbia funzionato nella connessione tra le diverse arti.:confused:
 
Perchè Hirst e Cattelan gli Orler non li trovano facilmente sul mercato mentre gli altri due sono stati ben magazzinati dagli "amici" e Olivi se li trova spesso da vendere. ;)
Quindi, visto che il metodo è denigrare alcuni per conquistare la fiducia del pubblico (come dire io la so lunga), i poveri Cattelan e Hirst pagano dazio.:yes:

Bhe questa è una interpretazione ironica, penso.
In realtà Cattelan e Hirst sono fenomeni milionari di un marketing molto ben costruito. Hirst una certa valenza artistica ce l'ha, ma è ampiamente sopravvalutato. Cattelan è ampiamente sopravvalutato e basta.
Metterli a confronto con Capogrossi, grande Artista vero, e con Hartung, un Caposcuola vero, dal punto di vista della "consistenza" storica mi sembra improponibile. Nel senso che Capogrossi e Hartung vincono la sfida a mani basse. Le quotazioni invece dicono il contrario. Ma questa come sempre è un'altra storia.
 
Scusa se mi permetto ma a scuola mi avevano insegnato che Guttuso faceva parte di un più ampio movimento a nome "neorealismo italiano" che ha espresso grandi films e registi di successo internazionale nel dopoguera mentre i pittori... forse non sono pervenuti...;) Sembra quasi che qualcosa non abbia funzionato nella connessione tra le diverse arti.:confused:

sai cosa ? il neorealismo dura pochi anni ( quello vero)...Guttuso ci inzuppa il biscotto un po' troppo...vedi ROMA CITTA APERTA e rimani colpito dalla sobrietà e dalla durezza quasi documentale... in GUTTUSO gronda sempre una retorica probabilmente funzionale alla propaganda.. poi comunque qualche capolavoro specie fine anni 40 c'è a mio avviso...ma pochi e per pochi anni...
puoi fare l'astrattista a vita, non puoi fare il neorealista a vita
 
Bhe questa è una interpretazione ironica, penso.
In realtà Cattelan e Hirst sono fenomeni milionari di un marketing molto ben costruito. Hirst una certa valenza artistica ce l'ha, ma è ampiamente sopravvalutato. Cattelan è ampiamente sopravvalutato e basta.
Metterli a confronto con Capogrossi, grande Artista vero, e con Hartung, un Caposcuola vero, dal punto di vista della "consistenza" storica mi sembra improponibile. Nel senso che Capogrossi e Hartung vincono la sfida a mani basse. Le quotazioni invece dicono il contrario. Ma questa come sempre è un'altra storia.
Questo discorso va rifatto tra 50 anni , oggi è un po' presto per valutare se Cattelan e Hirst saranno o no dei capiscuola.;)
 
Scusa se mi permetto ma a scuola mi avevano insegnato che Guttuso faceva parte di un più ampio movimento a nome "neorealismo italiano" che ha espresso grandi films e registi di successo internazionale nel dopoguera mentre i pittori... forse non sono pervenuti...;) Sembra quasi che qualcosa non abbia funzionato nella connessione tra le diverse arti.:confused:

Guttuso a mio parere, aveva parecchie chances come grandissimo disegnatore di diventare un Artista di primo piano. Però, pur avendo realizzato dei grandi quadri, si è perso quasi subito ed è rimasto un bravo disegnatore, a volte prigioniero delle sue caricature, distratto dal bel mondo, incapace di varcare i confini (Antonioni, Visconti, Lattuada, Rossellini, nel cinema hanno avuto ben altra considerazione internazionale).
 
Beh però Hirst piaccia o non piaccia lo è caposcuola...la YBA nasce con lui a capo e riporta il dibattito culturale da NY a Londra... poi posso condividere che la forza delle correnti/pensieri storici era fatalmente più forte....
 
Guttuso a mio parere, aveva parecchie chances come grandissimo disegnatore di diventare un Artista di primo piano. Però, pur avendo realizzato dei grandi quadri, si è perso quasi subito ed è rimasto un bravo disegnatore, a volte prigioniero delle sue caricature, distratto dal bel mondo, incapace di varcare i confini (Antonioni, Visconti, Lattuada, Rossellini, nel cinema hanno avuto ben altra considerazione internazionale).
In base a quanto dici, visto che l'epoca, il movimento e i capolavori ci sono, non è detto che nel futuro non ci possa essere una rivalutazione anche per Guttuso e gli altri neorealisti, la denuncia sociale l'hanno fatta anche loro.

Piccola lista di artisti neorealisti da riscoprire:
Guttuso, Cassinari, Pizzinato, Francese, Chighine, Dova, Bergolli
Vedova, Birolli, Morlotti, Pizzinato, Santomaso, Viani, Ajmone, Bonfante, Paganin, Peverelli, Tavernari, Testori. Mafai,
Leoncillo, Levi, Consagra, Corpora, Fazzini, Monachesi, Cagli, Afro,Mirko, Treccani, Moreni.
 
In realtà Cattelan e Hirst sono fenomeni milionari di un marketing molto ben costruito. Hirst una certa valenza artistica ce l'ha, ma è ampiamente sopravvalutato. Cattelan è ampiamente sopravvalutato e basta.

Mi hai rubato le parole di bocca. Anzi, faccio fatica a trovare la valenza artistica nel lavoro di Hirst. Diro' di piu' : quando lo sento parlare dei suoi lavori, la cosa che mi viene in mente e' che sta recitando la parte.
Su Cattelan, non mi pronuncio per decenza...

Comunque sono due ottimi esempi di operazioni commerciali ottimamente costruite e di gran risultato. :clap:

Ma per favore...
 
Mi hai rubato le parole di bocca. Anzi, faccio fatica a trovare la valenza artistica nel lavoro di Hirst. Diro' di piu' : quando lo sento parlare dei suoi lavori, la cosa che mi viene in mente e' che sta recitando la parte.
Su Cattelan, non mi pronuncio per decenza...

Comunque sono due ottimi esempi di operazioni commerciali ottimamente costruite e di gran risultato. :clap:

Ma per favore...

Anche Fontana e Manzoni erano due pagliacci, mentre Boetti non lo voleva nessuno. ;)
 
io amo acquistare innanzitutto artisti che mi piacciono, in secondo luogo opere qualitative di questi artisti; poi se hanno una solidità che mi garantisca o quasi di non aver fatto un errore dal punto di vista finanziario, ecco l'acquisto perfetto (per me).

Direi che e' il modo giusto di acquistare arte.
Comunque anche fare acquisti solo per investimento, e' cosa che reputo sensata (dando per scontato l'acquisto ponderato).

Io negli anni ho acquistato opere sia perche mi piacevano (70/80 % dei casi),
sia per motivi di "basso e volgare investimento". Per intenderci roba che non appendo sui muri di casa mia!
 
Anche Fontana e Manzoni erano due pagliacci, mentre Boetti non lo voleva nessuno. ;)

Non sono daccordo. Non per gli addetti ai lavori. Erano pagliacci per la "sciura maria" o per la "Domenica del Corriere".

Insisto, hai mai sentito Hirst parlare dei suoi lavori? Ti assicuro che e' illuminante...
 
Se posso dire la mia, non mi trovo tanto d'accordo con il buon Gino.
Credo che le apparenti facilità debbano ricercarsi piuttosto in una "standardizzazione" grafica che va al di là del colore sgargiante.
Certo la cromia di un'opera ha il suo (importante) peso ma la struttura compositiva e l'impostazione dell'opera (generalmente standardizzata) riesca a rassicurare ancor di più lo sguardo del collezionista (allenato o non).

in fondo è un vecchio refrain: se non hai idee mettici tanti colori vivaci
che di per sè potrebbe non essere mica un male
in fondo un grande saggio diceva che l'arte dev'essere una comoda vecchia poltrona su cui sedersi
il loro errore è far squillare inutilmente i colori
per ricordare presunti eroi di partito, borghesia impigrita o peggio gente che soffre del duro lavoro
dissonanze evidenti
con gli occhi di oggi

Spezzo, non dico una lancia, ma almeno una 500 :D per Gentilini, che senz'altro preferirei a Guttuso. Gli altri (Guttuso compreso, per me) erano zombi fatti vivere da scosse elettriche ben manovrate. Per me anche 30 anni fa consideravo costoro addirittura dannosi, e non ci aggiungo solo i Brindisi o i Cantatore, ma anche i Murer, gli Spazzapan, gli Attardi, i Ferroni i Purificato gli Omiccioli e i Cazzaniga. Ecc ecc.
Peraltro dimentichiamo artisti come Leonardo Castellani, a suo tempo considerato IL rivale di Morandi, come l'incensatissimo e non proprio orribile Emilio Greco, così come Manzù. Questi sono nomi che rimarranno come minori, ma rimarranno perché almeno cercarono di essere seri ed avevano una certa cultura.

E ora faccio notare che questi tre, così come Marino, sono artisti quasi più del bianco e nero che del colore, e infatti tre dei quattro sono scultori. E l'unico grande "pittore" che resiste di cui ora mi venga in mente il nome è Afro - ce ne saranno altri, ma ora concludo.

La domanda è: la ricchezza degli anni 60 ha portato ad un maggiore uso del colore :yes:, e allora, non è che gli artisti italiani, proprio di fronte al colore, siano caduti in massa nella trappola della facilità? Perché macchiare di colori e coloracci è più facile, a prima vista, che impegnarsi in una costruzione disegnata o più elaborata. Il colore può essere una scorciatoia tremenda per ignorare i problemi della creazione. Pittori come Montanarini e il sunnominato Spazzapan ne sono la dimostrazione. E poi molti altri.
Breve: sedotti e abbandonati dalle apparenti facilità del colore (espressione, ripeto, della nuova ricchezza)?
Perché poi in quelli "buoni", tipo Afro o Music, non è che di colori, nel senso di colori brillanti, squillanti, ve ne siano tanti, anzi: quante terre!

Evidenzio queste che mi sembrano delle riflessioni da approfondire:
- Il rapporto tra il disegno e il colore (il colore come scorciatoia per ignorare il disegno)
- L'artista che per ricercare la 'riconoscibilità' perde di contenuto
- Gli anni 60 e il rapporto dei movimenti di quel periodo e il colore
- La tendenza a 'rassicurare' il collezionista

Aggiungerei un altro tema relativo agli anni 60: quanto ha inciso una certa idea di realtà (e di società) -affermatasi grazie alla scienza (e alla tecnologia)- nella diminuzione di interesse nella figurazione o nella colorazione.
In fondo l'affermazione dei movimenti legati alla 'concettualità' (che spesso è avulsa dal colore e dalla forma) non è un'altra faccia della stessa medaglia?
 
Beh però Hirst piaccia o non piaccia lo è caposcuola...la YBA nasce con lui a capo e riporta il dibattito culturale da NY a Londra... poi posso condividere che la forza delle correnti/pensieri storici era fatalmente più forte....

OK! Hirst è l'artista più importante degli ultimi vent'anni...e mi pare che sia opinione condivisa nel mondo...
 
Non sono daccordo. Non per gli addetti ai lavori. Erano pagliacci per la "sciura maria" o per la "Domenica del Corriere".

Insisto, hai mai sentito Hirst parlare dei suoi lavori? Ti assicuro che e' illuminante...

Ho un libro in cui parla di tutte le sue opere, una specie di intervista. Certo il suo genio è illuminante, ma come ho detto in un post precedente, aspettiamo 50 anni e poi vedremo.;)

P.s.:mi pare ci siamo conosciuti alla fiera di Vr, ti ho parlato del forum (o sbaglio?).
 
In base a quanto dici, visto che l'epoca, il movimento e i capolavori ci sono, non è detto che nel futuro non ci possa essere una rivalutazione anche per Guttuso e gli altri neorealisti, la denuncia sociale l'hanno fatta anche loro.

Piccola lista di artisti neorealisti da riscoprire:
Guttuso, Cassinari, Pizzinato, Francese, Chighine, Dova, Bergolli
Vedova, Birolli, Morlotti, Pizzinato, Santomaso, Viani, Ajmone, Bonfante, Paganin, Peverelli, Tavernari, Testori. Mafai,
Leoncillo, Levi, Consagra, Corpora, Fazzini, Monachesi, Cagli, Afro,Mirko, Treccani, Moreni.

GuttusoKO! CassinariKO! Pizzinato =-- Francese KO!ChighineKO! Dova,KO! Bergolli KO!
Vedova = Birolli=-- MorlottiKO! Santomaso=, Viani,KO! Ajmone,KO! BonfanteKO!, Paganin,KO! Peverelli,KO! TavernariKO!, TestoriKO!. Mafai, =--
Leoncillo=--, LeviKO! Consagra=-- Corpora= FazziniKO! Monachesi,=-- Cagli=Afro,OK!Mirko=, TreccaniKO!, Moreni.KO!

Poi dite che cammino con la testa rivolta al passato!
 
Ultima modifica di un moderatore:
Indietro