DoValue: utile netto ex Nri 2023 a 1,8 mln (50,6 mln in 2022)
Oggi 09:00 - MF-DJ
MILANO (MF-NW)--DoValue ha chiuso il 2023 con 485,7 milioni di ricavi lordi, in calo del 13% rispetto ai 558,2 milioni registrati nel 2022 (o un calo del 4,6% escludendo Sareb). L''Ebitda ex Nri, informa una nota, e'' scivolato a 178,7 milioni (-11,4% rispetto al 2022, o -3,9% escludendo Sareb), in linea con la guidance, registrando un margine stabile al 37,2%. Positivo l''andamento dell''Ebitda ex Nri nel quarto trimestre 2023, in miglioramento del 27,2%. L''anno e'' terminato con un utile netto ex Nri pari a 1,8 milioni, lontano dai 50,6 milioni messi a segno nel 2022, a causa di un adeguamento del valore di alcune voci contabili e un Ebitda inferiore, in linea con quanto comunicato a gennaio. Il 27 aprile 2023, l''assemblea degli azionisti ha approvato il dividendo relativo all''esercizio 2022 di 0,60 euro per azione, per un importo totale di 48 milioni. Il dividendo e'' stato pagato il 10 maggio 2023. Per preservare la flessibilita'' e la solidita'' finanziaria in un ambiente piu'' volatile, il consiglio ha deciso di non proporre alcuna distribuzione di dividendi nel 2024. Da inizio 2023, il gruppo si e'' aggiudicato circa 6,3 miliardi di nuovi mandati, un miliardo in Italia, 4,5 miliardi nella regione ellenica, e 0,8 miliardi nella regione iberica. Allo stesso tempo, quest''anno il gruppo ha ricevuto 3,4 miliardi di forward flow oltre ad aggiuntivi 0,9 miliardi di contratti sottoscritti e in attesa di essere acquisiti. Complessivamente, questi risultati si sommano a un gross book value aggiuntivo di 10,6 miliardi. Al 31 dicembre 2023, il Gbv si e'' attestato a 116,4 miliardi, con un modesto calo del 3,4% rispetto ai 120,5 miliardi registrati alla fine del 2022. Questo dato e'' attribuibile a 9,7 miliardi di Gbv di nuova acquisizione, 4,9 miliardi di collection, 4,5 miliardi di svalutazioni e 4,4 miliardi di cessioni di clienti, in gran parte compensati dalle commissioni di indennizzo. Con una vita media residua superiore a 15 anni, il Gbv posiziona doValue in modo da beneficiare di un flusso di entrate prevedibile derivante da contratti a lungo termine con oltre 100 soggetti giuridici. Quanto allo stato patrimoniale, il gruppo ritiene di avere una "struttura conservativa" con "moderata leva finanziaria" e nessuna necessita'' di rifinanziamento prima del 2025. Al 31 dicembre 2023 il debito netto era pari a 475,7 milioni, contro i 429,9 milioni a fine 2022, mentre la leva finanziaria era di 2,7 volte rispetto alle 2,1 volte al 31 dicembre 2022. Solida la liquidita'', pari a 112,4 milioni, e 107 milioni di linee di credito non utilizzate al 31 dicembre 2023. Il capex dell''esercizio e'' di 21,4 milioni. I flussi di cassa operativi si sono attestati a 79,2 milioni, simili ai valori del 2022, nonostante una diminuzione dell''Ebitda. I flussi di cassa prima dei dividendi e investimenti in patrimonio netto sono saliti a 28,2 milioni, piu'' che raddoppiato rispetto al 2022, nonostante un minore Ebitda. Considerando il piano industriale preliminare 2024-2026 per la regione iberia, approvato dal consiglio di amministrazione a gennaio, il gruppo ha proceduto alla registrazione di una rettifica di alcuni valori di attivita'' immateriali (in particolare, il marchio, il contratto, e l''avviamento) e imposte differite attive principalmente legati alle attivita'' del gruppo nella regione iberia. Queste rettifiche non hanno alcun impatto sulla liquidita''. L''impatto complessivo negativo non monetario delle rettifiche contabili sul risultato netto del gruppo per l''intero anno 2023 ammonta a 39,2 milioni. Guardando al futuro, doValue prevede una pipeline di mandati di servicing a breve e medio termine nei mercati in cui e'' presente pari a 40 miliardi. Nel outlook 2024 il gruppo inserisce poi l''effettivo completamento di nuove operazioni primarie potenzialmente frenato dalla solidita'' dei bilanci delle banche e dalla stabilita'' dei rapporti Npl. Il gruppo ritiene di essere "strutturata ed economicamente solido per poter sfruttare l''attuale scenario e porre le basi per nuovi percorsi di crescita". Il 2024 "sara'' un anno di trasformazione, razionalizzazione dei costi e investimenti e getterà' le basi a sostegno della crescita nel 2025 e nel 2026".