Sai, batt., io di solito (ma non sempre) mi limito alla grafica, e ne conoscerai i modesti prezzi. Ma è tutta questione di prospettiva: certe persone che vivono del loro stipendio e non riescono a mettere da parte nulla, quando mi vedono acquistare, che so, un Bonnard a 300 euro, credimi, nel loro sguardo leggo lo sgomento di chi sta pensando "...azzo, oltre che ricco sei anche fuori di testa, era meglio se me li davi a me".
E se poi ti succedesse quello che mi successe a 26 anni: andare a lavorare in Africa, in uno dei posti più dimenticati da Dio, lasciando a casa una piccola collezione di grafica moderna e antica del valore di pochi milioni (di allora)? In brevissimo tempo mi resi conto che, nonostante tutto, ero un superprivilegiato, oltre a percepire chiaramente come, al di fuori del loro ambiente, quei fogli faticosamente sudati valessero meno della carta su cui erano stati impressi (a maggior ragione la penso oggi allo stesso modo su arte povera, Dada ecc ecc ). Stavo tra milioni di persone che non solo non avevano opere d'arte da appendere ai muri: non avevano nemmeno i muri! Sai che se ne sarebbero fatti di una tela, che so, di Mathieu, all'interno della propria capanna? Lo puoi immaginare?
Ero ancora un disoccupato con un lavoro a tempo, avevo uno stipendio ridicolo, non avevo soldi da parte (solo qualche grafica), ma per quella gente ero ricco, ricchissimo, e lo ero vergognosamente. Appartenevo ad un altro mondo.
Eppure - qui sta il punto - non avevo mai truffato, avviato traffici illeciti, rubato.
Dal loro punto di vista, però, avessero saputo delle mie grafiche, mi avrebbero considerato un pazzo, o un delinquente, o tutto ciò insieme.