Draghi li mette o no sti 1000 miliardi in circolo?

così andiamo alla rottura dell'euro.
Ad un certo punto la Bce sarà obbligata ad intervenire in maniera molto massicia. Non avrà alternative.

Sì, ma non hai risposto alla domanda: "cosa dovrebbe fare la BCE?"
Manipolare i mercati obbligazionari per far salire i prezzi di alcuni asset ed abbassarne altri in modo da aggiustare i bilanci di alcune banche?

Io non sono a favore della rottura dell'Euro, ma se l'alternativa alla rottura dell'Euro è l'economia pianificata, allora è meglio la rottura dell'Euro.
 
E cosa dovrebbe fare secondo voi la BCE?
Imporre a tavolino agli operatori finanziari privati certi investimenti a scapito di altri?
Sarebbe economia pianificata. Nulla di più.

Assolutamente no, ma inondare di liquidità così che le banche possano risistemarsi e riniziare a dare credito. QE!!!
 
Altrimenti ci si accartoccia...
Con il gioco delle 3 carte non si va da nessuna parte.
Fra poco i nodi verranno al pettine.

la soluzione (quella di stampare 1000 miliardi in pratica ) e' il Problema!
la moneta "fiat" non porta da nessuna parte: fallisca chi deve fallire questa e' la soluzione.
 
Sì, ma non hai risposto alla domanda: "cosa dovrebbe fare la BCE?"
Manipolare i mercati obbligazionari per far salire i prezzi di alcuni asset ed abbassarne altri in modo da aggiustare i bilanci di alcune banche?

Io non sono a favore della rottura dell'Euro, ma se l'alternativa alla rottura dell'Euro è l'economia pianificata, allora è meglio la rottura dell'Euro.

Te lo ricordi quello che ipotizzai sulla doppia circolazione monetaria?
Ci arriveremo per sfinimento, ma non saranno monete nazionali ma monete regionali.
Euro moneta estera e come riserva di valore mentre sardex,padanex,nantex, borbonex,vaticanex,Breisgauer Regio,regiogeld... per gli scambi quotidiani.
 
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Sì, ma non hai risposto alla domanda: "cosa dovrebbe fare la BCE?"
Manipolare i mercati obbligazionari per far salire i prezzi di alcuni asset ed abbassarne altri in modo da aggiustare i bilanci di alcune banche?

Io non sono a favore della rottura dell'Euro, ma se l'alternativa alla rottura dell'Euro è l'economia pianificata, allora è meglio la rottura dell'Euro.

Tu da come scrivi devi essere il fratello povero di fantozzi vero? OK!
Sei tu fantossi 2 "il ritorno"
 
E cosa dovrebbe fare secondo voi la BCE?
Imporre a tavolino agli operatori finanziari privati certi investimenti a scapito di altri?
Sarebbe economia pianificata. Nulla di più.

Il problema che poni non e' di poco conto.

In effetti se presti i soldi alle banche (LTRO) sempre di prestito si tratta. Aumenta la liquidita' di stato patrimoniale ma aumentano anche i debiti.

La liquidita' e' stata usata per l'attivita' ordinaria (vista l'inaccessibilita/costo dell'approvigionamento interbancario), per l'acquisto di TDS per sostenerne il corso (come implicitamente imposto da BCE) e in parte tenuta ben stretta con un occhio alle tempeste all'orizzonte, sperando che girino al largo e non colpiscano.

I rendimenti dei TDS avrebbero dovuto aiutare il conto economico in modo sostanzioso (nella realta' la successiva ricaduta ha ridotto notevolmente tali utili).

In generale poteva essere un buon antibiotico a largo spettro, ma in pratica ha mal funzionato poiche' le svendite di TDS da parte delle istituzioni finanz
iarie estere e' continuata e alla fine i LTRO hanno portato un unico grosso effetto: aumentare i TDS nazionali nelle mani delle rispettive banche nazionali permettendo ai detentori precedenti di liberarsene.

Sarebbe bello sapere se e' stato un effetto collaterale o si e' permesso alla BCE di farlo ben consapevoli del risultato finale (Germania, UK, fondi sovrani vari).

In America i fondi del TARP sono entrati direttamente nel patrimonio delle banche e la Fed ha ricevuto azioni privilegiate. Sono stati 700 mld di $. Poi ne sono seguiti 1.200 MLD di prestiti (tipo LTRO).

In pratica un aumento di capitale riservato alla FED che lo ha sottoscritto poiche' interessata vivamente agli effetti positivi di tale sottoscrizione (il salvataggio del sistema bancario del PROPRIO paese).

Ti immagini se le banche itaiane potessero ricevere un aumento di capitale dalla BCE di una cifra tipo 100 MLD (sull'entita' necessaria reale se ne potrebbe discutere) da parte di un azionista che in sostanza non chiede nulla in cambio (come e' successo conla FED)?

Non ci sarebbero probemi di restituzione prefissata, di colpo il CORE TIER 1 non sarebbe piu' un problema e si potrebbe spingere sugli impieghi marginando una redditivita' che compenserebbe la diluzione del capitale (oltre a fornire finalmente la liquidita' all'economia realle, ma non come improbabile generosita' delle banche, ma come loro esigenza per fare utili).

Di colpo anche le sofferenze si diluirebbero su un capitale piu' ato e farebbero meno paura, oltre al fatto che molte di esse rientrerebbero grazie alla nuova iquidita' (fino a quando il nodo torna al pettine, ma se ne riparlera' piu' avanti in condizioni magari migliori).

Il problema fondamentale e' che la BCE non puo' fare simili ragionamenti e non puo' prendere simili decisioni, anche se il risultato finale sarebbe proprio quello che la BCE tanto professa di voler ottenere.

C'e' poco da fare.

E' in corso una guerra e il campo di battaglia e' la finanza e le sue conseguenze sull'economia reale.

Fino a che non si capiranno gli obiettivi finali di chi ha scatenato la guerra sara' difficile vedere i grossi miglioramenti propri di un quasiasi dopoguerra.
 
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Il problema che poni non e' di poco conto.

In effetti se presti i soldi alle banche (LTRO) sempre di prestito si tratta. Aumenta la liquidita' di stato patrimoniale ma aumentano anche i debiti.

La liquidita' e' stata usata per l'attivita' ordinaria (vista l'inaccessibilita/costo dell'approvigionamento interbancario), per l'acquisto di TDS per sostenerne il corso (come implicitamente imposto da BCE) e in parte tenuta ben stretta con un occhio alle tempeste all'orizzonte, sperando che girino al largo e non colpiscano.

I rendimenti dei TDS avrebbero dovuto aiutare il conto economico in modo sostanzioso (nella realta' la successiva ricaduta ha ridotto notevolmente tali utili).

In generale poteva essere un buon antibiotico a largo spettro, ma in pratica ha mal funzionato poiche' le svendite di TDS da parte delle istituzioni finanz
iarie estere e' continuata e alla fine i LTRO hanno portato un unico grosso effetto: aumentare i TDS nazionali nelle mani delle rispettive banche nazionali permettendo ai detentori precedenti di liberarsene.

Sarebbe bello sapere se e' stato un effetto collaterale o si e' permesso alla BCE di farlo ben consapevoli del risultato finale (Germania, UK, fondi sovrani vari).

In America i fondi del TARP sono entrati direttamente nel patrimonio delle banche e la Fed ha ricevuto azioni privilegiate. Sono stati 700 mld di $. Poi ne sono seguiti 1.200 MLD di prestiti (tipo LTRO).

In pratica un aumento di capitale riservato alla FED che lo ha sottoscritto poiche' interessata vivamente agli effetti positivi di tale sottoscrizione (il salvataggio del sistema bancario del PROPRIO paese).

Ti immagini se le banche itaiane potessero ricevere un aumento di capitale dalla BCE di una cifra tipo 100 MLD (sull'entita' necessaria reale se ne potrebbe discutere) da parte di un azionista che in sostanza non chiede nulla in cambio (come e' successo conla FED)?

Non ci sarebbero probemi di restituzione prefissata, di colpo il CORE TIER 1 non sarebbe piu' un problema e si potrebbe spingere sugli impieghi marginando una redditivita' che compenserebbe la diluzione del capitale (oltre a fornire finalmente la liquidita' all'economia realle, ma non come improbabile generosita' delle banche, ma come loro esigenza per fare utili).

Di colpo anche le sofferenze si diluirebbero su un capitale piu' ato e farebbero meno paura, oltre al fatto che molte di esse rientrerebbero grazie alla nuova iquidita' (fino a quando il nodo torna al pettine, ma se ne riparlera' piu' avanti in condizioni magari migliori).

Il problema fondamentale e' che la BCE non puo' fare simili ragionamenti e non puo' prendere simili decisioni, anche se il risultato finale sarebbe proprio quello che la BCE tanto professa di voler ottenere.

C'e' poco da fare.

E' in corso una guerra e il campo di battaglia e' la finanza e le sue conseguenze sull'economia reale.

Fino a che non si capiranno gli obiettivi finali di chi ha scatenato la guerra sara' difficile vedere i grossi miglioramenti propri di un quasiasi dopoguerra.
Non date troppo retta a buller che poi pensa di fare interventi intelligenti ed e la fine
 
Per fortuna ci sono anche post ragionati come questo da cui c'è da imparare.
Il discorso è interessante, ma resta l'obiezione di fondo a cui del resto si allude già.
E cioè: l'impressione non è tanto che la ricetta sia giusta, ma che serva solo a ppter prendere molto più tempo, a spostare molto più in là il problema, a renderlo molto meno irto e frontale. E purtuttavia, alla fine, magari dopo anni anzichè dopo mesi, anche gli Usa si ritrovano sempre con un'economia reale che stenta, altrimenti non si continuerebbe a tenere i tassi a livelli da obitorio per sei anni consecutivi, e a parlare continuamente della "necessità di stimoli" (un po' come una macchina ingolfata che dopo anni di spinte a mano ancora nno si avvia da sola); e si rittrovano oltretutto ad aver "comprato" tuto questo a prezzo di un debito pubblico salito dal 60 al 100% del Pil. Tutto ciò nonostante gli Usa godano già di vantaggi notevolissimi rispetto all'Europa, sia sul piano della struttura goverantiva (unitaria), del centralismo e della snellezza decisionale, della struttura industriale basata sulle multinazionali che gli permette di attingere risorse da ogni parte del mondo, della fiducia che continuano a riscuotere e quindi dell'assenza di problemi a piazzare il debito, e così via.
Quindi, se quella ricetta ha fatto esplodere il debito pubblico, non ha risolto i problemi dell'economia reale e ha in sostanza solo spostato i nodi al pettine nonostante tanti vantaggi iniziali, come si può pensare che sortisca effetti migliori per l'Europa che non ha neppure quei vantaggi di partenza ?
Insomma, siamo sempre nel contesto dei tamponi e della ricerca del meno peggio.

Bene bravo ottimo.

Draghi dai altra morfina poi se un domani muore il paziente chissenefrega
 
Sì, ma non hai risposto alla domanda: "cosa dovrebbe fare la BCE?"
Manipolare i mercati obbligazionari per far salire i prezzi di alcuni asset ed abbassarne altri in modo da aggiustare i bilanci di alcune banche?

Io non sono a favore della rottura dell'Euro, ma se l'alternativa alla rottura dell'Euro è l'economia pianificata, allora è meglio la rottura dell'Euro.


Di rottura dell'euro, e di conseguenza del'UE, ormai ne parla anche il rigattiere del paese come se sapesse esattamente di cosa parla.

Continuano ad uscire notizie di come le varie super banche del pianeta ed i vari governi stiano preparando piani ultra segreti per gestire la cosa nel caso avvenisse.

Guarda che nessuno, ma veramente nessuno puo' avere anche solo una vaga idea di cosa succederebbe realmente in caso tale sciagurata assurda ipotesi si materializzasse.

Non esistono piani ne B ne' C ne' Z.

Chi dice che fa piani, lo dice soloper giustificare il fatto che non puo' dire di non averli fatti visto che in teoria dovrebbero esserci piani per gestire tutto (in un mondo perfetto).

L'euro e l'UE devono essere irreversibili perche' le conseguenze sistemiche sarebbero un cataclisma epocale.

Non esistono e non esisteranno piani per una gestione ordinata.

Solo per gstire gli scambi (sempre che ci saranno scambi) con le nuove monete, la piattaforma mondiale che li gestisce ha stimato 12 mesi di tempo per tornare alla "normalita'". 12 mesi??????

Nel frattempo che si fa, si torna al baratto mondiale?

Nascerebbero cause su cause nazionali ed internazionali, fallirebbero banche, haircut di debiti, distruzione di ricchezza.

nessuno saprebbe bene quanto effettivamente possiede, prima ancora che inizino gi effetti delle svalutazioni e delle calmierizzazioni.

Sarebbe anarchia totale ed un passo indietro fin quasi al medioevo (e non esagero), perche' di passi intermedi senza la struttura che il mondo si e' creato non ne' esistono.

Nessuno ha interess a tutto cio'.

Ci sono pero' interessi parziali che si voliono portare a casa ma sempre tenendo in piedi la baracca, altrimenti anche questi interessi parziali non avrebbero piu' senso.

Nel precedente intervento ho parlato di guerra finanziaria.

La distruzione dell'euro e dell'UE ritengo che avrebbe effetti devastanti almeno quanti ne avrebbe creati la crisi di Cuba se non fosse rientrata (senza gli effetti collaterali delle radiazioni ovviamente) tantope restare in tema di guerre.

Mi piacerebbe che si smettesse di parlare di un'eventualita' simile con leggerezza, come se fosse una delle possibilita' sul tavolo.

Non lo e', a meno di voler distruggere anche il tavolo.
 
Di rottura dell'euro, e di conseguenza del'UE, ormai ne parla anche il rigattiere del paese come se sapesse esattamente di cosa parla.

Continuano ad uscire notizie di come le varie super banche del pianeta ed i vari governi stiano preparando piani ultra segreti per gestire la cosa nel caso avvenisse.

Guarda che nessuno, ma veramente nessuno puo' avere anche solo una vaga idea di cosa succederebbe realmente in caso tale sciagurata assurda ipotesi si materializzasse.

Non esistono piani ne B ne' C ne' Z.

Chi dice che fa piani, lo dice soloper giustificare il fatto che non puo' dire di non averli fatti visto che in teoria dovrebbero esserci piani per gestire tutto (in un mondo perfetto).

L'euro e l'UE devono essere irreversibili perche' le conseguenze sistemiche sarebbero un cataclisma epocale.

Non esistono e non esisteranno piani per una gestione ordinata.

Solo per gstire gli scambi (sempre che ci saranno scambi) con le nuove monete, la piattaforma mondiale che li gestisce ha stimato 12 mesi di tempo per tornare alla "normalita'". 12 mesi??????

Nel frattempo che si fa, si torna al baratto mondiale?

Nascerebbero cause su cause nazionali ed internazionali, fallirebbero banche, haircut di debiti, distruzione di ricchezza.

nessuno saprebbe bene quanto effettivamente possiede, prima ancora che inizino gi effetti delle svalutazioni e delle calmierizzazioni.

Sarebbe anarchia totale ed un passo indietro fin quasi al medioevo (e non esagero), perche' di passi intermedi senza la struttura che il mondo si e' creato non ne' esistono.

Nessuno ha interess a tutto cio'.

Ci sono pero' interessi parziali che si voliono portare a casa ma sempre tenendo in piedi la baracca, altrimenti anche questi interessi parziali non avrebbero piu' senso.

Nel precedente intervento ho parlato di guerra finanziaria.

La distruzione dell'euro e dell'UE ritengo che avrebbe effetti devastanti almeno quanti ne avrebbe creati la crisi di Cuba se non fosse rientrata (senza gli effetti collaterali delle radiazioni ovviamente) tantope restare in tema di guerre.

Mi piacerebbe che si smettesse di parlare di un'eventualita' simile con leggerezza, come se fosse una delle possibilita' sul tavolo.

Non lo e', a meno di voler distruggere anche il tavolo.

mi sembra catastrofismo gratuito

il mondo è pieno di paesi sopravvissuti a default, embarghi, guerre

perché non dovrebbe sopravvivere a un cambiamento di moneta?

l'ideale sarebbe ovviamente un piano di scioglimento consensuale e ordinato dell'euro, ma per l'Italia, se devono continuare così le cose, anche un'uscita unilaterale è auspicabile
 
Per fortuna ci sono anche post ragionati come questo da cui c'è da imparare.
Il discorso è interessante, ma resta l'obiezione di fondo a cui del resto si allude già.
E cioè: l'impressione non è tanto che la ricetta sia giusta, ma che serva solo a ppter prendere molto più tempo, a spostare molto più in là il problema, a renderlo molto meno irto e frontale. E purtuttavia, alla fine, magari dopo anni anzichè dopo mesi, anche gli Usa si ritrovano sempre con un'economia reale che stenta, altrimenti non si continuerebbe a tenere i tassi a livelli da obitorio per sei anni consecutivi, e a parlare continuamente della "necessità di stimoli" (un po' come una macchina ingolfata che dopo anni di spinte a mano ancora nno si avvia da sola); e si rittrovano oltretutto ad aver "comprato" tutto questo al salatissimo prezzo -sempre sottaciuto - di un debito pubblico salito dal 60 al 100% del Pil. Per inciso, proprio quell'identico balzo che ha fatto l'Italia negli anni '80 e da cui è derivata la spada di Damocle ora deflagrata sulla nostra testa.
Tutto ciò nonostante gli Usa godano già di vantaggi notevolissimi rispetto all'Europa, sia sul piano della struttura goverantiva (unitaria), del centralismo e della snellezza decisionale, della struttura industriale basata sulle multinazionali che gli permette di attingere risorse da ogni parte del mondo, della fiducia che continuano a riscuotere e quindi dell'assenza di problemi a piazzare il debito, e così via.
Quindi, se quella ricetta ha fatto esplodere il debito pubblico, non ha risolto i problemi dell'economia reale e ha in sostanza solo spostato i nodi al pettine nonostante tanti vantaggi iniziali, come si può pensare che sortisca effetti migliori per l'Europa che non ha neppure quei vantaggi di partenza ?
Insomma, siamo sempre nel contesto dei tamponi e della ricerca del meno peggio.

Sono abbastanza d'accordo con tutto quanto dici.

Il mio intervento era per dire che non basta che BCE immetta soldi nel sistema perche' questi abbiano un impatto sull'economia reale.

Anche il modo in cui li immette e' essenziale (un conto e' prestarli un conto e' immetterli nel patrimoni delle banche divenendone azionista).

E se gli USA lo hanno fatto con il TARP mettendo in pratica una sorta di nazionalizzazione monca (il governo ha messo i soldi ma non ha messo nessun paletto sull'operativita' futura) che ha fatto gridare al socialismo proprio nella patria del capitalismo, vuol dire che avevano capito che lo strumento con cui immetterla era altrettanto indispensabile della liqudita'.

Detto questo, che l'intero sistema giri sul debito non e' una cosa nuova, e che questo debito sia destinato ad aumentare (direi quasi all'infinito) in un sistema capitalistico senza un minimo di regole etico/morali (quale e' sostanzialmente il nostro).

A parita' di massa monetaria in circolazione, un debito sovrano che aumenta puo' voler dire due cose.

Maggior ricchezza privata a parita' di popolazione.
Uguale ricchezza privata con maggiore popolazione.

O si riduce l'avidita' dei privati (politici, sistema finanziario, sistema imprenditoriale legato alla politica, speculatori, imbroglioni, e chi piu' ne ha piu' ne metta) o si riduce la popolazione.

In Europa (esponenzialmente nei piigs) il debito lo si e' creato direttamente a partire dagli stati (per alimentare il consenso politico cambiando di volta in volta i beneficiari del consenso stesso ma non il meccanismo perverso che lo alimentava).

In USA si e' permesso alle banche di creare voragini (finalizzate alla creazione di utili ufficialmente fantasmagorici e a beneficio di pochi ma in sostanza mettendo in atto uno schema ponzi a livello di ingegneria finanziaria globale) che si sarebbero potute coprire solo con una socializzazione delle stesse e quindi un aumento del debito.

Poco cambia alla fine: solo gli attori che hanno agito e gli interessi che li hanno scatenati. Ma anche i teatri e le scenografie tra europa e USA sono diverse, quindi non e' poi cosi' importante la differenza.

Che sia tutto un rincorrere il debito cambiandogli nome o angolazione di osservazione e' comunque una verita' (alla fine sembra normale anche il dato del debito/pil del giappone se si pone ll'accento sul fatto che sia stabile perche' in mano ad attori nazionali che non vi speculano sopra, oppure sembra normale che il edito emesso da UK venga sostanzialmente comprato da BOE, oppure che la FED arbitraggi sul debito americano come le paia e piaccia a seconda dele convenienze del momento), ed e' il meccanismo su cui si fonda l'impostazione del capitalismo di mercato che ormai regola l'intero pianeta (ex comuniste convinte come Cina e Russia comprese con tutti i loro stati satelliti).

Fin quando puo' durare e' la domanda, oppure fino a che numero di abitanti del pianeta (altro modo di porla).

Ma che un attore primario in gioco (Europa) faccia saltare il gioco su cui si basano gi equiibri mondiali (perche' la fine di euro e UE nel mondo di oggi rappresenterebbe questo) per stupidita', inedia, incompetenza o avidita' estrema, non ci credo fino a che son staro' barattando il mio PC con un piatto di minestra.
 
mi sembra catastrofismo gratuito

il mondo è pieno di paesi sopravvissuti a default, embarghi, guerre

perché non dovrebbe sopravvivere a un cambiamento di moneta?

l'ideale sarebbe ovviamente un piano di scioglimento consensuale e ordinato dell'euro, ma per l'Italia, se devono continuare così le cose, anche un'uscita unilaterale è auspicabile

E' proprio un esempio di quello che intendo quando dico che parlare della dissoluzione dell'euro e dell'UE a cuor leggero non serve a nessuno.

Ti pare che il contemporaneo ritorno alle monete nazionali di tutti i paesi aderenti all'euro sia paragonabile ad una guerra (magari tra due sperduti paesi africani), ad un embargo qualsiasi o ad un singolo default (magari di un paese minuscolo come l'Islanda)?

Che la totale incertezza giridico/economica che ne deriverebbe sarebbe in qualche modo gestibile in maniera ordinata?

Che il drastico impoverimento di intere classi sociali non porterebbe a disordini assoluti ed anarchia?

Magari saro' troppo pessimista io (dubito ma me lo auguro) ma sicuramente sei troppo ottimista tu.

Io l'ho paragonato a cio' che sarebbe successo (ma siamo nel campo delle ipotesi) se non fosse rientrata la crisi di Cuba negli anni sessanta.
Alle conseguenze di una guerra tra due ideologie opposte con armi devastanti ed al mondo che ne sarebbe uscito fuori.
Sara' un paragone che non centra nulla, ma le conseguenze per me sarebbero simili (per fortuna conseguenze virtuali di non avvenimenti reali).

Ma oggettivamente non se ne puo' piu' di sentire continuamente ad ogni angolo e dal primo che passa: torniamo alla lira, affanc.ulo l'euro, usciamo dall'europa, facciamogliela vedere noi, e' uguale all'uscita dello sme, ce la caviamo con una svalutazione del 25% (rispetto a cosa e a chi se l'euro si dissolve?) e poi ripartiamo ... e via dicendo.

Su cosa fare per il futuro, sulle caratteristiche che dovrebbe avere una classe dirigente (non l'esserlo perche' uno puo' proporsi al voto come tale), sull'obiettivo degli Stati uniti d'Europa, su tutto e su tanto altro si dovra' discutere per molto tempo.

Ma non sulla dissoluzione dell'euro.

Questa discussione non la voglio sentire perche' non la voglio ne' vivere ne' immaginare.


La singola uscita dell'Italia e' un capitolo a parte.
Io sono intervenuto partendo dal discorso della dissoluzione dell'Euro.

Ritengo comunque impossibile la sopravvivenza dell'euro senza Italia (che se ne esca volontariamente), come sarebbero assolutamente inutili e senza nessun affidamento 2/3 nuovi euro (l'euro dei piigs, l'euro tedesco e l'euro dei via di mezzo).

Della sopravvivenza dell'Italia senza euro se ne potrebbe parlare (se l'euro in quache modo resitesse) ma si parlerebbe giusto di sopravvivenza.

la relativa e mediamente diffusa ricchezza del popolo itaiano diventerebbe pero' un ricordo sbiadito a cui pensare nostalgicamente davanti al fuoco di qualche caminetto (quando le forniture di metano e/o di petrolio non saranno arrivate in tempo causa problemi di pagamento).
 
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Altrimenti ci si accartoccia...
Con il gioco delle 3 carte non si va da nessuna parte.
Fra poco i nodi verranno al pettine.

Draghi li mette o no sti 1000 miliardi in circolo?

domani,,,alla vigilia di ferragosto e si volta pagina una volta per tutte. OK!
 
E' proprio un esempio di quello che intendo quando dico che parlare della dissoluzione dell'euro e dell'UE a cuor leggero non serve a nessuno.

Ti pare che il contemporaneo ritorno alle monete nazionali di tutti i paesi aderenti all'euro sia paragonabile ad una guerra (magari tra due sperduti paesi africani), ad un embargo qualsiasi o ad un singolo default (magari di un paese minuscolo come l'Islanda)?

Che la totale incertezza giridico/economica che ne deriverebbe sarebbe in qualche modo gestibile in maniera ordinata?

Che il drastico impoverimento di intere classi sociali non porterebbe a disordini assoluti ed anarchia?

Magari saro' troppo pessimista io (dubito ma me lo auguro) ma sicuramente sei troppo ottimista tu.

Io l'ho paragonato a cio' che sarebbe successo (ma siamo nel campo delle ipotesi) se non fosse rientrata la crisi di Cuba negli anni sessanta.
Alle conseguenze di una guerra tra due ideologie opposte con armi devastanti ed al mondo che ne sarebbe uscito fuori.
Sara' un paragone che non centra nulla, ma le conseguenze per me sarebbero simili (per fortuna conseguenze virtuali di non avvenimenti reali).

Ma oggettivamente non se ne puo' piu' di sentire continuamente ad ogni angolo e dal primo che passa: torniamo alla lira, affanc.ulo l'euro, usciamo dall'europa, facciamogliela vedere noi, e' uguale all'uscita dello sme, ce la caviamo con una svalutazione del 25% (rispetto a cosa e a chi se l'euro si dissolve?) e poi ripartiamo ... e via dicendo.

Su cosa fare per il futuro, sulle caratteristiche che dovrebbe avere una classe dirigente (non l'esserlo perche' uno puo' proporsi al voto come tale), sull'obiettivo degli Stati uniti d'Europa, su tutto e su tanto altro si dovra' discutere per molto tempo.

Ma non sulla dissoluzione dell'euro.

Questa discussione non la voglio sentire perche' non la voglio ne' vivere ne' immaginare.

nessuno di noi sa con certezza cosa accadrebbe nel caso dell'uscita di un paese dall'euro o di una dissoluzione dell'euro; ma paragonare l'evento a cosa sarebbe accaduto se la crisi di Cuba non fosse rientrata non ha, scusa, alcun senso

ci sarebbe sicuramente un periodo di emergenza, in cui sarebbe indispensabile adottare provvedimenti di controllo dei movimenti dei capitali (come saggagiamente si faceva fino a non molti anni fa, e come sciaguratamente si è smesso di fare), ma non si capsice perché la fase di transizione dovrebbe essere più lunga e più difficle di tante che si sono vissute in passato

l'euro non sarebbe la prima unione monetaria che viene sciolta e di default è piena la storia

io ti consiglierei di rovesciare la prospettiva e di prendere atto che l'euro così come è oggi semplicemente non può continuare, perché somma tutti gli inconvenienti possibili senza offrire vantaggio alcuno (almeno all'Italia)
 
nessuno di noi sa con certezza cosa accadrebbe nel caso dell'uscita di un paese dall'euro o di una dissoluzione dell'euro; ma paragonare l'evento a cosa sarebbe accaduto se la crisi di Cuba non fosse rientrata non ha, scusa, alcun senso

ci sarebbe sicuramente un periodo di emergenza, in cui sarebbe indispensabile adottare provvedimenti di controllo dei movimenti dei capitali (come saggagiamente si faceva fino a non molti anni fa, e come sciaguratamente si è smesso di fare), ma non si capsice perché la fase di transizione dovrebbe essere più lunga e più difficle di tante che si sono vissute in passato

l'euro non sarebbe la prima unione monetaria che viene sciolta e di default è piena la storia

io ti consiglierei di rovesciare la prospettiva e di prendere atto che l'euro così come è oggi semplicemente non può continuare, perché somma tutti gli inconvenienti possibili senza offrire vantaggio alcuno (almeno all'Italia)

Mi spiace ma continuo a non essere d'ccordo, soprattutto perche' immaginiamo scale di grandezze diverse per l'ipotetico scenario futuro in caso di dissoluzione dell'euro.

Non ci sono state in passato unioni monetarie simili (ma non e' SOLO monetaria ormai).

Non sarebbe una semplice fase di transizione poiche' sarebbero totalmente sconosciuti sia il punto di equilibrio finale da raggiungere, sia le mosse da fare, sia i tempi di realizzazione.

Nel frattempo l'impoverimento, la disoccupazione, la frustrazione, l'ipotetica spinta anarchica e la sua repressione, sarebbero rovesci della medaglia troppo spaventosi anche solo da immaginare.

Io il paragone lo ripropongo, poiche' il senso vuole essere quello che ci troveremmo in un mondo totalmente diverso da quello che conoscevamo, dall'oggi al domani.

Arrivarci e' un attimo.

Pagarne le conseguenze no.

Le conseguenze pratiche della crisi del '29 - '34 sono avvenute in un mondo diverso, con la popolazione abituata a stili di vita diversi, abituata al sacrificio, in un mondo in cui per andare da Londra a New York ci volevano 2 settimane di nave, non due click su una tastiera.

E comunque sono poi sfociate (direttamente ed indirettamente) nella Seconda guerra mondiale.

Non si parla di un normale default di un paese e della relativa fase di transizione.

Si parla de collasso di un continente e del relativo impatto sull'attuale sistema geopolitico/finanziario mondiale, faticosamente costruito sul debito in alternativa alle guerre negli ultimi 65 anni.

Si parla di potenze come Cina, India e Federazione russa che sarebbero pronte a scagliarsi come iene sul moribondo, con gli Usa che penserebbero solo alla loro sopravvivenza.

Non ci sarebbero fase di transizioni o controllo di capitali che tengano.

Sarebbe come voler arginare uno tsunami parandosi la faccia con le mani.

Il paragone con la crisi di Cuba non ti piacera', ma non mi vengono altri paragoni in cui le conseguenze delle azioni di pochi avrebbero potuto avere conseguenze tanto devastanti sulla vita di tutti (mi viene quasi il dubbio che tu non conosca forse fino in fondo cosa avvenne in quel periodo, perche' avvenne, cosa si rischiasse e soprattutto che il peggio non sia avvenuto proprio perche' alla fine i contendenti hanno reciprocamente e simultaneamente ammesso che dal peggio non ci si sarebbe potuti mai risollevare. Senza che alla fine nessuno perdesse completamente la faccia nella gara di celodurismo che si era scatenata).
 
francamente il tuo mi sembra un discorso totalmente campato in aria

è il mantenimento dell'euro che rischia di innescare in Europa una crisi stile '29 (ma questa è approsimazione grossolana)

circa gli aspetti politici, è l'euro che sta alimentando gli odi e i risentimenti intercomunitari
 
francamente il tuo mi sembra un discorso totalmente campato in aria

è il mantenimento dell'euro che rischia di innescare in Europa una crisi stile '29 (ma questa è approsimazione grossolana)

circa gli aspetti politici, è l'euro che sta alimentando gli odi e i risentimenti intercomunitari

OK,

io rimango della mia e tu ovviamente della tua opinione.

Siamo talmente distanti che solo a quattr'occhi e davanti a quache birra potremmo confrontarci a fondo (non sicuramente scrivendo su un forum).

Mi auguro ovviamente che sia tu ad avere ragione se la situazione degenerasse, ma mi rimane la preoccupazione che la ragione stia dalla mia.
 
OK,

io rimango della mia e tu ovviamente della tua opinione.

Siamo talmente distanti che solo a quattr'occhi e davanti a quache birra potremmo confrontarci a fondo (non sicuramente scrivendo su un forum).

Mi auguro ovviamente che sia tu ad avere ragione se la situazione degenerasse, ma mi rimane la preoccupazione che la ragione stia dalla mia.

guarda che io non credo né che l'Italia uscirà dall'euro né che l'euro si dissolverà

la risposta è nello spread francese

perché un paese che ha un deficit molto peggiore del nostro e una bilancia commerciale molto peggiore della nostra, paga 80 bp di spread verso il bund?

perché tutti sanno che se la crisi dovesse toccare la Francia, subito interverrà a favore della francia una soluzione monetaria

nel frattempo spolperanno ben bene l'Italia
 
L'italia deve fallire, e' quello che merita, e', ed e' sempre stato il paese piu' ignobile al mondo...

Esempio eclatante del malaffare ai massimi livelli da sempre, va isolata dal resto del mondo...

Motivo per cui, a me non dispiacerebbe neanche un po'...ANZI...:o
 
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