EcoBonus al 110% fino al 2022 - Volume III

Da come ho capito io, la cessione/sconto in fattura è solo per l'agevolazione al 110%.
Quindi le spese che ti rientrano in altri bonus, le puoi si recuperare, ma ti devi arrangiare.

No vale per tutti i bonus ad eccezione del bonus mobili
 
Secondo me (ma non lavoro nel settore), chi demolisce, ricostruisce pure. Altrimenti tu non compreresti una vecchia casa da ristrutturare, ma un terreno edificabile che anche dal punto di vista catastale, è altra cosa.
Quindi le soluzioni sono due:
- il costruttore compra, demolisce e a te vende la casa finita (e ti sconta l'85% di 96k quindi 81.600)
- tu compri la casa vecchia ma non può essere un rudere fatiscente, la demolisci e la ricostruisci (e recuperi circa il doppio della casistica precedente)

certo che può essere anche un rudere, perchè non potrebbe??
 
certo che può essere anche un rudere, perchè non potrebbe??

Per rudere fatiscente intendo la categoria catastale F/2 che non mi risulta rientri tra gli edifici ristrutturabili col 110%.
 
Io ho da poco fatto un lavoro di ristrutturazione con detrazione al 50% di cui non ho ancora usufruito, posso cederlo? In altre parole a decorrere da quando si puó cedere e che documenti servono?
 
Buon giorno a tutti... ho un quesito da porvi... ho fatto domanda di ristrutturazione (SCIA) a marzo 2020 presentando in comune in modo dettagliato i lavori che avevo intezione di fare.. non menzionando lavori di efficentamento energetico perchè ancora non si parlava molto di 110% e superbonus... esiste un modo secondo voi per integrare i lavori, e usufruire del bonus, o devo chiudere questa domanda e riaprirne un altra ? da qualche parte nei vari decreti c'è scritto qualcosa ? non penso di essere l'unico in questa situazione.

Stessa mia situazione. A me hanno detto di chiudere la attuale pratica ed aprirne una nuova visto che le asseverazione eco e sisma vanno presentate contestualmente al titolo edilizio.
 
Qual è la scadenza per acquistare un immobile in cui poi procedere alla ristrutturazione 110%? Bisogna per forze possederlo quest'anno? Grazie
 
Pongo una domanda a chi tendenzialmente opera nell'ambito di reddito di impresa (di capitali):

i crediti di imposta nascenti da interventi di ristrutturazione (50), ecobonus (50 o 65), superbonus (110) e sismabonus vengono calcolati comprendendo l'IVA.

Ma questo vale anche se il fruitore è appunto società di capitali?

E l'IVA "residua" come viene trattata?

Facciamo un esempio pratico:
SRL società immobiliare affida appalto per riqualificare energeticamente un proprio immobile abitativo.
Costo complessivo lavoro: 100.000 Euro.

IVA: su 50K si applica quella ridotta al 10% e sulla parte restante il 22% quindi 50.000*0,1 + 50.000*0,22 = 16.000 Euro di IVA.
L'intervento complessivamente genera un esborso complessivo di: 116.000 Euro.

La detrazione mettiamo che, in funzione degli interventi fatti, sia così suddivisa: Euro 16.000 non agevolabili + Euro 60.000 al 50% + Euro 40.000 al 65%.
Vuol dire che il credito di imposta (comprendendo l'IVA) sarebbe di Euro: 60.000*0.5 + 40.000*0.65 = 56.000 Euro

Mettiamo ora che l'immobile per la SRL rappresenti un immobile MERCE: Immobili Merce: guida fiscale completa - Fiscomania

Se ben capisco in tal caso succederanno i seguenti fatti:

- il costo del lavoro (IVA esclusa) pari ad Euro 100.000 andrà contabilmente ad aumentare il valore dell'immobile che, essendo merce, è inserito nelle rimanenze (variazione in aumento nel C/EC nell'esercizio supponiamo di termine dei lavori);

- Verrà contabilizzato tra i ricavi un credito imposta pari ad Euro 56.000: ma solo dopo che esso comparirà nel Cassetto Fiscale della società (quindi non prima del 10/03 dell'esercizio successivo nel quale si è sostenuto il costo);

- L'IVA complessivamente pagata (Euro 16.000) non sarà certamente interamente indetraibili dato che l'impresa - essendo immobiliare - derogherebbe appunto dal criterio generale di indetraibilità dell'IVA sugli immobili abitativi (art. 19-bis1 co. 1 lett. i) del DPR 633/72).
MA LA MIA DOMANDA E': l'IVA rientrerebbe nel gioco del PRO-RATA oppure l'operazione di ristrutturazione si potrebbe configurare come "Acquisto connesso all’effettuazione di operazione imponibile occasionale in costanza di esercizio di attività esente" ?
In questo secondo caso (art. 19 co. 2 del DPR n 633/72) ci sarebbe diretta afferenza e quindi, a mio modo di vedere, intera detraibilità dell'IVA....

Ma se così fosse allora vedo come ben difficile che il legislatore consenta di calcolare il credito di imposta comprendendo l'IVA perchè la SRL avrebbe un doppio vantaggio:
- si detrae tutti i 16.000 euro di IVA;
- si genera un credito d'imposta anche su una parte di quei 16.000 euro...

L'AdE, nelle spiegazioni relative al credito di imposta per le sanificazioni ambienti, specifica che se l'IVA sostenuta per quella attività fosse indetraibile per la società allora il credito imposta va calcolato comprendendola mentre nel caso di IVA detraibile essa va scorporata dal calcolo del credito di imposta:
Credito d’imposta adeguamento e sanificazione: il calcolo e al netto dell’IVA - InvestireOggi.it

Quindi è probabile che anche per il credito imposta sugli interventi immobiliari bisogna seguire lo stesso criterio....

Cosa dite?
 
Pongo una domanda a chi tendenzialmente opera nell'ambito di reddito di impresa (di capitali):

i crediti di imposta nascenti da interventi di ristrutturazione (50), ecobonus (50 o 65), superbonus (110) e sismabonus vengono calcolati comprendendo l'IVA.

Ma questo vale anche se il fruitore è appunto società di capitali?

E l'IVA "residua" come viene trattata?

Facciamo un esempio pratico:
SRL società immobiliare affida appalto per riqualificare energeticamente un proprio immobile abitativo.
Costo complessivo lavoro: 100.000 Euro.

IVA: su 50K si applica quella ridotta al 10% e sulla parte restante il 22% quindi 50.000*0,1 + 50.000*0,22 = 16.000 Euro di IVA.
L'intervento complessivamente genera un esborso complessivo di: 116.000 Euro.

La detrazione mettiamo che, in funzione degli interventi fatti, sia così suddivisa: Euro 16.000 non agevolabili + Euro 60.000 al 50% + Euro 40.000 al 65%.
Vuol dire che il credito di imposta (comprendendo l'IVA) sarebbe di Euro: 60.000*0.5 + 40.000*0.65 = 56.000 Euro

Mettiamo ora che l'immobile per la SRL rappresenti un immobile MERCE: Immobili Merce: guida fiscale completa - Fiscomania

Se ben capisco in tal caso succederanno i seguenti fatti:

- il costo del lavoro (IVA esclusa) pari ad Euro 100.000 andrà contabilmente ad aumentare il valore dell'immobile che, essendo merce, è inserito nelle rimanenze (variazione in aumento nel C/EC nell'esercizio supponiamo di termine dei lavori);

- Verrà contabilizzato tra i ricavi un credito imposta pari ad Euro 56.000: ma solo dopo che esso comparirà nel Cassetto Fiscale della società (quindi non prima del 10/03 dell'esercizio successivo nel quale si è sostenuto il costo);

- L'IVA complessivamente pagata (Euro 16.000) non sarà certamente interamente indetraibili dato che l'impresa - essendo immobiliare - derogherebbe appunto dal criterio generale di indetraibilità dell'IVA sugli immobili abitativi (art. 19-bis1 co. 1 lett. i) del DPR 633/72).
MA LA MIA DOMANDA E': l'IVA rientrerebbe nel gioco del PRO-RATA oppure l'operazione di ristrutturazione si potrebbe configurare come "Acquisto connesso all’effettuazione di operazione imponibile occasionale in costanza di esercizio di attività esente" ?
In questo secondo caso (art. 19 co. 2 del DPR n 633/72) ci sarebbe diretta afferenza e quindi, a mio modo di vedere, intera detraibilità dell'IVA....

Ma se così fosse allora vedo come ben difficile che il legislatore consenta di calcolare il credito di imposta comprendendo l'IVA perchè la SRL avrebbe un doppio vantaggio:
- si detrae tutti i 16.000 euro di IVA;
- si genera un credito d'imposta anche su una parte di quei 16.000 euro...

L'AdE, nelle spiegazioni relative al credito di imposta per le sanificazioni ambienti, specifica che se l'IVA sostenuta per quella attività fosse indetraibile per la società allora il credito imposta va calcolato comprendendola mentre nel caso di IVA detraibile essa va scorporata dal calcolo del credito di imposta:
Credito d’imposta adeguamento e sanificazione: il calcolo e al netto dell’IVA - InvestireOggi.it

Quindi è probabile che anche per il credito imposta sugli interventi immobiliari bisogna seguire lo stesso criterio....

Cosa dite?

Aggiungo alcune riflessioni:

personalmente - per quanto ricadendo con tutta probabilità nel meccanismo del Pro-rata e quindi da valutare caso per caso - sarei propenso a considerare comunque in ogni caso l'IVA pagata dalla SRL come indetraibile.

Se così fosse allora mi chiedo:
essa può essere contabilizzata in aumento della variazione delle rimanenze e quindi "capitalizzata"?
Considerando però che, anche in tal caso, avendo natura indetraibile essa dovrà essere poi scorporata dal valore della rimanenza nel momento dell'alienazione per il calcolo del peso fiscale sulla eventuale plusvalenza realizzata....

Oppure bisogna lasciarla comunque tra i costi?
In questo secondo caso però allora verrebbe colpita dalla tassazione diretta nello stesso esercizio....e non al momento dell'alienazione come nel caso di "capitalizzazione".....

Che dite?
 
Aggiungo alcune riflessioni:

personalmente - per quanto ricadendo con tutta probabilità nel meccanismo del Pro-rata e quindi da valutare caso per caso - sarei propenso a considerare comunque in ogni caso l'IVA pagata dalla SRL come indetraibile.

Se così fosse allora mi chiedo:
essa può essere contabilizzata in aumento della variazione delle rimanenze e quindi "capitalizzata"?
Considerando però che, anche in tal caso, avendo natura indetraibile essa dovrà essere poi scorporata dal valore della rimanenza nel momento dell'alienazione per il calcolo del peso fiscale sulla eventuale plusvalenza realizzata....

Oppure bisogna lasciarla comunque tra i costi?
In questo secondo caso però allora verrebbe colpita dalla tassazione diretta nello stesso esercizio....e non al momento dell'alienazione come nel caso di "capitalizzazione".....

Che dite?

Scusate se mi cito nuovamente ma qui forse ho trovato la risposta:
IVA indetraibile.

Se l'IVA è indetraibile si capitalizza.
Solo nel caso essa "non costituisce un costo accessorio di acquisto di beni o servizi" allora andrebbe negli oneri diversi di gestione del C/EC.
 
Una pergola bioclimatica (compresa platea in cemento) non addossata può rientrare nel 110% ?
 
Secondo me (ma non lavoro nel settore), chi demolisce, ricostruisce pure. Altrimenti tu non compreresti una vecchia casa da ristrutturare, ma un terreno edificabile che anche dal punto di vista catastale, è altra cosa.
Quindi le soluzioni sono due:
- il costruttore compra, demolisce e a te vende la casa finita (e ti sconta l'85% di 96k quindi 81.600)
- tu compri la casa vecchia ma non può essere un rudere fatiscente, la demolisci e la ricostruisci (e recuperi circa il doppio della casistica precedente)

Grazie della risposta, in effetti mi riferivo al primo caso (quello in grassetto).

Mi pare di capire che, quindi, questo caso non sia stato modificato dal superbonus, e che quindi le detrazioni restino le stesse di prima, è corretto?
 
Purtroppo non posso seguire il forum come un tempo comunque mi farebbe piacere conoscere l’opinione comune di chi partecipa a questa discussione visto che ci sono utenti molto preparati :

Devo fare i preliminari per 18 appartamenti posso far usufruire ai miei acquirenti dell’agevolazione del sisma acquisti separatamente considerando l’appartamento e box Auto come due unità separate ?
 
superecobonus e riduzione di volumetria

Buongiorno,
in una villetta indipendente, se contemporaneamente a lavori agevolabili con Superecobonus 110% (cappotto, impianto termico, solare con salto di almeno due classi) si eseguono lavori di ristrutturazione edilizia che comportano una riduzione di volume riscaldato tramite demolizione muro perimetrale, ricostruzione in arretramento con creazione di loggia/balcone e relativa nuova finestra (questa nuova se non erro non agevolabile), le predette spese per cappotto e impianto termico restano al 110% ? il dubbio rimane perché non mi pare si espressamente vietata la riduzione di volume, ma APE iniziale e APE finale, seppur con salto di 2 classi, mostrerebbero una riduzione di volume riscaldato....
 
Chiedo scusa, vorrei un aiuto da voi a districarmi in questa situazione e spero che qualcuno gentilmente voglia rispondermi.

Con mio fratello abbiamo una palazzina di 6 appartamenti più un garage che risulta intestata in comproprietà ad entrambi e nessuno di noi 2 ci abita.

Volendo usufruire dell'ecobonus110% ho capito che la prima cosa da fare è la divisione dell'unità immobiliari in modo che ognuno abbia le sue.

Successivamente vorremmo rifare il tetto e gli infissi che ne fanno bisogno.

Quindi faremmo come intervento trainante il cappotto e il tetto ( magari anche il fotovoltaico se ci rientra) e poi come intervento trainato gli infissi.

Il mio dubbio riguarda gli infissi.
È un'intervento comune e quindi condominiale o è considerato intervento di ogni singolo proprietario e quindi ne potremmo usufruire per un solo appartamento ciascuno visto che si tratta di seconde case?
In questo caso poi, sugli altri appartamenti possiamo fare il 65%?
E poi l'intervento sarà considerato come sufficiente per il salto delle 2 classi energetiche, nonostante sia un intervento che solo in parte rientra nell'ecobonus 110%?

Altro quesito poi riguarda il sottotetto.
Rifacendo il tetto, visto che ci sono le altezze, vorrei trasformarlo in mansarda, ma solo se potessi usufruire del 65% per l'ecobonus ordinario e del 50% per le ristrutturazioni.
Secondo voi sarebbe possibile considerato che attualmente e un solo un sottotetto senza nemmeno impianti o aperture?

Grazie anticipatamente a chi vorrà essere così gentile da rispondermi.
 
Stessa mia situazione. A me hanno detto di chiudere la attuale pratica ed aprirne una nuova visto che le asseverazione eco e sisma vanno presentate contestualmente al titolo edilizio.
che fregatura... adesso vedrò cosa mi dice il geometra.. speravo non dovessi chiudere e riaprire... altrimenti finisco i lavori interni chiudo e apro per i lavori esterni... per me è un casino chiudere e aprire cosi... anche a te è stato detto da geometra o architetto?
 
Ciao, secondo Voi in una villetta unifamigliare, unico proprietario e numero civico, ma con 2 unità catastali differenti per unità abitativa e garages è possibile aprire due diverse pratiche di ristrutturazione, in modo tale da usufruire di 2 distinti massimali da 96.000 euro, uno per l'abitazione per ristrutturazione "classica" al 50%, ed uno per i garages, che essendo più ammalorati, potrebbere beneficiare del sismabonus?
 
Ciao, secondo Voi in una villetta unifamigliare, unico proprietario e numero civico, ma con 2 unità catastali differenti per unità abitativa e garages è possibile aprire due diverse pratiche di ristrutturazione, in modo tale da usufruire di 2 distinti massimali da 96.000 euro, uno per l'abitazione per ristrutturazione "classica" al 50%, ed uno per i garages, che essendo più ammalorati, potrebbere beneficiare del sismabonus?

no, le pertinenze non hanno massimale autonomo
 
Quesito : secondo voi con variazione volumetrica in leggera diminuzione ,nello specifico praticamente allungo una stanza e ne accorcia un altra il superbonus lo posso utilizzare interamente o devo considerare solo per la parte esistente?
 
https://www.agenziaentrate.gov.it/p...2020.pdf/53b2ee8b-88bc-09c0-c95f-0bb6dbd16c77

ll Superbonus non si applica agli interventi realizzati sulle parti comuni a due o più unità immobiliari distintamente 15Cfr. risoluzione 14 febbraio 2008, n. 45/E. 16In base all’articolo articolo 1129 del codice civile.17In base agli articoli 1129 e 1138 del codice civile.
8accatastate di un edificio interamente posseduto da un unico proprietario o in comproprietà fra più soggetti.

che ne pensate?
 
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